Ultima sfida
“Volete spiegarmi cos’è questa storia?”
Voldemort stavolta non era arrabbiato, ma semplicemente irritato, cosa che gli succedeva ogni volta che un piccolo impedimento lo distoglieva dai suoi malvagi progetti.
“Non
lo so, mio Signore” rispose
Bellatrix agitata. “L’altro ieri sono andata a
chiedere a mia zia se sapesse
qualcosa. Mi ha detto solo che Regulus è uscito una sera e
non si è più fatto
vedere. Non ho chiesto a mio zio perché sta molto male in
questo periodo e non può
sentir parlare di questa…”
“Sì,
certo, certo…” la interruppe
Voldemort annoiato. Poi puntò gli occhi scarlatti su Lucius,
che impallidì. “Tu
ne sai qualcosa? Tua moglie ha visto Black ultimamente?”
“Non
che io sappia” rispose
Lucius Malfoy. “Narcissa non l’ha più
incontrato da prima che lui si unisse a
voi, Signore”.
Voldemort
lo fissò attentamente,
scrutando dentro l’uomo con l’aiuto della
Legilimanzia, ma a quanto pareva era
sincero.
Chissà
se la signora Malfoy lo
fosse stata altrettanto…
Quando mandò a chiamare Minus, il ragazzo si presentò subito, mangiucchiandosi le unghie per il nervosismo.
“Dunque, Minus” esordì il suo padrone. “A quanto sappiamo, una settimana fa è stata diffusa la notizia della morte di Regulus Black, per opera mia o di qualcuno di voi. Ora, stranamente stavolta io sono estraneo ai fatti, ma se è stato uno di voi, per gelosia o rivalità personale, lo dica adesso o taccia per sempre”.
Lui tremò ma riuscì a rispondere:
“No,
non sono stato io. Però suo
fratello mi ha detto che… l’ha visto ultimamente,
e che lui gli ha raccontato
di aver cambiato idea su… su di Voi”.
“Come
sospettavo. Quel ragazzo
non è mai stato adatto alla vita da Mangiamorte. Voglio
sperare che non abbia
rivelato il tuo doppio gioco…”
“Anche
se lo avesse fatto, Sirius
non gli avrebbe creduto. Si fida troppo di me”.
“Buon
per te. Ascoltami bene,
Minus. Io non ho tempo da perdere per cercare quello che probabilmente
è un
traditore. Ma poiché in questo periodo la tua
utilità è pari a zero, ti
affiderò l’incarico di portarmi qui chiunque
sappia qualcosa, esclusi quelli
dell’Ordine della Fenice: non vorrei compromettere la tua
copertura”.
“Ma…
ma… potrei essere scoperto lo
stesso!”
“Farò
in modo che questo non
accada. Ora vai e non m’infastidire ulteriormente”.
***
“Reg…”
Rachel
non poteva credere ai
propri occhi. Regulus era proprio lì davanti a lei e la
guardava, senza dire o
fare niente.
La
ragazza gli si avvicinò
lentamente.
“Allora non mi hai lasciato…”
Tese il braccio, nel tentativo di toccarlo, ma non le fu possibile, perché la figura di fronte a lei era impalpabile, come se fosse fatta d’aria…
Un attimo dopo si svegliò.
Era nel letto della sua camera, con la mano destra alzata come per afferrare qualcosa o qualcuno.
Di
colpo tutto il peso della dura
realtà le crollò addosso. Ogni volta era la
solita storia. Quando dormiva,
riusciva ad avere una sorta di tregua ma poi, da sveglia, tornare a
soffrire
diventava ogni giorno sempre più doloroso.
Il
vuoto incolmabile che aveva
dentro di sé la sopraffece e Rachel sentì il
proprio viso riempirsi di nuovo di
lacrime. Avrebbe voluto dormire tutto il giorno ma non era possibile.
Quasi automaticamente, cercò a tentoni sotto il cuscino, e tirò fuori il biglietto che avrebbe dovuto dare a Silente.
