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Autore: Bella Riddle51    04/01/2017    2 recensioni
Rodolphus ha preso con sé Delphini: sa che la crescerà con amore e pazienza. Il mago ci racconterà la sua storia da quando ha conosciuto la ragazza, ma mentre Delphi cresce velocemente, il nostro Rod sarà costretto a fare i conti con la sua scelta che ha fatto anni prima perché l' amore che lui prova verso di lei non è l' amore che dovrebbe provare un padre adottivo verso la figliastra.
Genere: Fluff, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Delphini Riddle, Rodolphus Lestrange
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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È solo una bambina

 

 

 

Delphi era davvero carina, il giorno in cui l' ho portata a Lestrange Manor ed ha vissuto con me fino a quest' anno. Quando la vidi per la prima volta era la creatura più dolce, indifesa ed innocente che avessi mai visto, tanto che il mio cuore distrutto da ormai un anno e mezzo per la morte di Bellatrix si è intenerito e si è “ricostruito”, come se quella splendida bambina fosse stata la mia nuova ragione di vita. Sapevo che era la figlia di Bellatrix, il mio amore impossibile, e di quel mostro di Voldemort, l' uomo che ho odiato sin dal giorno in cui ho scoperto che Bella si era innamorata di lui; nonostante mia moglie mi avesse messo non so quante corna, ho voluto prendere la bambina con me, per crescerla come Bellatrix e il Signore Oscuro non avrebbero potuto fare neanche se fossero sopravvissuti alla guerra perché io conosco un sentimento che loro non hanno mai conosciuto: l' amore. Voldemort era nato grazie all' Amortentia, la pozione d' amore più potente del mondo, quindi non poteva amare sin da quando la madre lo aveva messo al mondo e Bellatrix, beh lei provava amore verso il nostro Padrone, ma provava quell' amore malato e perverso che soltanto una persona come lei poteva provare. Ho sempre sperato, in ogni singolo giorno della mia vita da quando l' avevo conosciuta, che potesse amarmi o come minimo notarmi e provare pietà per me, ma lei non conosceva neanche la pietà. Mi ricordo benissimo il giorno in cui ho portato Delphi a casa mia, come se fosse ieri: aveva una tutina bianca fatta di lana per tenerla al caldo che le teneva coperti anche i piedini, sulla testolina con pochi capelli blu e argento aveva un piccolo cappello, sempre di lana e bianco come la neve. Era carinissima! La prima volta che mi vide era proprio vestita in quel modo, i suoi occhioni neri mi osservavano con attenzione, come se avesse paura di me; la sua paura nei miei confronti era comprensibile, per lei ero soltanto uno sconosciuto. La sera in cui era venuta ad abitare qui, nella sua vera casa, le avevo affidato la stanza più luminosa del Manor, una tutta azzurra situata a sud del Manor, con il letto con le coperte rosse ed una piccola libreria proprio sopra di esso. L' ho portata lì, l' ho messa sotto le coperte e le ho detto con tutta la dolcezza che aveva il mio cuore:

“Buonanotte, piccola Delphini. Da adesso in poi, questa sarà la tua casa; spero che ti senta a tuo agio. Io non sono il tuo vero padre, ma cercherò di crescerti come meglio posso. Un giorno, se tu vorrai, ti racconterò la mia storia e quella delle tue origini. Ma ora dormi, piccola: domani gli elfi continueranno a mettere a posto il Manor e il mio desiderio più grande è che tu mi consideri come un secondo padre, se potrai farlo un giorno.”

