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Autore: Strawbana    31/12/2016    1 recensioni
Una what if incentrata su una fantasia che mi è venuta in mente ascoltando la canzone No More di Hatsune Miku.
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Dopo una serie di spiacevoli eventi, il quattordicenne Kageyama Reiji si rifiuta di uscire di casa e di vedere anche i suoi stessi parenti. L'unica persona di cui accetta la presenza è Cassandra Andrei, una sua compagna di scuola di origini italiane che lavora part time nel negozio che consegna mensilmente delle provviste a casa del ragazzo. Lentamente, la giovane riesce a far uscire Kageyama dal suo guscio, convincendolo a riprendere la normale routine quotidiana. In seguito i due ragazzi si troveranno insieme ad affrontare il crudele trattamento che adolescenti giapponesi riservano a coloro che ritengono diversi. Fra pregiudizi, bullismo e sofferenza i due ragazzi riusciranno a trovare la strada per un futuro felice?
Bana part~
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kageyama Reiji, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I giorni di vacanza a Okinawa trascorsero tranquilli e spensierati per Kageyama. Dopo una prima titubanza il ragazzo era riuscito a integrarsi nel gruppo di amici della sua fidanzata, aiutato dal fatto che questi rispettassero il suo bisogno di calma e non lo spingessero a parlare di sé. Contrariamente a quanto avrebbe mai immaginato, la persona con cui Reiji legò di più fu proprio Nikolas: l’essere gli unici maschi del gruppo e la loro tendenza al silenzio li aveva portati a passare più tempo insieme, sviluppando così un timido rapporto di amicizia. Dopo aver capito che il biondo non provava alcun interesse amoroso per Cassandra e che il gruppo li supportava pienamente in quella relazione, Kageyama abbandonò completamente la gelosia, che si tramutò più che altro in un desiderio di ricevere attenzioni da Cassandra, che non erano troppo difficile ottenere.

Il loro momento speciale era la sera, quando si ritiravano in camera: lontani dal resto del gruppo, i due ragazzi passavano un po’ di tempo seduti vicini a guardare la televisione. In quei minuti non parlavano molto, si limitavano a ricercare timorosamente l’una il contatto dell’altro, sfiorandosi appena le dita tentando di capire i desideri e i pensieri dell’altro.

Le notti di sonno invece non trascorrevano mai pienamente serene: per quanto cercasse di pensarci il meno possibile, Reiji era preoccupato per il suo ritorno alla Raimon. Il ragazzo provava paura all’idea di dover affrontare i professori, i compagni di classe, la squadra di calcio, Daisuke… Non era raro che il giovane calciatore si svegliasse nel cuore della notte, angosciato da quei pensieri, e non riuscisse più a riaddormentarsi, non da solo almeno.

Infatti il più delle volte Kageyama, sconfitto il senso di colpa al pensiero di disturbare la sua fidanzata, svegliava Cassandra per chiederle supporto. La castana, nonostante la stanchezza, non si rifiutava mai di aiutare il compagno e, anzi, lo invitava nel suo letto per poterlo tranquillizzare meglio. Se in una situazione normale Reiji sarebbe morto dall’imbarazzo al solo pensiero di dormire al fianco della ragazza, durante quelle notti non si faceva ripetere due volte l’invito, volendo disperatamente scacciare il senso di oppressione che gli attanagliava il petto e gli faceva venire voglia di scappare via. Fortunatamente le carezze, le dolci promesse e soprattutto il calore dell’italiana scioglievano quel disagio in poco tempo, permettendo a entrambi di passare il resto della notte a riposare.

 

In quello scintillante hotel pieno di ogni lusso, Kageyama passava molto tempo ad ascoltare ogni cosa: origliava le conversazioni degli altri ospiti, cercando di capire la loro provenienza e di cosa stessero parlando, si faceva narrare dagli altri del gruppo storie sulla loro infanzia e sulla loro vita quotidiana, innamorandosi sempre di più del mondo occidentale e dell’Europa in particolare, ascoltava la musica che Cassandra e i suoi amici gradivano e soprattutto si beava delle melodie che il gruppetto intonava per gioco o esclusivamente per lui.

Quel continuo ascoltare aveva portato il giovane calciatore ad apprendere molte cose, per esempio la data di nascita della sua fidanzata, purtroppo solo il giorno prima del suo compleanno, cosa che lo portò a fare una corsa a perdifiato per mezza isola alla ricerca di un regalo.

Un'altra cosa che Reiji aveva scoperto era l’argomento di discussione della “riunione” che avevano avuto gli altri la sera del loro arrivo: volevano parlare della promessa che avevano fatto anni prima, quella di abbandonare la musica in memoria di Katrin, la cugina di Nikolas morta suicida a causa dei maltrattamenti subiti a scuola. Tutto il gruppo trovava difficile stare lontano dalla musica, tutti infatti cercavano di compensare in qualche modo, ma non era come suonare o cantare per mano propria. Avevano deciso di riprendere i loro vecchi strumenti e usare la musica per aiutare chi si trovava in difficoltà. Cassandra, aveva confessato al suo ragazzo, aveva avuto quest’idea proprio grazie a lui. Kageyama si era sentito fiero di sé sentendo quelle parole.

