I giorni di vacanza a Okinawa
trascorsero tranquilli e spensierati per Kageyama. Dopo una prima titubanza il
ragazzo era riuscito a integrarsi nel gruppo di amici della sua fidanzata,
aiutato dal fatto che questi rispettassero il suo bisogno di calma e non lo
spingessero a parlare di sé. Contrariamente a quanto avrebbe mai immaginato, la
persona con cui Reiji legò di più fu proprio Nikolas: l’essere gli unici maschi
del gruppo e la loro tendenza al silenzio li aveva portati a passare più tempo
insieme, sviluppando così un timido rapporto di amicizia. Dopo aver capito che
il biondo non provava alcun interesse amoroso per Cassandra e che il gruppo li
supportava pienamente in quella relazione, Kageyama abbandonò completamente la
gelosia, che si tramutò più che altro in un desiderio di ricevere attenzioni da
Cassandra, che non erano troppo difficile ottenere.
Il loro momento speciale era la
sera, quando si ritiravano in camera: lontani dal resto del gruppo, i due
ragazzi passavano un po’ di tempo seduti vicini a guardare la televisione. In
quei minuti non parlavano molto, si limitavano a ricercare timorosamente l’una
il contatto dell’altro, sfiorandosi appena le dita tentando di capire i
desideri e i pensieri dell’altro.
Le notti di sonno invece non
trascorrevano mai pienamente serene: per quanto cercasse di pensarci il meno
possibile, Reiji era preoccupato per il suo ritorno alla Raimon. Il ragazzo
provava paura all’idea di dover affrontare i professori, i compagni di classe,
la squadra di calcio, Daisuke… Non era raro che il giovane calciatore si
svegliasse nel cuore della notte, angosciato da quei pensieri, e non riuscisse
più a riaddormentarsi, non da solo almeno.
Infatti il più delle volte
Kageyama, sconfitto il senso di colpa al pensiero di disturbare la sua
fidanzata, svegliava Cassandra per chiederle supporto. La castana, nonostante
la stanchezza, non si rifiutava mai di aiutare il compagno e, anzi, lo invitava
nel suo letto per poterlo tranquillizzare meglio. Se in una situazione normale
Reiji sarebbe morto dall’imbarazzo al solo pensiero di dormire al fianco della
ragazza, durante quelle notti non si faceva ripetere due volte l’invito,
volendo disperatamente scacciare il senso di oppressione che gli attanagliava
il petto e gli faceva venire voglia di scappare via. Fortunatamente le carezze,
le dolci promesse e soprattutto il calore dell’italiana scioglievano quel
disagio in poco tempo, permettendo a entrambi di passare il resto della notte a
riposare.
In quello scintillante hotel pieno
di ogni lusso, Kageyama passava molto tempo ad ascoltare ogni cosa: origliava
le conversazioni degli altri ospiti, cercando di capire la loro provenienza e
di cosa stessero parlando, si faceva narrare dagli altri del gruppo storie
sulla loro infanzia e sulla loro vita quotidiana, innamorandosi sempre di più
del mondo occidentale e dell’Europa in particolare, ascoltava la musica che
Cassandra e i suoi amici gradivano e soprattutto si beava delle melodie che il
gruppetto intonava per gioco o esclusivamente per lui.
Quel continuo ascoltare aveva
portato il giovane calciatore ad apprendere molte cose, per esempio la data di
nascita della sua fidanzata, purtroppo solo il giorno prima del suo compleanno,
cosa che lo portò a fare una corsa a perdifiato per mezza isola alla ricerca di
un regalo.
Un'altra cosa che Reiji aveva
scoperto era l’argomento di discussione della “riunione” che avevano avuto gli
altri la sera del loro arrivo: volevano parlare della promessa che avevano
fatto anni prima, quella di abbandonare la musica in memoria di Katrin, la
cugina di Nikolas morta suicida a causa dei maltrattamenti subiti a scuola.
Tutto il gruppo trovava difficile stare lontano dalla musica, tutti infatti
cercavano di compensare in qualche modo, ma non era come suonare o cantare per
mano propria. Avevano deciso di riprendere i loro vecchi strumenti e usare la musica
per aiutare chi si trovava in difficoltà. Cassandra, aveva confessato al suo
ragazzo, aveva avuto quest’idea proprio grazie a lui. Kageyama si era sentito
fiero di sé sentendo quelle parole.
