Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: DiamanteLightMoon    30/12/2016    4 recensioni
-FANFICTION INTERATTIVA- ISCRIZIONI CHIUSE-
Vi siete mai chiesti come sia possibile che un'intera civiltà scompaia da un giorno all'altro? Vi siete mai chiesti che fine hanno fatto i Cretesi? Vi siete mai chiesti che cosa li avesse travolti di così tanto violento da farli estinguere? Io sì ed era una di quelle domande a cui pensavo di non trovare mai risposta, almeno finché non ho scoperto questo.
##########
Hermia è figlia di Poseidone ed è la principessa di Atene. Enea è suo fratello, ma è figlio di Zeus. E il loro destino sarà deciso dalla volontà di un pazzo.
##########
Enea correva nei corridoi del Palazzo, i piedi scalzi e il petto ancora sudato dall'allenamento. Non riusciva a comprendere le parole del messaggero.
-Padre- urlò attraversando l'imponente porta aperta. Con passo veloce si avvicinò alle sorelle in piedi accanto al re e alla regina.
- Akakios non può fare una cosa del genere. È un suicidio per il suo popolo-
-No- disse il padre- Non se fa questo-
E gli mostrò la condanna a morte di due anime innocenti.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Semidei Fanfiction Interattive, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Allora ragazzi, prima di lasiarvi il capitolo ci terrei a precisare che per un mio errore ho sbagliato il prestavolto di Cassiopea, figlia di Ares e che quindi inserirò; la foto giusta qui

 

CAPITOLO II

 

Salonicco- 6 giorni e 20 ore prima dell'arrivo
 

Il calore del focolare di Estia venne spazzato via dall'enorme freddezza di quella notizia. Un brivido passò sulla schiena di Melissa, come se mani fantasma le stessero accarezzando la colonna vertebrale. Anthi, la sua maestra, le aveva insegnato che meno di sè mostrava alle persone che visitavano il tempio meglio era. Le sue emozioni erano per la dea, solo per lei; le persone comuni, legate alle guerra e al denaro non avevano il diritto di vedere i sentimenti puri di una sacerdotessa. Anthi congedò il messaggero, mantenendo la sua postura davanti alle calde fiamme, che aveva il compito di accudire. Ma non ci si può nascondere per sempre e la sacerdotessa di Estia lo sapeva bene. Melissa vide le spalle della sua maestra rilassarsi e incurvarsi in modo considerevole. Dall'alto dei suoi quattordici anni non poteva certo affermare di aver fatto tutte le esperienze che l'altra invece aveva sperimentato, tuttavia il suo ruolo da sacerdotessa di Estia le aveva conferito una compostezza e serietà che le permettevano di comprendere lo stato d'animo degli altri ancor prima del suo. E ora quel suo istinto le stava dicendo che Anthi combatteva con se stessa. Melissa vedeva la mente della sua maestra cercare di elaborare una soluzione che comportasse il minor danno possibile, come era solita fare. Poi Anthi si alzò all'improvviso spaventando a morte Melissa, impegnata ad osservarla. Prese la sua mantella e si avviò verso l'uscita. Melissa la guardò confusa, prima di controllare il focolare e seguirla fuori dal tempio.

-Maestra, dove sta andando?- gridò la ragazzina alla schiena di Anthi. Le corse dietro, cercando invano di raggiungerla. Anthi si fermò sull'orlo del promontorio sul quale era costruito il tempio di Estia, Melissa cadde esausta a terra due passi dietro di lei. Il suo corpo non era fatto per la fatica, era troppo minuto e leggero per sostenere uno sforzo fisico pesante. Senza dare nessun tipo di segnale ne spiegare il motivo della sua fuga, la sacerdotessa iniziò a parlare:

-Non dovrei dire ciò che penso veramente perchè andrebbe contro la mia stessa figura, io esisto per proteggere, per unire e per difendere, non per separare e distruggere, ma lo farò comunque per permetterti di capire quello che provo.
Il re di Creta è un uomo intelligente, molto intelligente, e ancora più scaltro. È quel tipo di persona che non si fa scrupoli ad ucciderne centinaia per portare avanti i suoi scopi e per far avverare i suoi obbiettivi. Il dolore che ne consegue non è affar suo, le conseguenza delle sua azioni rendono solo più divertente il gioco. Sinceramente è il genere che detesto in modo più assoluto, ma non ho il potere per condannalo. Tuttavia, nonostante sia un pazzo, ottiene sempre ciò che vuole.

