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Autore: Vanex23    01/01/2017    0 recensioni
[...]
Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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     Trentunesimo Capitolo




"Signori e signore, anche quest'anno come ogni anno, ci sarà una mega super bellissima festa nella mia strepitosa casa, ovviamente si può entrare solo su invito, quindi affrettatevi, io e i miei soci siamo disponibili a darvi tutti gli inviti che abbiamo, fin quando non finiranno." Tutti gli studenti alla mensa furono scossi da questa voce che urlava l'avvenimento in procinto di avvenire e naturalmente aveva catturato l'attenzione come ben sapeva. Piano piano un brusio generale si alzò sempre più fin quando tutte le voci della mensa si mischiarono le une alle altre non riuscendo più a distinguere chi stesse dicendo cosa. Il ragazzo, dopo essere sceso dal tavolo su cui era salito per comunicare suddetto annuncio, passeggiava tranquillamente per il corridoio della scuola, sapendo esattamente che tra non molto metà della scuola, se non tutta, sarebbe venuta da lui a chiedere i biglietti per poter partecipare alla sua mega super bellissima festa nella sua strepitosa casa.
E difatti non dovette aspettare molto poiché già vicino al suo armadietto c'erano i primi ad attenderlo.
"Per quanto riguarda le cose più importanti.." - Cominciò uno dei tre ragazzi, avvicinandosi al ragazzo - "C'è qualcosa di forte con cui potersi sballare?"
"Se la portate voi, potete fare tutto quello che volete, io vi offro la casa, l'alcool gratis e al massimo tre stanze per scopare con qualcuna." Rispose il ragazzo, ridendo.
"Ok, siamo apposto allora." Disse l'altro ragazzo, dando una pacca sulla spalla al festaiolo e ritirandosi con i suoi due amici.


"Dai, andiamo alla festa!" Disse super eccitata e contenta Steffy, che non vedeva l'ora di prendere i biglietti.
"Ma ci andiamo ogni anno, sarà la stessa cosa anche quest'anno." Disse Allison un po' annoiata.
"In realtà l'anno scorso noi due non siamo andate e ti vorrei dire che io non ci vado da ben due anni, a differenza tua." Mise subito il broncio Steffy.
"Ma che t'importa di questa festa?" Continuò a chiedere Allison, a braccia conserte.
In quel momento entrambe notarono Calum arrivare con quattro biglietti per la festa della serata, che si avvicinava al tavolo dei ragazzi, sorridendo soddisfatto della sua impresa.
"Io devo andarci con Jackson." Puntualizzò Steffy.
"E vai con Jackson." Ripetè Allison.
"No, voglio che quest'anno ci andiamo tutte e tre." Disse decisa Steffy.
"Allora lasciamo decidere anche a Keira se vuole venire.." Annunciò Allison, rivolgendosi a Keira, ma la ragazza stava con lo sguardo perso nel vuoto, a pensare chissà a che cosa, piuttosto che partecipare attivamente alla discussione delle sue due amiche.
"Quindi?" Chiese Steffy.
"Cosa?" Domandò Keira, riprendendosi dallo stato di trance in cui era stata per i minuti precedenti.
"Steffy vuole andare alla festa stasera, andiamo anche noi?" Chiese Allison.
"Non è accettato un no, tu l'anno scorso ci sei andata con Scott." Riprese Steffy col broncio.
"Ok, andiamo." Disse Keira, sbuffando.
"Siiiiiii, vado a prendere i biglietti, invitiamo anche David, Jordan, Jessica e Trevor, ok?" Chise super eccitata la ragazza.
"Per me va bene." Rispose Keira.
"Siiiiiiiiiii vi voglio bene ragazze!" Esclamò saltando di gioia, mentre lasciava la sala.
"Va tutto bene?" Chiese Allison alla bionda.
"Sì, va tutto bene." Rispose Keira, sorridendo all'amica.
"Non volevi andare alla festa? Nemmeno io, però sai com'è Steffy.." Disse Allison facendo spallucce.
"Non importa, fa niente, almeno questa volta penserò a divertirmi." Rispose semplicemente Keira, continuando a parlare con l'amica.