Lontano da Inazuma-cho, Tokyo, il
calcio e le altre persone, Reiji aveva avuto la possibilità di provare cose
nuove e riscoprire passioni dimenticate: aveva ricordato il piacere del nuoto,
che gli permetteva di svuotare la mente, e, grazie alle continue scuse che
doveva inventarsi per depistare il fratello di Dalila ogni volta che i suoi
compagni gli facevano uno scherzo, aveva scoperto di essere un ottimo attore.
Per la prima volta dopo tanto
tempo, Kageyama riusciva a guardare al futuro in maniera positiva.
-Una volta finito con gli studi
voglio andare a vivere in Europa.
Aveva detto a Cassandra una sera,
mentre erano da soli nella loro stanza. La castana rimase sorpresa da quell’affermazione,
ma poi sorrise e si accoccolò di più vicino all’altro.
-Sai, i miei nonni in Italia
possiedono un’attività agricola ben avviata, mio nonno vuole passarla a me
quando sarò grande. Io sarei più che felice di prendermi questa responsabilità,
pensavo già di frequentare un’università apposita in Italia… Potresti venire
con me, sarei felice di supportarti qualunque cosa tu decida di fare in futuro.
Reiji strinse forte la mano della
sua fidanzata, col cuore che batteva forte dall’emozione al pensiero che,
forse, lo attendeva un futuro migliore di quanto avesse mai immaginato.
Il problema era raggiungere quel
futuro.
Il viaggio di ritorno fu
particolarmente angosciante per Kageyama, sapeva che a breve avrebbe dovuto
affrontare tutto ciò che lo aveva inquietato durante la vacanza. Per Cassandra
non fu difficile interpretare il silenzio del suo compagno e per tutto il volo
non fece altro che stringergli la mano e tranquillizzarlo con dolci parole.
-Non preoccuparti Reiji… Andremo a
scuola insieme, affronteremo questa cosa insieme.
Kageyama sorrise in maniera poco
convinta.
-Ci saranno cose che dovrò
affrontare da solo…
La castana lo tirò a sé e si
strinse forte al suo braccio.
-Non sarai mai solo, mai. Ti sarò
accanto, ti aiuterò a studiare e a parlare con i professori, mentre se sento
qualcuno rivolgerti anche solo un piccolo insulto gli faccio saltare tutti i
denti!
Il sorriso del ragazzo si fece più
sciolto e tranquillo: sapeva che Cassandra parlava seriamente, aveva capito
quanto la castana fosse forte e sincera quando diceva quelle cose e, sentendola,
Reiji si sentiva più forte a sua volta.
-Hai ragione, ma cerca di contenere
la violenza, se ti espellono poi si che sono nei guai.
Cassandra sorrise e continuò a
stringere il fidanzato, che intanto posò gli occhi sul ciondolo che la giovane
teneva al collo, il regalo che le aveva fatto per il compleanno.
Era un ciondolo semplice,
costituito da una piccola sfera di corallo imprigionata in sottili filamenti di
acciaio brillante. Nikolas lo aveva aiutato molto nella scelta, gli aveva
indicato quel regalo sia per la sua esoticità che per il colore della sfera, un
rosso acceso che, secondo il biondo, rispecchiava molto la personalità di
Cassandra. Solare e vivace, pronta a discutere e combattere per le persone a
cui voleva bene, l’italiana era agli occhi di Kageyama una creatura strana e
misteriosa, completamente diversa da lui.
Nonostante la diversità, il giovane
calciatore si trovava in armonia con la ragazza e riusciva a pensare di
prenderla d’esempio per essere più forte. Si sarebbe fatto aiutare, non aveva
senso non farlo dopo tutto quello che lui e Cassandra avevano passato. Ma una
cosa l’avrebbe fatta da sola: aveva deciso di lasciare la squadra di calcio.
Aveva deciso di affrontare Daisuke, aveva deciso di parlargli e convincerlo a
lasciarlo in pace. Lo avrebbe fatto da solo per superare ciò che aveva subito,
lasciarsi alle spalle il calcio e guardare al futuro in maniera più serena.
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Angolino rotondo
Ormai l’aggiornamento di capodanno è tradizione! Allora allora, questo è un
altro capitolo di transizione in cui ho voluto un po’ sintetizzare la vacanza
dei ragazzi, svilupparla tutta sarebbe stato troppo pesante. Mamma mia questa
fic sta attraversando talmente tanti stadi della mia vita che ogni capitolo
sembra avere uno stile diverso!
Comunque nel prossimo capitolo si ritornerà alla vita di tutti i giorni,
quindi ai problemi e all’angst!
Proverò a rompere l’abitudine di due soli capitoli all’anno, se non ci
riuscissi ci si sente il 20 giugno.
Ci sentiamo presto (con altro),
-Lau ° 3 °