A quel punto, le ho dato un piccolo bacio sulla testa; quando sono andato verso la porta, Delphi ha iniziato a gemere, a piangere e ad urlare. Sono subito andato da lei, l' ho presa in braccio e si è calmata dopo 5 secondi, addormentandosi tra le mie braccia. Avevo capito che anche se era ed anche ora è solo una bambina, era molto sveglia e intelligente; per fare in modo che non piangesse più in quella notte, mi sono disteso sul suo letto (che le sarebbe servito per ancora molti anni) ed ho dormito con lei, non lasciandola neanche per un secondo. Pochi anni dopo, Delphi crebbe come tutti i bambini ed aveva imparato a considerarmi come un padre, anche se le avevo detto sempre che non ero quello biologico, però lei era come la figlia che avrei sempre desiderato avere con Bellatrix. Da quando l' avevo presa con me, la facevo giocare con le bambole e con le costruzioni, la imboccavo quando sedeva sul seggiolone e doveva mangiare e si sporcava sempre ed ero io che le facevo fare il bagnetto. La mettevo sempre nella vasca bianca del bagno e lei iniziava a sbattere le manine nell' acqua, schizzando ovunque, me compreso. Ridevo sempre quando lo faceva ed anche lei rideva come una biricchina, aveva la stessa risata di Bellatrix, la mia amata Bellatrix! Ma quando aveva 8 anni, mentre le facevo il bagnetto, Delphini ha urlato e mi è subito saltata addosso:

“L' acqua è fredda! Ti prego, la puoi riscaldare papà?”

Non mi aveva mai chiamato papà e non sono mai stato così felice; con un colpo di bacchetta, l' acqua si era subito riscaldata e l' ho rimessa all' interno, dicendole:

“Delphini, tu lo sai che non sono il tuo papà. Perché, allora, mi hai chiamato così?”

Lei si è avvicinata a me, arrivando a toccare il bordo della vasca con il suo corpicino che si sviluppava lentamente nel corso degli anni:

“Ogni volta che mi diverto con te, sento qualcosa qui.” disse toccandosi con l' indice il centro del petto:

“Sento qualcosa che mi fa star bene e la causa sei sempre e soltanto tu. Non so ancora chi sia il mio vero padre, un giorno vorrò saperlo, ma fino a quel momento ti considererò come mio padre e, forse, lo farò anche quando saprò chi sono i miei veri genitori. Ma stai piangendo?”

Quella bambina dai capelli blu e argento aveva proprio ragione: sì, stavo piangendo perché lei aveva la capacità di commuovermi e sapevo che non mi avrebbe mai fatto soffrire:

“Sì, piccolina. Sto piangendo perché tu riesci a farmi provare sensazioni che ormai non provavo da tanto tempo. Nemmeno la mia defunta moglie era in grado di farlo.”

“Avevi una moglie?”

“Sì, ma è morta un mese dopo la tua nascita. Era una donna bellissima, forse la più bella che abbia mi visto, però tu, per me, riesci a superare la sua bellezza, sia nel fisico sia nell' anima.”

Delphini mi guardò con sguardo addolcito e pietoso:

“Posso abbracciarti?”

“Certo che puoi, scimmietta.”

