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Autore: Boringgirl    27/12/2016    1 recensioni
Vika é braccata. Corre a perdifiato nel bosco ma la ferita sul fianco le impedisce di correre come vorrebbe. Chi può averla tradita rivelando la sua posizione e aiutando i cacciatori nella caccia? Un nome e un viso invadono la sua mente, sarà veramente lui il traditore?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

“Cosa diavolo stai facendo?” sbraito Nicolas vedendo la mia mano mutare, “non avrai veramente intenzione di combattere vero? Non so se l’hai notato ma abbiamo una missione da compiere, una missione di notevole importanza visto che dobbiamo riportare un anima ad una persona” continuò aggrottando lo sopracciglia “quindi non abbiamo tempo per fermarci e per fare una scorrazzata nel bosco” disse scandendo per bene le parole.

Mentre Nicolas continua a sbraitare e cercava di trascinarmi via con forza, il mio naso e le mie orecchie erano impegnate a capire da dove sarebbe arrivato il licantropo per prepararmi ad un attacco. Avevo capito dall’odore che non faceva parte del mio branco, ergo era un nemico e non ci stava raggiungendo con buone intenzioni, visto che la pena per chi entrava in un territorio estraneo era la morte, a meno che esso non avesse ricevuto un permesso speciale dal Fenrir. Sapevo però che nessun permesso era stato accordato di recente, quindi un lupo appartenente ad un clan confinante aveva appena infranto una delle regole universali dei licantropi.

Strappai via il braccio dalla presa di Nicolas, “sta arrivando un licantropo appartenente ad un altro branco, non ne riconosco l’odore e non ho la minima idea del perché sia qui, quindi non possiamo andarcene, visto come Freki uno dei miei compiti è occuparmi degli invasori che entrano nel branco, dovrò batterlo e probabilmente ucciderlo” sbottai nervosamente, cominciando a muovermi avanti e indietro e avvertendo la corsa del lupo avvicinarsi sempre di più. “ Ucciderlo? Stai scherzando spero, non puoi uccidere un’altra persona solo perché è entrata nel vostro territorio, è una cosa barbara e bestiale…”, “hai detto bene, bestiale, noi siamo animali Nicolas, il nostro istinto è più sviluppato di un semplice umano ed il nostro sistema gerarchico è rispettato al cento per cento…le regole sono queste e se vengono infrante…beh dovrai pagare, anche con la vita se necessario” lo interruppi ferocemente sentendo il mio lupo farsi sempre più spazio all’interno del mio corpo. “E se questo lupo dovesse aver bisogno di aiuto? Se stesse scappando da qualcosa? Non puoi saperlo, non puoi uccidere una persona senza sapere neanche il perché ha infranto una regola” disse con enfasi e prendendomi un braccio. Alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi, erano impregnati dal senso di giustizia implacabile che lo caratterizzava. Misi fine a questo contatto togliendo il braccio dalla sua presa e girandomi verso la direzione dalla quale sapevo sarebbe arrivato.

“Nicolas, devi allontanarti, durante uno scontro tra due licantropi capita di tutto, e spesso il bosco intorno a noi viene distrutto, non vorrei che l’anima scappasse o che tu venissi ferito” dissi divaricando le gambe e cercando di trovare una posizioni e stabile per la mutazione, “ tranquilla non vorrei mai disturbare un così importante momento per voi animali” ribatté furiosamente Nicolas incamminandosi vero il confine della prateria.

Era il momento di far uscire il mio lupo, con la mia doppia identità di Freki e Aingeal, la mia trasformazione era molto veloce, così in un istante mi ritrovai nella mia forma di lupo. Mi scrollai leggermente e trotterellai verso Nicolas che mi fissava con occhi spalancati. Sorrisi, in maniera lupesca ovviamente, per lo stupore che vedevo sulla faccia di Nicolas.

“Wow, non avevo idea che fosse così…così strano vedere qualcuno mutare…oddio e così è questa la tua forma da lupo…mio dio…” balbettò Nick in preda dall’agitazione, la sensazione di disagio nel sapere che avrei combattuto e probabilmente ucciso il lupo che ci stava raggiungendo era completamente scomparsa dal suo viso. Mi sedetti di fronte a lui e lo guardai mentre faceva qualche passo verso di me per poi appoggiare una mano sul mio manto e iniziare ad accarezzare il mio pelo.

