Mi risvegliai con il sorriso sulle labbra,non mi era mai successo prima. Il motivo di questa eccezzione è il sogno che ho fatto,c'era Nicolas.

Non capisco cosa mi succede,non ho mai provato nulla di simile per nessuno. Perchè con lui deve essere tutto diverso?

Da quando l'ho visto a mensa il primo giorno di scuola non riesco a smettere di pensare a lui,è più forte di me. Ammetto anche che quando mi ha detto di non poter essere mio amico ho sentito un tuffo al cuore....basta! Devo smettere di pensarlo! Io sono Antonella the best diamine.

Mi alzo dal letto e vado a farmi una doccia, lavata e vestita scendo in cucina e prendo solo un biscotto.

-Non mangi niente?- chiede Roberto

-No..non ho fame...a dopo papà- lo saluto e salgo sul pick-up.

A scuola sempre il solito,la differenza è che a l'ora di biologia il mio compagno di banco non fa che guardarmi furioso.

Perchè non vuole dirmi la verità? Che cosa mi nasconde?

-Ragazzi iniziate a salire sul pullman,io vi raggiungo- oggi c'è la gita,menomale,. almeno non devo nascondermi ogni volta che un ragazzo mi si avvicina,troppi inviti ho ricevuto per il ballo,tranne che dall'unica persona con il quale vorrei andarci. E ormai mancano esattamente 26 giorni.

-Ciao Anto- o no! Un altro e questa volta è il tipo che mi ha investito: Alan.

-Ehy come va?- ricambio il saluto,vedo ad un metro da noi i 3 fratelli: Nicolas,Giusy e Guido. Gli ultimi due si allontanano e l'altro rimane li,immobile e intercetta il mio sguardo,lo ricambio.

-Allora che ne dici?- che cosa? Non ho nemmeno sentito cosa ha chiesto

-Puoi ripetere?-domando mentre percorro con gli occhi la figura dietro di noi.

-Vuoi venire al ballo? Con..me?- no,un altro invito da rifiutare. Vedo l'impronta di un sorriso sul volto di Nicolas.

-Non hai sentito cosa ho detto agli altri? Non vengo al ballo...ho da fare quel giorno li-

-credevo fosse un modo carino per rifiutare i loro inviti- si difende-bè...allora ci vediamo- finalmente se ne va. Passo davanti a Nicolas e lo vedo sorridere,è molto più bello cosi.

Salgo sul pullman e parlo per tutto il viaggio con Caterina e Luciana.

La gita è una spece di serra,ma che meraviglia.

Passiamo tutti davanti ai vari tipi di pianta,sono fra le ultime persone.

-Cosa devi fare di tanto importante da non andare al ballo?- mi chiede la voce più angelica dell'universo. Volto lo sguardo su di lui,ha un aria serena....miracolo per lui.

-Che ti importa?-domando acida.-Non vuoi parlarmi quindi gira a largo-

-Non hai risposto alla domanda- dice come se non avesse sentito il mio tono.

-Tu non rispondi a nessuna delle mie...non ti degni nemmeno di salutarmi-

-Ciao- dice sarcastico.

-Non ho voglia di andare al ballo contento? Non c'è nessuno con cui voglio andarci...non mi interessa nessuno- vedo una certa amarezza nei suoi occhi dopo questa frase. -Mi vuoi dire allora come mi hai salvato?-

-Si- ho sentito bene? Evvai finalmente una risposta ai mille dubbi- Io mi sono fatto degli stupefacenti che mi hanno consentito di aumentare la mia forza fisica- e io dovrei crederci?

-Non è vero-

-Non senti le voci che girano sul mio conto?-

-Sono bugie...tu non sei cosi-

-Senti...mi dispiace di comportarmi in questo modo,ma è la cosa migliore...ti prego dammi retta- in quel momento arriva Tamara e Nicolas ridiventa rigido e se ne va.

-Anto! Fabio mi ha invitato al ballo- esclama felice,ci abbracciamo. Un ragazzo che mi da retta alleluia.

Finita la gita ritorniamo sugli autobus,ma prima Nicolas mi ferma e ritorna serio,mi fissa con i suoi occhi dorati.

-Anto noi...non possiamo essere amici..mai..mettitelo in testa questa volta..io non faccio per te-

-Avresti dovuto capirlo prima- dico spiazzata da quell'affermazione. Cosa c'è che non va in me? Perchè non gli interesso?

-Dimenticati di me...dimenticati dell'incidente e di tutto il resto- fra noi si intromette Giusy con il sorriso sulle labbra.

-Ciao...torni con il nostro autobus?- mi domanda.

-Il nostro è pieno- dice minaccioso Nicolas prima di salirci.

-Scusalo- mi dice la sorella prima di salire anche lei.

-Antonella non pensarci più...che ti importa,hai tanti altri ragazzi che ti ronzano intorno- mi consola Tamara dopo che gli ho raccontato l'ennesima litigata con Nicolas. I suoi occhi sono tornati neri prima,ma come diavolo fa?

-Hai ragione- dico e ci dirigiamo a lezione.

è passata un altra settimana e i miei incontri con Nicolas si sono limitati a occhiate di fuoco per tutto il tempo,fino ad oggi dove abbiamo di nuovo parlato,anzi litigato sempre per lo stesso motivo.

Finita la scuola mi dirigo a casa e per la prima volta dopo tanto piango,piango per un ragazzo.