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Autore: CourtneyMars    05/01/2017    1 recensioni
[SOSPESA E NON COMPLETA]
Questa fanfiction parte dalla fine della terza stagione, dopo la trasformazione di Elena in vampira.
Chi mi conosce sa che amo introdurre nuovi personaggi a sconvolgere le cose nelle ff. Ed è quello che ho fatto anche qui. Una ragazza arriva a sconvolgere la vita dei vampiri di Mystic Falls, mostrando da subito di non essere una normale umana. Le sue qualità sono assurde e impareggiabili.
Chi sarà? Che cambiamenti porterà? E perchè quelli più colpiti saranno Damon e Klaus?
Avviso: qui Elena sarà solo un personaggio secondario.
Coppie : ElenaxStefan , DamonxNuovoPersonaggio, KlausxNuovoPersonaggio
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Elena/Stefan
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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“Specialmente quando è passato,
il dolore ha delle attrattive seducenti,
e alledeboli ambizioni 
è soddisfazione
 di potersene vestire.”
 
(Italo Svevo)
***

Damon rincasò , dirigendosi nella sua stanza e capitando a passare davanti a quella di Judith.

La vide piegata e intenta a pulire il tappeto.

La scena era buffa quanto sexy. Damon la ammirò rapito, prima di rendersi conto che quello che stava pulendo era sangue.

-Che accidenti è successo qua dentro?- disse allarmato.

-Niente, tranquillo.- mentire sarebbe stato inutile. Essendo un vampiro , Damon riconosceva l'odore del sangue. -Cercavo di aiutare Kai a bere, ma non ha funzionato.-

-Kai?- chiese Damon confuso.

-Il vostro amico, Kai. L'ho visto pallido e... beh era anche colpa mia. Sembra che alcuni vampiri provino una vera e propria attrazione verso il mio sangue. Persino Evan...- disse ancora con rammarico. -Pensavo di aiutarlo, ma sembra un pò più animalesco di come lo era Evan.-

Damon diventava sempre più confuso. -Non ho idea di chi sia questo Kai.-

Judith balzò in piedi. -Era con Bonnie l'altro giorno. E' un vampiro, dice di far parte della vostra comitiva.-

-Descrivimelo.-

Judith lo descrisse accuratamente , marcando la parte del "fascino inquietante".

-Oddio...- esclamò immediatamente Damon. -Resta qui.-

Quando Damon stava per andare via, Judith lo afferrò per un braccio. -Non nascondermi le cose. Cosa succede, Damon?-

Non sapeva cosa dirle. Se dirle che quel "Kai" che aveva ospitato era nient'altro che Klaus in persona. O se continuare a fingere che fosse qualcun altro.

Prese un profondo respiro. -Era Klaus, quello che è entrato qui oggi.-

Judith indietreggiò, diventando pallida in volto.

-Cosa?- ricordò il suo essere gentile, il suo modo galante di chiamarla "amore".

-Klaus.- ripetè. -Perchè Bonnie non me l'ha detto?-

-Probabilmente per paura che ti mettessi nei guai.- disse Damon -Se scoprisse che sei arrivata qua cercando di uccidere o comunque neutralizzarlo, non avresti chance di sopravvivenza , essendo intoccabile.-

La vide stringere i pugni, piena di rabbia. -Mi ha presa in giro.-

-Si, è da Klaus.- le afferrò le spalle dandole sicurezza -Ehy , Jud, tranquilla.- lei lo fissò intensamente negli occhi. -Ti proteggiamo noi.- sorrise in un modo poco usuale per Damon.

Lei annuì. Lui corse a chiamare suo fratello.

-Dove accidenti siete tu ed Elena?- chiese appena Stefan rispose.

-Stiamo indagando sulla morte del padre di Judith, a Portland.-

-E perchè non me l'avete detto?-

-Perchè avevamo bisogno che tu stessi lì con lei.-

Damon non aveva tempo per litigare. -Klaus è stato qui, ha finto di chiamarsi Kai e ha tentato di mordere ... e anche sedurre .. Judith.-

-Cosa?-

-Se davvero ha ucciso suo padre, potrebbe capire chi è e uccidere anche lei.-

-Damon... a proposito di questo...-

Damon prese una pausa per capire cosa il fratello voleva dirgli. -Non è stato Klaus vero?-

-Ho controllato la data di morte. E anche se mi dispiace ammetterlo , Klaus era con me quel giorno.-

-Mikael ha tentato di aizzare Judith contro Klaus, vero?-

-Era questo il nostro sospetto sin dall'inizio.-

-Quindi Klaus non dovrebbe essere una minaccia se lei smette di perseguitarlo. Vado a dirglielo.-

Staccò velocemente il telefono per correre in camera di Judith, accorgendosi immediatamente che lei era scappata dalla finestra.

