Capitolo
4
“Cosa
diavolo stai facendo?” sbraito Nicolas vedendo la mia
mano mutare, “non avrai veramente intenzione di combattere
vero? Non so se
l’hai notato ma abbiamo una missione da compiere, una
missione di notevole
importanza visto che dobbiamo riportare un anima ad una
persona” continuò
aggrottando lo sopracciglia “quindi non abbiamo tempo per
fermarci e per fare
una scorrazzata nel bosco” disse scandendo per bene le
parole.
Mentre
Nicolas continua a sbraitare e cercava di trascinarmi
via con forza, il mio naso e le mie orecchie erano impegnate a capire
da dove
sarebbe arrivato il licantropo per prepararmi ad un attacco. Avevo
capito
dall’odore che non faceva parte del mio branco, ergo era un
nemico e non ci
stava raggiungendo con buone intenzioni, visto che la pena per chi
entrava in
un territorio estraneo era la morte, a meno che esso non avesse
ricevuto un
permesso speciale dal Fenrir. Sapevo però che nessun
permesso era stato
accordato di recente, quindi un lupo appartenente ad un clan confinante
aveva
appena infranto una delle regole universali dei licantropi.
Strappai
via il braccio dalla presa di Nicolas, “sta
arrivando un licantropo appartenente ad un altro branco, non ne
riconosco
l’odore e non ho la minima idea del perché sia
qui, quindi non possiamo
andarcene, visto come Freki uno dei miei compiti è occuparmi
degli invasori che
entrano nel branco, dovrò batterlo e probabilmente
ucciderlo” sbottai nervosamente,
cominciando a muovermi avanti e indietro e avvertendo la corsa del lupo
avvicinarsi sempre di più. “ Ucciderlo? Stai
scherzando spero, non puoi
uccidere un’altra persona solo perché è
entrata nel vostro territorio, è una
cosa barbara e bestiale…”, “hai detto
bene, bestiale, noi siamo animali
Nicolas, il nostro istinto è più sviluppato di un
semplice umano ed il nostro
sistema gerarchico è rispettato al cento per
cento…le regole sono queste e se
vengono infrante…beh dovrai pagare, anche con la vita se
necessario” lo
interruppi ferocemente sentendo il mio lupo farsi sempre più
spazio all’interno
del mio corpo. “E se questo lupo dovesse aver bisogno di
aiuto? Se stesse
scappando da qualcosa? Non puoi saperlo, non puoi uccidere una persona
senza
sapere neanche il perché ha infranto una regola”
disse con enfasi e prendendomi
un braccio. Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi, erano impregnati
dal
senso di giustizia implacabile che lo caratterizzava. Misi fine a
questo
contatto togliendo il braccio dalla sua presa e girandomi verso la
direzione
dalla quale sapevo sarebbe arrivato.
“Nicolas,
devi allontanarti, durante uno scontro tra due
licantropi capita di tutto, e spesso il bosco intorno a noi viene
distrutto,
non vorrei che l’anima scappasse o che tu venissi
ferito” dissi divaricando le
gambe e cercando di trovare una posizioni e stabile per la mutazione,
“
tranquilla non vorrei mai disturbare un così importante
momento per voi
animali” ribatté furiosamente Nicolas
incamminandosi vero il confine della prateria.
Era
il momento di far uscire il mio lupo, con la mia doppia
identità di Freki e Aingeal, la mia trasformazione era molto
veloce, così in un
istante mi ritrovai nella mia forma di lupo. Mi scrollai leggermente e
trotterellai verso Nicolas che mi fissava con occhi spalancati.
Sorrisi, in
maniera lupesca ovviamente, per lo stupore che vedevo sulla faccia di
Nicolas.
“Wow,
non avevo idea che fosse così…così
strano vedere
qualcuno mutare…oddio e così è questa
la tua forma da lupo…mio dio…”
balbettò
Nick in preda dall’agitazione, la sensazione di disagio nel
sapere che avrei
combattuto e probabilmente ucciso il lupo che ci stava raggiungendo era
completamente
scomparsa dal suo viso. Mi sedetti di fronte a lui e lo guardai mentre
faceva
qualche passo verso di me per poi appoggiare una mano sul mio manto e
iniziare
ad accarezzare il mio pelo.