"Ho preso i biglietti, quest'anno andremo tutti e quattro insieme come i vecchi tempi." Disse entusiasta Calum.
"Ma ci dobbiamo proprio andare?" Borbottò Micheal disgustato.
"Un po' di vitalità non ti farebbe male comunque, a furia di stare con te penso solamente ai videogiochi e alle serie tv." Disse Ashton incredulo.
"E' per svagarsi un po'." Riprese Calum.
"Ogni festa per te è per svagarsi un po', però casualmente finisci sempre spaccato a merda." Puntualizzò Micheal.
"Cosa?" Chiese Calum, facendo un acuto su 'co'.
"L'anno scorso sono diventato una crocerossina per farti capire che eravamo ad una festa e non a casa tua e che non potevi toglierti i pantaloni in mezzo alla folla brulicante mentre si ballava." Spiegò Micheal, mentre Luke ascoltava il racconto entusiasmante, ridendo sulle spalle dell'amico.
"Ehi, non puoi... Tu non puoi... Davvero non puoi..." Borbottò Calum, puntando il dito contro l'amico.
"Sì che posso, ti ho dovuto riaccompagnare io a casa, mentre vomitavi su ogni giardino che oltrepassavamo per arrivare nel tuo letto." Continuò ancora Micheal.
"Allora non venire quest'anno!" Esclamò Calum, esasperato.
"E perdermi te che come sempre riesci a ridicolazzarti quando tu ubriachi? Mai." Disse Micheal imitando la risata malefica di una strega cattiva.
"Spero seriamente tu stia scherzando." Disse una voce femminile alle spalle del ragazzo.
"Ehm, no." Rispose secco Micheal.
"Spero seriamente che tu non abbia davvero fatto quel verso." Continuò la ragazza.
"Martah, sai che sei proprio fastidiosa?" Chiese retoricamente il ragazzo.
"Sai che sei proprio scemo?" Chiese retoricamente la ragazza.
"Non te l'ha chiesto nessuno." Rispose Micheal. La ragazza di tutta risposta alzò gli occhi al cielo e andò subito via.
"Ah l'amour." Disse Ashton ridendo.
"Non è bello se non è litigarello." Aggiunse Calum.
"Seriamente?" Riprese Micheal oltraggiato.
"Spero solo che a questa festa si beva tanto, sarà una lunga giornata." Commentò sarcasticamente Luke.




"Joey ti lascia la libera uscita?" Domandò Matt, mentre vide la ragazza avvicinarsi al suo armadietto.
"Puoi evitare di fare queste battute per ora?" Commentò seccata Evelin.
"Ok va bene, non pensavo fossi così acida oggi." Si scusò Matt sorridendo.
"Non sono acida, sono solo un po' nervosa." Spiegò velocemente Evelin.
"Ah, forse ho capito.." Disse vago il biondino.
"Non hai capito." Disse invece la ragazza.
"Insomma, che ti prende!" Esclamò Matt.
"Stasera andremo alla festa." Disse subito la ragazza.
"No. Nononono. No. Enne O." Rispose subito secco il ragazzo.
"Matt, dobbiamo andare, io devo andarci comunque per forza, mi ci obbligano e devi venire anche tu, è meglio se vieni." Puntualizzò la cosa Evelin.
"L'ultima volta che ci sono andato, ovvero l'anno scorso, non sono successe cose belle e ad essere onesto ero andato con Keira e Scott, mentre loro due facevano i piccioncini ed io stavo chiuso in bagno a vomitare l'anima, quindi no. E poi cosa vuol dire che sei obbligata ad andarci?" Chiese subito preoccupato il ragazzo.
"Senti Matt, lo faccio soprattutto per il piano.." Iniziò la ragazza, ma Matt la bloccò subito.
"Ah Joey ti ha preso un biglietto quindi vai con lui e i suoi simpatici amici? Ma dico, sei impazzita?" Chiese subito il ragazzo.
"Era quello che stavo cercando di dirti, devi venire anche tu per questo motivo, li ho sentiti parlare prima, hanno in mente qualcosa per stasera." Spiegò Evelin.
"No, tu sei completamente impazzita, che ti costava rifiutare? Ti ricordi cos'è successo a Scott oppure hai già dimenticato tutto. Se volevi agire per il piano, dovevi farlo in modo differente e seguendo delle regole ben precise, non puoi dare nell'occhio e non possiamo fare passi falsi. Tu non capisci quant'è rischioso stare vicino a Joey soprattutto in questo periodo. Hai visto perfettamente come io me ne sia allontanato ormai. Bisogna stare attenti." Spiegò il ragazzo cercando di non farsi sentire.
"Io sono attenta, per questo ti sto chiedendo di venire stasera, dobbiamo stare attenti insieme. Ormai Joey crede di avermi in pugno ed ho fatto una scelta mesi fa, quindi fingo di essere dalla sua parte per farti fare tutto quello che devi in modo più tranquillo, nonostante tutto quello che è successo e sta succedendo." Disse Evelin.
"Non posso essere tranquillo sapendo che tu sei nelle grinfie di quel pazzo." Sputò subito arrabbiato il biondino.
"Questo è il tuo biglietto per stasera, pensaci al limite e chiamami. Io adesso vado." Disse semplicemente Evelin, prima di entrare in un'aula e lasciare Matt da solo nel corridoio.