A differenza dei lupi del mio branco, il mio pelo non era corto ed ispido, ma più lungo e soffice; questa caratteristica era dovuta al fatto che alcuni miei parenti venivano dalla Scandinavia, essi avevano sviluppato questa particolare caratteristica fisica, per probabilmente proteggersi dal freddo. Le mie zampe e le mie gambe erano bianche, più si saliva verso la pancia, più il pelo si scuriva diventando un grigio perla per poi salire sulla schiena e diventare un nero notte. Il muso invece è un insieme di grigio e bianco mentre le orecchie e la coda sono grigie ma con la punta nera, e gli occhi sono di un bel castano scuro. 

All’improvviso sentii che il lupo era arrivato e con uno scatto mi portai al centro della prateria in posizione di attacco. Dal bosco vidi così uscire il mio avversario. Era un maschio, il suo manto era castano e aveva gambe muscolose tipico di una sentinella abituata a sorvegliare il territorio del branco.

Avanzo verso di me con i denti in vista in un ringhio feroce. Ovviamente, per risposta sfoderai pure io il mio migliore ringhio e mi preparai ad attaccare.

All’improvviso sentii la sua voce nella testa “Wow, la cuccioletta sa farsi valere…eh, mi dispiacerebbe rovinarti il bel musetto che ti ritrovi, quindi ritira gli artigli prima che tu ti faccia male o che io te ne faccia a te” di conseguenza mi misi a ringhiare ancora di più, “hai appena invaso il mio territorio se c’è qualcuno che deve ritirare gli artigli sei solo tu, e se non lo farai subito sarò costretta ad attaccarti”, lo vidi ghignare leggermente per poi tornare a fissarmi in modo serio e cominciare a correre verso di me con gli artigli spianati. Con uno scatto repentino corsi anche io verso di lui, ma al momento dello scontro scartai di lato facendogli mancare il bersaglio e lo attaccai alle spalle. Lo stesi e gli morsi una zampa, aumentando la presa quando lo sentii guaire, la sua forza era più della mia così con uno scatto mi rovesciò sulla schiena e cerò di mordermi. Velocemente, mi rialzai e riuscii a sottrarmi ai suoi denti, e, sfruttando il suo momento di confusione lo riatterrai e lo bloccai con le zampe, impedendogli di muoversi. Lo sentii lentamente rilassarsi e smettere di  ribellarsi avendo i miei artigli puntati alla gola.

“Cucciolotta non me lo aspettavo un combattimento come questo…nessuna femmina è mai riuscita ad atterrarmi o a ferirmi…niente male, veramente…devi essere un cacciatore del branco di Alberta” disse nella mia testa fissandomi dal basso, “smettila di perdere tempo e dimmi perché hai invaso il nostro territorio, dal tuo stile di combattimento ho capito che sei una sentinella, e una sentinella è ha conoscenza delle regole tra branchi…mi sembri anche piuttosto intelligente quindi dubito che tu abbia infranto una regola con una pena così seria per nulla…quindi vedi di dirmi la verità in fretta prima che ti uccida” ringhiai avvicinando i miei denti al suo collo in modo da fargli capire che non scherzavo.

“Ehi, calmiamoci un attimo okay?...Non ho invaso il vostro territorio perché volevo suicidarmi, l’ho fatto per scappare da dei cacciatori che mi inseguivano” disse, sempre mentalmente, “dei cacciatori? E ti stavano dando la caccia? Impossibile, i cacciatori non conoscono i confini dei vari branchi e non sanno delle sentinelle, quindi è impossibile che sappiano che sui vari confini sono sempre presenti dei lupi di guardia…in più cosa sono due cacciatori per un licantropo, niente, avresti dovuto ucciderli” continuai avvicinando ancora di più i denti alla giugulare, tanto che sfioravo il pelo con i denti.