Regulus
non avrebbe voluto che
lei lo leggesse, ma Rachel non aveva saputo resistere
all’impulso di vedere
ancora una volta la sua scrittura.
Lo
lesse di nuovo. Ormai le cose
orribili che vi erano scritte e che la prima volta la avevano
terrorizzata, non
le facevano più né caldo né freddo.
Vedeva soltanto la grafia che conosceva
così bene e poteva anche immaginare Regulus intento a
scrivere quel messaggio.
Sapeva
bene che avrebbe dovuto
consegnarlo a Silente il prima possibile, ma era da una settimana che
non
trovava nemmeno il coraggio di uscire dalla propria stanza.
In quel momento qualcuno bussò alla porta e i suoi genitori si affacciarono, cauti.
“Rachel, come ti senti oggi?” chiese Diane.
Lei neanche rispose. Come pretendevano che stesse?
“Senti” le disse Perseus, “abbiamo appena saputo che tua nonna non sta molto bene. Non vorremmo lasciarti qui ma dobbiamo andare da lei. Ascoltami. A quanto pare ci sono dei Mangiamorte infiltrati al Ministero, quindi gli incantesimi di protezione qui intorno potrebbero saltare. Se senti anche il minimo rumore, raggiungici immediatamente”.
Rachel annuì.
“Cerca
di mangiare qualcosa,
oggi, per favore” aggiunse sua madre. “Non puoi
andare avanti così. Lo so che
sei distrutta, ma sappi che ti vogliamo bene e ti siamo
vicini”.
“Grazie…”
Cinque
minuti dopo, i suoi
genitori erano usciti, lasciandola completamente sola. Si sentiva quasi
in
colpa per quanto li faceva preoccupare, ma non poteva farci niente.
Tuttavia
sapeva che avessero
ragione: non poteva andare avanti così.
Era
convinta che la sorte ce
l’avesse con lei a tal punto da non volerle concedere di
morire a sua volta, ma
lei non avrebbe più fatto il suo gioco, crogiolandosi nella
disperazione.
Regulus non avrebbe mai voluto vederla in quello stato.
Lui
era morto da eroe e non
sarebbe stato giusto ricambiarlo così.
Doveva
portare quella lettera a
Silente quella mattina stessa.
Così, per la prima volta dopo sette giorni, varcò la soglia della sua camera. Dopo aver fatto colazione ed essersi vestita, già sarebbe voluta tornare a seppellirsi.
Lo faccio per te,
Regulus. Poi dirò a
Sirius di Peter, ma dopo basta.
Il
vestito ormai le stava largo,
per tutto quel periodo di digiuno quasi totale ma Rachel non vi fece
caso.
Prese la bacchetta, infilò la lettera in tasca e scese di
sotto.
Si
era assicurata che tutte le
finestre fossero ben chiuse ma, quando la sua mano sfiorò la
porta d’ingresso,
improvvisamente fu investita da una ventata d’aria gelida che
la fece
rabbrividire.
Impallidì,
perché non era
possibile che il vento soffiasse dentro casa. Rimase immobile per
alcuni
secondi, senza sapere se essere spaventata o no.
Sembrava
stupido, ma quel fatto
inspiegabile le era parso una sorta di avvertimento di non aprire
quella porta.
Ma
più passava il tempo più si
convinceva che fosse stata un’allucinazione creata dal suo
inconscio desiderio
di sentire la presenza di Regulus accanto a sé.
È morto, e
niente potrà farlo
tornare indietro. Fattene una ragione.
Ricacciò indietro le lacrime e aprì la porta, ritrovandosi faccia a faccia con Peter Minus, che teneva il pugno alzato, come se stesse per bussare.
Dopo
un istante di sorpresa,
quello esordì:
“Ehm… ciao…
Mi ha mandato… Sirius.
Dice che vuole parlarti, ma non può uscire di casa,
così mi ha detto di
portarti…”
Non proseguì, perché lo sguardo della ragazza gli suggeriva che qualcosa non andasse.
