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Autore: Perhaps one day    07/01/2017    2 recensioni
Cara credeva di aver chiuso con l'insicurezza adolescenziale, ma quando sua madre e le sue ex amiche del liceo sembrano voler avere la prova che la sua vita sentimentale e sessuale non è cambiata affatto dopo anni, Cara si inventa la più grossa bugia del secolo: un fidanzato che possa metterle tutte a tacere. Nel frattempo, nella disperazione più totale, mentre lei e sua migliore amica Alex cercano qualcuno che possa spacciarsi come il fidanzato dei sogni, ritorna nella vita di Cara l'ex compagno di liceo più odiato. Aleksej non ha intenzione di lasciare la presa su Cara e le chiede un favore riguardo al segreto che li lega in cambio sarà lui a fingersi il fidanzato di Cara per tutta la durata della vacanze invernali. Cara accetta, ma sa che va incontro ad una grossa tempesta. Ce la farà la nostra eroina a proteggersi dalle battute acide delle ex compagne, dagli sguardi delusi della propria madre e dall'indecisione cronica del proprio ex fidanzato ? E soprattutto riuscirà a comprendere Aleksej una volta per tutte ? Se volete scoprire questo e altro immergetevi nella storia con la speranza che vi faccia dimenticare il mondo reale per un po'.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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La bocca le si era completamente seccata, aveva bisogno di bere, qualcosa di forte probabilmente. Fermò il ragazzo della caffetteria per chiedergli un caffè forte e si voltò nuovamente verso il proprio interlocutore che non pareva avere nessuna espressione in volto. Cara aveva sbagliato a vederlo agitato, perché in quel momento era solo il solito Aleksej, anzi sembrava quasi annoiato.

“Sei diventato pazzo ?”

Domandò lei dopo che il ragazzo dagli occhi scuri e un gran sorriso le aveva servito il caffè, se fosse stata sola probabilmente si sarebbe già presa una cotta per lui.

“Spero che tu la smetta presto con questa incredulità, mi suona enormemente fastidiosa”

“Ti prego, fammi almeno essere incredula”

Cara sorseggio il proprio caffè che in effetti era bello forte come lo aveva chiesto, ma non

abbastanza da stordirla più della notizia che aveva ricevuto.

“Come ti è venuto in mente , Aleksej ? Tu ed io ? Sul serio ? Non ci crederebbe nessuno..noi non abbiamo mai...”

“Legato ?”

Di nuovo quel sottile sarcasmo.

“Mai fatto sesso ? O baciati ?”

Continuava e Cara avrebbe volentieri fatto a meno dell'immagine di lui nudo.

“Come spiegheremo la cosa , uhm ?”

“Dobbiamo spiegherla ?”

“Oh Aleksej ti prego , nessuno penserà mai che all'improvviso ti sei accorto di me e ti sei innamorato”

“Infatti non è stato improvviso”

Ebbe bisogno dell'altro caffè e Cara alzò gli occhi al cielo.

“Falla finita e dimmi cosa..”

“Cara ascoltami: io sono la tua carta migliore in questa storia. Lo sai. Lo sai che tutti i nostri compagni di liceo ti guarderanno con invidia, lo sai che Laura ed Elise vorranno essere te a quel punto.”

“Quanto sei sicuro di te , credi sul serio di essere cosi desiderabile ?”

Neanche lei ci credeva e Aleksej le sorrise, il sorriso che riservava ai cretini.

“E va bene. Sicuramente saresti un bel pezzo da novanta, ma lo hai detto tu stesso neanche tuo padre crede che io sia una ragazza per te e per non parlare della tua fidanzata”

Non avrebbe dovuto nominare la fidanzata, la brunetta di Anglistica, Cara se ne pentì immediatamente.

“Quello che crede mio padre è totalmente inutile e non ho nessuna fidanzata”

Lei inarcò un sopracciglio e Aleksej sbuffò.

“A chi ti riferisci ?”

“Ah sono più d'una ?”

“Non una fissa se è questo che intendi”

Cara guardò la propria tazza scuotendo ancora la testa eppure quella era una grandissima soluzione. Aleksej era il ragazzo che nessuna di loro aveva mai avuto, anche al liceo aveva sempre snobbato le altre, come se volesse far intendere che loro non erano abbastanza. Aveva delle ragazze, sempre,  ogni mese una che né Cara, né Laura avevano mai visto. Solitamente provenivano da scuole private ed erano inglesi, perciò che proprio lei si fosse aggiudicata quel tipo di uomo sarebbe stato un colpo che nessuna delle proprie compagne avrebbe mai digerito, per non parlare di Andrew, lui che non poteva sopportare la vista di Aleksej.