A volte, la chiamavo “scimmietta” perché quando mi afferrava mi saliva addosso come se fossi un albero e non mi lasciava più. Delphi provò ad abbracciarmi, ma con il bordo della vasca lo faceva scomodamente, così l' ho tirata fuori dall' acqua, l'ho appoggiata sulle mie ginocchia e, anche se era completamente nuda e bagnata fradicia, l' ho abbracciata con tanta forza che ho temuto di averle fatto mancare il respiro. Lei non si era lamentata, però, mi ha abbracciato anche lei molto forte e quando mi ha di nuovo guardato negli occhi mi ha dato un bacio sulla guancia; Delphi è imprevedibile, non mi aveva mai dato un bacio e lo aveva fatto proprio in quel momento, proprio quando mi aveva visto piangere per la prima volta davanti a lei. Pochi anni dopo, quando aveva 11 anni, arrivò il giorno in cui volle sapere ogni cosa sui suoi genitori naturali, così le raccontai tutto, tenendola seduta sulle mie ginocchia; lei comprese tutto e non mi portò rancore, solo che mi faceva male ricordare tutta la mia dannata vita e Delphini lo sapeva. Certo, era un' adolescente, nel giro di qualche anno sarebbe diventata una donna a tutti gli effetti, ma per me rimarrà sempre la bambina che ho preso con me anni fa. Però c' era un problema che si era creato da quando mi aveva dato quel dolce bacio 3 anni fa: avevo paura di essermi innamorato di lei. Speravo davvero che fosse qualcosa di passeggero, ma più Delphi cresceva più vedevo Bellatrix in lei, anche se lei aveva i capelli mori e ricci, era senza cuore con me e si divertiva a tormentarmi e a torturarmi con i suoi sogni erotici che faceva su se stessa e sull' Oscuro Signore; Delphini, però, era diversa, non solo per il fatto che aveva i capelli blu e argento e mossi, ma anche per il fatto che, con me, era buona, dolce e stava male quando mi vedeva soffrire. Anche se era passato molto tempo, non avevo dimenticato la mia adorata Bella, Dio lo sa molto bene quanto ho sofferto per lei e sembra che Delphi sia stata la mia ricompensa ed una nuova possibilità di andare avanti, ma non posso permettermi di amare una ragazzina, è la cosa più sbagliata che potrei mai fare. In un giorno solare, sempre all' età di 11 anni, a Delphini venne il ciclo. Io mi ero svegliato presto e, mentre ero nella sala da pranzo a fare colazione, Delphini urlò e mi chiamò come se fosse successo qualcosa di grave; appena entrai, vidi Delphi che era in piedi davanti a me e mi corse incontro, abbracciandomi come se avesse paura di quello che era successo:

“Rodolphus, sto male! Mi sono svegliata e quando sono scesa dal letto ho visto le lenzuola sporche di sangue e lo è anche la mia vestaglia! Cosa mi succede? Ti prego, dimmelo!”

Prima di risponderle, mi avvicinai al letto macchiato dal suo sangue, poi mi sono voltato verso di lei, mi sono inginocchiato alla sua altezza e le ho detto dolcemente:

“Delphini, non c' è bisogno che ti spaventi per quel sangue e non sei malata. A tutte le donne capita ad una giovane età come la tua questa cosa, cioè che ti è venuto il ciclo. Il ciclo è una piccola emorragia che dura una settimana al mese.”

“Anche tu hai il ciclo?” mi chiese ancora scossa.

A quella domanda ho sorriso, vedendo quanto ancora fosse piccola e ingenua anche se il ciclo mestruale era un piccolo passo che l' avrebbe portata ad essere una gran donna:

“No, io non posso averlo perché sono un maschio e i maschi non posso avere il ciclo. Ma non ti preoccupare perché hai molte probabilità che potresti avere dei figli da grande.”

“Davvero?”

“Certo! E ora vieni come me in bagno: ti metto quello di cui hai bisogno.”

