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Autore: The LoonyBlogger    04/01/2017    2 recensioni
Dopo A Tutto Reality: All Stars in Tour finito in tragedia, con la morte di Ezekiel e la distruzione dell'aereo militare, le ultime AStars rimaste si affronteranno sull'isola di Pahkitew per vincere 10milioni di dollari. Chi tra: Alejandro, Dawn, Duncan, Gwen, Harold, Jo, Lindsay, Mal, Scott, Trent, Zoey e Dakota vincerà l'ambito premio? Ora Pahkitew è diventata una foresta tropicale e solo uno di loro sopravviverà alle angherie firmate McLean. Questo è A Tutto Reality: All Stars in Pahkitew.
Dal testo:
Quello che trovò lo lasciò senza parole.
Era una delle vecchie gabbie in cui Chris teneva le bestie, bloccata dalle macerie dell’aereo.
Carcasse di vecchi pesci in putrefazione si trovavano lì intorno, evidenti segni di morsi percorrevano i loro corpi squamosi.
Qualcosa sbatté contro le sbarre, spaventando il ragazzo.
-Oh, merd*!-
---
STORIA CONCLUSA
[Continuo di ATRASTour e Le Origini di Pahkitew]
Genere: Avventura, Comico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Assistente, Chef Hatchet, Chris McLean, Fang/Zanna, Un po' tutti | Coppie: Trent/Gwen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saga All Stars'
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A.T.R.A.S.P

Episodio 6. A caccia del colpevole


 

Non ci fu nessuna presentazione per quell'episodio.

Nessuna sigla.

Nessun volto squadrato a farsi disprezzare dal pubblico.

Solo cocci di vetro e tanto, tanto sangue.

Il rumore di un elicottero attirò gli otto concorrenti rimasti alla scogliera, la luna ne illuminava le eliche e il fianco colorato.

Dai sotterranei uscì una barella da ospedale, disteso sopra ci giaceva un Chris McLean completamente immobile, con dei dottori intenti a medicargli il volto, a tentare di salvarlo.

-Chris!- Trent e Jo provarono a parlargli, ma Eva e delle altre guardie di sicurezza li bloccarono.

Chef risalì insieme ai tre assistenti dallo stesso posto da cui era uscito Chris, era arrabbiato, scosso. Preoccupato sulle condizioni di salute di quello che era un collega da tutta una vita, un amico.

-Ora basta, questa storia deve finire. C'è un solo colpevole ed è tra voi otto.- Disse, osservando i concorrenti uno ad uno con disprezzo, vedendo all'interno degli occhi di ognuno di loro il marcio, la colpevolezza. Tutti loro lo odiavano, lo sapeva benissimo, c'era solo da capire fino a che punto.


 

Mezz'ora dopo erano rinchiusi in una saletta d'attesa al piano più basso dei sotterranei, presi uno per volta dal cuoco per essere interrogati e sorvegliati dalla bulldozer. La polizia non sarebbe arrivata prima dell'alba del giorno dopo, ma Chef voleva trovare il colpevole decisamente prima.

-Ammettilo che sei stata tu! Lo odiavi, per le sfide troppo intense, per le umiliazioni!- Jo batté un pugno sul tavolino davanti a lei, ringhiando faccia a faccia con l'uomo di colore.

-Pronto, Detective Chef: tutti lo disprezzano!-

Mollata lei nella sala d'attesa, un altro nella stanza per l'interrogatorio.

-Non gli avrei mai fatto del male.- Trent negò con la testa, sospirando incredulo. Era una situazione assurda quella in cui era finito.

-Tentare di ucciderlo? Ma per favore, voglio vincere i dieci milioni non finire in carcere a vita.- Alejandro non poteva credere che stessero accusando lui. Era viscido, cattivo, ma non fino a quel punto. Amava giocare, ma quello non era più un gioco.

-Non sono stato io! Lo giuro!- Harold tremava come una foglia. Non era abituato a tutto ciò.

-Mi conosci, Chef! Odio Chris, odio la piega che sta prendendo questo reality show, ma non sono un'assassina e non ci tengo a diventarlo.- Gwen si passò una mano tra i capelli, il ringhio sommesso dell'uomo le fece capire che stava ancora dubitando di lei.

Venne scortata in sala d'attesa, dove poté riabbracciare Trent. Lui la strinse a se, pregando che tutto finisse presto.

-Lo odio, sì. Per tutto ciò che mi ha fatto e continua a farmi, ma non è così che mi prenderò la mia rivincita su di lui.- Dakota accavallò le gambe, rilassando le spalle sullo schienale della sedia.

