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Autore: Danmel_Faust_Machieri    09/01/2017    2 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dopo la sconfitta dei Golem Sparti la prima linea continuò ad avanzare conquistando diversi piani. Il 29 giugno il boss del piano 45 fu sconfitto e così i giocatori poterono esplorare il piano 46. Nel trascorrere di questi cinque mesi la gilda Vitriol progredì sia di livelli che di equipaggiamento: Alessandro aveva raggiunto il livello 77, aveva ottenuto un'armatura e uno spadone più resistenti e, intorno al piano 40, grazie all'aiuto dell'Anello di Morgana, trovò una stanza segreta all'interno di un castello abbandonato in cui era celato il Pendente di Merkabah (pendente dalla forma particolare dove due tetraedri si sovrapponevano tra loro, in grado di potenziare le difese degli spadoni quando gli HP sono più di 3/4); Camilla aveva raggiunto il livello 78, aveva sbloccato nuove magie e aveva trovato una tunica d'orata che potenziava la rigenerazione del mana in più aveva trovato lo Scettro di Okafali, scettro appartenuto al grande stregone dei tempi antichi Okafali, era uno scettro in ebano intorno al quale si attorcigliava il corpo di un serpente a tre teste, queste guardavano in tre direzioni diverse e sopra di loro era collocata una piramide in cui si muoveva un fuoco giallo (colore probabilmente legato alla magia della ragazza); Nicolò aveva raggiunto il livello 76, non aveva apportato grandi modifiche all'inventario e continuava a tenere equipaggiato l'anello d'argento, quello senza particolari effetti comprato per il ballo del re, all'anulare sinistro, però al piano 39, all'interno di una grotta piena di cristalli dalle sfumature turchine, aveva trovato un oggetto dal nome "Cornice dello Specchio dell'Occhio", appena lo ebbe ottenuto tolse tutti i frammenti che aveva dai vari specchi e li dispose all'interno della cornice rivelando così una specie di puzzle-enigma, aveva solo tre pezzi, gliene mancavano altri (Secondo i suoi calcoli una decina) decise che li avrebbe trovati per ricomporre lo Specchio dell'Occhio, trovò altri 2 pezzi al piano 35 e 4 al piano 41 ma, fino a quando non li avrebbe trovati tutti, decise di utilizzarli per creare un maggior numero di "specchi-spia" come aveva già fatto in precedenza; Lorenzo, come Alessandro, era al livello 77 e, doto che il suo set-up di equipaggiamento ed armi lo considerava definitivo si limitò, durante le esplorazioni, a dare una mano agli altri e a cercare i quattro oggetti presenti sulla lista affidatagli da Clereo dopo aver ottenuto i Tirapugni e il Cappuccio del Cerbero, di questi aveva trovato l'Anello del Toro (Ottenuto come ricompensa per aver aiutato un mercante nel bosco la cui merce era stata rubata da un gruppo di ladri), anello in grado di aumentare lo sbalzo che subivano i nemici dai pugni, e l'Anello del Cervo (Trovato infilato tra le corna di un cervo che correva veloce come un fulmine), questo aveva il potere di aumentare la velocità del monaco, ora gli mancavano soltanto la Cintura delle Amazzoni e la Collana delle Spereidi; Riccardo invece era quello un po' più indietro rispetto agli altri giocatori: aveva raggiunto da poco il livello 74 e l'unica cosa che aveva modificato del suo set-up era un anello che potenziava le magie del dominio di Ligthing, un altro che potenziava quelle del dominio di Healing e una nuova campana per castare le varie magie. La gilda Vitriol decise di raggiungere il piano 46 solo il 2 luglio; appena misero piede su quel piano lo spettacolo che si trovarono difronte fu assurdo: un'immensa distesa di sabbia. Introno ai ragazzi c'erano solo le pietre che indicavano l'area di teleport e un sentiero che conduceva verso una piccola cittadina dagli edifici bianchi di forma squadrata, da questa cittadina partiva un secondo sentiero che conduceva fino ad un'alta torre color mattone. Su quel piano esistevano solo quelle poche strutture e sabbia, un'immensità di sabbia oltre la quale si poteva scorgere un nulla tinto di sabbia.