____________





"Alla fine sei venuto!" Esclamò la ragazza, avvicinandosi al biondino, appoggiato alla spalliera di un divano lì in sala.
"Sai, non avevo niente da fare." Fece spallucce il ragazzo.
"Joey e gli altri sono lì, in cucina, hanno portato qualcosa di rigenerante a quanto pare." Confessò Evelin, al ragazzo.
"Me lo aspettavo." Confermò Matt.
"Non ti importa?" Chiese lei, stranita.
"No, preferisco bere fino a vomitare l'anima, esattamente come l'anno scorso, magari incontrare una bella ragazza, possibilmente marcia come me dal non poter ricordare nulla e scopare tutta la notte, sai, ne ho davvero un gran bisogno." Disse il ragazzo, mentre andava a prendere un'altra bottiglia di birra.
"Sei già ubriaco?" Chiese Evelin, non capendo il comportamento del ragazzo.
"No, tranquilla, ma potrei esserlo tra non molto." Rispose, facendole l'occhiolino.
"Io non ti capisco." Disse incredula.
"Nemmeno io, ormai posso fare quello che voglio, tanto non stiamo più insieme, o sbaglio?" Chiese il ragazzo, stuzzicandola.
"C-certo." Rispose confusa, lei.
"Ok, allora adesso vado a trovarmi qualcuna con cui passare la notte." Disse semplicemente Matt, prima di sparire tra la folla.

Nel frattempo la casa si stava sempre più riempiendo e vi si potevano sempre più individuare i piccoli gruppi dei partecipanti. Da un lato c'erano gli assetati incontenibili che pensavano sempre e solo a riempire il bicchiere senza mai staccarsi da quel posto, dall'altro lato gli esaltati che non facevano altro che ballare/pomiciare/palparsi per tutto il tempo. In mezzo quelli che stavano perennemente seduti sul divano e si alzavano solo per andare in bagno o prendere da bere.
"Ricordarmi perché ho accettato di venire a questa festa." Riprese Micheal lamentandosi.
"Perché vuoi vedere Calum morire, no?" Chiese sarcastico, Luke.
"Ah già, ma sta limonando da due ore con quella ragazza.. Cioè, sbaglio o quella è la sua ex?" Chiese incredulo Micheal.
"Lo sta facendo solo perché sul divano opposto ci sono Steffy e Jakcson limonare duro e a lui da fastidio." Commentò Luke.
"1-0 per noi, palla al centro." Rispose Micheal ridendo.
"Allora voi due non ballate?" Chiese Ashton energico.
"Hei campione di baciata, tu ed Allison non avete fatto altro che ballare per tutta la serata e sei ancora bello vispo, come mai?" Chiese Micheal ridendo.
"Ricordatevi la scommessa voi due." Si intromise Calum, il tempo di respirare un po' per poi ricominciare a pomiciare con la ragazza seduta sulle sua ginocchia.
"Quale scommessa?" Chiese Luke, incredulo.
"Non sa quello che dice." Rispose Ashton, prima di portare nuovamente Allison al centro della stanza per ballare ancora, in mezzo agli altri.
"Non guardare me." Disse Micheal alzando le mani, come a dire 'io sono pulito'.
"Mi serve immediatamente qualcosa di più forte da bere." Disse subito Luke, buttando la lattina di birra nel cestino accanto al divano e girovagando per casa alla ricerca di alcool.
Keira era rimasta per tutto il tempo nell'angolo bar della stanza, a riempire in continuazione il suo bicchiere di vari tipi di bevande, aumentando sempre più la gradazione di alcool, aveva deciso che quella sera non voleva assolutamente pensare.
"Hei vacci piano." Disse Trevor alle sue spalle, prendendole l'ultimo bicchiere che aveva in mano.
"Quello è mio." Disse la ragazza ridendo.
"Adesso è mio però." Riprese Trevor, bevendolo al posto suo.
"Io vado a prendere un po' di aria, fuori." Specificò Keira, indicando la porta al ragazzo. 