-Una persona del genere alla mia fattoria l'avrei già infilata tre metri sotto la cacca di mucca. Non siamo alla mia fattoria.- Scott si ripulì i denti con uno stuzzichino, per poi sputarlo a terra.

Mal invece guardava Chef con aria di sfida, con un ghigno strafottente stampato sul volto.

-Pensi che sia stato io? Beh, provalo.- Disse, facendo incavolare l'uomo più di quanto già non lo fosse.

-Lurido pezzo di mer*a. Tu sei un mostro senza anima, lo odiavi più di chiunque altro.- Il cuoco fece muso contro muso con la personificazione malvagia di Mike, che rimase calmo, permettendosi anche di sorridere ancora. -Fosse stato per me, l'avrei anche fatto a pezzi. Ma non sono stato io ad attaccarlo, non avevo nemmeno i mezzi per entrare qui dentro.-


 

Pochi minuti dopo Mal fu riportato dagli altri e Chef si mise a parlare con Eva, ormai aveva finito gli interrogatori.

Erano le due e un quarto di notte, il ticchettio dell'orologio posto alla parete invadeva il silenzio, accompagnando il rumore sommesso che produceva il frigorifero bianco che tanto stonava con il resto dell'arredamento della stanzetta. Mobili di legno logoro e un divanetto sgualcito, posto davanti a un vecchio televisore, creavano un'atmosfera in stile anni ottanta. Al centro, un tavolo tondo riempiva la stanza.

Era sicuramente l'area relax degli assistenti quella, Chris era abbastanza stronzo da non concedere altro.

-Pensi sia stato lui?- Gwen rimaneva stretta al fidanzato, seduto sul ripiano di uno dei mobiletti, con al fianco Dakota intenta a sorseggiare un caffè. La gotica osservava Mal, disteso sul divanetto a dormicchiare.

-Sì, ne sono praticamente certo.- Borbottò, squadrandolo malamente. Serrò saldamente la presa sui fianchi di Gwen, l'avrebbe protetta da qualsiasi pericolo.

-Non è l'unico su cui butterei un occhio.- Dopo quelle parole il liquido bollente scivolò giù per la gola della Milton, che guardava di sbieco Scott, intento a dondolarsi su una sedia.

-Non è stato lui, non è quel genere di persona.- Trent lo difese, ormai aveva imparato a conoscerlo. Gwen a quel punto si staccò da lui, avvicinandosi alla macchinetta del caffè. Ne prese anche lei un bicchiere, notando lo sguardo indispettito del fidanzato.

-Durante la scorsa eliminazione si è parato il culo senza dirci nulla, eliminando Zoey. Non ti rendi conto che ti sta solo prendendo in giro? E' un sociopatico, Trent. Non c'è da fidarsi. Nemmeno Courtney dovrebbe.- Disse, cercando di non farsi sentire dal rosso. Dakota pareva d'accordo con lei.

Lo speaker si limitò ad osservare l'amico con preoccupazione. E se avessero ragione?


 

-Non sopporto più questa attesa.- Jo aveva iniziato a fare avanti e indietro per la saletta, quella situazione iniziava veramente a scocciarla. Era lì per vincere dieci milioni di dollari, non per essere accusata di tentato omicidio. O di omicidio vero e proprio, delle condizioni di Chris non si sapeva nulla.

-Siediti, mi stai facendo salire il nervoso.- Alejandro le offrì una sedia, ma lei preferì mandarlo a quel paese.

-Non possono tenerci qui.- Iniziò Harold. -Non sono colpevole di niente e Chef non è la polizia. E' sequestro di persona questo.- Borbottò, spaventato e assonnato. Non c'entrava niente con quel fattaccio, a detta sua.

Fu in quel momento che Chef ed Eva entrarono nella sala d'attesa. L'uomo sembrava stanco, abbattuto. Senza dire niente si diresse verso la macchinetta del caffè, afferrò una tazza e si versò il bollente liquido scuro che stava andando a ruba in quelle ultime ore.

-Beh, allora? Niente da dire?- Sbottò Jo, appoggiando la mano sinistra a una delle sedie. Mal aveva interrotto il suo sonnellino, iniziando ad osservare furtivamente il cuoco.

-Uno di voi sta sicuramente mentendo.- Iniziò, guardandola male. -Abbiamo controllato le telecamere di sorveglianza, è sicuramente uno di voi. Proviene da fuori il complesso sotterraneo, ma a quanto pare il bastardo non vuole confessare.- Posò con rabbia la tazza sul ripiano dietro di lui, alcune gocce fuoriuscirono dal bicchiere, andando a macchiare la mensola.