“Ti
manda Sirius, eh?” fece lei,
sentendosi invadere da un odio profondo nei confronti di quel traditore.
“Bè,
sì…” mentì Minus, ancora
ignaro.
Rachel non gli diede neanche il tempo di rendersi conto di cosa succedeva. Estrasse la bacchetta e lo colpì con un incantesimo, facendolo ruzzolare giù dagli scalini della villa.
Tutta la disperazione che la tormentava si era trasformata in furia omicida.
“Tu… schifoso… traditore! Lo so… che sei… un… Mangiamorte! Vigliacco… carogna…”
Ad ogni parola, pronunciava una fattura, mandando Minus a cozzare contro tutti gli angoli del giardino.
“Mi… fai… schifo!”
Minus strillava per la paura, col naso rotto, qualche costola incrinata e il viso pieno di graffi sanguinanti e lividi scuri che si allargavano a vista d’occhio.
“Aiuto!
Ti prego… Non è vero!”
“Fa’
silenzio!”
Terrorizzato,
Minus prese la
bacchetta e posò la punta sul marchio Nero. Pochi istanti
dopo, altri quattro
Mangiamorte si Materializzarono accanto a lui.
Rachel
sentì svanire di colpo
l’ira vendicativa non appena essi la circondarono. Avrebbe
dovuto immaginare
che non fosse solo. Era in trappola, ormai non ce l’avrebbe
mai fatta.
Così,
invece di difendersi,
estrasse dalla tasca il biglietto per Silente e lo distrusse, per
evitare che
finisse in mani sbagliate.
Un attimo dopo fu Schiantata.
***
Quando
aprì gli occhi, si ritrovò
per terra, in una sala semibuia. Era circondata da persone ricoperte da
mantelli e cappucci neri; alcuni sghignazzavano, altri bisbigliavano
tra loro,
concitati.
Alla
sua destra, Peter Minus era
riverso su una panca di legno, talmente pesto da essere
irriconoscibile, e si
massaggiava una spalla forse distorta.
“… veramente patetico! Sei stato messo K.O. da una ragazzina” gli si stava rivolgendo una donna, provocando risate derisorie tra le fila dei Mangiamorte.
Rachel si sentì arpionare un braccio e rivoltare. Il viso sadico di Bellatrix Lestrange, a pochi centimetri dal suo, la fece rabbrividire.
“Si
è svegliata?” chiese una voce
fredda e serpentesca.
“Sì,
mio Signore” rispose
Bellatrix. “Cammina, tu!”
La
costrinse ad alzarsi e la
sospinse tra gli altri Mangiamorte, finchè Rachel non si
trovò al cospetto di
Lord Voldemort in persona.
Se
all’inizio quegli occhi rossi
e malvagi la terrorizzarono, subito dopo si accorse che il timore fosse
stato
sostituito dall’odio, di fronte al vero responsabile della
morte di Regulus.
“Prima di tutto” esordì Voldemort con uno strano ghigno, “sappi che non ho nessuna intenzione di ucciderti. La tua è una famiglia Purosangue ed è un peccato versare sangue di strega. Se ti limiterai a rispondere a qualche semplice domanda, sarai libera. Come prova delle mie buone intenzioni, ti restituirò la bacchetta”.
Ad un suo cenno, McNair si avvicinò a Rachel e gliela rese. Lei gliela strappò con rabbia ma Voldemort non vi fece caso e proseguì:
“Mi riferiscono che i tuoi rapporti con Black fossero molto intimi. Ti volevo qui per chiederti che fine avesse fatto quel ragazzo, ma a quanto pare c’è qualcosa di più interessante che dovrei sapere. Mi hanno detto che poco fa, prima di essere catturata, hai distrutto quella che sembrava una lettera. Evidentemente, non volevi che finisse nelle mie mani. Di cosa si tratta?”
Rachel si affrettò a distogliere lo sguardo da lui. Ora capiva perché Regulus avesse insistito tanto per non farle sapere nulla. Non aveva la minima pratica di Occlumanzia. Perché l’aveva letta?
