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Autore: randomnessUnicorn    05/01/2017    1 recensioni
❝ Egli si presentò a noi comuni mortali come Il Salvatore, come colui che avrebbe liberato la razza umana dall'illusione della realtà, facendoci vedere ciò che si nasconde al di sotto del velo dell’inconoscibile e dell’imperscrutabile. La conoscenza assoluta. Chi non l’avrebbe mai desiderata? (...)
Molti lo chiamarono l’Occhio della Provvidenza, che tutto vedeva e sapeva; l’aria di mistero che lo circondava avvalorava la teoria per cui lui non provenisse da questo mondo, ma da una dimensione parallela che la nostra mente inconsapevole non sarebbe nemmeno in grado di concepire. ❞
Genere: Angst, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bill Cipher, Dipper Pines, Mabel Pines
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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Lo scrutatore del Caos

Ⅱ. Illusione

 
 
 
“Che gli dei misericordiosi, se esistono, ci proteggano nelle ore in cui né il potere della volontà, né le droghe inventate dagli uomini posso­no tenerci lontani dall'abisso del sonno. La morte è compassionevole perché da essa non c'è ritorno, ma chi emerge, pallido e carico di ri­cordi, dai recessi della notte, non avrà più pace. „
 
(Citazione di Howard Phillips Lovecraft, da “Hypnos”, 1922)

 

Le stelle osservano il mondo dall’alto della loro superbia, ma che ne sanno le stelle del male dell’esistenza e della sofferenza degli uomini? Stelle cadenti che promettono sogni di vetro che già da tempo si sono infranti e hanno graffiato la mia pelle pallida e secca come il deserto che la mia anima è diventata. Le osservo di sfuggita, mi nascondo dal loro sguardo accusatore e maligno, perché non voglio alimentare il loro ego. Credo che le stelle siano i corpi celesti più narcisisti che esistano in tutto il cosmo, la loro mania d’ essere oggetto d’ammirazione, desiderio e invidia le rende capricciose e bramose d’ attenzioni. La loro immortalità le presenta quasi come le padrone dell’universo, ma la loro non è un’eternità concreta, perché prima o poi saranno destinate a spegnersi, esploderanno su se stesse, perdendo quegli abiti di luce e calore che hanno sempre sfoggiato con eleganza e vanità.
Alcune di loro cedono a patti con l’oscurità pur di mantenere intatta la loro infinita esistenza, tramutandosi in abominevoli e tenebrosi buchi neri, divenendo mostri insaziabili di luce e di vita altrui. L’unico modo che hanno per essere considerate e ammirate come un tempo è distruggere e divorare chiunque attraversi il loro cammino. Dal possedere tutto si son ritrovate a possedere il nulla. Dall’essere invidiate ora si ritrovano ad invidiare gli altri, rimpiangendo il passato che fu. In fondo le stelle non hanno nessuno a cui rivolgersi, non possono esprimere desideri se già loro sono portatrici di sogni, e l’unico desiderio che espressero le portò all’oblio senza fine. Quale vita beffarda, la loro.
Le cose più meravigliose al mondo sono destinate ad estinguersi oppure a mutare, come succede alle stelle. O sei abbastanza umile da accettare il destino che ti spetta o ti spingi oltre, chiedendo più di quanto ti sia concesso, ritrovandoti con sola morte e distruzione alle spalle e un mare di rimpianti.
Le stelle non esistono solo in cielo ma anche sulla terra, è possibile anche per le persone tramutarsi in buchi neri. Mia sorella era una stella lucente e preziosa, brillava più di qualsiasi altro astro ma, forse, ha chiesto un desiderio di troppo e così ha smesso di splendere.
L’unico suo peccato è stato quello di essere troppo ingenua e buona, una sognatrice distante dalle delusioni e dai difetti della realtà, lei vedeva il mondo in una maniera tutta sua. Il suo sguardo era costellato da colori, meraviglie ed emozioni d’amore e candore. Guardava il mondo attraverso gli occhi di un bambino, riusciva a scorgere il lato positivo in ogni cosa anche quando non vi era nessun motivo di gioire, ella era in grado di ravvivare gli animi altrui come pochi al mondo sanno fare.
Il fatto che lei non sia più qui con me mi demoralizza e mi rattrista ma, vedendo ora come il mondo stia marcendo, il modo in cui peggiora giorno dopo giorno, mi chiedo se lei ne avrebbe sofferto. Un mondo simile non merita persone come lei, pure di cuore, o forse avrebbe combattuto al mio fianco, donandomi la forza necessaria per ribaltare le misere sorti della razza umana e ripulire il mondo da tutto questo caos e tormento. Ma le mie sono solamente illusioni, fantasie che mi donano una gioia passeggera ed effimera perché amo pensare a lei; i ricordi sono l’unica ancora di salvezza che posseggo mentre navigo questo oceano d’oscuro mistero e di sconfinata agonia.
 