-Siccome vi piace tanto giocare, perché non facciamo una sfida? Eh? Che dite?- Chef li guardò tutti e otto. -Avete tempo fino all'alba, potrete controllare il bagno in cui Chris è stato aggredito, i filmati di sorveglianza, tutto ciò che vi può aiutare nel trovare il colpevole. Chi ci riesce guadagna di diritto un posto alla finale a tre.- Disse, sorprendendo i ragazzi. Inutile dire che si trovarono ad accettare la proposta.


 

-The show must go on, giusto?- Gwen sorrise, quello che stava accadendo aveva prodotto un'altra sfida dal premio molto più succulento di quanto ci si aspettasse.


 

-La possibilità di arrivare di arrivare direttamente alla finale a tre?- Alejandro sembrava veramente eccitato. -Grazie Chris di esserti fatto un nemico proprio adesso!-


 

-Colpevole, non colpevole, non mi interessa niente.- Mal ghignò. -L'unica cosa che mi importa ora è che posso girare liberamente per tutto il complesso sotterraneo.-


 

Chef e Eva decisero di portarli al piano superiore, dove McLean era stato aggredito, ma la bulldozer si fermò a metà strada, borbottando qualcosa all'uomo.

-Sei convinto di quello che fai? Possiamo anche aspettare l'alba e lasciare che se ne occupi la polizia.- Disse, iniziando una piccola discussione con lui.

-Non penserà mica di fargli rimangiare ciò che ha detto, vero?- Jo osservava trucemente l'altra palestrata.

Dakota sbuffò, stanca di quelle continue indecisioni, e andò ad appoggiare la mano su una porta. -Andiamo?!- Urlò a Chef, che interruppe la sua discussione con Eva per raggiungerla. Fece un cenno affermativo e la bionda tirò la maniglia, rivelando delle scale d'emergenza. -Dopo di lei, messere.- Disse, con finta gentilezza.


 

Pochi attimi dopo si fermarono davanti a due porte.

-Chi vuole controllare i video di sorveglianza vada a destra, Rita e gli altri assistenti vi sorveglieranno. Gli altri a sinistra, nelle camere di Chris.- Alejandro, Jo e Gwen decisero di occuparsi dei filmati, gli altri di perlustrare la stanza in cui il presentatore era stato aggredito. Mal approfittò di quel momento per dileguarsi, ma non scappò all'occhio vigile di Eva.

-Ehi! Fermati!- Gli corse dietro, tentando di bloccarlo.

Intanto Scott, Harold, Trent e Dakota, in compagnia di Chef, ebbero accesso alle stanze di Chris, arredate da mobili di marmo, quadri antichi e sculture greche.

-Però, che lusso.- La bionda si guardò in giro, poco sorpresa da tutto quello sfarzo.


 

-McLean, non c'era altro da aspettarsi.- Disse, alzando gli occhi al cielo.


 

Harold si fermò ad accarezzare un vaso, notando una certa somiglianza con quello del loro accampamento. -Dakota abbiamo risolto il mistero. Ecco da dove proveniva il vaso che hai trovato vicino alla riva del fiume!- Esclamò, ricordandosi che si erano sempre chiesti di quale scenografia facesse parte.

Lei ammiccò con la testa. -Già, strano che Chris non abbia ucciso un assistente per esserselo dimenticato sull'isola.- Sorrise, ma i due vennero allontanati dal cuoco, che li indirizzò nel bagno incriminato.

-Ma così non inquiniamo le prove?- Chiese Scott, ma l'uomo sembrò indifferente a ciò, alzò le spalle e sospirò. -Sai quanta gente è entrata qui dentro dopo l'aggressione? Io stesso ho dato una rapida occhiata qua in giro. Vediamo se voi notate qualcosa che io ho tralasciato.-


 

Intanto Eva stava rincorrendo Mal in uno dei corridoi.

-Fermati! Non puoi entrare in quest'area!- Gridò, ma non parve darle retta.

La donna girò l'ennesimo angolo, ma del moro non c'era più traccia.

-Dove diavolo?- Fece in tempo ad alzare la testa al soffitto che l'uomo le si gettò addosso, spintonandola a terra. Eva gli diede una testata, facendolo cadere qualche metro più in là.

-Ora torniamo dagli altri, voglio vedere questa come la spieghi a Chef.- Ringhiò lei, avvicinandosi a Mal. Lui però non ci stette, le diede un calcio alle ginocchia, facendola finire nuovamente a terra. La bulldozer questa volta sbatté la testa, svenendo.

-Ehehe, idiota.- Mal si asciugò il sangue che aveva iniziato a colargli dal labbro rotto, si alzò in piedi e continuò la sua corsa all'interno dei sotterranei.