Quando ero giovane, poco prima che decidessi di diventare sacerdotessa di Estia, i miei genitori mi portarono a Creta. Erano mercanti di vasi preziosi e il re Akakios ne aveva ordinati tra i più rari e belli. Partii col loro, tutto sommato fu un viaggio divertente, anche se scoprii di soffrire il mal di mare. Io e mia sorella girovagavamo sulla nave, facendo da balie al nostro fratellino di appena due anni. Il viaggio non durò nemmeno una settimana, sia Zeus che Poseidone furono gentili con noi. I nostri animi erano tranquilli, come possono esserlo quelli di una famiglia appena giunta a destinazione, soprattutto se sa che presto potrà permettersi del cibo migliore. Nessuno si sarebbe aspettato quello che effettivamente successe. Ci dirigemmo subito al castello del re, contando sul fatto che insieme all'ordine, aveva inviato un permesso scritto per farci passare. Entrammo senza problemi nel castello, ci ammiravamo tutti attorno, fin troppo stupiti alla bellezza di quel luogo. Fu quando entrammo nella sala del trono che successe. I miei genitori presentarono i vasi da lui ordinati, ma il re non apprezzò il lavoro degli artigiani giudicandolo inopportuno per la sua vista reale. Il suo comportamento egoista mi aprì definitivamente gli occhi sul vero lato degli esseri umani. Si arrabbiò molto, il re, per la mancanza dei suoi vasi. E decise che sarebbe stato meglio punire chi non aveva obbedito ai suoi ordini- Anthi fece una pausa prendendo un respiro profondo- li uccise; proprio davanti ai miei occhi. Mio padre, mia madre e mia sorella maggiore, che aveva la tua età. Avrebbe ucciso pure noi, se sua moglie non l'avesse fermato, dicendo che non avevamo nessuna colpa punibile con la morte. Fortunatamente le diede ascolto e noi fummo lasciati liberi. Avevo otto anni, mio fratello appena due ed eravamo soli. Soli e senza la minima idea di dove ci trovassimo. In qualche modo riuscimmo a tornare a casa nostra, dopo giorni infernali di viaggio. Quando rientrammo in città, fummo costretti ad affidarci alla sorella di mia madre e suo marito. Appena fu possibile per me iniziare l'apprendistato per diventare sacerdotessa di Estia feci il mio ingresso in questo tempio.

Il mio ultimo desiderio sarebbe quello di tornare nel posto che ha visto la morte della mia famiglia, ma dato che è necessario lo farò- si girò verso Melissa, il cappuccio della mantella si abbassò, mostrando il suo viso serissimo.

-Ho deciso di offrirmi come tributo- disse, portandosi una mano al cuore. Melissa spalancò gli occhi al limite delle possibilità umane. Lo sguardo nei suoi occhi esprimeva i suoi sentimenti come mai prima di allora.
-Cosa?! Non può fare una cosa del genere. Come farà la città senza di lei, il fuoco di Estia non dona solo speranza e prosperità e lei lo sa meglio di me. Sono considerata ancora una novizia, non mi è permesso svolgere molte delle attività che lei compie ogni giorno. Non posso cavarmela da sola, ora che anche la Sacerdotessa Anziana è partita- le parole le uscirono con un tono molto più forte di quello previsto, ma Melissa non se ne curò più di tanto. Non riusciva a figurarsi il tempio senza Anthi. La sua mentora, la sua maestra, colei che l'aveva presa con sé avvicinandola al culto della dea, come poteva anche solo pensare ad un mondo dove lei semplicemente non c'era più.
-Ho preso la mia decisione, la partenza è prevista per domani. Ti svelerò i maggiori segreti che custodiamo noi sacerdotesse, ma dovrai imparare a cavartela da sola, leggendo i testi che custodiamo con cura. Sei intelligente e piena di risorse, sono sicura che ce la farai anche senza il mio aiuto- Melissa la guardò a lungo negli occhi, cercando di trovare la scintilla che le parole che Anthi aveva pronunciato non fossero vere. Purtroppo non riuscì a individuarla.