* * *
 
Oggi mi sono domandato perché mi sia svegliato, come sia riuscito ad aprire gli occhi nonostante non abbia la piena sicurezza che sia riuscito a dormire. Non riesco a spiegarmi questa sensazione d’ incoscienza, stranezza ed estraneità, come se avessi camminato durante il sonno o fossi stato vittima di un episodio di sonnambulismo, il che è strano visto che non ho mai avuto problemi di questo genere né tanto meno ho mai accusato nessun disturbo legato a qualche tipo di parasonnia.
Da diverso tempo non riesco a distinguere la realtà dalla fantasia, il giorno dalla notte, i minuti dai secondi e la verità dalla menzogna. Ogni cosa appare irriconoscibile e misteriosa.
Le parole pronunciate da Cipher tempo fa, quando Egli varcò il mondo dell’incubo giungendo fino al nostro, echeggiano nella mia testa. Aveva accennato alla falsità della realtà e di come essa sia un’illusione. Il mondo che noi conosciamo, ciò che percepiamo come “reale”, è solamente una bugia elaborata dal nostro cervello. Pare ci sia un velo, una sorta di muro invisibile, che divide la dimensione del surreale, inteso come ciò che i nostri occhi non sono in grado di vedere, dalla realtà che noi consideriamo tale, ossia ciò che noi effettivamente vediamo.
Le immagini prodotte dalla nostra mente, a detta del demone, sono tutte frottole o, per essere più precisi, non è tutto quello che è possibile osservare, poiché esistono ben altre cose in grado di essere vedute tramite i giusti mezzi. Cose addirittura peggiori degli incubi che lui stesso è in grado di creare. Aveva parlato una sola volta di questa teoria, ma nessuno lo aveva preso sul serio, la follia nella sua voce era talmente evidente che credergli era un’idea folle di per sé, e ancora non eravamo a conoscenza dei suoi poteri o del degrado che da lì a poco si sarebbe presentato.
Ci crogiolavamo nella nostra beata ignoranza, osservando il mondo attraverso lenti a contatto speciali, la maschera delle pie illusioni, per auto-proteggerci dall’altrove, da ciò che è troppo spaventoso da scrutare. La sola consapevolezza che un mondo simile e “invisibile” possa esistere mi raggela il sangue. Le cose che non possiamo comprendere sono quelle più spaventose, per questo motivo diamo un nome a tutto. Le cataloghiamo e le classifichiamo per sentirci sicuri e avere la situazione sotto controllo. L’ignoto intimidisce perché non siamo al corrente della sua esistenza, della realtà oscura a cui accennava Cipher, che non siamo in grado di vedere perché la nostra mente, il nostro stesso cervello, la nasconde per proteggersi. Un comportamento di auto-difesa, ecco cos’è. Saremmo già caduti nell’ abisso della pazzia se fossimo stati in grado di percepire l’altrove, anche senza l’ausilio dei poteri oscuri e diabolici del demone.
Gli esseri umani hanno gli occhi disegnati, così aveva detto prima di addentrarsi in quei complicati discorsi riguardanti l’illusione della realtà, e che per me si rivelarono senza senso, tanto ero sconvolto dagli avvenimenti precedenti non ci rimasi a riflettere più di tanto. Difatti tutto ciò mi era stato riferito dalla mia amica Wendy, una delle poche persone care che mi siano rimaste e che ancora mi confortano, malgrado non se la passi bene poiché anche lei ha perduto la sua famiglia. Combatte contro la dura legge della sopravvivenza ogni giorno. La considererei una sorta di amazzone senza macchia e senza paura, è una delle persone più forti e determinate che conosca e non mi sorprende che non si sia ancora lasciata sopraffare dal maligno potere del demone, che non sia stata catturata o demolita dalla sua insana crudeltà. Ammiro molto il suo coraggio, il fatto che non si arrenda mai di fronte ad ogni pericolo e riesca sempre a sollevarmi il morale anche nelle situazioni peggiori, non mi stupisco affatto che in passato abbia avuto una cotta per lei, ma ormai non penso più a queste cose, ci sono questioni più importanti a cui prestare attenzione, e problemi di portata maggiore da risolvere. Grazie a lei sto apprendendo molte cose sul conto di Cipher, di quello che succede ora nel mondo e del caos che si è creato. Tutte le notizie qui riportate non le avrei potute scrivere senza le sue fedeli testimonianze, visto che io me ne resto la maggior parte del tempo chiuso qui, in questo bunker sotterraneo, tentando di captare dei segnali radio o messaggi in codice provenienti dall’esterno di altri esseri umani che magari hanno bisogno d‘aiuto o che hanno qualche buona notizia, se hanno trovato una miracolosa soluzione per sconfiggere il mostro.