A
differenza dei lupi del mio branco, il mio pelo non era
corto ed ispido, ma più lungo e soffice; questa
caratteristica era dovuta al
fatto che alcuni miei parenti venivano dalla Scandinavia, essi avevano
sviluppato questa particolare caratteristica fisica, per probabilmente
proteggersi dal freddo. Le mie zampe e le mie gambe erano bianche,
più si
saliva verso la pancia, più il pelo si scuriva diventando un
grigio perla per
poi salire sulla schiena e diventare un nero notte. Il muso invece
è un insieme
di grigio e bianco mentre le orecchie e la coda sono grigie ma con la
punta
nera, e gli occhi sono di un bel castano scuro.
All’improvviso
sentii che il lupo era arrivato e con uno scatto
mi portai al centro della prateria in posizione di attacco. Dal bosco
vidi così
uscire il mio avversario. Era un maschio, il suo manto era castano e
aveva
gambe muscolose tipico di una sentinella abituata a sorvegliare il
territorio
del branco.
Avanzo
verso di me con i denti in vista in un ringhio
feroce. Ovviamente, per risposta sfoderai pure io il mio migliore
ringhio e mi
preparai ad attaccare.
All’improvviso
sentii la sua voce nella testa “Wow, la
cuccioletta sa farsi valere…eh, mi dispiacerebbe rovinarti
il bel musetto che
ti ritrovi, quindi ritira gli artigli prima che tu ti faccia male o che
io te
ne faccia a te” di conseguenza mi misi a ringhiare ancora di
più, “hai appena
invaso il mio territorio se c’è qualcuno che deve
ritirare gli artigli sei solo
tu, e se non lo farai subito sarò costretta ad
attaccarti”, lo vidi ghignare
leggermente per poi tornare a fissarmi in modo serio e cominciare a
correre
verso di me con gli artigli spianati. Con uno scatto repentino corsi
anche io
verso di lui, ma al momento dello scontro scartai di lato facendogli
mancare il
bersaglio e lo attaccai alle spalle. Lo stesi e gli morsi una zampa,
aumentando
la presa quando lo sentii guaire, la sua forza era più della
mia così con uno
scatto mi rovesciò sulla schiena e cerò di
mordermi. Velocemente, mi rialzai e
riuscii a sottrarmi ai suoi denti, e, sfruttando il suo momento di
confusione
lo riatterrai e lo bloccai con le zampe, impedendogli di muoversi. Lo
sentii
lentamente rilassarsi e smettere di ribellarsi
avendo i miei artigli puntati alla
gola.
“Cucciolotta
non me lo aspettavo un combattimento come
questo…nessuna femmina è mai riuscita ad
atterrarmi o a ferirmi…niente male,
veramente…devi essere un cacciatore del branco di
Alberta” disse nella mia
testa fissandomi dal basso, “smettila di perdere tempo e
dimmi perché hai
invaso il nostro territorio, dal tuo stile di combattimento ho capito
che sei
una sentinella, e una sentinella è ha conoscenza delle
regole tra branchi…mi
sembri anche piuttosto intelligente quindi dubito che tu abbia infranto
una
regola con una pena così seria per nulla…quindi
vedi di dirmi la verità in
fretta prima che ti uccida” ringhiai avvicinando i miei denti
al suo collo in
modo da fargli capire che non scherzavo.
“Ehi,
calmiamoci un attimo okay?...Non ho invaso il vostro
territorio perché volevo suicidarmi, l’ho fatto
per scappare da dei cacciatori
che mi inseguivano” disse, sempre mentalmente, “dei
cacciatori? E ti stavano
dando la caccia? Impossibile, i cacciatori non conoscono i confini dei
vari
branchi e non sanno delle sentinelle, quindi è impossibile
che sappiano che sui
vari confini sono sempre presenti dei lupi di guardia…in
più cosa sono due
cacciatori per un licantropo, niente, avresti dovuto
ucciderli” continuai
avvicinando ancora di più i denti alla giugulare, tanto che
sfioravo il pelo
con i denti.