"Madonna mia… Questo piano è sconsolante…" Sospirò Lorenzo mentre si passava una mano sulla faccia per pulirsela dalla sabbia.
"Dai, vediamo di raggiungere quel paesino" propose Camilla indicando quelle poche case che formavano l'unico paesino visibile fino all'orizzonte.
Mentre i ragazzi procedevano un tarlo iniziò a scavare nei ricordi di Nicolò… Possibile che qualcuno gli avesse già parlato del piano 46? Possibile che qualcuno gli avesse chiesto di fare qualcosa lì? Provava a scavare nei meandri della sua mente ma non trovava risposta alle sue domande poi, all'improvviso, Alessandro gli si avvicinò e iniziò a dire "Ehi, Nico!"
"Dimmi tutto Ale" rispose il bardo lasciando da parte la voce dei suoi pensieri per ascoltare attentamente la voce dell'amico.
"Questo piano non ti sembra strano? Cioè… Voglio dire… Sembra che il creatore ci stia semplificando le cose, questo piano… È strano…" 
Nicolò si trovò d'accordo con le parole dell'amico e cercò di ragionare… Perché quella sabbia? Nascondeva forse qualcosa? Il boss si trovava sotto terra? C'era un dungeon? Un edificio? Aspetta un attimo… Edificio? Perché quella parola accendeva in lui qualcosa… Edificio… Cosa poteva essere? Una casa? Una stalla? Un tempio? Una torre? Un castello? Una chiesa? Una chiesa… Qualcosa di legato all'ambito religioso, all'ambito sepolcrale… Un cimitero? No… Una cappella? No… Un mausoleo? UN MAUSOLEO! Ma certo! Doveva esserci un mausoleo in quell'immenso deserto! Gliene aveva parlato Melliw durante il ballo dal re! Eppure Melliw gli aveva parlato di deserto… Ma non si sarebbe mai aspettato che il deserto fosse un intero piano. 
I cinque amici raggiunsero il centro del piccolo paesino dove una piccola fontana dispensava acqua alle bambine che si recavano lì per riempire brocche e secchi, affittarono tre stanze in una locanda che si affacciava sulla piazzetta e, una volta che si furono sistemati, Nicolò chiese agli amici di raggiungerlo nella deserta sala da pranzo, tutti ordinarono un drink e il bardo raccontò di quello che gli era tornato in mente.
"Quindi, secondo te, in questo deserto immenso, dove non potremo mai vedere un'ombra se ci discostiamo dall'unico sentiero qui presente, si nasconde un mausoleo?" iniziò a domandare Riccardo prendendo per folli le parole del bardo "Infondo chi ti dice che quell'NPC ti abbia detto la verità? Forse è solo un inganno, una trappola; chi ti dice che quell'NPC non sia un antagonista di questo gioco?"
Nicolò si fermò a riflettere bevendo dal suo bicchiere una strana bevanda ambrata: l'amico effettivamente aveva ragione, chi gli poteva assicurare che Melliw fosse stato sincero? Eppure più pensava a quell'uomo più gli sembrava una persona cortese e affidabile.
"Allora… Vorrei cambiare argomento un attimo" irruppe Camilla dopo aver poggiato l'alto bicchiere sul tavolo "Linton 'sta mattina mi ha inviato un messaggio in cui chiedeva se parteciperemo alla boss-fight di questo piano che dovrebbe svolgersi tra due giorni" 
"Ma sono passati solo tre giorni da quando la prima linea ha sbloccato questo piano! E in cinque giorni loro vogliono già far fuori il boss?" si stupì Alessandro rischiando di rimanere affogato in una sorsata di birra.
"Beh… Il piano è quello che è… Il dungeon del boss si trova in cima alla torre rossa che abbiamo visto prima… Anche Linton e i suoi hanno pensato che fosse controproducente distaccarsi dalla strada principale" spiegò Camilla guardando Nicolò negli occhi.
"Mmm…" iniziò a risuonare Lorenzo.
"Che c'è Lore?" domandò Alessandro.
"No stavo pensando… Potremmo anche decidere di esplorare i deserti mentre gli altri pensano alla boss-fight"
"Ma sei impazzito anche tu?" chiese Riccardo stupito.