 

In una sala piena di schermi, Alejandro, Gwen e Jo continuavano a rivedere in loop la stessa scena: una figura scura scappava dal complesso sotterraneo, nascondendosi nel bosco.

-E se controllassimo le telecamere delle altre aree?- Il latino-americano e la bionda lanciarono un'occhiata perplessa alla gotica, che si affrettò a spiegare la sua teoria. -Isoliamo il campo di ricerca, se il suo nascondiglio è lontano dalla scogliera qualche altra telecamera l'avrà beccato, se così non fosse significa che si muove in quell'area.- Disse, facendo illuminare gli occhi dell'uomo.

-Ma certo! E se è uno di noi sicuramente troveremo qualcosa che lo contraddistingue, no?- Esclamò, ricevendo manforte dalla successiva risposta di Gwen.


 

-Se è come dice lei allora devo fare in modo di trovare da solo questo qualcosa. Quell'immunità deve essere mia.- Alejandro era carico, pronto a tutto per vincere.


 

Jo era stranamente silenziosa, osservava i filmati, ma non li vedeva veramente. Nella sua testa si insidiò una domanda che più che farle paura le creava disgusto.

-E se Ezekiel fosse ancora vivo?- Domandò, spostando lo sguardo sui due avversari. -Se stessimo cercando il colpevole tra le persone sbagliate? Ha già tentato di ucciderci.- Ricordò, lasciando che le immagini del disastro sull'aereo tornassero a farsi vive in tutti e tre.

-E' morto, Chris ha detto che è affogato.- Gwen tentò di smentire la tesi della personal trainer, Alejandro invece le diede fondamento. -Chris dice tante cose, ha sentito la presa sulla sua gamba, non l'ha visto affogare. Quel cabron è geneticamente instabile, possono essergli spuntate delle branchie, potrebbe aggirarsi sull'isola dall'inizio del programma!-

A quel punto Jo si voltò verso i tre assistenti, indicando Tom.

-Trovaci dei fucili spara sedativi, potrebbero servirci.-

Mentre il grassoccio usciva, Harold si presentò ai tre. -Qui servono degli occhi in più? Dakota mi ha spedito di qua, intanto lì non serve il mio aiuto. Tre persone vanno benissimo per cercare in un bagno.- Sorrise, ricevendo in risposta un ghigno divertito di Jo.

-Forse abbiamo già risolto il mistero.-

Qualche minuto dopo si accertarono che il rifugio dell'aggressore non fosse in nessuna area oltre i dintorni della scogliera e imbracciando i fucili uscirono tutti e quattro dal complesso sotterraneo.


 

Nel frattempo Trent, Scott e Dakota stavano ispezionando il bagno, mentre Chef se ne stava a dormicchiare appoggiato allo stipite della porta.

Il chitarrista prese un attimo da parte l'amico, deciso a chiarire con lui la pulce nell'orecchio che gli avevano messo la sua fidanzata e la bionda.

-Tu non c'entri nulla in tutto questo, vero?- Chiese, deglutendo a vuoto per la paura della possibile risposta del rosso. L'altro sembrava quasi sbigottito dalle sue parole, che in modo velato lo stavano accusando di ciò che era accaduto al conduttore.

-Non ti fidi di me? Pensi seriamente che sia stato io?- Disse, guardandolo in modo quasi disgustato. Non poteva credere che quello che considerava il suo migliore amico avesse tali considerazioni di lui.

-No, non è questo, Scott! Sappiamo tutti le cose che ha combinato nella quarta stagione e…- La frase del moro venne bloccata dal contadino. -Non sono più quella persona. A volte vorrei essere ancora così, ma Courtney, tu, mi avete cambiato… non sono stato io, ma sapere che il mio migliore amico non si fida di me… non avrei dovuto fidarmi.- Trent spalancò gli occhi, capendo di aver commesso un grosso errore nell'aver dubitato di lui.


 

-Non posso crederci! Dopo tutto quello che abbiamo passato ancora dubita di me, siamo seri?!- Scott pareva veramente offeso. -Courtney, piccola, se il giorno del ringraziamento ci sono anche Gwen e Trent io lo stufato di opossum non lo porto!-


 

-Scott io mi fido di te…- Il chitarrista stava cercando di aggiungere altro per tentare di risolvere la questione, ma entrambi vennero richiamati da Dakota, sdraiata a terra con una mano allungata sotto il mobile del lavabo su cui Chris era stato aggredito.

-Credo di aver trovato qualcosa!- Borbottò, cercando di afferrare l'oggetto in questione. I due la raggiunsero, subito seguiti da Chef. Ritirò la mano da là sotto, stava impugnando un oggetto metallico, dalla forma triangolare.