Il panico lo assalì portandolo ad agire di istinto. Corse in direzione del suo odore, era l'unica traccia che aveva.

Iniziò a piovere poco dopo. -Perfetto. - si disse, con un certo sarcasmo. Cercò di non farsi rallentare dalla pioggia e arrivò a velocità vampiro dov'era lei.

Quando la vide capì che era arrivato un minuto troppo tardi.

-Ciao, amore.- le disse Klaus sorridendo come faceva sempre.

-Mi hai mentito!- gli urlò contro. -Tu sei Klaus!-

Questo divenne serio di colpo. -Per qualche motivo, sentivo che dirti la verità mi avrebbe dato problemi.-

-Affrontami.-

Klaus le rise contro. -Cosa?- di colpo lei allungò il braccio nella sua direzione e lui iniziò a provare un dolore acuto che lo fece piegare in due e urlare. Damon se lo ricordava bene quel dolore.

-Ho detto affrontami!-

Il dolore cessò e Klaus tornò a ridere. -Una strega, dovevo aspettarmelo.-

-Sono più di questo.-

Damon uscì allo scoperto. -Fermati, Judith!-

-Lasciami stare Damon, non voglio farti del male.-

-Non è stato Klaus.-

-Cosa?- disse voltandosi -Lo stai dicendo per non farmelo uccidere.-

-Non potresti comunque ucciderlo, ti rendi conto?-

-Non mi importa. -

-Non essere sciocca e lasciami parlare.- continuò Damon.

-Ne avete per molto voi due?- chiese Klaus. In quel momento gli arrivò una nuova scarica di dolore.

-Fermati!!!- Damon le cinse le braccia fermando l'agonia di Klaus. -E' stato Mikael a uccidere tuo padre. L'ha fatto di proposito.-

-Cosa?- disse iniziando a piangere Judith. -Mikael?- Klaus fu attirato dalla conversazione.

-Voleva che odiassi Klaus , così che se lui avesse fallito, tu avresti ucciso suo figlio.-

-Dunque... è stato quell'uomo...-

-Si , Klaus era con Stefan quando tuo padre è morto.-

Judith scoppiò a piangere e cadde a terra seguita come reazione a catena da Damon.

Lui continuava a stringerle le braccia, per evitare che facesse qualcosa di sconsiderato.

-Non riavrò mai.. non riavrò mai Evan...-

Damon d'improvviso capì: non era vendetta quella che quella semplice ma potente ragazza cercava.

-Era parte di un incantesimo vero? Dovevi uccidere l'assassino di tuo padre per riavere il tuo ragazzo.-

Sebbene la ragazza non avesse risposto, Damon non aveva bisogno di conferme.

Klaus era stato a guardare tutta la scena con uno strano sguardo di compassione.

-E' tutto finito , su.- le lacrime si mischiavano alla pioggia, rendendo quel pianto un fiume in piena di dolore.

Klaus decise che era meglio sparire, poichè c'era ben poco che potesse fare.

Quella sera Damon riportò Judith a casa, mettendola a letto come fosse una bambina.

Era come se fosse un'altra persona, non quella che nemmeno una settimana prima aveva tentato di ucciderlo.

Con un'ultima occhiata preoccupata, verificò che dormisse per poi chiudere la porta e raggiungere la sua stanza.

L'amore che quella ragazza provava per quel vampiro di nome Evan superava ogni cosa. Avrebbe anche sfidato un originale pur di riportarlo in vita. E lo sapeva, non le sarebbe importato se tutti loro fossero morti. Perchè anche lui per amore di Elena , avrebbe sacrificato chiunque altro.

Pur di salvarla e averla sua.

Ma la situazione era ben diversa. Elena non era sua.

Mentre Evan e Judith si appartenevano ancora, anche separati dalla morte.

Quasi poetico come in fondo, il fatto di appartenere alla nemesi di Evan le importasse così poco. Per amarlo avrebbe rischiato tutto.

Era ammirevole e di certo coraggiosa.

Fu questo a cullarlo fino al suo sonno, quella notte.

 

 

 

  
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