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Autore: CourtneyMars    05/01/2017    1 recensioni
[SOSPESA E NON COMPLETA]
Questa fanfiction parte dalla fine della terza stagione, dopo la trasformazione di Elena in vampira.
Chi mi conosce sa che amo introdurre nuovi personaggi a sconvolgere le cose nelle ff. Ed è quello che ho fatto anche qui. Una ragazza arriva a sconvolgere la vita dei vampiri di Mystic Falls, mostrando da subito di non essere una normale umana. Le sue qualità sono assurde e impareggiabili.
Chi sarà? Che cambiamenti porterà? E perchè quelli più colpiti saranno Damon e Klaus?
Avviso: qui Elena sarà solo un personaggio secondario.
Coppie : ElenaxStefan , DamonxNuovoPersonaggio, KlausxNuovoPersonaggio
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Elena/Stefan
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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Alcun non può saper da chi sia amato,
quando felice in sulla ruota siede;
però che ha i veri e i finti amici a lato,
che mostran tutti una medesima fede.
Se poi si cangia in tristo il lieto stato,
volta la turba adulatrice il piede;
e quel che di cor ama, riman forte,
ed ama il suo signor dopo la morte.”
 
(L'Orlando furioso)

***
 

Aveva urlato contro tutti loro, pur di convincerli a lasciarle una serata da sola, che dopo tutto quel tempo ne aveva bisogno.

Era andata a bere al Grill, pur sapendo che in fondo Matt la stava controllando a debita distanza, pronto a chiamare Elena in caso di problemi.

Lei cercava di farci poco caso, anche se gli occhi di Matt non l'avevano mollata un secondo.

Un uomo dalla pelle scura come il cioccolato fuso le si sedette accanto. -Bevi da sola?-

La ragazza si voltò a guardarlo.

-Mi chiamo Connor.- disse l'uomo.

-Judith.-

-Sembri così giovane per darti all'alcool.-

-Non sei il primo che me lo dice.-

Fece per porgerle un bicchiere , quando lei vedendo la sua mano impallidì. Il braccio era lievemente scoperto, lasciandole intravedere un tatuaggio sulla sua pelle.

I suoi occhi furono invasi dal terrore, i suoi muscoli iniziarono a tremare.

L'uomo capì immediatamente.

-Tu lo vedi.- disse.

Judith indietreggiò , cercando di allontanarsi da Connor. Lui l'afferrò per un braccio.

-Non ti farò niente, dimmi chi sei.-

-Lasciami o mi metto a urlare.-

-Condanneresti a morte tutti quelli che verrebbero in tuo soccorso e lo sai.-

Matt stava notando la scena da lontano, prese immediatamente il telefono in mano, ma Jud guardò nella sua direzione comunicandogli un "no" con lo sguardo.

-Allora?- disse ancora Connor. -Non puoi essere una di noi, i cacciatori sono tutti uomini.-

-Potresti sbagliarti.-

Con un gesto impulsivo le scoprì il braccio, rivelando la pelle perfettamente candida.

-Non hai il tatuaggio.-

-Beh, che importa?-

-Parla , chi sei?-

Judith si scrollò il suo braccio di dosso. -Sono figlia di un cacciatore.-

-Questa è nuova.- disse Connor sorridendo. -E riesci a vedere il marchio.-

-Ho preso qualcosa da mio padre.- Judith era seria e non accennava al fatto di essere in parte strega per non rivelare più del dovuto.

Più Connor le si avvicinava , più lei indietreggiava.

-Non capisco, perchè mi temi? Sai bene qual è il mio compito eppure hai paura di me.-

-Non mi fido di voi.-

-Con voi , intendi anche tuo padre.-

Judith non rispose. -Se hai i suoi poteri saprai perfettamente qual'è il motivo che ci spinge ad agire. Non puoi avere paura di chi vuole distruggere i vampiri.-

-Voi vedete tutto o bianco o nero, senza vedere il grigio.-

Connor rise. -Andiamo, non mi dire che ti fidi dei vampiri.-

-Non sono tutti come li immagini tu.-

A quell'affermazione Connor le afferrò nuovamente un braccio. -Tu ne conosci. Sai dove trovarli, vero?-

-Lasciami subito andare.- disse lei ringhiando.

-Ti conviene ascoltare quello che ti ha detto, amico.- Judith si voltò in direzione della voce, vedendo il sorriso malizioso di Klaus avvicinarsi nella sua direzione.

-Fatti da parte , "amico".-

-E' modo di comportarsi con una donna?- Connor le lasciò andare il braccio.

-Ci rivedremo.- disse l'uomo prima di andarsene a passo svelto, lanciando uno sguardo di sfida contro Klaus.

-Sei una calamita per i guai , amore.-

-Sarà per questo che sei qui, no?- disse Judith con un sarcasmo carico di rabbia.

-Non hai motivo di odiarmi, sai che non ho ucciso tuo padre.-

Judith lo guardò schifata. -No, ,ma chissà quanta altra gente hai ucciso. -

-Beh, un grazie per averti tolto il cacciatore di dosso sarebbe suonato meglio.-

Judith non era intenzionata a ringraziarlo.

-Perchè stavi litigando con quel tipo? Non dovreste tipo... essere migliori amici o qualcosa del genere?-

Judith si sedette. -Abbiamo modi di pensare diversi.- iniziò -Deduco che tu abbia scoperto chi sono.-

-Ti preoccupa?- chiese Klaus.