Matt era rimasto tutto il tempo fuori, accanto alla sua auto a bere una birra e a fumare una sigaretta, guardando un punto indefinito davanti a sé, cercando di non pensare più alla discussione avuta in precedenza con Evelin. Avrebbe tanto voluto che le cose fossero andate diversamente, ma non poteva cambiarle, perché quella scelta non era toccata a lui farla, quindi non avrebbe potuto cambiare la situazione in corso e ciò lo faceva tremendamente arrabbiare e nello stesso tempo deprimere.
"Ok, noi due dobbiamo parlare immediatamente." Disse Evelin alle sue spalle.
"Di cosa vuoi parlare?" Chiese lui, buttando la sigaretta a terra.
"Tu non puoi venirmi a dire che ti cercherai qualcun'altra per la notte, se hai già me." Disse decisa, Evelin.
"Ma io non ho più te.." Rispose Matt, ma fu subito bloccato. Evelin gli si buttò subito addosso, baciandolo. Il ragazzo non aspettò nemmeno un secondo ad accogliere tra le sue braccia la ragazza e a ricambiare il suo bacio, tenendole la testa tra le mani per non farla scappare via da sé.
"Tu hai ancora me." Bisbigliò la ragazza al suo orecchio.
"Tu non immagini quanto io in questo momento voglia fare l'amore con te." Disse Matt, appoggiando la sua fronte, sulla fronte della ragazza.
"Facciamolo." Disse subito lei.
"In macchina." Rispose subito il ragazzo, guardandosi attorno.
"Sì, in macchina va bene." Disse la ragazza sorridendo.
Entrambi salirono insieme sull'auto del ragazzo e iniziarono a baciarsi subito, la maglietta del ragazzo finì subito sul cruscotto e dopo aver regolato subito il sedile del guidatore, la ragazza si ritrovò sopra il ragazzo, mentre continuavano a baciarsi. Piano piano anche la maglietta della ragazza si ritrovò sul cruscotto insieme a quella del ragazzo e il reggiseno fece la stessa fine. I due continuavano a baciarsi non curanti di nulla e di nessuno e in solo in quel momento entrambi si resero conto che non riuscivano davvero a stare separati l'uno dall'altro.
"Mi manchi davvero tanto." Sussurrò il ragazzo, mentre sbottonava anche i pantaloni ormai.
"Anche tu, Matt." Rispose la ragazza, la sua voce era un mix tra eccitazione e tristezza.
"Ti amo, Evelin." Disse il ragazzo, con voce roca, prima di ribaciarla di nuovo e entrare dentro di lei.
"Ti amo anch'io, Matt." Rispose subito la ragazza, baciando con passione il ragazzo e godendosi insieme quel momento di eccitazione.
I due ragazzi erano ormai in una sorte di mondo a parte da non rendersi più conto per qualche minuto che in realtà non erano ancora soli del tutto, e che dovevano prestare molta attenzione a quello che facevano. Dopo pochi minuti di relax, infatti sentirono delle voci, vicino l'auto e per non farsi vedere, i due dovettero abbassarsi ulteriormente, arrivando addirittura a piegarsi sotto i sedili dell'auto.
"Ma che ci fai qui tutta sola, bionda?" Domandò un ragazzo, prendendo una ciocca dei capelli della ragazza tra le mani, per giocarci.
"Lasciami stare e vattene, non sono cose che ti riguardano." Rispose scontrosa e sbiascicando la ragazza, mentre provava ad accendersi la sigaretta.
"Keira, devo ricordarti che non si risponde così a nessuno? Nemmeno alle persone che non sopporti?" La riprese cantilando un altro ragazzo, alle sue spalle.
"Joey, sparisci anche tu." Ripetè lei, andandosene.
"Non così facilmente, lo sai che le cose semplici non mi piacciono." L'affiancò il ragazzo, mentre il suo amico, aveva affiancato Keira dall'altro lato.
"Insomma che volete, lasciatemi stare e ognuno va a casa sua." Disse in modo confuso la ragazza.
"Eh no, semmai vieni a casa mia." Rise malizioso Joey.
"Non ci provare nemmeno per sogno, non ripetere quello che è successo..." Cominciò Keira, ma il ragazzo la bloccò subito, spingendola contro un muretto.
"Dan, lasciaci soli." Disse Joey, intimando al ragazzo di andarsene prima che la situazione potesse degenerare. E il ragazzo li lasciò subito soli.
"Quindi tu non dici quello che fai ai tuoi discepoli?" Chiese Keira, sorridendo beffarda.
"Nessuno deve sapere cos'è successo l'anno scorso a questa festa, puttana, chiaro?" Chiese Joey, prendendo il viso di Keira tra le mani e stringendo il pollice sulla sua guancia.
"Ohoh, sei spaventato? Tu pensi che possa dirlo a qualcuno? Tu hai paura? E fai bene. Non scherzare con me Joey, tu hai sempre saputo che ti ho in pugno e non puoi far nulla per fermarmi." Sussurrò Keira, in tono di sfida.
"E allora perché non mi hai denunciato? Perché non lo hai detto a nessuno? Perché continui a dirmi queste cose se poi non riesci a farlo?" Chiese sarcastico Joey.
"In realtà, qualcuno lo sa già." Confessò Keira.
"A chi lo hai detto, lurida troia?" Chiese Joey infastidito.
"Scott lo sapeva." Disse Keira soddisfatta.
"Tu sei solo una puttana." Disse Joey, stringendo ancora di più Keira contro il muretto e avvicinandosi minacciosamente col suo corpo a quello della ragazza.
"Non ti conviene avvicinarti, non succederà di nuovo." Ripetè Keira, allontanando il ragazzo con le mani sul suo petto.
