Se c'era qualcosa di cui Viktor Nikiforov non si sarebbe mai stancato era il letto fin troppo affollato nelle mattine di Dicembre.
Se c'era qualcosa di cui non si sarebbe mai stancato era il peso del corpo addormentato della piccola Yuuki sul suo stomaco e la leggera pressione sul braccio, causata da Led che lo usava come cuscino mentre dormiva pių compostamente della gemella, a cui stringeva la manina.
Se c'era qualcosa di cui non si sarebbe mai stancato era di alzare leggermente la testa e vedere il viso ancora assopito ma sorridente del suo Yuuri, abbracciato a Wynter che gli dormiva attaccata.
Se c'era qualcosa di cui non si sarebbe mai stancato era di fingersi addormentato quando il marito apriva gli occhi al suono della sveglia che quindi si allontanava dalla figlia pių grande, facendo poi spostare anche i gemellini per far stare tutti pių comodi, andando infine a preparare la colazione; giusto per potersene stare un po' a guardare i bambini riposare prima di raggiungere il compagno e riempirlo di baci.
Forse, pero, c'era qualcosa che gli piaceva ancora di pių.
Il 25 Dicembre, da anni ormai, era l'ultimo ad alzarsi e non poteva fare a meno di bearsi delle risate dei piccoli che correvano verso la stanza dei genitori con dei pacchetti tra le mani, per poi saltare sul letto e sommergerlo di abbracci e domande, pių preoccupati dalla reazione di papochka riguardo ai regali che gli avevano fatto piuttosto che per quelli che li aspettavano sotto l'albero, poi alzava lo sguardo e incontrava quello di Yuuri, che gli sorrideva con un vassoio tra le mani.
E pensava che anche senza gli abbracci, gli auguri e i regali la sua famiglia era il regalo pių bello del mondo.