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Autore: PrincessintheNorth    26/12/2016    2 recensioni
Sono passati tre anni dalla caduta di Galbatorix.
Murtagh é andato via, a Nord, dove ha messo su famiglia.
Ma una chiamata da Eragon, suo fratello, lo farà tornare indietro ...
"Eragon?" fissai il volto di mio fratello nello specchio incantato. Era contratto dall'ansia e dal dubbio.
"Ciao" mormoro'.
"Che succede?" chiesi insospettito. Sentii Belle piangere, ma ci stava già pensando Katie.
"é ... ti riguarda molto. Molto. Devi tornare immediatamente."
Se vi ho incuriositi, passate a leggere!
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morzan, Murtagh, Nuovo Personaggio, Selena, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dall’ora seguente, le porte della città vennero sbarrate e i maghi innalzarono barriere protettive lungo tutto il perimetro delle mura.

Avvisammo i villaggi e le città del Nord tramite comunicazioni mentali tra maghi e Murtagh iniziò ad accarezzare l’idea di confinarmi in camera.

-     Oh, no. – mi rifiutai incrociando le braccia. – Te lo scordi.

-     Katherine, ora che lui sa chi sei … - ripeté, esausto.

-     Non voglio nascondermi. Sono un Cavaliere anche io!

Inarcò un sopracciglio, e l’attimo dopo non ero in grado di muovermi.

-     CHE FAI?! – sbraitai arrabbiata.

-     Liberati. – disse solamente, trattenendo una risata.

-     Come?!

-     Sei tu il Cavaliere.

Dopo cinque minuti tremendi, in cui il suo incantesimo diventava piu forte secondo dopo secondo, mi liberò e finii per terra, ansimante.

Tutti gli incantesimi che avevo provato mi avevano tolto troppa energia.

Sentii che mi posava una mano sul fianco, e una scarica di energia mi entrò in circolo.

-     Se non riesci a rispondere ad un incantesimo tanto banale, come pensi di poter avere una minima possibilità contro di lui? È già tanto che tu sia ancora viva dopo avergli detto chi sei … ma scusa. – fece poi. – Perché gli hai detto come ti chiami? Era uno sconosciuto!

-     Era simpatico e non sembrava un malintenzionato, figurarsi Galbatorix!

Scosse la testa e si sedette sul letto. – Facciamo un accordo. – propose. – Se la situazione dovesse presentarsi, non scenderai in battaglia. In quel caso, resterai in camera con i bambini e i migliori soldati e maghi. Per il resto, fa come ti pare. Ti va bene?

-     Mmh. – mormorai mentre si rialzava e mi abbracciava. – Quando dobbiamo incontrare Nasuada?

-     Dopo. – sussurrò. – Adesso, dobbiamo fare una cosa.

Quella frase mi insospettì.

-     Davvero?

Annuì, furbo.

Mi prese per mano e mi condusse fuori dalla camera e dal castello, fino ad arrivare a quel vecchio tempio che aveva visto compiersi ogni momento importante della nostra vita.

E li un mezzo sospetto iniziò ad aleggiare nella mia mente.

Il suo sorriso e l’improvvisa comparsa di Eragon confermarono tutti i miei sospetti.

-     Bene, ci siamo tutti? – fece allegro Eragon. – Benissimo. Allora … amici carissimi, siamo qui riuniti oggi per …

-     Smettila. – lo rimbeccò Murtagh. – Versione abbreviata, non voglio aspettare un minuto di piu.

Eragon sbuffò. – E fu cosi che Murtagh accese l’antiromanticismo in sé …

-     ERAGON!

-     Okay, okay. Dunque … vuoi tu, Murtagh Morzansson …

-     Piu. Abbreviata. – ripeté, ma vidi che sorrideva.

Eragon rise. – Okay. La vuoi?

-     Si. – sorrise Murtagh.

-     Lo vuoi?

-     Assolutamente.

-     Benissimo. Matrimonio restaurato. Firma dell’ex moglie già presente … a posto. Andate e figliate! – ci congedò con quella formula … decisamente anticonvenzionale.

A quel punto Murtagh scoppiò davvero a ridere, e sigillò il nuovo matrimonio con un bacio da favola.

 

 

 

Era agitato.

Continuava a mordersi le labbra, e la mano che stringeva la mia era piu calda del normale.

-     Sei sicura? – mormorò per l’ennesima volta. – Non devi assistere se ti fa troppo male.

-     Andiamo. – lo rassicurai ed entrammo in biblioteca.

Nasuada era già li, e non è che lei fosse meno agitata di noi. O lui.

Continuava a torcersi le mani, e fece per alzarsi vedendoci.

-     Non serve. – le ripetei, e lei annuì sedendosi.

-     Io … io ho già deciso. – disse risoluta, e sbiancammo entrambi.

-     Cosa hai deciso? – chiese Murtagh, cercando di rimanere tranquillo.

-     Non voglio che il bambino cresca a Ilirea come un principe. Finché sono la regina, non potrei essere una buona madre, e in tal modo tu dovresti scegliere … rinuncio alla corona. – disse sicura, e con un piccolo sorriso.