-Non ci credo.- Fece Trent, sorpreso. -E' il dente che Mal ha strappato al coccodrillo, due sfide fa!- I quattro si guardarono negli occhi, avevano trovato il colpevole.

Corsero fuori dalle stanze di Chris, raggiungendo Rita, Tom e Markus, che stavano muovendo un carrello pieno di fucili spara sedativi.

-Dove sono Mal e gli altri?- Domandò il cuoco, era evidente quanto fosse furibondo. -Mal non lo sappiamo, Eva l'ha visto fuggire e si è messa a rincorrerlo, gli altri stanno seguendo una pista sull'isola.- Spiegò l'assistente col ciuffo, facendo imprecare Chef, che afferrato il primo fucile che gli capitò a tiro si mise a correre verso le scale d'emergenza.

-Eva è in pericolo, deve essersi diretto al cuore dell'isola!- Detto ciò gli altri sei presero un'arma a testa e si affrettarono a seguirlo.


 

Mal era riuscito ad entrare nel cuore meccanico dell'isola, l'Area di Controllo e Mutamento. Le guardie della sicurezza tentarono di fermarlo, ma in qualche modo furono entrambe messe al tappeto dal malvagio ragazzo.

I meccanici, gli scienziati e gli informatici che lavoravano al buon funzionamento dell'isola vennero cacciati dalla sala computer con un banale finto allarme antincendio, che l'antagonista ebbe la premura di disattivare una volta che fu rimasto solo e fece che bloccare anche le porte d'accesso all'area.

Stava smanettando su una delle tastiere del super computer che controllava tutto, cercando di attivare un qualche sistema di autodistruzione dell'isola.

Se non era l'assassino di Chris voleva almeno esserlo di tutti gli altri.


 

Intanto, nella sua testa…

Mike si trovava a gattoni per il pavimento della sua cella e ansimava, stanco, ricoperto di uno strano e appiccicoso liquido nerastro. L'involucro che lo teneva prigioniero si era in qualche modo distrutto, aiutato dal gesto di Zoey compiuto nel mondo esterno.

Fu proprio il pensiero di quella ragazza, i ricordi che li legavano e le emozioni che provava ogni qualvolta l'aveva al suo fianco a permettere la liberazione del ragazzo.

Ora guardava fisso il pavimento, cercando di riprendere completo controllo di sé e di ricordare tutto ciò che era successo.

-Sono io… sono io…- Borbottava, tentando di rialzarsi in piedi. -...sono io il padrone di questo corpo.- Ce la fece e subito corse fuori dalla cella, intuendo di essere nelle prigioni di Mal.

-Non potrò mai sconfiggerlo da solo.- Si guardò in giro, notando le altre personalità intrappolate allo stesso modo. -Ragazzi… ho bisogno di voi.- Prese un grande respiro e si diresse verso Chester, iniziando a strappare la sostanza melmosa che lo ricopriva.

Li avrebbe liberati e finalmente, tutti insieme, avrebbero distrutto Mal!


 

-C'è un incendio nella sala computer! Sarà un disastro!- Eva percepì quella voce in modo ovattato, come se fosse molto distante da lei. I passi delle persone rimbombavano vuoti alle sue orecchie. Le ci volle qualche secondo, ma poi riuscì a riaprire gli occhi. Tutto tornò a scorrere come prima, la donna che aveva detto quella frase stava fuggendo con altri colleghi dai sotterranei e le erano appena passati di fianco.

Tentò di rimettersi in piedi, ma faticò a restare in equilibrio. Aveva appena preso una bella botta alla testa, le sarebbero serviti diversi istanti per riuscire a riprendersi.

Sapeva, però, di non avere il tempo di riposare. Doveva trovare Mal prima che potesse combinare un disastro. Si incamminò a passi incerti verso l'Area di Controllo e Mutamento, tenendosi con una mano sul muro.

-Eva! Stai bene?!- Chef e gli altri la raggiunsero, ma rifiutò il loro aiuto, affermando di riuscire a stare in piedi da sola.

-Andate avanti, deve essere arrivato al computer centrale. Io ho bisogno solo di un momento per riprendermi.- Aggiunse, notando i loro fucili. In caso, ci avrebbero pensato loro. Poteva concedersi un attimo di respiro.


 

-Chris appena ti riprendi pretendo un aumento!- Guardò in cagnesco la telecamera, tenendosi una borsa per il ghiaccio sulla testa.


 

Improvvisamente un allarme partì su tutta l'isola, le luci d'emergenza all'interno del complesso sotterraneo iniziarono a lampeggiare di rosso e una voce meccanica si fece largo in tutti i corridoi.