"Ma… a dire il vero tutti noi ci siamo fidati di vari NPC… Non capisco perché non ci dovremmo fidare di Melliw" commentò il monaco.
Il chierico rimase molto scettico e anche la maga non fu completamente d'accordo. Il bardo, accorgendosi che non tutti erano entusiasti dell'idea, propose una cosa "Allora… Facciamo così: cercherò di ottenere delle informazioni relative a Melliw e a questo piano poi decideremo; vi può andare bene?"
Tutti annuirono e, subito, Nicolò finì d'un fiato il suo drink e volò fuori dalla porta.

Nicolò non si fece più vedere nella locanda per tutto quel giorno fino alle 21:47, orario in cui entrò nella stanza che divideva con Lorenzo e si accasciò di faccia sul letto mugugnando qualcosa diretto all'amico.
"Ehm… Non ho capito" rispose il monaco confuso.
Nicolò si voltò un attimo, in modo che la bocca non poggiasse contro il materasso "Riesci a chiamare gli altri e a dirgli che ci troviamo nella sala per mangiare tra due minuti?" e, detto questo si riaccasciò.
I ragazzi in breve tempo si ritrovarono tutti intorno ad un tavolo, ordinarono e attesero l'arrivo di Nicolò. Dopo pochi secondi il bardo comparve sorridente e disinvolto (Lorenzo si stupì del vederlo così dopo averlo visto mezzo morto in camera pochi minuti prima).
"Dunque!" iniziò a dire il ragazzo sedendosi mentre ordinava un piatto di carne "Ho parlato con credo tutti gli NPC di questa città dimenticata da Dio e ho scoperto una cosa interessante" Prese un sorso di vino prima di continuare il discorso "Un vecchio mi ha raccontato che una leggenda parla di una città antica che si trovava all'estremità di questo deserto e che fu spazzata via in tempi antichi"
"Spazzata via vorrà dire spazzata via" commentò Riccardo scettico mentre giocherellava con una patata che non riusciva ad inforchettare.
"Lo so! Ma allora Millew potrebbe aver detto la verità!" rispose Nicolò battendo la mano sul tavolo.
"A proposito di questo Melliw" si intromise Lorenzo per alleggerire la tensione che si stava venendo a creare "Abbiamo ottenuto informazioni di qualche genere?"
In quello stesso momento l'Anima Nera di Nicolò, quella che aveva assunto la forma di un corvo, irruppe nella stanza e si posò sul tavolo "Eh ma che schifo!" esclamò Alessandro ridendo "Proprio sul tavolo!" e scoppiò a ridere.
Nicolò digitò qualche comando e sul tavolo apparve una lettera sigillata, aveva poi spalancato la mano destra equipaggiata con l'Artiglio e, in quel momento, il corvo divenne un fumo d'inchiostro che risalì i pennini posti sulla punta delle dita del ragazzo, svanendo.
"Una lettera? E da chi l'hai ricevuta?" domandò Lorenzo.
"Ho chiesto a Mecho se avesse delle informazioni relative a Melliw e questa deve essere la sua risposta" spiegò Nicolò rompendo il sigillo in ceralacca che chiudeva la busta.
"E perché utilizzare un'Anima Nera? Non era più facile inviargli un messaggio?" commentò Riccardo mangiandosi un pezzo di pane.
"A dire il vero, insieme alla lettera gli ho inviato un piccolo "ritratto" di Melliw per facilitargli il compito e poi, da buon bardo, Mecho si fa pagare le informazioni e ne ho approfittato anche già per pagare il suo compenso" rispose il bardo sorridente "Dunque…" voltò la busta e, da essa, ne uscì un foglio denso di parole e una collana dalla quale pendeva un occhio dall'iride bianca.
"Caro Orpheus" iniziò a leggere il ragazzo "Purtroppo, nonostante le tue informazioni, Melliw si è rivelato un personaggio più misterioso di quello che pensassimo. Nessuno l'ha più visto dopo la festa dal re di quest'inverno. Però alcuni giocatori, in una città al piano 30 hanno trovato la collana che ti ho inviato. Mi è costata un occhio della testa (Capita la battuta?) considerala un regalo. Alla prossima Mecho"
Quando ebbe finito di leggere Nicolò appoggiò la lettera alla fiamma della candela che si trovava al centro del tavolo e gli diede fuoco.