-     Non posso chiederti di rinunciare all’Impero. – fece Murtagh.

-     E infatti non l’hai fatto. Ho deciso io. È la cosa migliore per il bambino. In questo modo, il rischio che subisca attentati sarà notevolmente minore.

Murtagh annuì, poi si accigliò. – E in questo modo, dove andrai?

A quel punto intervenni. – Se ti va, potrai restare qui. Cosi Belle e Killian potranno conoscere il loro fratellino, o sorellina. A questo punto, non posso … non possiamo che darti il benvenuto in famiglia. – tentai un sorriso di riconciliazione.

Le si illuminarono gli occhi.

-     Sarebbe un onore.

 

 

 

 

 

 

 

Sospirai, rinunciando a fingere di dormire e mettendomi seduta con la schiena appoggiata alla testiera del letto.

Era piu di un’ora che mi ero messa a letto, e il sonno non si decideva a raggiungermi.

Se non altro, Belle, Murtagh e Killian dormivano come sassi. Murtagh russava, perfino.

Gli accarezzai i capelli, poi mi alzai e andai verso la finestra, annoiata, prendendo il libro “Storie di Cavalieri e dei loro Draghi, dagli albori alla caduta”.

Guardai con astio la rosa di platino ancora posata sulla scrivania, un ricordo della mia stupidità.

Ma anche a me, cosa mi passava per la testa? Dire chi fossi alla prima

persona che sembrava simpatica che passava per strada, conscia del pericolo che la mia famiglia correva.

In un impeto di rabbia, afferrai la rosa e feci per buttarla nel camino, poi un sospetto mi attraversò.

Galbatorix non mi conosceva, almeno fino a quel pomeriggio.

Perché andava in giro a regalare rose alle ragazze?

-     Murtagh. – lo chiamai, cercando di svegliarlo.

Brontolò qualcosa e si girò.

-     Murtagh!

-     Che c’è? Siamo sotto attacco? – mormorò alzandosi e raggiungendomi.

-     No …

Aggrottò le sopracciglia e mi strinse dolcemente. – Che c’è, allora?

Involontariamente, mi morsi il labbro, e me ne accorsi solo quando me lo sfiorò. – Smettila. – sorrise. – Preferisco baciarle tutte intere.

-     È … perché Galbatorix va in giro a regalare rose? Soprattutto di platino, quindi di cospicuo valore. Mi … mi sembra strano …

-     Stava cercando di attirare la tua attenzione. – rispose, cercando di rassicurarmi. – O magari voleva solo sedurti. Non perderci il sonno. Lo sconfiggeremo e vivremo …

-     Per sempre felici e contenti? – commentai scettica.

Ridacchiò e scosse la testa. – Non sono cosi folle da sperare cosi in la … piu che altro, vivremo al sicuro da lui. Nel dubbio …

Afferrò la rosa e la lanciò nel camino.

Il fatto che iniziò subito a sciogliersi fu la prova che non aveva incantesimi protettivi.

-     Andrà tutto bene. – mormorò di nuovo, e improvvisamente mi prese in braccio. – Se ti piaceva tanto, te ne regalerò un intero mazzo.

-     Ma costerebbe una fortuna!

-     La mia piu grande fortuna siete tu e i bambini. – sorrise.

-     Ma …

-     Si?

-     Come ho fatto a non accorgermi che Nasuada fosse incinta? Dici che è al settimo mese … ma mi è sembrata incinta solo dopo che tu me l’hai detto.

Sospirò. – Si era fatta fare da un mago un incantesimo perché non si vedesse. Non so perché, non chiedermelo.

-     E perché tu non volevi dirmelo? Ti vergognavi di avere un figlio a tal punto da …

-     Non mi vergogno di avere un figlio. – disse serio. – No, mi … mi vergogno del fatto che sia frutto di un tradimento nei tuoi confronti. Non volevo dirtelo … sapevo che sapevi, ma dirtelo avrebbe reso il tradimento ancora piu reale … non volevo ferirti, non dopo che tu hai rinunciato ad una gravidanza serena e hai rischiato di morire pur di salvarmi.

-     Non mi hai tradita. Non ne avevi l’intenzione. – cercai di rassicurarlo, ma continuava ad evitare il mio sguardo.

-     Non cambia il fatto che sia stato con un’altra. – mormorò.

-     Tu volevi?

-     NO! – esclamò ferito. – Certo che non volevo, Katherine, come credi che …

-     E allora non mi hai tradita. Avrai un bambino che Galbatorix ti ha costretto ad avere. Né tu, né Nasuada, né il piccolo avete alcuna colpa. Mettitelo bene in testa. Non ti resta che amarlo.

Si, ma dovrò comunque scegliere. Non ho due mogli. – disse.

-     – Sei l’unica. Sarà un figlio illegittimo, guardato male da tutti …

-     “Illegittimo” è una gran brutta parola, Murtagh. È tuo figlio. Lo riconoscerai e, come Belle e Killian, avrà la sua parte di eredità. Capito?

-     Ovvio che gli avrei dato l’eredità, ma tutti gli parleranno dietro …

-     Sono sicura che sapremo difenderlo.

 

 

 

   
 
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