All'improvviso la rissa,lo sputo, gli insulti, la pacca sulla spalla e l'occhio nero persero totalemente importanza. Aveva trovato le sue radici perdute e finalmente si disse che avrebbe trovato il suo posto nel mondo. Forse avrebbe capito finalmente perchè si sentisse legato con un nodo doppio al suo destino di giocatore di basket, forse avrebbe compreso che i suoi genitori lo amavano molto e che non era così solo, in fondo.
La campana del pranzo interruppe le sue considerazioni, così rimise tutto dentro la scatola e scese rapidamente a mangiare.
Sebastian non godeva di troppa popolarità fra i suoi compagni, in primo luogo perchè si fermava nei centri sociali talmente poco a lungo da non riuscire a stringere nessuna vera amicizia, e poi il suo carattere scorbutico e permaloso lo rendevano un tipo da cui stare alla larga.
Quel giorno però una nuova luce illuminava il suo volto e i compagni non potevano non rendersene conto.
C'era una ragazza in particolare, Sofia, che provava un sincero interesse verso quel suo repentino cambio d'umore.
Sofia era una ragazza di diciassette anni proprio come Sebastian, aveva due lunghe trecce rosse e delle piccole lentiggini sul naso. Era dotata di quella rara bellezza che a diciassette anni viene spesso giudicata strana e perciò sottovalutata. Sofia non era orfana ma i suoi genitori l'avevano abbandonata all'età di due anni e lei non ne aveva mai conosciuto il motivo. Sebastian era per lei un enigma estremamente affascinante.
''Ehi Sebi, che è quest'aria allegra?'' disse sorridendo amichevolmente.
Erano le prime parole che si scambiavano e per qualche motivo Sebastian ne fu turbato. Arrossì violentemente.
''Niente. Non vedi che ho un occhio nero? Perchè cavolo dovrei essere felice?''borbottò scorbutico.
Sofia lo trovò adorabile. Istintivamente le venne da poggiare le dita sull'occhio pesto e lo accarezzò. Dopo un istante di profondo imbarazzo Sebastian si ritrasse borbottando. La ragazza stavolta ci rimase male e si allontanò risentita.
Sebastian avrebbe voluto trattenerla, ma non sapeva cosa dirle, dunque ci rinunciò e si sedette lontano da lei. Durante il pasto no alzò gli occhi dal tavolo finchè Bob non decise di provocarlo.
''Non trovate che Sebastian oggi sembri un panda?''sghignazzò seguito dalle risatine degli altri. Sebastian lo ignorò e continuò a mangiare, seppur con difficoltà.
''Insomma reagisci solo sul campo da basket?'' continuò Bob ammiccando agli altri che continuarono a ridacchiare.
Sebastian si alzò di scatto e fece per tornare in camera sua, ma sentì qualcuno dire:''Non sapete fare altro che prenderlo in giro? Bob, non se lo merita, e lo sai''.
Colpito, si voltò per capire chi l'avesse difeso e scoprì che si trattava proprio di Sofia. Le mimò un grazie da lontano senza farsi vedere.
Salì di corsa le scale e chiuse la porta a chiave, poi prese la sua scatola e continuò a leggere.
Dal Diario di Claudia. 09.07.97
Caro Diario, ieri ero troppo stanca per raccontarti tutto e probabilmente lo avrei fatto male, tralasciando qualcosa di importante. Come ti dicevo Giacomo era la mia ossessione, è stato la mia prima vera cotta e anche la mia prima cocente delusione. Ecco perchè oltre allo sgomento, quando ho intravisto nei suoi occhi un'ammirazione sbalordita nei miei confronti, una parte di me ha provato molto orgoglio.
Ripensando agli scherzi, alle umiliazioni, ai pianti e allo sconforto che ho provato in quegli anni mi chiedo davvero quanto fossi stupida.
In fondo avrei potuto metter fine a tutto quanto semplicemente andandomene subito, giusto? Invece ho scelto di restare...
A volte credo che noi donne siamo un po' masochiste, sai?
Comunque alla fine non ho fatto altro che sorridere cercando di fargli credere di non averlo riconosciuto. Insomma, non merita tutta questa importanza,no?!? Decisamente no!! Credo di averlo convinto(ahahah!).
In ogni caso non avrei potuto parlargli neanche se lo avessi voluto dato che la folla mi ha spinto subito lontano da lui. Poi non l'ho più visto.
Oh mi sento così stupida!! Dopo tutti gli anni che sono passati, dopo tutto quello che mi ha fatto, dopo tutta la mia nuova vita felice, lui è ancora in grado di scioccarmi. Ormai sono una donna adulta, non un'adolescente, dovrei smetterla di pensare così scioccamente...E poi ho Mattia, e io lo amo...Ho una casa sicura con lui, una vita stabile..Che voglio di più?
TUA.
Ripensando agli scherzi, alle umiliazioni, ai pianti e allo sconforto che ho provato in quegli anni mi chiedo davvero quanto fossi stupida.
In fondo avrei potuto metter fine a tutto quanto semplicemente andandomene subito, giusto? Invece ho scelto di restare...
A volte credo che noi donne siamo un po' masochiste, sai?
Comunque alla fine non ho fatto altro che sorridere cercando di fargli credere di non averlo riconosciuto. Insomma, non merita tutta questa importanza,no?!? Decisamente no!! Credo di averlo convinto(ahahah!).
In ogni caso non avrei potuto parlargli neanche se lo avessi voluto dato che la folla mi ha spinto subito lontano da lui. Poi non l'ho più visto.
Oh mi sento così stupida!! Dopo tutti gli anni che sono passati, dopo tutto quello che mi ha fatto, dopo tutta la mia nuova vita felice, lui è ancora in grado di scioccarmi. Ormai sono una donna adulta, non un'adolescente, dovrei smetterla di pensare così scioccamente...E poi ho Mattia, e io lo amo...Ho una casa sicura con lui, una vita stabile..Che voglio di più?
TUA.
Dal Diario di Giacomo. 9.07.97
Caro Diario, ieri è stato il giorno più strano della mia vita. Claudia era lì, davanti a me, bellissima e sorridente e io....Non ci capisco più nulla! Non faccio che pensare a lei... Non so se mi abbia riconosciuto o no ma qualcosa nei suoi occhi mi ha detto che sapeva perfettamente chi fossi. No, ne sono assolutamente certo, ha capito perfettamente chi fossi. Evidentemente non le importa, questo è chiaro... E poi non era sola, c'era lui.
Devo togliermela dalla testa. La mia partita è caduta in secondo piano dopo aver incontrato Claudia, e per fortuna è stata rimandata ad oggi.
Non sarei mai riuscito a giocare ieri... Spero ci sia anche lei, anche se non per me...
Però me lo voglio ripromettere, se dovesse venire le parlerò, costi quel che costi. Magari se mi dice:''sei un idiota'' sarebbe più facile fingere di non averla mai incontrata. Anche perchè avrebbe ragione.
A presto, incorcio le dita.
Devo togliermela dalla testa. La mia partita è caduta in secondo piano dopo aver incontrato Claudia, e per fortuna è stata rimandata ad oggi.
Non sarei mai riuscito a giocare ieri... Spero ci sia anche lei, anche se non per me...
Però me lo voglio ripromettere, se dovesse venire le parlerò, costi quel che costi. Magari se mi dice:''sei un idiota'' sarebbe più facile fingere di non averla mai incontrata. Anche perchè avrebbe ragione.
A presto, incorcio le dita.