-Attenzione, prego. Attenzione. Il sistema di controllo dei vari settori dell'isola è andato in crash, ripristinare il programma madre. Rischio di surriscaldamento del 20%-

-Merda!- Chef scattò verso l'area di controllo, lasciando spaesati e impauriti gli altri.

-Cosa significa!?- Urlò Dakota, ricevendo una spinta da Eva. -Significa che se non fermate subito Mal esploderemo! Forza, andate!- Ordinò quest'ultima, gemendo un secondo per il dolore che provava alla testa.


 

Nel frattempo Alejandro, Gwen, Harold e Jo stavano perlustrando il bosco, facendo bene attenzione agli animali dell'isola. Tra di loro poteva nascondersi Ezekiel.

A distrarli fu l'allarme provocato da Mal, che iniziò a propagarsi per tutta Pahkitew.

-Ora che diavolo succede?!- Imprecò la bionda, guardandosi in giro per capire da dove provenisse tutto quel chiasso.

-Non lo so e non mi interessa, ci penseranno Chef e gli altri.- Alejandro stava controllando un cespuglio, ma con scarsi risultati.

Gwen stava facendo la stessa cosa, ma qualche albero più in là. Anche lei non stava trovando nulla, almeno finché non notò un tronco cavo. Puntò la sua torcia all'interno, trovandoci un paio di guanti neri e una felpa del medesimo colore. Proprio su quest'ultima, quando la tirò fuori, poté notare un particolare: un capello. Lo illuminò con la luce della torcia e la sua gola divenne improvvisamente secca. Spalancò gli occhi, incredula e spaventata.

-Ragazzi! Ci siamo sbagliati di grosso!-


 

Nei sotterranei finalmente il resto del gruppo era riuscito a raggiungere la zona di controllo, ma le porte erano sigillate.

-Rischio di surriscaldamento del 30%.-

Chef e gli altri tentarono di aprirle con la forza bruta, ma era del tutto inutile.

-E' tutto inutile! Dobbiamo andarcene da qui prima che sia troppo tardi!- Il cuoco non calcolò le parole di Trent, ma iniziò a guardarsi in giro, finché non trovò una soluzione. Si avvicinò a una grata del sistema d'areazione, strappandola via.

-Voi non capite! Quest'isola è l'ultima possibilità mia e di Chris! Dopo l'incidente dell'aereo i produttori ci hanno dato un ultimatum: un'altra cazzata e il programma sarebbe stato cancellato.- Disse, non perdendo nemmeno un secondo la sua serietà. -Potrebbero sostituire il nostro palinsesto con il reality show lanciato da Don, un conduttore da sempre rivale di Chris, se le cose vanno male.- Continuò, facendo un attimo calmare gli spiriti dei concorrenti.

-Rischio di surriscaldamento del 35%.-

-Io da lì non ci passo.- Indicò il condotto d'areazione. -Ma voi sì. Andatemi ad aprire queste dannate porte!-


 

Così Scott, Dakota, Trent e i due assistenti, Markus e Rita, si ritrovarono a strisciare ancora una volta per i tubi dell'aria. Chef e Tom purtroppo erano troppo grossi per accedervi.

-Dopo l'aereo mi ero ripromesso di non fare più una cosa del genere.- Borbottò il contadino, trascinandosi con i gomiti.

-Perché mi sono lasciata convincere? Non mi importa nulla di Chris e di questo dannato show!- Anche Dakota pareva veramente frustrata dalla situazione.

-Già, se non fosse per i soldi a quest'ora mi sarei ritirato. Intanto delle persone qui presenti posso pure fare a meno.- Continuò il rosso, lanciando un'evidente frecciatina al chitarrista, che sospirando continuò il suo cammino.


 

-Ho combinato proprio un bel guaio.- Trent si grattò tristemente la nuca.


 

Rita e Markus sembravano imbronciati. -Noi facciamo cose del genere praticamente tutti i giorni e loro si lamentano? Almeno hanno la possibilità di vincere dieci milioni di dollari, cavolo!- Si lamentò la ragazza, incrociando le braccia con fare seccato.


 

-Rischio di surriscaldamento del 45%.-

Quando finalmente i cinque arrivarono a destinazione trovarono gli schermi della sala computer lampeggiare di rosso, indicando la percentuale di rischio che l'isola stava avendo. Di Mal non c'era traccia.

Si avvicinarono al grande pannello dei comandi delle porte, posto accanto ad esse, lo smontarono e si ritrovarono davanti a decine e decine di cavi.