“Ehiii, ti ho detto la verità! Non ho la minima idea di come facciano a saperlo, e non erano solo in due ma erano almeno una decina e non soli…” mugugno nervosamente, “Non soli? che intendi dire? Erano accompagnati da un licantropo?” lo interruppi interessata e preoccupata allo stesso tempo, “un licantropo maschio mi è sembrato di capire dall’odore, ho cercato di avvicinarmi appena li ho capatati e ho visto che erano circa una decina con armi da fuoco con proiettili d’argento, ho fatto in tempo a vedere solo quello perché un tizio mi ha subito notato, non ho capito come abbia fatto so solo che questi hanno cominciato a scaraventarmi addosso tutto il loro armamentario, l’unica cosa che ho potuto fare era scappare. Pensavo di essere al sicuro quando ho avvertito un licantropo inseguirmi, all’inizio pensavo fosse un mio compagno ma poi ho sentito lo stesso odore di un tizio che era in compagnia dei cacciatori e allora ho capito che eravamo stati traditi” disse terminando il suo racconto. Mi allontanai dal suo collo e gli permisi di rimettersi seduto davanti a me, “questo lupo di cui parli puoi descrivermelo?” chiesi con la voce che tremava per paura di sentire quello che pensavo, “mentre scappavo ero concentrato sulla corsa e ho potuto vedere solo una macchia nera dietro di me, la sua forma umana invece mi è del tutto sconosciuta, erano troppi uomini e non ho capito da quale provenisse l’odore che ho sentito” sussurrò fissandomi negli occhi. Non potevo sapere se si trattava Logen, non avevo mai visto la sua forma da lupo, ma dentro di me sapevo che se aveva venduto il nostro branco ai cacciatori non poteva esserci motivo per il quale non avesse potuto farlo anche con il branco confinate con il nostro. “Una cosa non mi è chiara però” disse il lupo, interrompendo i miei pensieri, lo fissai curiosa “quando ho visto la sua sagomo inseguirmi, sembrava molto più grande di me, come se fosse un Fenrir, e poi appena ho messo piede nel vostro territorio il lupo ha smesso di inseguirmi mentre i cacciatori continuavano l’inseguimento”, “questo non è possibile, un Fenrir ha sempre il pelo bianco, non si è mai visto un Fenrir da pelo nero” dissi scuotendo il capo.

“I cacciatori potrebbero ancora darti la caccia, anche se non li fiuto più, quindi è meglio che vieni con noi per adesso” conclusi ritrasformandomi in umano e aspettando che lui facesse lo stesso.

“Wow cucciolotta, non avevo idea che avessi appena combattuto con una così affascinante lupacchiotta” disse ridacchiando e guardandomi con gli occhi spalancati dallo stupore, sbuffai e iniziai ad osservarlo. Mi trovavo davanti ad un ragazzo ventenne con corti capelli castani e occhi scuri, era leggermente più alto di me e muscoloso e mi osservava con un sorrisetto da sbruffone. Ero orami abituata agli sguardi che le persone mi lanciavano, avevo un bel fisico e una bella faccia, tutto qua.

“A proposito, non ci siamo presentati, io sono Simon, sentinella del branco di Saskatchewan, figo spaziale e amante sensazionale dicono…” disse facendomi l’occhiolino, “beh molto piacere, io sono Vika Fearthainn Blom, freki del branco di Alberta” gli strinsi la mano mentre vedevo i suoi occhi allargarsi dallo stupore. “Cosa? Tu sei Vika? La freki, wow, ho sentito parlare di te anche nel mio branco, a dire il vero dal nostro freki, dice che sei una combattente fenomenale e che pochi licantropi hanno la meglio su di te, sei una specie di leggenda, la più giovane freki femmina letale che esista” disse con la voce carica di ammirazione seguendomi mentre mi dirigevo verso Nic che ci fissava dalla fine della radura. “Così è questo quello che si dice su di me negli altri branchi, beh ne sono onorata” dissi con una nota di sarcasmo nella voce, odiavo i pettegolezzi che giravano sul mio conto, non erano mai veritieri e contenevano sempre un sottofondo negativo. “Beh…girano diverse voci, come ad esempio una che dice che hai sconfitto un Bersker mentre eri già ferita ad una gamba, altre che dicono che sei una specie di strega oltre che ad un licantropo, altre che…” “basta così, credo di aver capito il concetto” lo interruppi facendogli un sorrisetto ironico e continuando a camminare.

   
 
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