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Autore: Nateishaa    26/12/2016    1 recensioni
Kathrine una ragazza che ha sempre fatto tutto da sola a causa dei genitori assenti, si trova ad affrontare un' altra sfida : andare a vivere da sola al dormitorio del liceo Dolce Amoris. Ma lei non ha paura di nulla e avendo fiducia in se stessa accetta questa situazione. Farà nuove conoscenze, tra cui una molto particolare : Castiel. Riuscirà finalmente ad aprirsi a qualcuno o resterà chiusa in se stessa?
In oltre Kathrine custodice un segreto per lei importantissimo, chissà se resterà tale.
Al liceo Dolce Amoris e alla nostra dolcetta non mancheranno quindi amori, amicizie, sotterfugi e tanto altro.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Debrah, Debrah, Dolcetta, Lysandro, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Esco dalla doccia, indosso l’accappatoio e prendo un respiro, non sapendo se Castiel è ancora lì oppure ha deciso di andarsene. Apro lentamente la porta e gelo nel vedere quell’immagine.. Castiel ha in mano il test.. seduto sul letto, volta la testa verso di me, mentre io resto paralizzata davanti la porta del bagno, sul suo volto si dipinge un sorriso a labbra serrate, non malizioso né beffardo.. un sorriso sincero, io invece sento solo una grande paura, non riesco ancora a capire cosa sento se felicità o paura, ma dalle mie reazioni penso che sia la paura a prevalere su tutto. Questo sentimento che come una grande onda si espande sulla riva, prende possesso del mio corpo; continuiamo a fissarci e nessuno dei due prende una posizione, quando la nausea si rifà viva. La odio ma forse in questo momento mi sta salvando. Mi precipito di nuovo in bagno, chiudendo la porta e salvandomi, purtroppo vomitando, da quella situazione che mi stava corrodendo, o meglio la paura mi stava corrodendo, non sapere cosa fare, come comportarmi non è da me. E’ vero devo realizzare il fatto che dentro di me c’è qualcosa, e che questo qualcosa è un bambino mio e di Castiel. Ma non riesco a essere felice e non per Castiel, so di amarlo .. la paura in realtà è per altro, chi c’è dietro di lui, le situazioni che si sono venute a creare e stamattina, stamattina qualcosa è crollato. Dopo essermi lavata i denti, ritorno in stanza lui è ancora lì, devo chiedergli una spiegazione << Allora.. >> inizio il discorso, un po’ intimorita da ciò che può essere la sua risposta, anche se poi penso che fino ad ora, io, Kathrine Weller ho affrontato tutto da sola, qualsiasi cosa e anche questo se devo, ma la cosa che più mi tormenta è * Cosa posso dare io a questo bambino ? * , non so minimamente come si comporti un genitore, o forse so solo che è l’esatto contrario di quello che sono stati i miei per me, dare amore, educazione e stargli vicino.. forse a parole lo posso pensare, ma a metterlo in atto?.. Ho una gran confusione nella mia testa e non mi ero nemmeno accorta di essere rimasta imbambolata come una deficiente, così è Castiel a prendere la palla al balzo << Ti spiego tutto Kathrine. >> si alza venendomi più vicino. Ma io non voglio spiegato nulla in realtà vorrei sapere solo il cazzo del motivo per cui non me l’ha detto << No, dimmi solo perché me l’hai tenuto nascosto, Castiel io ti ho dato la mia fiducia, capisci cosa cazzo significa questo? Sei l’unica persona a cui l’ho data l’unica! E come ricambi tu? Nascondendomi le cose? Ma che cazzo fai ? Dimmelo perché  non lo riesco a concepire! >> esclamo spingendolo via innervosita, e si so che non posso fumare ma facciamo che inizio a smettere domani, così prendo una sigaretta dalla borsa ed esco in veranda. Castiel mi segue << Mi devi ascoltare! Quando ho visto il risultato del test è stata la cosa più bella insieme a conoscerti, è la prima volta che sento un emozione del genere, come se qualcosa dentro me pulsi in continuazione, e sai come si chiama? Felicità! Che tu non stai riuscendo a sentire, per le tue cazzo di paure e si in parte e colpa mia ma ti devi fare spiegare e basta! >> si ferma per un attimo cercando una mia espressione una mia risposta, l’unica cosa che mi sento di fare è un cenno di testa per farlo continuare, a questo punto sono curiosa ma proprio curiosa di ascoltare le sue spiegazioni, così continua << Non te l’ho detto perché ieri eri sconvolta anche se non lo davi a vedere ti ricordo che forse siamo gli stessi e so come reagisci, non potevo darti una notizia del genere, che poi in sé non è niente di che, era una colazione con la sua la mia famiglia e altre persone come loro, sai quanto mi fanno schifo ma ormai mancano 2 settimane e con Debrah avrò chiuso, dovevo farlo per non avere problemi e sai che in fondo la odio, lo sai bene. >> poi prende una sigaretta accendendola e a parlare inizio io, ma prima prendo il telefono mostrandogli la foto del bacio << Ti fa schifo vero? Si può fingere anche senza baciarsi lo sai? E poi se davvero sapessi che sono come te, non me l’avresti nascosto e ora non sto qui ad indagare per quale motivo realmente tu non me lo abbia detto, ti dico solo 5 parole >> mi volto guardandolo con sguardo severo << Hai perso la mia fiducia >>, lo vedo ticchettare con il piede per terra e poi urlare di rabbia << Kathrine cazzo aspettiamo un bambino! Voglio solo tenerti fuori e lontana da persone del cazzo che potrebbero farti dal male, lo capisci si o no? E poi io ho perso la tua fiducia? Ma dai non fare la “dura” della situazione perché so farlo benissimo anche io, ma in questo momento non serve a nulla avere un comportamento così.