Tornarono indietro, verso il tempio, in silenzio. Il passo di Anthi era molto più sicuro di quello di Melissa, che camminava quasi barcollando, le mani tremanti e il cuore in subbuglio. Il fuoco di Estia bruciava ancora di un placido calore rassicurante, ma il quel momento la sua dolcezza non raggiunse Melissa. Anthi si sedette al bordo del focolare, le mani protese verso di esso, alimentando le fiamme. E loro brillarono, brillarono come mai avevano fatto prima, incantando Melissa, malgrado il suo stato d'animo. Con gli occhi fissi di fronte a sé, Anthi iniziò a parlare, raccontandole i maggiori segreti custoditi dalle Sacerdotesse di Estia. Artemide aveva preso il posto di Apollo da molto tempo ormai, quando la più anziana finì i suoi insegnamenti. Con gesto fluido si alzò, ponendosi alle spalle di Melissa. Poggiò le mani calde sulle spalle della ragazzina, recitando una benedizione prima di dirle addio. Anthi si voltò per raggiungere la sua stanza.

-Maestra- l'urlo di Melissa si propagò nel tempio cristallino, la sacerdotessa si fermò. Melissa corse verso di lei, abbracciandola forte. Anthi prese quel gesto come l'ultimo saluto che la sua allieva le riservava, ma il significato di quella stretta era del tutto differente. Mentre apprendeva le nozioni nella mente di Melissa era maturata un'idea, una di quelle che pazzoidi e geniali che vengono una volta nella vita. E l'abbraccio serviva a chiedere scusa per la scelta egoista che stava per mettere in atto a discapito di Anthi. Melissa sciolse le sue braccia dalla vita dell'altra, lasciando che il corpo della maggiore scivolasse nelle ombre del tempio.

Aspettò, Melissa. Aspettò che la luna di Artemide fosse alta nel cielo e che la dea fosse impegnata nella caccia lontano prima di fare la sua mossa. Si mosse piano, delicatamente, senza fare il minimo rumore, così come le pacifiche fiamme ardono in silenzio. Il dolore nel suo cuore esplose tutto in una volta facendo vacillare la sua decisione, ma la determinazione fu più forte. Non portò niente di superfluo con sé, solo qualche vivero e dei vesti di ricambio. E finalmente con passo deciso si avviò fuori dal tempio che per anni era stata la sua casa. Sul pavimento, vicino al focolare della dea vi si poteva leggere una scritta, scritta che la mattina successiva Anthi avrebbe trovato al posto di Melissa: Addio.

 

Salonicco- 6 giorni e 14 ore prima dell'arrivo

 

Orion corse fuori dalla porta di casa con un tale slancio che per poco non ruzzolò giù da due gradini che la separavano dalla strada. Eulalia lo sgridò da dentro casa, quando senti l'urlo che fece il ragazzino dopo aver perso e riacquistato l'equilibrio. Orion ignorò quella che l'intera società credeva essere sua madre, continuando a fare quello per cui era uscito di corsa. Saltellando si avviò verso l'agorà. Cinque l'avesse visto per la prima vota si sarebbe seriamente preoccupato delle stato mentale e fisico di quel bambino iperattivo e sorridente che schizzava per le viuzze della città bassa, ma ormai nel vicinato tutti erano a conoscenza dell'esuberanza di Orion e nessuno si preoccupò. La piazza principale era occupata dal grande mercato. Con il suo corpo minuto il quattordicenne si infilò sena problemi nella massa di persone che occupavano lo spazio. Come un topolino si intrufolò tra due signore, a giudicare dall'abbigliamento schiave di qualche ricco, che osservavano con occhio critico le verdure messe in vendita dal commerciante. Fresche dei raccolti dei campi fuori città, assicurava. Orion non n era tanto sicuro, ma i soldi che le donne avrebbero speso non erano suoi. Con mano lesta e silenziose movenza prese qualche baccello contenete delle fave, prima di allontanarsi. Nessuno si accorse dell'operazione, esattamente come non se n'era accorto nessuno il giorno prima, e quello prima ancora. Con un sorrisetto soddisfatto Orion si avviò verso il luogo dove avrebbe finalmente mangiato il suo bottino.