-Posso stenderti con un pugno, dunque ... no, direi di no.- L'ibrido sorrise compiaciuto. Era affascinante la grinta di questa giovane ibrida.

-Mi piacerebbe sperimentare la tua forza , un giorno.-

-Non ho energie da sprecare con te, Klaus.- non lo guardava nemmeno negli occhi.

-Quel cacciatore sarà una bella palla al piede.-

-Hai paura che ti uccida mentre dormi?- Judith era intenzionata a provocarlo e farlo arrabbiare, ma Klaus sembrava non scomporsi più di tanto.

-Lui non sa che sono immortale.- Jud finalmente si voltò , per ammirare le labbra di Klaus disegnare un sorriso di vittoria.

-Non sa del paletto.-

-No e cerchiamo di non farglielo sapere.- Le si sedette accanto -Beviamo insieme?-

Jud lo fissò intensamente. -Diciamo che io bevo per conto mio e tu vai da un'altra parte?-

-Mandami via.- Klaus continuava a essere provocatorio.

Judith non aveva alcuna voglia di discutere con lui e fece per alzarsi, ma lui la fermò tenendola per un braccio. Quando Jud tornò a guardarlo, l'ibrido dagli occhi grigio-azzurri non sorrideva più. Era quasi supplicante, in maniera dannatamente affascinante.

-Se stai cercando di uccidermi, dillo chiaramente.- disse lei.

-Non ho alcun interesse ad averti morta. Mi potresti tornare utile. E visto che nemmeno a te sembra interessare la mia morte, deduco che possiamo anche diventare amici.- quel sorriso tornò a squarciargli il volto.

Judith tornò a sedersi ignorando lo sguardo pesante di Klaus su di lei. Matt stava controllando la scena da lontano, informando Elena della presenza dell'originale al Grill.

-Quanto ci metteranno Elena e i suoi amici a venire qui secondo te? Sembra che il loro amichetto li abbia appena avvisati che sono con te.- disse Klaus che aveva sentito la chiamata di Matt.

-Spero poco, così mi lascerai in pace.-

-Andiamo.- disse lui. Poi le porse da bere. -Alla salute.-

Judith prese il bicchiere mandandolo giù tutto d'un fiato. -Ne hai di resistenza. -

-Anni di duro allenamento.-

Dopo qualche altro bicchiere, Klaus si alzò. -A breve arriveranno i tuoi amici, è il caso che io vada via-

-Non sentirò la tua mancanza.-

Klaus sorrise -Buonanotte, sweetheart.- Si dileguò in breve tempo e qualche attimo dopo Elena , Damon e Stefan fecero la loro comparsa.

Le chiesero cosa fosse successo e Judith cercò di raccontar loro tutto, con qualche difficoltà. L'alcool iniziava a entrare in circolo nel suo corpo e iniziò a sentirsi stordita.

-Bevute con cacciatori e con vampiri. Non sarà un pò troppo per una sera?- disse Damon sarcastico.

-Andiamo, cacciatrice. Per stasera hai fatto il pieno.- continuò.

Avrebbe voluto replicare, ma le forze le mancavano. Damon la prese di forza in braccio, seguito con lo sguardo da tutti gli altri, che si chiedevano da dove scaturisse la premura del vampiro verso la ragazza. Lo videro uscire e caricare la ragazza in macchina. -Allora, che fate? Salite?-

Stefan e Elena decisero di passare da Caroline prima di ritornare.

Damon salì in macchina e mise in moto, lasciando con un cenno la coppietta che aveva rovinato la sua felicità.

Era già la seconda volta che Damon riportava a casa Judith, per rimetterla a letto. Di certo non pensava che adesso gli toccasse fare il baby sitter, ma la ragazza saltava da un guaio all'altro.

La mise a letto, rimboccandole le coperte.

Ebbe modo di ammirarla per qualche secondo. Era bella, molto bella. Era il motivo per cui l'aveva notata quella sera al Grill. E adesso conosceva il suo cuore, addolorato per la perdita di un amore, la sua grinta nel raggiungere i suoi obiettivi, la sua forza...

Si sedette sul lato del letto, le accarezzò delicatamente una guancia, stordito e incuriosito dalle sensazioni contrastanti che quel viso gli provocava.

In parte la considerava un impiccio, una stupida seccatura.

Eppure... continuava a preoccuparsi per lei, correre in suo soccorso. Non era molto che gli ronzava intorno , qualche settimana all'incirca, eppure era diventata un cucciolo smarrito da proteggere senza che Damon ne avesse il controllo.

Stava per alzarsi a scrollarsi quei pensieri di dosso, prima che lo infettassero. Ma proprio quando appoggiò la mano sul letto per alzarsi, sentì un tocco caldo e delicato.

La mano di Judith stava sopra la sua, stringendola. La prese e se la portò nuovamente alla guancia.

-Non lasciarmi...- sussurrò appena Judith.

Damon si sentì avvampare, a quella richiesta. Poi capì che la ragazza , probabilmente stanca e presa dall'alcool, credeva di avere la mano di Evan sopra di lei.

Stava di certo sognando il suo amore perduto.

Il vampiro sembrò non tollerare quel pensiero e si alzò, lasciando la cacciatrice nel suo letto.

 

  
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