Lontano da Inazuma-cho, Tokyo, il calcio e le altre persone, Reiji aveva avuto la possibilità di provare cose nuove e riscoprire passioni dimenticate: aveva ricordato il piacere del nuoto, che gli permetteva di svuotare la mente, e, grazie alle continue scuse che doveva inventarsi per depistare il fratello di Dalila ogni volta che i suoi compagni gli facevano uno scherzo, aveva scoperto di essere un ottimo attore.

Per la prima volta dopo tanto tempo, Kageyama riusciva a guardare al futuro in maniera positiva.

-Una volta finito con gli studi voglio andare a vivere in Europa.

Aveva detto a Cassandra una sera, mentre erano da soli nella loro stanza. La castana rimase sorpresa da quell’affermazione, ma poi sorrise e si accoccolò di più vicino all’altro.

-Sai, i miei nonni in Italia possiedono un’attività agricola ben avviata, mio nonno vuole passarla a me quando sarò grande. Io sarei più che felice di prendermi questa responsabilità, pensavo già di frequentare un’università apposita in Italia… Potresti venire con me, sarei felice di supportarti qualunque cosa tu decida di fare in futuro.

Reiji strinse forte la mano della sua fidanzata, col cuore che batteva forte dall’emozione al pensiero che, forse, lo attendeva un futuro migliore di quanto avesse mai immaginato.

Il problema era raggiungere quel futuro.

 

Il viaggio di ritorno fu particolarmente angosciante per Kageyama, sapeva che a breve avrebbe dovuto affrontare tutto ciò che lo aveva inquietato durante la vacanza. Per Cassandra non fu difficile interpretare il silenzio del suo compagno e per tutto il volo non fece altro che stringergli la mano e tranquillizzarlo con dolci parole.

-Non preoccuparti Reiji… Andremo a scuola insieme, affronteremo questa cosa insieme.

Kageyama sorrise in maniera poco convinta.

-Ci saranno cose che dovrò affrontare da solo…

La castana lo tirò a sé e si strinse forte al suo braccio.

-Non sarai mai solo, mai. Ti sarò accanto, ti aiuterò a studiare e a parlare con i professori, mentre se sento qualcuno rivolgerti anche solo un piccolo insulto gli faccio saltare tutti i denti!

Il sorriso del ragazzo si fece più sciolto e tranquillo: sapeva che Cassandra parlava seriamente, aveva capito quanto la castana fosse forte e sincera quando diceva quelle cose e, sentendola, Reiji si sentiva più forte a sua volta.

-Hai ragione, ma cerca di contenere la violenza, se ti espellono poi si che sono nei guai.

Cassandra sorrise e continuò a stringere il fidanzato, che intanto posò gli occhi sul ciondolo che la giovane teneva al collo, il regalo che le aveva fatto per il compleanno.

Era un ciondolo semplice, costituito da una piccola sfera di corallo imprigionata in sottili filamenti di acciaio brillante. Nikolas lo aveva aiutato molto nella scelta, gli aveva indicato quel regalo sia per la sua esoticità che per il colore della sfera, un rosso acceso che, secondo il biondo, rispecchiava molto la personalità di Cassandra. Solare e vivace, pronta a discutere e combattere per le persone a cui voleva bene, l’italiana era agli occhi di Kageyama una creatura strana e misteriosa, completamente diversa da lui.

Nonostante la diversità, il giovane calciatore si trovava in armonia con la ragazza e riusciva a pensare di prenderla d’esempio per essere più forte. Si sarebbe fatto aiutare, non aveva senso non farlo dopo tutto quello che lui e Cassandra avevano passato. Ma una cosa l’avrebbe fatta da sola: aveva deciso di lasciare la squadra di calcio. Aveva deciso di affrontare Daisuke, aveva deciso di parlargli e convincerlo a lasciarlo in pace. Lo avrebbe fatto da solo per superare ciò che aveva subito, lasciarsi alle spalle il calcio e guardare al futuro in maniera più serena.

 

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Angolino rotondo

Ormai l’aggiornamento di capodanno è tradizione! Allora allora, questo è un altro capitolo di transizione in cui ho voluto un po’ sintetizzare la vacanza dei ragazzi, svilupparla tutta sarebbe stato troppo pesante. Mamma mia questa fic sta attraversando talmente tanti stadi della mia vita che ogni capitolo sembra avere uno stile diverso!

Comunque nel prossimo capitolo si ritornerà alla vita di tutti i giorni, quindi ai problemi e all’angst!
Proverò a rompere l’abitudine di due soli capitoli all’anno, se non ci riuscissi ci si sente il 20 giugno.

Ci sentiamo presto (con altro),                                                                                                                                         

 

-Lau ° 3 °

   
 
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