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Autore: Lily and the books    06/01/2017    0 recensioni
Agata è una ragazza normale, impegnata ad assaporare in pieno la sua estate di libertà. Ma la sua vita è fatalmente intrecciata con quella di un uomo misrioso, una sagoma nell'ombra. E prima o poi le trame del destino vengono a galla, i fili si spezzano e rischia di avvenire l'irreparabile.
Soppeso l'idea di stare ancora sognando, ma no, non può essere. Sono sicura di aver visto, nel sottile cono di luce che entra dalle fessure della tapparella, la sagoma di un uomo.
HO CAMBIATO IL TITOLO! Ebbene sì, come è capitato anche ai più grandi scrittori, il mio titolo non mi convinceva. Non so neanche se questo è quello definitivo, si vedrà.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nei giorni che seguono, ci conosciamo un po' meglio. Faccio in modo che Agata si abitui alla mia presenza, che impari a riconoscerne i segnali. Sono sincero con lei e faccio in modo che possa vedermi tutte le volte che non c'è il rischio che qualcun altro mi scopra e la avverto anche quando, più che altro per lasciarle l'impressione di avere i suoi spazi privati, mi allontano dalla sua stanza. In tali occasioni solitamente trovo un angolo tranquillo, faccio in modo di non essere visibile e rifletto su quello che sta accadendo. Non avevo pianificato che lei dovesse sapere della mia esistenza e adesso che è successo non riesco neanche bene a ricordare le motivazioni che mi hanno spinto a espormi così. Tutti i pensieri sono sovrastati dalla voglia di conoscerla. Sì, perché sono sempre stato con lei, eppure le sue idee, i suoi sentimenti, quello che ha dentro e che sceglie di comunicare a me fanno tutti parte di un terreno ancora sconosciuto e tutto da esplorare.
***
Per l'ennesima volta cerco di metabolizzare i fatti sforzandomi di essere razionale: c'è il fantasma di uno sconosciuto, che è vicino a me solo perché gli avevano trapiantato il cuore di mio padre e mi ha stalkerato per anni senza che me ne rendessi praticamente conto… Mi devo fermare perché sento che la razionalità sta per lasciarmi del tutto. Non ho ancora deciso se la presenza di Lucas mi spaventi, mi inquieti o un po' mi faccia piacere.
≪Ehi mi hai spaventata!≫ esclamo quando lo vedo comparire all'improvviso, seduto sull'armadio con le gambe a penzoloni.
≪Scusa. Che stai facendo?≫ Ha un'aria vagamente divertita, un bel sorriso serafico stampato in volto.
≪Devo fare la valigia. Hai presente, la Grecia e tutto il resto?≫ Mi alzo dal letto per mettermi all'opera. ≪Dovresti scendere da lì. Innanzitutto, mi metti in soggezione e poi mi serve l'armadio. Anzi, perche non mi dai una mano?≫
Balza giù agile, cadendo a una velocità impossibile, troppo lenta, come se per lui valesse una gravità differente. ≪Solo cose leggere però≫ è la sua risposta. ≪Mi chiedo a cosa servano tutti questi muscoli≫ si accarezza piano il bicipite con un ghigno malizioso ≪se poi non li posso usare≫.
Dopo innumerevoli chiacchiere e un po' di fatica, la valigia è pronta per essere chiusa e si sono fatte le quattro del pomeriggio.
≪E ora che si fa?≫ chiedo. Sono stesa pigramente sul letto e giro solamente la faccia nella sua direzione.
≪Andiamo a fare un giro? Ma ti avverto, è un appuntamento≫ ride lui.
Fingo di rifletterci: ≪Mh… dai, ci sto. Tanto ho l'impressione che non riuscirei a liberarmi facilmente di te, giusto?≫
La sua gioia alle mie parole è adorabile. Parte dagli occhi e si riversa in un sorriso enorme, per poi colorargli leggermente le guance di rosa.
Così Lucas si fa invisibile (mi appunto mentalmente di chiedergli come faccia) ed usciamo di casa.