"Io non ci credo che stai facendo tutto ciò per quell'Hemmings, che neanche se ne rende conto. Sei solamente una poveraccia, tu vorresti dirglielo, vero? Inizierà a guardarti con occhi diversi quando glielo dirai, non andrà tutto bene Keira, andrà tutto male. Anche lui inizierà a pensare che sei solo una puttana, una povera ragazza innamorata che per amore si fa fare la qualsiasi cosa da un mostro come me? Non pensavo fosse così facile farti cedere, pronunciando solo due parole." Spiegò Joey risolutivo.
"Non dirlo, basta." Disse Keira, quasi urlando.
"Stai zitta troia, vuoi che ci sentano tutti, nessuno deve sapere ed è meglio per te e per me." La riprese Joey, rimarcando di nuovo la sua mano sulla faccia della ragazza.
"Sei solo uno stronzo tu, pensi davvero che tutti vivano nel terrore delle tue minacce o peggio ancora nel terrore che tu possa controllare per sempre le loro vite. Ti sei preso qualsiasi, tu hai distrutto qualsiasi cosa fosse mio, non pensare che questa volta te la faccia passare liscia." Urlò di nuovo Keira.
"Tu devi stare zitta, altrimenti: Luke Hemmings." Sussurrò Joey sorridendo beffardo.
"Tu non farai proprio un cazzo, non di nuovo." Sbraitò di nuovo la ragazza.
"Altrimenti cosa, verrai a letto con me? Magari questa volta sarà di tua volontà offrirmi questo privilegio e non costretta." Disse subito Joey.
"Sei solo un pezzo di merda." Bisbigliò Keira.
"Dove vai? Non così veloce, non abbiamo ancora finito." Riprese Joey, tirando per il polso la ragazza, verso di sé.
"No basta, adesso lasciami stare." Si dimenò Keira, ma Joey la teneva stretta.
"Sai, potremmo fare la seconda parte adesso, perché no? Ho voglia di un pompino. Potresti, chessò, magari sì, tu potresti rendermi meno fatica nel cercare una ragazza che me lo faccia, proponendoti. Insomma, vedilo come uno scambio equo, stavolta sono molto serio: tu mi fai un pompino ed io non ti metterò nei guai con Hemmings e non metterò nemmeno Hemmings nei guai come magari è successo qualche anni fa. Sì lo so, se Hemmings lo scopre sicuramente ti vedrà anche lui come una puttana, però vedi, se lo fai, ed è ovvio che lo farai, non succederà nulla, lui non lo saprà e vivrete felici e contenti, forse." Disse Joey, mentre con una mano accarezzava la guancia della bionda.
"Fattelo da solo." Rispose Keira, disgustata dalla proposta del ragazzo.
"Allora non ti ho proprio insegnato nulla? Oppure ti piace essere messa nella posizione di dover scegliere tra due o più opzioni?" Chiese serio il ragazzo.
"Mi piace essere messa nella posizione che voglio essere lasciata in pace e tu devi andare a farti fottere." Sputò subito Keira.
"Ok, quindi non ti importa sapere che magari domani Hemmings potrebbe avere qualche problema e sempre magari la responsabile sarai tu?" Chiese vago Joey.
"Devi lasciare in pace me e i miei amici." Sibilò Keira.
"Ma i tuoi amici non li toccherei mai, Hemmings non è un tuo amico." Sorrise il ragazzo.
"Sei un figlio di puttana, sai perché tua madre ha lasciato te e tuo padre a marcire? Lo sai perché?" Urlò di nuovo Keira.
"Ok adesso basta con gli insulti personali, mi hai proprio stufata, troia. Vieni subito con me." Disse Joey, prendendola per i fianchi e spingendola verso la casa.
Matt ed Evelin erano dentro l'auto ed avevano sentito ogni cosa, avevano deciso di rivestirti per avvertire gli altri dell'accaduto, ma proprio mentre stavano per scendere dall'auto, Luke uscì dalla porta del retro della casa e vide Joey tenere Keira e spingerla in avanti, per costringerla ad entrare con lui.
"Sta giù." Matt avvertì Evelin di risalire in auto per non farsi vedere e rischiare qualcosa di più, richiudendo di nuovo lo sportello.
"Lasciala stare, immediatamente." Disse Luke, non appena si avvicinò a Joey e Keira.
"Ah, sei venuto a riprenderti la tua puttana? Sai che c'è? Prenditela pure, parla troppo per i miei gusti." Disse il ragazzo, spingendola contro Luke.
"Magari la prossima volta gira al largo dalle ragazze già impegnate, eh?" Continuò Luke, scocciato.
"Non mi risulta che tu e Keira stiate insieme, beh, sarà sicuramente una cosa nuova, perché quando me la sono scopata non diceva così." - Annunciò Joey, ridendo.
Luke si girò subito verso la ragazza, che abbassò immediatamente lo sguardo e poi guardò Joey con un disprezzo e una rabbia che non aveva mai visto prima nei suoi occhi. - "A titolo informativo, la prima volta fa sempre male." Aggiunse, prima di andarsene.
"Di cosa diavolo sta parlando?" Chiese Luke girandosi verso la ragazza.
In quel momento, Keira scoppiò subito a piangere, non sapendo esattamente cosa dire o cosa fare e riuscì semplicemente a sfogarsi piangendo, quando dentro avrebbe voluto urlare, spaccare qualsiasi cosa e uccidere perfino qualcuno. Si sentiva davvero piccola in quel momento, così fuoriluogo e così semplicemente sporca dentro da non riuscire nemmeno a guardare in faccia Luke.
"Io non ce la faccio più." Disse piangendo la ragazza, mentre Luke cercava di farla calmare, sedendosi su un dondolo nel giardino.


