6.Love
“Scegli sempre con cura
da chi non scappare.”
-Gio Evan
Eveline's Point Of View
Fu un giorno come un altro al lavoro, ero stanchissima, una famiglia ebbe organizzato una festicciola per il sesto compleanno del figlio, con tutti i suoi amichetti.
Un incubo.
C'erano bambini che correvano ovunque, uno di essi mi fece cadere pure un'ordinazione per un cliente ordinario.
E' stato faticoso, ma, finalmente, stavo tornando a casa mia, Jin oggi viene a casa con me, dopo qualche settimana che non lo faceva più, per via del lavoro ma anche per i nostri “litigi” della settimana precedente.
Una volta uscita dal camerino dove mi cambio la divisa di solito, lo vedo all'uscita ad aspettarmi.
Gli corro quasi in contro, con un sorriso che mi arrivava da orecchio a orecchio.
Ero felice che ormai non c'erano più segreti tra noi, ero felice perchè finalmente lui sentiva più se stesso e non era obbligato a tenersi quel segreto dentro.
So che è stato difficile per lui.
“Come ti trovi con il nostro, ormai, vicino di casa? State insieme?”
“No, non stiamo insieme, per ora non penso si tratti di una storia seria al cento per cento, però tutto sommato devo dire che mi trovo molto bene con lui, è molto simpatico, divertente... anche se a volte sembra molto riservato su certi aspetti, resta comunque un ragazzo d'oro.
E poi... è bellissimo”
Sorrisi divertita.
“Ma guardati, hai gli occhi a forma di cuoricino quando parli di lui. Sono felice che ti stia trovando bene con questo ragazzo, ed è normale essere riservati su certi aspetti, magari vuole aspettare per raccontarti certe cose, vuole farsi conoscere poco a poco.”
“Sì sì, hai ragione tu, di sicuro. E lo sai che sa anche cantare?
Cioè... non proprio...”
“Cosa intendi con: non proprio?”
“Sa rappare, non cantare, perchè quando prova a cantare gli acuti fa spaccare: 1) il mio stomaco dalle risate e 2) I vetri delle finestre della casa.
Però in ogni caso è un ragazzo molto talentuoso in quel campo, lo obbligherò a farti sentire qualcosa.”
“Va bene, senza forzarlo troppo però, o verrà a rompere anche i vetri di casa mia.”
“Tranquilla piccolina, tranquilla. Lo fermerò io.”
***
***
***
Ci mancava poco per arrivare nelle nostre abitazioni, dovevamo solo svoltare l'ultimo angolo e saremmo arrivati. Una volta sorpassato quell'angolo, già alquanto distante, riuscivo a scorgere benissimo la figura di Jimin e di uno dei suoi amici.
Stavano parlando beatamente seduti sui gradini dell'entrata del condominio.
Lo riuscivo a vedere in tutta la sua bellezza.
Indossava i suoi soliti pantaloni in pelle nera lucida e una maglietta semplice, bianca, che, in qualche modo, riusciva a far notare il colore biancastro della sua pelle molto chiara.
E poi aveva i suoi soliti capelli arancioni, quei capelli che io amavo tantissimo.
“Jungkook, ehi!”
Jin mi risveglia dai miei pensieri gridando contro quel ragazzo vicino a Jimin.
“Ehi Jin, come adiamo?”
“Tutto okay, come al solito.”
Jimin mi guarda e mi sorride, però era un sorriso diverso dal solito.
Quando mi saluta il suo sorriso va da orecchio a orecchio, però... questa volta, ha solo sollevato leggermente il lato destro della bocca.
“Ciao.”
Mi sento dire.
“Ciao...”
Il mio tono, rispetto al suo non era molto sicuro, anzi.
Non stavamo neanche insieme e già mi stavo facendo paranoie su quel che, poco a poco, ci stavamo creando.
Mi si avvicinò e mi mise un braccio sulla spalla.
Era stranamente rigido.
Sembrava un Jimin diverso dal solito.
Entrammo tutti e quattro nel condominio.
Jin entrò nell'appartamento di NamJoon subito dopo avermi salutata con un bacio sulla guancia.
Jungkook, invece, lo seguì subito dopo aver lanciato uno sguardo al suo amico, rimasto accanto a me per tutto il tempo.
Uno sguardo che io non riuscì a decifrare.
“Tu... vuoi stare da me per un po' o... vuoi andare dai tuoi amici?”
“Lei, signorina, mi sta forse invitando ad entrare nella sua umile dimora?”
“Direi proprio di sì,caro.”
“Non dovrebbe farlo con il primo che passa.”
“Ma tu non sei il primo che passa.”
“Però non mi conosci, potrei essere molto pericoloso.”
“In quale contesto?”
“In tutti.”
“Vuol dire che correrò il rischio.”
“Allora... dopo di te.”
Indicò la porta di casa mia.
Io la aprì ed antrammo.
“Ti va di... divertirti un po' con me?”
NOTE DELL'AUTRICE
Buon anno a tutti voi lettori!
Come avete passato il capodanno?
Spero bene e spero che vi siate divertiti.
Io... sono nel famoso “dopo sbronza”
ma tutto sommato sto bene dai u.u
Eccomi con un nuovo capitolo.
E comunque non voglio svelarvi in fretta quello che sta tramando Jimin, uhm.
Prima dovranno accadere altre cose *ehehehe*
E mi dispiace se i capitoli sono brevi, davvero...
Ok, la smetto di rompere, sisisi.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e come sempre, chiedo scusa in caso di errori di battitura.
Buona continuazione.
-Jessy.