-Chef cosa dobbiamo fare per aprirle?!- Gridò Markus, tentando di farsi sentire dal cuoco. Lui, in tutta risposta, specificò che non ne aveva alcuna idea.

-Cercate un manuale, dovrebbe esserci, lì da qualche parte!- Disse indispettito, come se fosse la cosa più logica e semplice da fare in quel momento.

-Ma fammi il piacere!- Scott aveva le scatole piene dell'intera faccenda, si guardò un po' in giro, finché non scorse un estintore. Andò a prenderlo, per poi tornare indietro. -No, non farlo Scott, non sappiamo cosa potrebbe accad…- Trent provò a fermarlo, ma fu inutile. Il rosso aprì il getto di schiuma sul pannello, che andò in cortocircuito. Del fumo denso iniziò ad uscire da lì, ma le porte si aprirono.

-Visto?- Sorrise con fare beffardo mentre Chef e Tom si facevano avanti.

-Rischio surriscaldamento del 85%-

Il contatore sugli schermi aumentò vertiginosamente e improvvisamente il contadino si ritrovò gli sguardi inferociti di tutti addosso.


 

-E che ne potevo sapere io!- Brontolò nel confessionale, muovendo nervosamente una gamba.


 

Chef prese un gigantesco manuale per super computer, sfogliandolo velocemente per cercare una soluzione a quel casino.

-In caso di crash dei sistemi e conseguente surriscaldamento spegnere l'intera parte meccanica dell'isola staccando il condensatore del generatore di corrente principale.- Lesse, per poi spostare lo sguardo verso una porta. -Dobbiamo scendere nell'area più bassa dei sotterranei.-


 

Si ritrovarono tutti e sette a correre giù per le scale d'emergenza, ormai il tempo stava scadendo, finendo in un'area enorme come due campi da calcio, con sul fondo il generatore di corrente.

Faceva un caldo asfissiante, gli ingranaggi e le braccia meccaniche che sorreggevano la foresta pluviale iniziavano a creare scintille ed a produrre rumori decisamente poco rassicuranti.

-Rischio surriscaldamento del 95%-

-Correte!!- All'ordine di Chef scattarono tutti verso il generatore.


 

Gwen, Alejandro, Harold e Jo rientrarono nel complesso sotterraneo, raggiungendo Eva.

-Dove sono Trent e Chef?!- Chiese la gotica, tutti e quattro sembravano veramente preoccupati. -Sono andati a fermare Mal, perché?- La bulldozer era, giustamente, confusa dal loro comportamento. La dark riprese a correre verso l'area di controllo, seguita dagli altri.

-Non è lui l'aggressore di Chris!!-


 

-Evacuare! Evacuare! Surriscaldamento dell'isola!-

Intanto Mal aveva raggiunto un piccolo molo segreto, un motoscafo con il volto di Chris stampato sopra stava sull'acqua, illuminato dalla luce della luna.

-Addio, perdenti!- L'uomo rise di gusto, salendo sul mezzo. Stava per metterlo in moto, ma improvvisamente l'allarme cessò e lentamente si spense anche la voce meccanizzata che fin dall'inizio segnalava il pericolo.

-Cosa?! Non è possibile!-


 

Mike, intrappolato nella sua testa, nel frattempo stava liberando Chester. Strappò dal suo corpo l'ennesimo pezzo di melma e finalmente riuscì a intravedere il suo braccio.

-Fantastico!- Afferrò l'arto e iniziò a tirare per farlo uscire. Si sforzò al massimo, finché entrambi non finirono a terra! Ci era riuscito!

-O mio Dio, o mio Dio. Che mal di schiena.- Chester era inginocchiato a terra, si teneva dolorante la schiena, ma tutto sommato sembrava stare bene.

-Ches, amico mio!- Mike, una volta in piedi, gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi. Lui l'afferrò, ma gli fece lo stesso una ramanzina. -Potevi staccarmi il braccio, lo sai? Ho una certa età io, devi essere più delicato, ragazzo!- Si lamentò, additandolo con fare di rimprovero, ma l'altro sorrise ancora di più, abbracciandolo!

-Mi sei mancato!- Chester rimase un attimo sorpreso da quel gesto, ma poi sorrise, dandogli delle leggere pacche sulla spalla. -Anche tu, ragazzo, anche tu.-


 

Chef e gli altri avevano raggiunto in tempo il generatore, ai piedi del cuoco c'era il condensatore appena staccato.

-Siamo salvi… aaah!- Scott si volle appoggiare all'enorme scatola di latta che avevano disattivato, ma era incandescente!

-Dove diavolo sarà quello psicopatico?- Dakota era veramente furiosa, così come gli altri.