"Hai finito di limonarti con Jackson?" Chiese Allison, vedendo la sua amica dopo più di un'ora, al bancone per prendere un po' di birra.
"Sì, qua quello che non ha finito è stato proprio Calum." Disse Steffy, indicando il ragazzo ancora seduto sul divano, mentre continuava a baciarsi con la stessa ragazza di prima.
"Cos'è, sei gelosa?" La punzecchiò Allison.
"Io? Gelosa? Macchè! Semmai è lui quello geloso e per non rimanere indietro cerca di farsi vedere con quella ragazza.. ora che ci penso quella ragazza io la conosco." Puntualizzò Steffy, guardando meglio verso quella direazione.
"Sì che la conosci, è la sua ex. Crystal, la ragazza che ha lasciato per te, ti ricordi, vero?" La punzecchiò nuovamente Allison.
"Come diamine riesce a limonarsi con la sua ex? Lui l'ha tradita con me, l'ha lasciata per me e adesso è lì seduto su quel divano e poco manca che quei due si riproducano." Disse sconvolta la ragazza.
"Dai dillo che sei gelosa, non ti giudicherò, lo sai." Rise Allison.
"Senti, visto che sei in vena di simpatia stasera, dimmi, è stato Ashton a farti tornare questa tua simpatia inaudita?" Chiese soddisfatta Steffy.
"No, in realtà stasera non è stata una cattiva idea venire alla festa, almeno io mi sto divertendo. Non vedo Keira da qualche ora, ora che ci penso." Disse Allison, guardandosi attorno.
"Non sviare il discorso... E' vero, hai ragione, nemmeno io." Disse Steffy, stranita.
"Tu eri impegnata a fare altro, hai abbandonato anche me." Continuò Allison.
"Anche tu eri in ottima compagnia, non mi sembra di esserti mancata così tanto." Rispose imbronciata Steffy.
"Dai, andiamo a cercare Keira, magari anche lei per ora si sta divertendo." Disse Allison, alludendo anche alla mancanza di Luke in stanza.
"Vero, manca anche qualcun altro qui all'appello." Rispose Steffy maliziosa.
"Fossi in voi per ora non andrei a cercare Keira." Intervenne Matt, che aveva sentito il discorso delle due ragazze ed era da poco rientrato in casa, mentre Evelin era rimasta fuori facendo finta di niente, per non farsi notare da Joey.
"Eh, tu cosa vuoi adesso?" Chiese stranita Steffy.
"Vi sto dicendo di non andare a cercare Keira per ora." Rispose nuovamente Matt.
"Non farmi preoccupare Matt.." Disse Allison.
"Niente di cui preoccuparsi, è con Luke, fuori, ma è meglio non andare a disturbare. Stanno parlando." Le avvertì solamente, prima di andare a prendere altro da bere.
"Hai visto, Matt aveva un succhiotto sul collo." Disse Steffy ridendo.
"Andiamo a vedere dove sono Luke e Keira." Disse Allison, prendendo l'amica e trascinandola con sé, fuori la casa. La ricerca durò poco, visto che i due ragazzi erano seduti proprio davanti la porta, un po' più esposti in giardino, su di un dondolo a parlare.
"Non si sente niente, avviciniamoci, voglio sentire cosa dicono." Disse Steffy, abbassandosi per non farsi vedere.
"Non possiamo ascoltare, esiste la privacy." Si lamentò Allison.
"Zitta, abbassati e ascolta con me." 






