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Autore: Guardian of Sun89    05/01/2017    1 recensioni
Era cosciente che Riza avesse sempre una pistola accanto, come lui aveva sempre i suoi guanti alchemici,era una forma di difesa per il mondo e anche dai sentimenti.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Roy Mustang è un eroe di guerra. Questo si diceva sempre dell'aitante adone dai capelli ebano e lo stesso Roy non ha mai detto niente per sfatare il mito. Si perché Roy lo sente come un mito. Perché la realta è molto diversa. In realta Roy sa cosa ha fatto, è un uomo intelligente anche se con delle ambizioni. Sa di aver massacrato millioni di persone, millioni di persone  innocenti  e sa di non averlo fatto per la sua patria o per il bene del suo popolo, sa di averlo fatto per la smania di potere di un uomo (se cosi si può  chiamare ) che a differenza sua dorme sicuramente sonni tranquilli. Quell'uomo che gli aveva tolto tutto con un solo comando,gli aveva tolto il pedone la torre il cavallo l alfiere ma piu di tutti la sua regina ed è per questo che Mustang è li,in quel bordello dimenticato da dio a cercare un paliativo che lo distragga dal dolore lancinate che prova. Che sia una donna o l alcol poco importa anzi forse farà tutte e due. Roy sa che se ne pentirà il giorno dopo come sempre  sa che si sentira sporco e inutile un rinnegato dalla terra che può solo guardare da lontano e soprattutto che non può toccare il suo angelo dai capelli di grano. La sorte decise per lui una donna una donna totalmente diversa da quella che amava. Era sempre cosi la sceglieva diversa e poi la sua mente annebbiata dal alcol gli faceva immaginare Riza al suo posto. Era stato cosi da quando erano tornati dall inferno e per un contorto pensiero Mustang pensava che era l unica persona a cui era mai stato cosi fedele. Perché nel momento di apice del piacere non urlava mai il nome giusto ma soffocava tra le labbra il nome del suo tenete. Oh non lo era più, lei non era piu il suo tenete, gliel'avevano portata via in un modo cosi astuto. Erano cosi vicini ma cosi lontani allo stesso tempo che il cuore di Roy non aveva piu smesso di sanguinare. Fu esattamente im quel momento  che si scostò dalla donna ebano e da quegli occhi profondi e tristi. Questa volta non ci riusciva, averla così lontana lo spezzava in così tanti modi diversi. Quindi lì in quel bordello per la prima volta dopo anni l'eroe di guerra, l'assassino, l'uomo a cui era stato preso il suo tutto si mise a piangere, si mise a piangere senza ritegno fregandosene della donna che lo stava consolando dicendo che non l'avrebbe detto a nessuno, fregandosene dei suoi modi gentili e delle sue carezze. Pianse tutte le lacrime che aveva nascosto per troppo prima di rivestirsi e decidere di affidarsi a un amico migliore. L'alcol . Il vero problema dell'alcol era che ti faceva fare cose stupide. Cose veramente stupide. Lui per esempio ne stava facendo una proprio adesso bussando alla porta di casa di Riza. Una Riza che venne ad aprire in una camicia da notte. Roy fu certo di avere visto un angelo,il suo angelo , i capeli scioli che le accarezzavano le spalle piccole e sottili, la camica che accarezzava il suo corpo.Roy si lanciò verso di lei, veloce,  era coscente del pericolo e no non parlava degli homuncolos. Era coscente che Riza avesse sempre una pistola accanto, come lui aveva sempre i suoi guanti alchemici,era una forma di difesa per il mondo e anche dai sentimenti. Però quella volta qualcosa era decisamente cambiato, perché Riza non sparò nessun colpo, Riza lo accolse accarezzando i capelli ebano dell'uomo sospirando solo il suo nome. Lui avrebbe potuto accontentarsi di questo,lui avrebbe dovuto accontentarsi di questo, ma non ci riusciva, l'abbraccio piu forte di un abbraccio disperato, un abbraccio che trasmetteva la voglia di non staccarsi piu. Riza sospirò di nuovo prima di ridire il nome dell'uomo con un calore tale da aver sciolto anche lui, l'alchimista di  fuoco che si ritrovò a piangere e a parlare con frasi sconnesse. Riza ascoltò paziente come  solo lei sapeva fare , prima di accarezzare solo i capelli del uomo. 
"Andiamo a letto Roy, sei stanco" 
Mustung alzò la testa di scatto, sorpreso e dubbioso se avesse sentito bene, ma il fatto che Riza fosse sgusciata dal suo abbraccio  solo per chiudere le porta e poi avviarsi in camera era piuttosto inequivocabile e Roy non credeva di essere  mai stato così felice. Seguì quella donna come un peccatore segue la grazia tanto che non si accorse nemmeno di essersi spogliato della giacca dei pesanti pantaloni militari e della camicia mentre la seguiva. Copiò ogni suo movimento coricandosi faccia a faccia perché aveva il bisogno fisico e mentale di vederla, di poter studiare ogni suo piccolo dettaglio che magari gli era sfuggito. Non fece quasi caso al piccolo Hayate che si coricò apposta in mezzo alle due pance, non gli importava, era cosi vicina e profumava cosi di buono, profumava di tutto cio che aveva sempre voluto. Poggiò una mano sul viso liscio e perfetto permettendosi di chiamarla per nome. Il sorriso che lei gli regalò lo avrebbe fatto andare in altre guerre senza sentirsi in colpa, senza vedere il mostro che era. lei era il suo angelo di beatitudine. Il primo ad addormentarsi fu black hayate cercando di fare piu distanza possibile tra i due corpi, ma provando un  calore che non aveva mai provato. Roy  e Riza si addormentarono assieme con il sorriso sulle labbra e un espressione pacifica, ubriachi di una beatotudine che nessuno dei due pensava di meritare.
  
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