“Fidati di me, Queen. Non ti farò niente…”.
Lei
ragionava in fretta. Se
Voldemort avesse fatto uso della Legilimanzia, sarebbe stata la fine e
Regulus
sarebbe morto invano.
Così
prese la sua decisione:
doveva fargli saltare i nervi e impedirgli di continuare a
interrogarla…
“Non ti dirò niente!” sbottò.
Nei suoi occhi scarlatti scorse un lampo che la fece tremare, ma non cambiò idea. Era troppo importante tenerlo all’oscuro del fatto che il suo segreto fosse stato scoperto. Le dispiaceva solo che Silente non sarebbe stato avvertito. Ma era certa che alla fine l’avrebbe saputo lo stesso.
“Prego?”
chiese Voldemort in tono
minaccioso.
“Sei
diventato sordo, per caso? Vediamo
se con questo il concetto ti sarà più
chiaro… Sectumsepra!”
La sua mossa giunse così inaspettata che nessuno, neanche Voldemort, potè prevederla. L’incantesimo lo colpì a un braccio, e uno schizzo di sangue andò a macchiare la sua veste nera.
La maggior parte dei presenti era inorridita.
Furibondo, Voldemort la disarmò, mandandola a sbattere contro la parete opposta. Dolorante, Rachel guardò l’Oscuro Signore raggiungerla e fermarsi a poco più di un metro di distanza.
Sapevano tutti che quell’azione fosse stata folle. Voldemort era stato umiliato alla presenza dei suoi seguaci, ferito come un qualsiasi comune mortale.
“Tu
non hai la minima idea di
cosa hai appena fatto…”
“Ah,
no?” replicò lei,
sprezzante. “Credevo di averti fatto un brutto
taglio…”
“Crucio!”
Rachel urlò e si contorse per il dolore che la assalì, fino a che Voldemort non abbassò la bacchetta, lasciandola libera di respirare.
“Questo”
disse “è quello che
accade a chi osa sfidarmi. Te lo ripeto per l’ultima volta.
Puoi dirmi cosa
fosse scritto in quella lettera, o ti caverò fuori la
verità a forza”.
“Non
credo che ti piacerebbe se
te lo dicessi in questo momento. A proposito, i tuoi schiavetti qui lo
sanno che sei
uno di
quei cosiddetti schifosi Mezzosangue che tanto detestano?”
“Basta!
Te la sei voluta tu!”
Voldemort
le puntò la bacchetta
in mezzo agli occhi, stentando quasi a prendere la mira per quanto era
furioso.
Desiderava solo di veder morire quella provocatrice.
Rachel
si morse il labbro,
cercando di concentrarsi.
Non dovrebbe fare male.
Un secondo e poi
sarà tutto finito… si disse.
Ma Voldemort non la colpì. Al contrario, scoppiò a ridere malignamente.
“Povera sciocca, ormai hai deciso di morire. Potevi unirti a me e continuare a vivere. Non mi serve sapere ciò che stai cercando di nascondere. Dimentichi che stai parlando con Lord Voldemort, che sa sempre tutto. Non ho bisogno di te, lo scoprirò da solo. Ma prima che ti uccida, toglimi questa curiosità. Cosa ti spinge a voler morire così?”
Rachel riuscì a fare una parvenza di sorriso insolente.
“Una cosa che non potrai mai capire” disse. Qualcosa che è molto più potente di te, e che sarà la tua rovina”.
Voldemort rise ancora di più, facendola rabbrividire.
“Povera illusa! Niente e nessuno può sconfiggermi! Tuttavia, poiché sono misericordioso, farò in modo di esaudire il tuo desiderio…”
Rachel
gli lanciò un’ultima
sfida, continuando a guardarlo impassibile negli occhi mentre lui
pronunciava l’anatema
mortale.
Non
sentì le parole, perché di
colpo tutto intorno a lei si fece ovattato e nebuloso.