"Ma che fai!?" esclamò Camilla.
"Detesto le battute di merda" commentò e, dopo aver digitato sulla collana, lesse la sua descrizione:
"Collana dell'Occhio;
Collana che rappresenta un occhio che prova a scrutare la realtà avvolta dagli antichi misteri. Aumenta il mana totale ma aumenta la debolezza al manus follia.
Si dice che appartenesse a un vecchio professore di nome Melliw, un vecchio che è stato allontanato dall'ambito accademico a causa delle sue ricerche. Il simbolo di Melliw è, per l'appunto, l'occhio"
I ragazzi stettero un attimo in silenzio poi Lorenzo prese la parola "Vuoi dirmi che tutti gli artefatti che si riferiscono all'Occhio potrebbero essere legati o addirittura ideati da questo Melliw?"
Nicolò si stava stropicciando gli occhi pensando proprio a quello…
"Va bene!" esclamò Riccardo in quel momento alzandosi dalla tavola "Domani iniziamo ad esplorare il deserto alla ricerca di questo dannato mausoleo!"

Il giorno seguente i ragazzi si avventurarono per il deserto dopo aver fatto rifornimenti per sopravvivere un paio di giorni senza tornare in città: il deserto era completamente vuoto, non un nemico, non un NPC, non un elemento che non fosse sabbia. Giunta la sera decisero di accamparsi sotto la luna, decisero un giro di sveglie per alternarsi nel sorvegliare l'area e, così facendo, trascorsero quella notte in cui il cielo brillava come non mai. Nicolò ripensava pieno di gratitudine alla presa di posizione di Riccardo a suo favore e sorrise, era veramente un grande amico… Ma quella parola gli riportò indietro un nome che ormai gli sembrava sempre più lontano, un nome con il quale aveva iniziato questa folle avventura e che, ora, si trovava chissà dove, sotto chissà quale cielo, le cose stavano diventando sempre più difficili e chissà quel ladro come se la stava cavando, con chi stava viaggiando e verso dove… Questi pensieri gli fecero tremare la terra sotto ai piedi per un attimo finché Camilla non si svegliò per dargli il cambio e donandogli un sonno vuoto, senza sogni.
Ci vollero tre giorni di viaggio prima che i ragazzi raggiunsero il limite del piano che si affacciava su un precipizio infinito.
"Mmm… Questo è il limite del piano… Tocca che iniziamo a girare intorno come delle trottole" sospirò Lorenzo.
"Ehi aspettate un attimo!" interruppe Alessandro "Riccardo prova a guardare in quella direzione col tuo Cannocchiale" aggiunse poi indicando col dito un punto a est.
"Eh… Ah sì…" rispose il chierico estraendo l'oggetto dall'inventario "Oh mio Dio! Vedo qualcosa!" esclamò ad un tratto.
I ragazzi entusiasti iniziarono a correre come dei matti per raggiungere l'edificio che da lontano aveva scorto Riccardo e, quando vi arrivarono, trovarono una piccolissima struttura di forma cilindrica sormontata da una cupola, alta circa due metri e abbastanza larga da ospitare almeno due persone.
"Se questo è il mausoleo giuro che ti uccido qui" disse il chierico.
Nicolò si affacciò all'interno senza curarsi delle parole dell'amico e disse "Ehi! Ci sono delle scale qui!"
"Scale? E dove possono portare?" osservò Camilla notando che la struttura nasceva direttamente sul suolo.
I ragazzi si avviarono giù dalle scale e raggiunsero una sala immensa piena di biblioteche ad ogni muro dove dei dipinti sul soffitto creavano una luce irreale che illuminava i dorsi dei libri e le porte che portavano a chissà quali stanze.
"Oh mio DIo! È meraviglioso!" Urlò Nicolò rimbalzando da una libreria all'altra.