Oltretutto Cara sapeva che la propria nonna avrebbe adorato quella notizia, mentre sua madre avrebbe giudicato male quella relazione. A lei non piaceva la famiglia di Aleksej, troppi segreti, troppo russi in tutto e per tutto e sua madre non amava la Russia pur avendo sposato uno di loro.

“Cara, sono la tua scelta migliore. Tua nonna mi adorerebbe e tua madre penserebbe che sei la solita figlia degenere”

Cara sapeva che se ne sarebbe pentita, certe cose le sentiva in fondo alla pancia e Aleksej le rivoltava sempre la pancia come un calzino.

“Andata”

“Andata”

“Come è potuto succedere ?”

Alex la fissava sprofondata nel divano, regalo del padre di Cara che aveva pensato che nessuna casa poteva essere sprovvista di divano, Cara stava ancora cercando di metabolizzare il fatto che il suo finto fidanzato fosse proprio Aleksej. Doveva essere uno scherzo di cattivo gusto che lui si era inventato.

Doveva essere...scosse la testa, lui non era tipo da scherzi del genere. Aleksej non parlava mai a vanvera o a caso, era quel tipo che se decideva di parlarti non era per sprecare fiato.

“Lo devo aiutare per una faccenda della tesi con Cohen, lo fa per avere il mio aiuto”

Rispose all'amica nel modo più convincente possibile, oltretutto quella era la vera motivazione, non le stava mentendo, non stava mentendo a sé stessa, eppure lo stomaco non si decideva a sciogliere il proprio nodo, rimaneva stretto tanto da toglierle il respiro.

“Cos'è questa storia che lo conosci ? Perché non me ne hai mai parlato ?”

“Anche tu lo conosci, ma hai fatto finta di niente prima”

Cara si riscoprì ancora un po' risentita dell'atteggiamento di Alex, ma quella sgranò gli occhi nel modo più innocente possibile.

“Io non lo conosco, certo so chi è, ma non mi andava di fare quella che si sposta appena il principino comanda”

Intrecciò le braccia sotto al seno e continuò a fissarla in quel modo che la irritava.Cara dal canto suo non aveva voglia di spiegare di lui ad Alex, non aveva voglia di raccontarle come mai lui si permetteva di sedersi al tavolo con lei con tutta quella confidenza.

“L'ultimo anno di liceo siamo stati eletti rappresentanti di classe, tutto qua”

Alzò le spalle lasciando scivolare la frase direttamente sulla bocca senza dare troppa enfasi ad una informazione che doveva apparire solo di servizio.

Alex strinse gli occhi e scosse la testa.

“Tutto qua ?”

Cara annuì con convinzione, cercando di non manifestare quella specie di ribollio del sangue che provava tutte le volte che pensava a quello che lei ed Aleksej avevano condiviso e quello che poi ne era rimasto: niente di niente.

“E ti sei fidata di lui ? Se neanche lo conosci come puoi..”

“Non avrei conosciuto neanche un accompagnatore”

“Ma quelli lo fanno per soldi, lui lo fa solo per un aiuto alla tesi ? Mi sembra davvero un patto dove sei tu quella che ha il piatto della bilancia più pesante”

Purtroppo per Cara, Alex non era stupida e la laurea in filosofia che si apprestava a prendere le dava una smisurata capacità analitica e una vena di dubbio che la rendeva come un segugio da caccia.

“Ci guadagniamo entrambi, Alex. L'aiuto che vuole è su una ricerca di tipo sperimentale e non è facile , in più la sua famiglia conosce la mia perciò ..”

“Conosce la tua famiglia ? Cara, perché vengo a sapere tutto questo adesso ? Ti conosco da quattro anni e non mi hai mai accennato a nessun legame con quello”

Si alzò in piedi e Cara la vide passarsi i palmi delle mani sui jeans, continuando a fare avanti e indietro nella stanza.

“La madre di Aleksej è di origini russe ed anche il padre proviene per parte di madre da un'antica famiglia nobile cara ai Romanov. Mia nonna paterna fa parte di quella stessa famiglia”

“Vuoi dire che siete parenti ?”

“No, sono solo le nostre nonne a far parte della stemma famiglia, ma non dello stesso ramo”

Era una situazione complicata e quando sua nonna Olga aveva provato a spiegarle il tutto lei si era persa completamente, aveva solo afferato che lei ed Aleksej non avevano nessuna goccia di sangue in comune, ma solo l'origine e comunque questo non aveva significato niente per loro e a lei era andato bene così fino a che lui non aveva deciso di cambiare le carte in tavola.