L’ultima cosa che vide fu un lampo di luce verde.
*Angolo autrice*
Prima
che qualcuno di voi venga qua
e mi decapiti, premetto che l’epilogo lo
pubblicherò stasera, primo perché sarà
una sorta di consolazione per tutti voi che avete seguito questa
storia,
secondo perché so di non potervi lasciare così,
terzo perchè sarà più corto dei
capitoli, e non voglio farvi aspettare troppo.
Cercando
di mantenere la storia
fedele alla trama, dovevo per forza fare in modo che nessuno sapesse
né di
Minus né degli Horcrux prima del tempo, spero che mi
capiate. Però è stata una
sofferenza lo stesso scrivere questo capitolo.
Almeno,
ho sfogato i miei istinti
repressi contro quello schifoso traditore di Minus, come alcuni mi
avevano
esplicitamente chiesto. E sinceramente, ho goduto quando Rachel ha
ferito Voldemort, era proprio una lezione che si meritava
quel…!
Alohomora (sì,
Sirius si sente in colpa ma, come hai detto
tu, la vera colpa è della loro famiglia e delle loro
manie…è veramente un
peccato che questi due fratelli siano stati separati per delle stupide
credenze
sui Purosangue e non…)
Pan_Tere94
(meno male,
come ho già detto, non ero tanto
convinta della reazione di Rachel ma ora che mi hai detto che sia la
sua sia
quella di Sirius sono molto reali, mi sento sollevata. Sarà
che mette
tristezza, ma a me la pioggia ispira moltissimo queste scene
drammatiche…)
Hermione Jean
Granger
(grazie per il sostegno, la fiction
alternativa non mancherà, anche se al momento conto di
prendermi una pausa per schiarirmi
le idee)
dirkfelpy89
(grazie, e
su, facciamoci forza: lo so che è
triste, ma spero che l’ultimo capitolo ti risollevi un
po’ il morale)
MEISSA_S
(non so
perchè, ma mi sono commossa anche leggendo
la tua recensione! Forse perché hai centrato il problema di
Sirius, sempre quel
maledetto orgoglio dei Black. E soprattutto il fatto della vita ridotta
in
cenere come la lettera…è una cosa che hai notato
più tu di me che l’ho scritta:
a me è venuto spontaneo)
lyrapotter
(è vero, ho voluto proprio alludere al fatto che
è come se anche il cielo piangesse. La prima parte dello
scorso capitolo tra
l’altro l’ho scritto molto tempo fa, in
un’orrenda giornata di temporale, e in
cui ero davvero depressa…ed ecco il risultato)
malandrina4ever (grazie
per aver letto tutti i capitoli fino
a quell’ora…O_O Come hai fatto?! Anche io ho
cominciato ad amare Regulus dopo
il settimo libro, è diventato praticamente il mio
personaggio preferito.
Comunque, anche a me succede che tutti i personaggi che preferisco
facciano una
brutta fine: oltre a Regulus amo Tonks, Fred&George e
Andromeda, e
quest’ultima secondo me è la più
sfortunata di tutta la saga… Ma si può, dico io?)
_Mary
(la lezione alla
pantegana è arrivata, se l’è proprio
meritato, secondo me. All’inizio Rachel non ne vuole proprio
sapere di reagire,
ma quando si trova davanti a Voldemort, più o meno pensa le
stesse cose di
Harry nel quarto, quando decide che, se proprio deve andarsene, non lo
farà
implorando o avendone paura)
Basta_MarySue
(a chi
lo dici…io sarei rimasta chiusa nella
mia camera per sempre, altro che una settimana e basta)
Pervinca
Potter 97 (ti credo che sei bloccata, anche io lo ero
quando dovevo scrivere questi ultimi capitoli...)
LMP
(grazie mille, in questo capitolo spro di aver reso giustizia anche a
Minus... una bella punizione era quello che si meritava, secondo me)
Ci sentiamo tra qualche oretta, con l’epilogo…