Delphini mi seguì in bagno; una volta dentro si spogliò tutta, le misi delle mutandine pulite e con la magia ci misi l' assorbente. In quei pochi minuti in cui la vidi nuda, notai quanto stesse cambiando nel giro di pochi anni: i seni, anche se piccoli, iniziavano ad ingrossarsi, le cosce erano ancora magre e la sua intimità aveva già alcuni peli neri. Avevo notato che era un pochino arrossita perché, ormai, iniziava a diventare grande e certamente si vergognava di stare nuda sotto gli occhi di un uomo, anche se io sono il suo padre adottivo e l' avevo vista nuda milioni di volte, vedendo il mutamento del suo corpo. Dopo poco, ordinai agli elfi di cambiare le lenzuola e di metterne alcune pulite, mentre Delphini tornò in camera sua e si vestì con degli abiti comodi, per il solito allenamento che ci sarebbe stato per il resto della mattina. Quella stessa notte, feci un sogno orribile: sognai Delphi che aveva all' incirca 20 anni e che era davanti a me, completamente nuda come quella mattina, ma con il corpo più formoso, ed io che facevo l' amore con lei. Mi sono risvegliato subito con il fiatone, era un incubo vero e proprio! Non potevo permettermi di fare questi sogni sulla mia figliastra, sulla figlia dell' unica donna che abbia mai amato: se fosse stata viva, non me l' avrebbe mai perdonato. Delphini è un po' come Bellatrix nel carattere: è un po' matta, spietata con chi ha la sfortuna di guadagnarsi la sua antipatia, le piace torturare gli elfi domestici e sono state rare le volte in cui l' ho vista avere un attacco di follia, ma al contrario di Bella, Delphi mi vuole bene e mi tratta meglio di un padre, nonostante sia estremamente orgogliosa di essere la figlia del grande Lord Voldemort e della temuta Bellatrix Lestrange: morale della favola, Delphi è la versione buona di Bella nei miei confronti. Ma il peggio era che quel brutto sogno continuava a tormentare il mio sonno tutte le notti, anche ora che la mia bambina dai capelli blu e argento è partita per la sua missione nel far resuscitare i suoi genitori; solo così ho aperto gli occhi ed ho visto come stavano realmente le cose: ero e sono innamorato di Delphini Riddle. Non potevo crederci, mi ci vollero anni prima di accettare la realtà, mentre Delphi cresceva rapidamente sotto i miei occhi; non potevo confessarle tutto, sarebbe sicuramente scappata e l' avrei persa per sempre. Non doveva scoprire che colui che l' aveva adottata, colui che l' aveva amata come una figlia, fosse innamorato di lei. Io, ormai, sono vecchio e non posso più ricostruirmi una vita con al mio fianco una donna che potrebbe essere la mia vera figlia; la vita me la sono distrutta da solo, inseguendo una donna malvagia e sadica dalla quale potevo salvarmi, se solo avessi potuto e voluto, perché quando un uomo conosce Bellatrix era come se avesse sentito l' odore dell' afrodisiaco, quella droga maledetta che è peggio di quella babbana! Ma Delphini deve farsi una vita e, se verrà scoperta e mandata ad Azkaban, io l' aiuterò ad evadere, a far resuscitare Bellatrix e Voldemort e a renderli orgogliosi della loro bellissima e stupenda figlia perché se lo merita. Per quanto riguarda la vita sentimentale di Delphi, lei deve soltanto trovare un ragazzo da amare e che sia corrisposta da lui, sposarsi, avere molti figli e, soprattutto, di essere felice. Spero vivamente che possa essere felice e in quanto a me, io trascorrerò i miei ultimi giorni che mi rimangono nella consapevolezza che la ragazzina di cui mi sono innamorato sia felice con chi ama veramente; so che lei non mi amerà mai, ma non importa. Continuerò ad amarla silenziosamente, mentre lei è ignara di quello che succede all' interno del mio cuore; non dovrà mai sapere che la amo come ho amato sua madre perché io sto diventando vecchio e lei è solo una bambina e lo sarà per sempre, perché l' ho cresciuta come se fosse sangue del mio sangue.

 

 

 

Note dell' autrice,

Temo che con questa one-shot, ho creato una nuova coppia incestuosa: la Rodelphi (Rodolphus/Delphi). Tutto è nato da un sogno che ho fatto l' altra notte: praticamente, ho sognato Delphi in età adulta come l' abbiamo conosciuta che stava sul tavolo del soggiorno di Malfoy Manor che abbracciava Rodolphus (anche lui sul tavolo) e che poi lo ha baciato e lui rispondeva. Lo so, i sogni sono strani! Poi ho pensato che Rod, vedendo Bella in Delphi, abbia provato qualcosa verso la ragazza e credo che il rapporto tra lui e Delphini fosse dolce, forte e unico; Delphi, beh non penso che lei amasse il padre adottivo in quel modo, per me lo considera solamente come il padre che non ha mai avuto, mentre lui prova qualcosa di proibito, impossibile e sbagliato verso di lei. Sull' altra ff dove Delphi è la figlia di Salazar e sorellina di Bella, lì si innamorerà di un personaggio che vi stupirà non poco... e dopo molto tempo a combattere per stare con quella persona, la nostra Delphini riuscirà nel suo intento. La devo smettere subito di spoilerare tutto, altrimenti capirete anche chi sarà quella persona! E con questo, vi saluto^^

   
 
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