 
* * *
 
Penso che il mio stato attuale, la sensazione di malessere che sento, sia dovuto all’ansia presente in me, come già ho ripetuto più volte non ho avuto bisogno dell’aiuto di Cipher per fare dei brutti sogni, poiché la tristezza che assale la mia anima mi conduce a notti tormentate dagli incubi più letali e angoscianti. Anche sta notte l’ho sognata, inizialmente non era un incubo poiché qualunque sogno in cui lei è presente non può essere considerato tale. Almeno quando sono incosciente posso averla accanto a me, ciò mi basta per illudermi che lei viva ancora. Solo quando mi sveglio ricordo ogni cosa e la delusione che mi assale è inarrestabile, inaccettabile, poiché non ho ancora accettato ciò che è successo. Ciò che le è successo, che è successo ad entrambi.
Non ho ancora la forza per raccontare questa storia.
Mi duole la testa, la mia mano sta tremando e la mia scrittura si sta facendo caotica e illeggibile, ma non voglio smettere di scrivere! Tento con tutte le mie forze di mantenere i pensieri lucidi e puri, di non cadere nel baratro dell’oscuro inconscio che mi porterà alla disfatta dei sensi.
Forse dovrei mangiare qualcosa, oppure bere un bicchiere d’acqua, anche se ormai lo stesso cibo è diventato un bene inaccessibile alle classi medio-basse, considerando la scarsa produzione degli ultimi periodi, come qualunque apocalisse che si rispetti, la vita è complicata e dura mentre le risorse primarie sono rare e difficili da ottenere. Il denaro non è altro che carta straccia malgrado qualcuno ancora tenti di barattare i propri soldi con gli averi altrui, si sta completamente perdendo la ragione e il senso delle cose, dell’intera esistenza, si sta affievolendo.
Ah, le mie palpebre diventano sempre più pesanti ed è come se avessi uno sciame di vespe all’interno della testa che non mi permette nemmeno di ascoltare i miei stessi pensieri.
Ormai scrivere è diventata un’impresa quasi titanica, la penna pesa come un macigno nella mia mano tremante e insicura.
No, non posso più farcela, mi auguro che tutto sia meno indolore possibile, non mi resta che lasciarmi andare alle tenebre anche questa volta e sperare di sopravvivere a me stesso, al mio inconscio traditore. O sperare di non ricordare nulla, nel caso mi svegliassi, di tutto ciò che nel sogno avrò visto, fatto od udito.
Non è ancora il momento per me di andare, di lasciare questa realtà -per quanto fasulla possa essere-. Non è giunto ancora il tempo, per me medesimo, di incontrarla al di là dell’altrove.
 
D.P.
   
 
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