-The?- la mano orrendamente ustionata avvolgeva con delicatezza una teiera di porcellana color giallo canarino.
-Ehm… sì, grazie-. Lorraine Harvey le sorrideva con una tale gentilezza che Violet non poté rifiutare; la tazza bollente le intiepidì le mani perennemente fredde da quando era passata dal mondo dei vivi a quello dei morti.
Era strana quella situazione, non si era mai frequentata con gli altri abitanti della casa men che meno con Lorraine e le sue bambine, sedute accanto alla madre e a Maria e Gladys… non sapeva nemmeno fossero amiche.
-Latte?-
-No no gr…-
Non dire nulla, continua la frase senza far capire cosa sta succedendo
-…azie-. Ma che diavolo…?Un foglietto bianco le era stato messo sotto la tazza. Alzò velocemente lo sguardo e vide un gruppo di persone che la fissava, occhi sgranati, in attesa di una sua reazione, di una sua mossa.
-Vorrei dello zucchero, se fosse possibile- troppo gentile per essere da lei ma era il massimo che potesse fare per essere abbastanza “normale”.
Subito la mano di Maria si rimise a scrivere –Certo cara, quante zollette?- alla domanda seguì un altro pezzo di carta.
Patrick ha detto che hai visto qualcosa
Violet scosse la testa alzando le mani per dire “riguardo cosa?’ –Tre grazie-Maria riprese rapidamente il foglio e ricominciò a scrivere con più energia:
L’uomo fuori la finestra
Parla più velocemente, più realistica
Sai come funziona?
Parla più velocemente, più realistica
Sai come funziona?
Un altro foglio le fu rimesso davanti.
No, non sapeva nulla di nulla e francamente la cosa cominciava ad apparirle ridicola. L’unica cosa che era riuscita a capire era che ad una frase corrispondeva un foglio quindi se voleva capirci qualcosa di più doveva parlare. E tanto.
Fece diniego con la testa.
-Sai, stavo pensando di ridipingere le pareti… sono passati anni dall’ultima volta e la casa è vuota da così a lungo-
Non si deve sapere di noi, gli appuntamenti sono scelti giornalmente
Questa volta insieme al biglietto le passò un'altra matita.
Che sta succedendo?
-Ma come? Tate mi ha detto che sei un tipo molto creativo-
Tate…? Tate fa parte del club del "The, biscotti e biglietti?" Che diavolo ci faceva lì inmezzo e come potevano fidarsi di lui?
La donna si fermò improvvisamente, come se si fosse morsa la lingua.
No, la verità era che non doveva parlare di lui, mai. Glielo avevano promesso e la fiducia era ciò che faceva andare avanti le cose, che permetteva a quelle anime inquiete di andare d’accordo per cercare di sopravvivere insieme.
Mari, Gladys, Patrick, Elizabeth, Hayden... persino i gemelli: tante storie diverse, tanti passati uniti per non scomparire. Della casa solo loro si erano resi conto che qualcosa stava cambiando e troppo in fretta.
Ormai però il danno era fatto e riconobbe dallo sguardo della giovane ragazza seduta di fronte a lei tutta la curiosità che quelle parole si erano portate dietro.
-Riguardo la casa, potresti chiedere della tinta a Costance la prossima volta che passa di qui? Sai, nessuno di noi ha un rapporto con lei, tranne te -
Tate non c'è se ci sei tu. Pat sta con Nora. Dobbiamo parlare.