Cap.16 Anima riunita
Trattienimi
giù, adesso.
Gokudera
nascose un orologio da polso in tasca. Era ritto dietro Takeshi e
sentiva NeoPrimo sbuffare.
"Boss,
qualcosa non le aggrada?" domandò, affiancandosi a Yamamoto.
Lo
Tsuna dai capelli lunghi fece vagare lo sguardo attorno,
ticchettò con le dita in aria arricciando il naso.
"Mukuro
ha avvolto tutti in un manto di nebbia, non trovo più Tsuna
e quell'altro".
Takeshi
incrociò le braccia dietro la testa sporgendo le labbra.
"Vuol
dire che Mukuro ha deciso di trattenere tutti lontano da te!".
Gokudera
gli si mise davanti con il capo chino.
"E'
come un bambino alla strega degli altri guardiani. Vi addolora
così tanto rimanere lontano dai loro piagnistei?"
domandò.
NeoPrimo
fece un gesto secco con la mano spostando Hayato, avanzò di
un passo e guardò Takeshi socchiudendo le iridi arancio.
"Stai
sfidando troppe persone, di questi tempi, Takeshi".
Takeshi
abbassò il capo per guardarlo, lanciò un'occhiata
ad Hayato e strinse le labbra. Si mise in ginocchio, baciò
il palmo del giovane e socchiuse le iridi liquide.
"Hanno
timore tu possa tirarli a terra, Boss. Noi siamo venuti per quello"
disse.
NeoPrimo
annuì rizzando la schiena e fece un passo indietro, Takeshi
si alzò e raggiunse Hayato. Si piegò
avvicinandosi all'orecchio di Gokudera, sorrise.
"Un
giorno mi spiegherai perché facciamo così"
sussurrò.
Gokudera
abbassò il capo incassandolo tra le spalle e si
coprì il viso nascondendo il movimento roteatorio degli
occhi.
"Con
tirarci a terra, penso intenda, inginocchiarsi al vostro cospetto, mio
Boss" disse con tono mellifluo.
NeoPrimo
li fissò, assottigliò le labbra ed emise un lungo
sospiro dando le spalle ad entrambi con un movimento elegante.
"Non
mi interessa. Voglio essere condotto da Tsuna, ovunque Mukuro lo abbia
nascosto".
La
fiamma sul suo capo ondeggiava lasciando scie di luce aranciata
intorno, si stava facendo man mano più lieve.
Gokudera
gli indicò la porta e gli sorrise.
"Volete
che vi accompagni a cercalo?" domandò.
NeoPrimo
avanzò verso la porta a spalle dritte e mento alzato,
Takeshi incrociò le braccia dietro la testa e storse il
labbro.
"Spero
che quei due abbiano raggiunto un accordo" disse.
Si
affiancò a Hayato e seguì il Boss nei corridoi.
Gokudera
accelerò e si mise a spostare una serie di mobili e
aprì una porta.
"Vogliamo
controllare siano qui dentro?" domandò.
<
Tsuna era andato nella direzione opposta > rifletté.
NeoPrimo
guardò la porta, scosse il capo facendo ondeggiare la chioma
lunga e strinse gli occhi.
"Non
sento la nebbia di Mukuro, in questa direzione" disse.
Takeshi
si fermò stringendo con una mano il manico della sacca con
la mazza da baseball, mugugnò spostando il peso da un piede
all'altro.
"Forse
è tornato a farsi gli affari suoi e ha smesso di
nasconderli".
"Probabilmente
ha deciso di usarla per celare se stesso con Ken" spiegò
Gokudera, adagiandosi con la spalla alla parete accanto alla porta.
La
fiamma sulla fronte di NeoPrimo vacillò, si spense e si
riaccese irregolare con un fruscio. Il ragazzo si tolse una ciocca dal
volto e si allontanò dalla porta proseguendo per il
corridoio. Takeshi si morse il labbro, strinse con forza il manico
della borsa.
<
Manca poco. E sembra che non si possa ingannare l'intuito Vongola,
proprio come mi aveva detto Squalo >.
Gokudera
si mise alle spalle di NeoPrimo, seguendolo.
"Mi
sapete dire perché Reborn ha deciso adesso di separarvi?"
chiese.
NeoPrimo
mosse la mano in aria arricciando il naso, faceva scattare lo sguardo a
destra e sinistra avanzando a passo sicuro.
"Arriva
sempre il momento in cui un allievo mette in discussione il tutor; ma
Reborn voleva Tsuna lo facesse nel modo giusto".
Takeshi
ridacchiò muovendo il capo a destra e sinistra, sorrise
chiudendo gli occhi.
"E
io che credevo volesse solo tenerci al nostro posto!".
Gokudera
su avvicinò a Takeshi e gli diede un colpo sul capo.
"Non
credo che il Boss voglia sentire offese verso il suo Tutor"
brontolò.
Takeshi
incassò la testa tra le spalle e si massaggiò la
testa mugugnando. Batté le palpebre e indicò con
il mento i piedi di NeoPrimo avvolti da una nebbiolina.
Gokudera
deglutì e si portò nuovamente davanti a NeoPrimo.
"Dico
bene? Ci tenete al vostro Tutor?" gli chiese.
NeoPrimo
sogghignò piegando il capo verso l'alto, guardò
Hayato.
"Non
puoi continuare a trattenermi. Il tempo è agli sgoccioli".
Gokudera
batté le palpebre e si indicò.
"Volevo
solo rimanere al suo fianco per compensare l'irriverenza di Takeshi,
mio signore" rispose.
La
nebbia che avvolgeva le gambe di NeoPrimo iniziò a salire,
gli avvolse la vita ed alcune ciocche di capelli castani. Takeshi
raggiunse Hayato, osservò la nebbia avvolgere totalmente
NeoPrimo. La fiamma del cielo brillò al centro della nebbia,
oscillò, si accartocciò su se stessa e
svanì.
"È
scaduto il tempo?" bisbigliò Gokudera a Yamamoto.
Takeshi
batté ripetutamente le palpebre fissando il punto dove prima
era NeoPrimo, sgranò gli occhi e afferrò la mano
di Gokudera.
"Dobbiamo
andare dai due Tsuna!".
Gli
strinse la mano e si mise a correre, tenendo il capo voltato verso di
lui.
"Lo
avremo trattenuto abbastanza?".
Gokudera
gli corse dietro.
"E'
scomparso anche lui dopo la sua fiamma!" gridò.
Takeshi
rallentò affiancandosi all'altro, sorrise ampiamente
chiudendo gli occhi.
"Questa
sì che è fortuna!" disse.
Rallentò
la corsa vedendo Mukuro nel corridoio di fronte ad una porta aperta, si
fermò osservando Tsuna uscire.
"Tsuna!"
strillò.
"Decimo,
com'è andata con Sawada?" domandò Hayato.
Tsuna
si voltò verso di loro, sorrise con le guance affossate.
"Ci
siamo riuniti prima che accadesse il tempo, poi è arrivato
Mukuro".
Takeshi
incrociò le braccia dietro la testa, abbassò il
capo guardandolo.
"Il
Boss ci è scomparso davanti".
Gokudera
sorrise, le labbra gli divennero di un rosa più scuro.
"Un'anima divisa in tre pezzi che si è riunita solo con il
meglio di sé" disse.