Si riparò all'ombra di un enorme fico, su uno dei rami alti. Orion si complimentò con se stesso, di nuovo. Il calore del Sole gli lambiva la pelle nuda del braccio destro, il ragazzino abbassò lo sguardo sull'altro, coperto dalla stoffa. Il figlio di Dioniso detestava quella manica in più, gli ostacolava i movimenti, ma era perfettamente consapevole che i suo marchio era troppo imponente per non essere nascosto. La sua stessa esistenza sarebbe dovuta rimanere un segreto, ma sua madre, la sua vera madre, aveva trovato un modo per permettergli di vivere all'aria aperta e di questo Orion le era estremamente grato. Finito di mangiare le fave lasciò cadere i baccelli a terra. Alzò gli occhi verso il cielo, una brutta sensazione iniziò a crescergli nel petto. Con un balzo salto giù dall'albero, scalando i rami con agilità che nemmeno lui sapeva di possedere. Sempre con il solito sorriso stampato sulle labbra tornò verso casa sua.

Come una furia entrò nella sala principale della casa di Eulalia. Sedute sulle sedie, sistemate intorno al tavolo rotondo, vi erano Eulalia e Ninphadora che chiacchieravano delle novità e dei pettegolezzi che avevano udito in città. Il ragazzino si illuminò alla vista della madre e le corse incontro gettandosi tra le sue braccia. Si sarebbe benissimo potuto definire un comportamento infantile senza dover mentire. Tuttavia entrambe le donne volevano bene a Orion e per questo avrebbero fatto di tutto pur di proteggerlo dalla corrente che presto l'avrebbe avvolto.
-Orion, tesoro, hai sentito qualcosa si strano mentre giocavi in città?- gli chiese con estrema gentilezza Eulalia, accarezzandogli la testa poggiata sul petto di Ninphadora. Il figlio di Dioniso ci pensò, richiamando alla memoria pezzi di frasi e conversazioni sentite senza volerlo.
-Mmh, molti discutevano di una possibile perdita, ma non ho capito bene che cosa volessero dire- rispose lui. Le due donne si guardarono, un nota grave si potè notare nei loro occhi.
-Orion- il tono di Eulalia era cambiato completamente diventando serio e perdendo la nota di dolcezza che aveva assunto in precedenza- ora dovrai ascoltare quello che ti diremo senza dire una parola. È una cosa estremamente importante- Orion annuì, quasi spaventato dalla freddezza di quelle parole. Eulalia prese un profondo respiro e iniziò a parlare.

 

Salonicco- 6 giorni e 8 ore prima dell'arrivo

 

La nave era salpata da un paio d'ore ormai, ma la città di vedeva ancora, illuminata dal rosse del Sole morente. Appoggiata al bordo di legno scuro e umido Melissa osservava il tempio di Estia scintillare nel tramonto. Non si era pentita della sua decisione ed era sicura che non lo avrebbe fatto nemmeno in futuro. A differenza del cuore di Melissa, che era calmo e sicuro, quello di Orion era ancora sottosopra. Non voleva, non poteva, accettare di essere stato strappato via dalle persone che amava; da tutto ciò che considerava casa, non gli era rimasto nulla, si erano presi anche la sua libertà, l'unica cosa che Orion desiderava non perdere. Si era arrampicato fino alla cima dell'albero della trireme. E ora stava seduto tra il ramo orizzontale e quelle verticale, aggrappato al tronco per non cadere. La città brillava di fronte a lui, così vicina da poterla toccare, ma al tempo stesso così lontana da non poterla raggiungere.

Entrambi sapevano che le possibilità di poter tornare erano pari a zero, forse anche meno di zero, tuttavia entrambi erano certi che avrebbero trovato un modo per riuscirci e una promessa sorse nel più remoto spazio delle loro menti.

 

Vivrò e tornerò a casa. Lo giuro sullo Stige”

 

Stanza segreto di Dia

Chiedo scusa, scusissima, per il ritardo. Mi ero detta: “Dia, ricorda un aggiornamento a settimana” e gia ho infranto la mia promessa, sono una pessima persona. Ma ora, bando alla ciance, come vi è sembrato il capitolo?? Melissa e Orion vi stanno simpatici??

Ho deciso che finirò ogni capitolo con una promessa fatta sullo Stige, che ve ne pare? A me piace come idea. Come sempre mi appello alle autrici/autori degli OC, siete pregati di comunicare come sto evolvendo il vostro personaggio.

Un bacio, DIA

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: DiamanteLightMoon