______




Un anno prima





"Mi dispiace lasciarti qui da sola davvero, ma hai visto in che condizioni è ridotto Matt, devo portarlo subito a casa." Spiegò Scott, mentre teneva Matt per un braccio, completamente ubriaco.
"Non preoccuparti, anche io adesso torno a casa, non ci sono problemi, posso tornare pure a piedi." Disse Keira, abbracciando il ragazzo.
"Guarda Scott, una lucciola!" Urlò Matt, indicando una luce davanti ai suoi occhi.
"Idiota, è il faro di un'auto quello!" Lo riprese Scott.
"Andate, appena arrivo a casa ti chiamo." Lo rassicurò Keira.
I ragazzi andarono via subito e Keira rimase da sola mentre ancora la festa continuava ad andare alla grande.
Dopo cinque minuti anche la ragazza iniziò ad annoiarsi e prima di andarsene, decise di andare in bagno per guardare in che condizioni fosse. Tra coppiette in preda alle loro effusioni amore e ragazzi gasati per la droga che scorreva nelle loro vene, la ragazza riuscì ad arrivare al bagno senza incorrere in troppi pericoli e riuscì a guardarsi allo specchio senza nessuna preoccupazione.
"Cosa fai, mi chiudi fuori?" Chiese Joey, mettendo una mano dentro la stanza e bloccando la chiusura della porta.
"Sì." Rispose solamente la ragazza, rimettendo la chiusura, ma fu tutto inutile poiché la potenza del ragazzo era superiore alla sua.
"Noi due dobbiamo parlare." Entrò dentro il bagno il ragazzo, chiudendo la porta a chiave.
"Senti fammi uscire, non ho tempo da perdere con te." Si lamentò la ragazza, ma fu nuovamente tutto inutile, il ragazzo non stava ad ascoltarla e piano piano si avvicinava sempre più al suo corpo.
"Mi è giunta voce che Hemmings è a New York perché glielo hai detto tu. Insomma, non pensavo fossi così diabolica. E questa cosa mi piace ancor più. Però adesso scopro anche che tu sai tutto quello che è successo tra me e lui anche se lui non sa che dietro i suoi guai c'ero io. Complimenti, sei davvero una ragazza sveglia Keira. L'ho sempre pensato, ma così, mi stai stupendo." Spiegò Joey.
"E con questo?" Chiese Keira.
"Con questo, insomma Keira, come te lo spiego senza essere volgare. Devi farti i cazzi tuoi. La questione tra me ed Hemmings riguardava solo noi due, tu non avevi alcun diritto di fare la paladina della giustizia. Però sai com'è, quando c'è di mezzo l'amore, purtroppo è difficile farsi da parte. Sai, anche se lui è a New York ed io sono qui, non finiscono di certo i guai. Una mente geniale come te pensavo ci sarebbe arrivata, ti rendi conto che comunque quello che hai fatto per 'salvarlo' da me è inutile, vero? Potrei benissimo mandare qualcuno a New York per lui, fargli saltare in aria la casa, la macchina, l'intera scuola, farlo uccidere su commissione, terrorizzarlo ancora, perseguitarlo comunque, alla fine non cambia niente se ciò avviene qui, o dall'altra parte del mondo. Sai perché? Perché nessuno lo verrebbe mai a sapere. Perché ognuno si fa i fatti suoi, a differenza tua." Spiegò ancora Joey.
"Tu non puoi fare davvero una cosa del genere." Disse Keira.
"E se ti dicessi che invece domani manderò qualcuno a fare una visitina a Luke?" Chiese soddisfatto il ragazzo.
"No!" Quasi urlò la ragazza.
"Sì capisco, insomma, tu lo ami, lui non lo sa, ti senti patetica e bla bla bla, ma tu sei qui, mentre lui è lì e stavolta non puoi salvarlo." Disse Joey risolutivo.
"Sì che posso. Farei qualunquecosa per impedirti di fargli del male, devi smetterla di torturarci." Rispose subito Keira.
"Qualunque cosa?" Chiese Joey, illuminandosi.
"Sì." Rispose decisa Keira.
"Quindi io sarei libero di farti fare qualsiasi cosa per me?" - Chiese retorico il ragazzo. - "Bene Keira, hai già capito come funziona. Spogliati." Disse subito, intimandola col dito di fare veloce.
"Cosa?" Chiese la ragazza, appiattendosi al muro.
"Ora." Rispose di nuovo il ragazzo, più deciso.
La ragazza dovette stare agli ordini del ragazzo, pensando che così potesse finire quel drammatico siparietto organizzato alla perfezione da Joey, ma non sapeva in realtà cosa l'aspettasse.
"Fatto." Disse la ragazza, rimanendo il reggiseno e mutandine.
"Ora, girati, faccia al muro." Disse Joey, girando piano la ragazza verso il muro.
"Joey, cosa stai facendo?" Chiese la ragazza seriamente preoccupata.
"Ti tolgo il reggiseno, no?" Domandò lui, ovvio.
"No." Disse la ragazza, tenendosi le coppe ancora sul seno, ma il ragazzo la strattonò subito, facendola rigirare verso di sé.
"Ok, ti sei giocata la carta della gentilezza, ora si fa davvero come dico io." Disse in modo severo.
"No!" Urlò quasi Keira.
"Zitta troia. Vuoi o no salvare il tuo caro Luke Hemmings? Ricorda che lo stai facendo per lui." Disse Joey beffardo.
"Tu sei...." Iniziò la frase ma non riuscì a finirla. Joey l'aveva presa di peso e aveva sbattuto le sue spalle contro il muro e la stava baciando con tanta di quella violenza da pensare sul serio che le sua labbra potessero essere strappate a morsi tra non molto.
"Adesso stai zitta ed apri le gambe." Disse il ragazzo, togliendosi i pantaloni.
"Lasciami!" Esclamò forte Keira, mentre cercava di divincolarsi dalla sua presa forte, mordendogli il braccio.
"Puttana!" Urlò Joey, dolorante per il morso della ragazza, ma tutto fu vano, la presa di Joey era comunque più forte dei suoi morsi e dei suoi strattonamenti per liberarsi.
"Lasciami stare!" Urlò la ragazza, quasi piangendo.
Il ragazzo la prese di peso in braccio e con una mano abbassò le mutandine della ragazza, mentre con l'altra mano, teneva ferme le sue braccia, per non farla muovere.
"Facciamo veloce." Disse ridendo il ragazzo.
"Nno..." Borbottò la ragazza, che continuava a singhiozzare.
"Non mi dire che è la tua prima volta?" - Chiese lui incredulo mentre con due dita cercava di dilatarla. Ma Keira non rispose, continuava a rimanere ferma, dolorante, mentre piangeva, piangeva e piangeva. - "Ok, farà male, ma giusto un po', ti sto tappando la bocca solo perché non voglio che tutti ci sentano, chiaro?" Spiegò Joey, premendo la sua mano, sulla bocca della ragazza e dando il primo colpo.
Keira sussultò subito, non appena il bacino di Joey salì insieme a suo e poi ne arrivò un secondo, che la fece sussultare nuovamente ed un terzo, un quarto ed un quinto, mentre Joey vagava con le sue labbra sul corpo della ragazza, baciandole il seno e il collo.
"Basta..." Mormorò la ragazza, ma Joey non badava a sentirla. Aumentò l'intensità del movimento del bacino, andando su e giù più velocemente e con colpi più forti, mentre recavano un dolore lancinante al basso ventre della ragazza.
Dopo svariati minuti, Joey era ancora dentro la ragazza e Keira pregava sinceramente che finisse tutto lì, senza altri problemi.
"Ok sto per venire, esco." - Disse il ragazzo, mentre la sua voce traspariva esattamente la reazione della sua eccitazione. Piano piano Keira iniziava sempre più a respirare nuovamente, mentre prima a malapena il suo respiro riusciva a farla tranquillizzare per ciò che le stava venendo. - "Lo metti tu apposto questo bagno, cioè insomma, non è educazione lasciare i tappeti e il resto in disordine." Sorrise Joey, mentre rimetteva i pantaloni e si sciacquava le mani, prima di uscire dal bagno e chiudersi la porta alle spalle. La ragazza si rivestì lentamente mentre le lacrime continuavano ancora a scendere sul suo viso, fin quando non vide macchie di sangue sul pavimento e sul suo vestito. Quel sangue era il suo, e ciò non fece altro che far aumentare ancora di più le lacrime, lasciandosi abbattere completamente contro le pareti fredde di quel bagno che aveva dentro di sé un segreto così grande.