“Cristo santo mi stai dicendo che sei russa ?”

Alex ora si era di nuovo seduta e ora sembrava sul punto di rottura. Troppe novità in una sola giornata.

“Non sono russa, cioè solo un po' e mia madre è la più newyorkese tra le madri quindi tranquilla, adesso smettila con quella faccia”

Cara aveva bisogno di un hot dog o magari di una fetta di cheesecake alla cioccolata. Quella giornata era davvero piena di troppe stranezze e ancora non era neanche finita.

“Cara scusami se sono sconvolta dal fatto che tu non mi abbia mai parlato di questa parte della tua vita che comprende una qualche forma di parentela con quel..”

“Non ho nessuna parentela, va bene ? Sono cose di un secolo fa! Non avevo mai visto Aleksej fino al giorno in cui non è arrivato nella nostra scuola e ci siamo ignorati per tutto il liceo fino a che non siamo stati eletti rappresentanti. Ti posso assicurare che ci siamo parlati si e no dieci volte”

Bugiarda, bugiarda, bugiarda.

Cara non riusciva mai a parlare sinceramente di Aleksej, c'era come una specie di ombra attorno a lui, attorno a quello strano rapporto che avevano condiviso per qualche mese e lei aveva pensato che fosse stato poi tutto organizzato dalla propria testa, che alla fine Andrew avesse ragione almeno sul fatto che Cara si era presa una cotta per qualcun altro.

Che quel qualcun altro fosse proprio Aleksej Cara non lo aveva mai ammesso neanche a sé stessa, forse poi quello che le dava ancora più fastidio era l'insinuazione che tutto fosse una specie di sbandata.

Una cotta significava un rossore momentaneo, qualcosa che come era iniziato poteva finire con la stessa velocità, una parentesi senza nessun discorso nel mezzo, una cotta era superficiale , era lo strato più esterno del cuore.

Cara se avesse dovuto descrivere il rapporto con Aleksei, quei loro discorsi sussurati, gli sguardi accennati in classe, le risate nel cuore della notte, le parole in russo che avevano un sapore antico e malinconico quando lui le parlava, ecco se avesse dovuto descrivere quel rapporto non avrebbe mai detto di essersi presa una cotta.

Cara sentì la spalla di Alex vicino alla propria e si voltò verso il viso dell'amica che le si era avvicinata. Gli occhi verdi di Alex non avevano perso luce e i capelli biondi lasciati liberi sulle spalle la rendevano solo più simile ad una amazzone di quelle come Xena.

“Dieci volte con quel tipo ? Come lo hai sopportato ?”

Le sussurrò con un sorriso appena accennato sulla bocca, Cara comprese di aver sbagliato nel non dirle già da tempo che il suo rapporto con Aleksej aveva visto una fase di profonda complicità e che purtroppo quella complicità non era finita. Quel giorno quando gli aveva parlato aveva ritrovato quella specie di buco della serratura che riusciva a farle osservare Aleksej da vicino, tutto ciò però aveva un prezzo e lei non voleva più pagare quei dazi.

“C'è dell'altro vero ?”

Domandò Alex nel silenzio della camera e Cara voleva evitare di mentirle ancora.

“Non lo so.”

Rispose lasciando che l'amica l'abbracciasse per le spalle.

“Be' se non altro adesso sì che hai un fidanzato da urlo. Vi siete già messi d'accordo sulla storia da dover raccontare ? E la sua famiglia , lui..?”

“Alek non parla con la madre da tutta la vita e il padre non sta quasi mai a New York, vive tra Londra e Mosca”

Cara vide Alex rimangiarsi per un attimo le parole che aveva sulla punta della lingua, sicuramente avrebbe voluto chiederle come faceva a sapere tutti quei dettagli.

“E perché allora si è trasferito in America ?”

“ Faccende di lavoro”

Secondo Aleksej quella era stata una punizione bella e buona, Mikail aveva un metodo educativo tutto suo e aveva spedito Alek come un pacco postale oltreoceano con il ricatto che gli avrebbe tolto anche l'ultima camicia se non si fosse posto delle regole, una delle quali includeva evitare i contatti con la madre.

“Sicuramente quella situazione familiare è complicata”

Cara scoppiò a ridere, una risata che era molto vicina all'isteria che provava nel pensare a quella situazione.

  
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