>>. E niente, come ormai 20 volte al giorno inizio a piangere, ma che cazzo ho che non va? Io non sono pronta a questo, forse in fondo so di potermi fidare di Castiel ma allora non capisco, vorrei solo che Debrah non ci fosse e che tutto non fosse così complicato anzi, che io non fossi così complicata. La paura mi sta corrodendo, sono sola, ho Castiel al mio fianco ma non del tutto, e se non riuscissimo a tenere questo bambino? Sarebbe una delusione troppo grande, perfino per me, che di delusioni ne ho prese tante, sarebbe straziante risultare un fallimento. E poi, fin quando ci saranno Colin, Debrah e tutti quelli che vogliono farmi del male compreso mio padre e mia madre questa creatura non sarà mai al sicuro. Se solo avessi la certezza che Castiel non se ne andrà mai.. ma come faccio a saperlo? Solo perché è simile a me? Io me ne andrei? No, non lo farei, sarei felice anzi.. e allora perché mi sento così dannatamente sbagliata? Devo realizzare concretamente che io sarò madre e Castiel padre, devo dargli una seconda possibilità per forza o davvero sarò eternamente triste. << Nascondimi altra mezza cosa e ti puoi scordare di me, della mia voce, di tutto perché non mi rivedrai mai più, capito? >> sussurro accovacciata nel pavimento della veranda. Castiel si china,  mi guarda in viso, poggiando le sue labbra nella mia fronte << Io ti proteggerò >> dice sottovoce, il mio cuore sussulta.. cosa devo fare? Sono ancora troppo incazzata << Castiel, ti prego.. non nascondermi più nulla >> insisto su questo perché la cosa mi terrorizza, mi spaventa non sapere, poi continuo << Da oggi non c’è più “ io e te “ , ci siamo noi.. e ti avverto per me è una cosa troppo grande ed importante non permetterò a nessuno di mettersi in mezzo >> mi alzo entrando in stanza invitandolo a fare lo stesso, << Sarò io a non far accadere nulla >> mi da un bacio in fronte. Forse devo solo accettare la situazione e continuare la mia vita normalmente, l’unica cosa che mi viene in mente per essere al sicuro sembra anche la più corretta << Castiel, nessuno deve saperlo, fin quando possiamo tenerlo nascosto dobbiamo farlo. >> annuisce, è d’accordo con me, poi penso che ormai il grosso è successo ed è inutile stare a letto a rimuginare sui miei pensieri così prendo l’iniziativa decidendo di andare a provare da Rosalya, il rosso mi guarda un po’ sorpreso ma mi asseconda in silenzio, sa che faccio  scelte giuste e con testa. Così senza pensarci troppo ci dirigiamo verso la camera in cui come ieri si svolgono le prove. Appena apriamo la porta è proprio Rosalya a saltarmi addosso dicendomi che oggi avevo fatto stare tutti in pensiero, compreso Lysandro che a detta della vittoriana ha sempre, ogni secondo, minuto, ora chiesto di me. Mi scappa una risatina, sono proprio dei buoni amici. << Allora >>  prende l’iniziativa lei con tono un po’ più duro << ci proviamo a cantarla tutta? >> tutti rispondiamo di si, visto che comunque nessuno ha problemi né con il testo né a livello vocale. Armin da i soliti tre colpi di bacchetta ed iniziamo. Oggi il mio canto è di sfogo e anche se cerco di non farlo notare, forse qualcosa nella mia vita sta cambiando e senza rendermene conto poggio una mano sulla gamba di Castiel. Sento la musica scorrere dentro di me, lo stesso vale per gli altri, siamo tutti immersi in una cosa che ci lega : il canto. Ormai abbandonando il testo sul pavimento e chiudendo gli occhi si viene a creare un atmosfera eccezionale, anche se dentro una stanza, sembra di volare. Perché non conta dove sei, conta con chi e cosa fai. Non so come ma grazie a queste persone e soprattutto a Castiel sono riuscita ad aprirmi almeno un po’ con il mondo, a non essere sempre arrabbiata con tutti, ed ora anche questa cosina che ho in pancia.. mi renderà una persona migliore? Lo spero. In primis per lui, poi per Castiel ed anche per me. Vorrei conoscere la felicità al cento per cento, e spero che ciò possa accadere. Anche se so che non sarà facile che ci saranno ostacoli, non importa sta volta lotterò e non per la mia “sopravvivenza” come ho fatto fino ad ora, ma per la felicità, la serenità, il senso di famiglia e va be ovvio : l’amore. Anche se già c’è Castiel che anche se a  causa del mio carattere del cazzo, non lo do a vedere è il mio amore, lo sento fin dentro le ossa. Quando si avvicina io non sono tranquilla, io palpito.. quando mi bacia sento quelle cose.. le farfalle nello stomaco. E non glielo mostro perché non so mostrarlo come lui non lo sa mostrare a me è ovvio. Ma ci capiamo ed è per questo che ci incastriamo alla perfezione. Finita la canzone, io e Castiel ci guardiamo così intensamente quasi da guardarci dentro, poi mentre siamo ancora tutti seduti, si alza << Ascoltatemi bene perché lo dirò una sola volta >> tutti lo guardiamo incuriositi poi poggia una mano sulla mia testa e con voce flebile annucia << Lei è la mia ragazza >>  poi si volta uscendo dalla stanza e chiudendo la porta alle sue spalle, di scatto esco fuori anche io per evitare le domande curiose di Rosalya e tutti gli sguardi sorpresi e non, dei ragazzi.

   
 
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