“Ehiii,
ti ho detto la verità! Non ho la minima idea di come
facciano a saperlo, e non erano solo in due ma erano almeno una decina
e non
soli…” mugugno nervosamente, “Non soli?
che intendi dire? Erano accompagnati da
un licantropo?” lo interruppi interessata e preoccupata allo
stesso tempo, “un
licantropo maschio mi è sembrato di capire
dall’odore, ho cercato di
avvicinarmi appena li ho capatati e ho visto che erano circa una decina
con
armi da fuoco con proiettili d’argento, ho fatto in tempo a
vedere solo quello
perché un tizio mi ha subito notato, non ho capito come
abbia fatto so solo che
questi hanno cominciato a scaraventarmi addosso tutto il loro
armamentario, l’unica
cosa che ho potuto fare era scappare. Pensavo di essere al sicuro
quando ho
avvertito un licantropo inseguirmi, all’inizio pensavo fosse
un mio compagno ma
poi ho sentito lo stesso odore di un tizio che era in compagnia dei
cacciatori
e allora ho capito che eravamo stati traditi” disse
terminando il suo racconto.
Mi allontanai dal suo collo e gli permisi di rimettersi seduto davanti
a me, “questo
lupo di cui parli puoi descrivermelo?” chiesi con la voce che
tremava per paura
di sentire quello che pensavo, “mentre scappavo ero
concentrato sulla corsa e
ho potuto vedere solo una macchia nera dietro di me, la sua forma umana
invece
mi è del tutto sconosciuta, erano troppi uomini e non ho
capito da quale
provenisse l’odore che ho sentito”
sussurrò fissandomi negli occhi. Non potevo
sapere se si trattava Logen, non avevo mai visto la sua forma da lupo,
ma
dentro di me sapevo che se aveva venduto il nostro branco ai cacciatori
non
poteva esserci motivo per il quale non avesse potuto farlo anche con il
branco
confinate con il nostro. “Una cosa non mi è chiara
però” disse il lupo,
interrompendo i miei pensieri, lo fissai curiosa “quando ho
visto la sua sagomo
inseguirmi, sembrava molto più grande di me, come se fosse
un Fenrir, e poi
appena ho messo piede nel vostro territorio il lupo ha smesso di
inseguirmi
mentre i cacciatori continuavano l’inseguimento”,
“questo non è possibile, un
Fenrir ha sempre il pelo bianco, non si è mai visto un
Fenrir da pelo nero”
dissi scuotendo il capo.
“I
cacciatori potrebbero ancora darti la caccia, anche se
non li fiuto più, quindi è meglio che vieni con
noi per adesso” conclusi
ritrasformandomi in umano e aspettando che lui facesse lo stesso.
“Wow
cucciolotta, non avevo idea che avessi appena
combattuto con una così affascinante lupacchiotta”
disse ridacchiando e
guardandomi con gli occhi spalancati dallo stupore, sbuffai e iniziai
ad
osservarlo. Mi trovavo davanti ad un ragazzo ventenne con corti capelli
castani
e occhi scuri, era leggermente più alto di me e muscoloso e
mi osservava con un
sorrisetto da sbruffone. Ero orami abituata agli sguardi che le persone
mi
lanciavano, avevo un bel fisico e una bella faccia, tutto qua.
“A proposito, non ci
siamo presentati, io sono Simon,
sentinella del branco di Saskatchewan, figo spaziale e amante
sensazionale
dicono…” disse facendomi l’occhiolino,
“beh molto piacere, io sono Vika Fearthainn
Blom, freki del branco di Alberta” gli strinsi la mano mentre
vedevo i suoi
occhi allargarsi dallo stupore. “Cosa? Tu sei Vika? La freki,
wow, ho sentito
parlare di te anche nel mio branco, a dire il vero dal nostro freki,
dice che
sei una combattente fenomenale e che pochi licantropi hanno la meglio
su di te,
sei una specie di leggenda, la più giovane freki femmina
letale che esista” disse
con la voce carica di ammirazione seguendomi mentre mi dirigevo verso
Nic che
ci fissava dalla fine della radura. “Così
è questo quello che si dice su di me
negli altri branchi, beh ne sono onorata” dissi con una nota
di sarcasmo nella
voce, odiavo i pettegolezzi che giravano sul mio conto, non erano mai
veritieri
e contenevano sempre un sottofondo negativo.
“Beh…girano diverse voci, come ad
esempio una che dice che hai sconfitto un Bersker mentre eri
già ferita ad una
gamba, altre che dicono che sei una specie di strega oltre che ad un
licantropo,
altre che…” “basta così,
credo di aver capito il concetto” lo interruppi facendogli
un sorrisetto ironico e continuando a camminare.