Sulla strada passiamo davanti ad una bancarella di dolciumi. ≪Adoravo le caramelle gommose!≫ sento Lucas bisbigliare nel mio orecchio. Faccio un occhiolino per fargli capire che l'ho sentito, sperando che colga il segnale. Quindi mi avvicino al venditore e comincio a riempire un sacchettino di carta. All'inizio i suoi sussurri sono di protesta, ma poi comincia anche a darmi delle direttive: ≪Sì sì prendi anche quelle di liquirizia, mi piacciono! E i marshmallow≫. Quando ho selezionato un buon numero di dolciumi, sicuramente indegno di una ragazza di diciannove anni quasi adulta e matura, possiamo proseguire.
≪Ti ho portato in un posto speciale, non ci sono mai venuta con nessuno. Ho pensato che fosse abbastanza tranquillo, qui non rischiamo di essere visti≫ annuncio fermandomi in una radura su uno sperone di roccia. C'è un pino che protegge dalla calura estiva e la vista del mare e del porto è mozzafiato, almeno per chi, fra noi due, respira ancora.
≪Agata, devo confessarti una cosa. Qui ci sono già venuto tante volte con te. Mi piaceva guardarti leggere o ascoltare la musica e non volevo lasciarti quando, invece, eri giù di morale≫. Il suo dispiacere è sincero e il sorriso timido che ha sulle labbra non lascia spazio in me a nessuna forma di indignazione o fastidio. Dopo qualche secondo di silenzio conclude:≪ Possiamo dire che non è più solo il tuo posto, ma, in un certo senso, è il nostro posto≫. Nostro. Non riesco a decidere come mi faccia sentire questa parola.
***
Mangiamo caramelle fino al tramonto, mentre chiarisco tutti i dubbi di Agata riguardo alla mia condizione.  ≪Com'è stato quando… insomma quando ti sei accorto di essere quello che sei?≫
Sorrido un po' ripensandoci. ≪Ci sono rimasto male. Già ero appena morto ed è una bella seccatura, e poi invece di trovarmi spalancate davanti le porte del Paradiso, scopro che ero nel mio solito mondo, soltanto che non potevo agire fisicamente su di esso. Ho conosciuto qualche altra anima come me all'ospedale e ho finito per farci l'abitudine, a questa nuova vita. In effetti, ho scoperto anche degli aspetti positivi≫.
≪Per esempio?≫
≪Beh, quale adolescente non ha mai sognato il dono dell'invisibilità per spiare le ragazze mentre si cambiano in spogliatoio?≫
≪Vuoi dire che mi hai vista nuda?≫ Mi fulmina con lo sguardo, ma in fondo non ha l'aria arrabbiata.
≪Lo ammetto, solo qualche volta e…≫ mi zittisco perché mi dà uno spintone. O almeno ci prova, visto che la sua mano mi supera quasi come se io non ci fossi.
C'è esitazione nella sua voce quando mi chiede: ≪Ma tu non rimani qui per sempre vero? Cioè alla fine in paradiso ci vai sul serio, no?≫
≪Sul paradiso non ti so dire granché, ma sì, una volta estinto il mio debito con il mondo dei vivi morirò per davvero. Non so dirti cosà ci sia dopo o se c'è qualcosa, ma smetterò di esistere qui≫.
Il silenzio che segue parla a entrambi, perché forse un po' ci stavamo affezionando e l'idea che tutto ciò sia destinato a una fine, che sembra anche vicina, non piace a nessuno dei due.
 
 
 
Nota dell'autrice: Mi tocca già smentirmi. Per questo capitolo mi sono fatta prendere la mano ed è venuto ben più lungo del solito. Però ne sono abbastanza soddisfatta (correggetemi pure se sbaglio). Comunque, penso che i successivi torneranno a essere più sintetici, ma ovviamente non ne sono sicura.
Dopo gli inizi un po' caotici, in questo capitolo abbiamo capito che i nostri Agata e Lucas cominciano a starsi simpatici. E sappiamo tutti dove questo ci porterà, vero???
Si prospettano, in quest'ordine, un capitolo che definirei "di riflessione" e poi uno bello strong, se così si può dire. Su quest'ultimo non voglio anticiparvi troppo, ma sappiate che aspetto di scriverlo da quando ho iniziato a pubblicare.
Un'ultima cosa per chi mi legge dall'inizio: avete notato che ho cambiato il titolo. Quello che c'era prima era provvisorio, in mancanza di meglio e infatti era abbastanza penoso. Ora mi sembra un po' migliore, anche se non escludo la possibilità di cambiarlo ancora.
Mi sto dilungando troppo, quindi un bacio e al prossimo capitolo!
   
 
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