-Credo di saperlo. Mentre mandava tutto nei casini deve aver scoperto del molo d'emergenza di Chris. Seguitemi.-

Chef li accompagnò lungo un tunnel, che terminava nell'insenatura in cui si trovava l'antagonista. Stava cercando in tutti i modi di azionare il motoscafo, ma a quanto pare non era ancora stato rifornito di carburante.

-E' finita, lo sapevo che eri stato tu.- Ringhiò il co-conduttore, puntandogli il fucile spara sedativi addosso.

-Sì, ho causato tutto questo, ma io con la storia del tuo prezioso Chris non c'entro nulla!- Si difese Mal, che aveva solo approfittato di essere riuscito ad entrare nel complesso sotterraneo.

-Ha ragione!!- Da dove erano entrati i setti spuntarono anche Gwen, Alejandro, Jo e Harold. -Non è lui l'aggressore di Chris!- Avevano il fiatone, stavano correndo da quando avevano scoperto l'identità del malfattore.

-Impossibile! Nel bagno c'era il dente che ha strappato al coccodrillo!- Dakota lo mostrò, accusando ancora una volta la personalità malvagia.

-C'era solo perché glielo avevi messo tu!- Alle parole di Jo tutti si voltarono verso la bionda, che sembrava esterrefatta!

-Cosa? E' la verità?- Trent e Scott sembravano sconvolti, Mal intanto se la ghignava.

-Certo che no! Perché mai avrei dovuto fare una cosa simile?- L'ex mostro lanciò un'occhiataccia ai suoi accusatori, stringendo i pugni.

-Ammettilo, mi hai mandato da loro solo perché così avevi meno gente che poteva vedervi mentre ce lo mettevi!- Incominciò Harold. -E hai approfittato della discussione tra Trent e Scott per farlo!-

-Menzogne! Menzogne!- Gridò lei, con i capelli rossi dalla rabbia.

-Il vaso nel nostro accampamento…- Scott rivisse un attimo ciò che era accaduto nelle stanze del conduttore, di Harold che aveva visto gli stessi recipienti là dentro. -Non l'hai trovato in riva al fiume, l'hai rubato a Chris durante le prime aggressioni!- Disse, prendendo finalmente coscienza della verità: era lei che tentava continuamente di far del male a McLean!

-Sapevi dov'erano le scale d'emergenza, nonostante noi siamo scesi con l'ascensore la prima volta.- Trent la guardò grave, ricordando che era stata lei ad aver aperto l'accesso alle scale mentre Chef discuteva con Eva sul da farsi, nonostante non potesse sapere dietro quale porta erano.

Dakota abbassò la testa, stringendo le unghie contro i palmi delle mani. Sangue iniziò a sgorgare da da lì.

-Lo sapevi perché tu qui ci sei già stata. Non ti hanno mai beccata perché, siccome tuo padre ha lavorato al progetto, sapevi che le telecamere di sorveglianza non erano delle migliori.- Alejandro si aggiunse al coro di accuse, a cui si unì, infine, Chef.

-E riuscivi ad accedere al complesso sotterraneo perché avevi un passepartout, probabilmente rubato da tuo padre.-


 

La giovane donna iniziò a piangere, alzando lo sguardo e guardandoli con un misto di rabbia e disperazione.

-Avete idea di come ci si sente ad essere un mostro? Avete idea di quanto dolore mi ha causato?!- Iniziò a sbraitare, mentre i suoi capelli prendevano una strana colorazione verde fluorescente.

-Le prese in giro, gli insulti… la paura delle persone! Sì, sono stata io! Sono stata io a tentare di uccidere Chris McLean!- Le sue ossa iniziarono ad ingrandirsi, i gomiti ad allungasi in punte acuminate, le gambe a crescere a dismisura.

-E mi pento di non esserci riuscita.- 


Note Dell'Autore:
Buongiorno, popolo!
Come avete letto è successo proprio un bel casino! 
Dakota, alla fine, si è scoperto essere il vero colpevole degli attentati a Chris! E chi se lo aspettava, vero? Il sentimento di vendetta che covava la portata addirittura a tentare di ucciderlo
Mal invece ha giocato veramente sporco questa volta, non trovate? Chissà cosa riuscirà a fare Mike... questa storyline potrebbe chiudersi prima del previsto...
Cosa accadrà adesso? Come finirà tutta questa storia? E qualcuno ha vinto l'accesso alla finale a tre, annunciato da Chef?
Nei prossimi capitoli lo scoprirete (tranquilli, il seguito di questo è già stato scritto!)
A proposito di Chef, finalmente è tornato ad avere un minimo di importanza, che dite? 
Ora vado, a presto!

  
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