_____




"Cosa stai cercando di dirmi?" Domandò il ragazzo, sperando di ricevere risposta diversa da quella che ormai stava pensando da un po'.
"Quello che hai capito. Sì, quella notte, Joey, mi ha violentata." Rispose semplicemente la ragazza, e il silenzio che calò in quel momento, gelò entrambi, inaspettatamente.
"No, non puoi..." Disse semplicemente il ragazzo, senza finire nemmeno la frase ed andarsene da lì.
"Luke!" Lo chiamò la ragazza, ma fu tutto inutile.
































Angolo Autrice:
Eccomi qui dopo questa lunghissima ed interminabile mancanza a scrivere questo super capitolo, che è scritto sì in modo diverso dagli altri, ma dovevo scriverlo così perché mi serviva per introduzione ai prossimi.
Ve lo aspettavate questo colpo di scena? Ehehe ce ne saranno degli altri.
Ad ogni modo, spero come sempre che vi sia piaciuto il capitolo, fatemelo sapere e vi auguro una buona lettura (scusate per eventuali errori).
Noi ci vediamo al prossimo capitolo, xoxo, Vanex23





 

SPOILER:

[...]
"Semplicemente perché noi due non siamo mai stati insieme!" Tuonò il ragazzo, molto arrabbiato. 
In quel momento, il cuore della ragazza si ruppe in mille pezzi.
[...]

  
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