"Ehm… Nico…" disse Alessandro toccando il braccio dell'amico "Non credi che sia meglio parlare con quell'NPC laggiù?" ed indico una figura illuminata: un uomo i cui occhi erano celati dietro ad un paio di occhialini tondi, con una barbetta incolta a coprirgli il mento, che apriva e chiudeva libri; sopra di lui era sospeso il cursore blu che indicava che si trattava di un NPC.
I ragazzi si guardarono tra loro timorosi per poi decidersi ad avviarsi verso quell'uomo. Il rumore dei passi iniziò a risuonare per quelle stanze e l'NPC si voltò iniziando a correre verso di loro. 
"Finalmente dei giocatori!" iniziò ad urlare.
"Ma che diavolo…" bisbigliò a bassa voce Nicolò.
"Non sapete quanto sia bello finalmente aver a che fare con delle persone reali, è più di un anno che sono chiuso qua dentro e temevo di impazzire!"
I componenti della gilda Vitriol si scambiarono una serie di sguardi storditi: quello era un NPC o un giocatore? Quando l'uomo fu abbastanza vicino a loro poterono leggere il suo nome sotto il cursore da NPC: si chiamava Kubasa del Deserto.
Mentre parlavano con l'NPC i ragazzi notarono che non compariva alcuna lista di possibili risposte, si guardarono nuovamente tra loro e Lorenzo domandò "Scusa ma tu… chi sei?"
"Mi chiamo Kubasa del Deserto e sono intrappolato in questo luogo da quando è iniziato questo gioco mortale"
"Cosa vuol dire che sei intrappolato qui?" domandò Camilla.
"Vedete, ho provato più volte ad uscire da questo posto ma esiste una specie di barriera per me che non mi permette di allontanarmi da questa biblioteca/mausoleo"
"Come per gli altri NPC anche tu non ti puoi allontanare dal luogo dove sei programmato per restare…" osservò Riccardo "Ma perché sei un NPC anche se sei un giocatore normale come noi?"
"Non ne ho idea… Quando ho effettuato l'accesso a questo gioco mi è stato chiesto solo un nome: l'ho inserito e mi sono ritrovato qui"
"È strana questa cosa…" mugugnò Nicolò "Perché è successa una cosa simile?"
"Non ne ho idea… Ad un certo punto ho pensato anche a suicidarmi ma ho scoperto che quest'area è una zona sicura"
"Strano… Strano… Strano…" ripeté il bardo come alla ricerca di illuminazione.
"Ah… Giusto! Prima che mi dimentichi: vedete quell'altare laggiù, interagendo con esso potrete prendere parte alla covenant dell'Orchestra. L'Orchestra è la covenant che mi sono trovato a rappresentare qui…"
"Orchestra? E cosa rappresenta come covenant?" domandò Alessandro.
"Fortunatamente quando ha avuto inizio questo gioco, sull'altare era poggiato un libro che narrava le leggende legate all'Orchestra… L'Orchestra è una covenant che indaga i misteri antichi e si dice che sia stata fondata da tre persone: Neral, un prode combattente, Lamand, un inventore dalle idee geniali, e Melliw, un professore che indagava verità perdute"
"Hai detto Melliw?!" esclamò stupito Nicolò spalancando gli occhi.
"Sì… Perché? Lo conosci?"
"L'ho incontrato quest'inverno ma poi è stato irreperibile e nessuno l'ha mai nominato fino ad oggi!" continuò a dire il bardo entusiasta poi si voltò verso i compagni e iniziò a chiedere se per loro sarebbe andato bene aderire a quella covenant.
I ragazzi ebbero modo di discutere a lungo: Kubasa sembrava sincero, l'Orchestra aveva ideali nobili, Melliw era un persona che si stava rivelando affidabile e le verità perdute, le antichità di quel mondo li affascinavano profondamente, credevano che dietro ad esse si potesse nascondere un qualcosa di più grande. Allora i cinque si scambiarono dei cenni convinti, anche Claudio avrebbe capito prima o poi, quando sarebbe tornato, si sarebbe ritrovato in quella covenant senza sapere il perché ma anche lui avrebbe accettato se fosse stato lì. Gli amici si avvicinarono all'altare e aderirono alla covenant dell'Orchestra.

Prossimo capitolo in pubblicazione Sabato 14
   
 
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