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Autore: Lady Koyuki    10/01/2017    1 recensioni
Questa è un'idea malsana nata dal pensiero che in qualunque mondo, forma, essenza [aggiungete quello che volete], questi due possano stare assieme o amarsi.
Pensando a ciò, è nata questa storia che vede un netto cambiamento materiale ma che non cambierà assolutamente il loro rapporto.
Spero possa piacervi e spero non sia una schifezza totale.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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[Non sapevo sinceramente come sistemare gli aggettivi: maschili o femminili? Non ho minimamente pensato alla complicanza che questa cosa avrebbe creato xD
Alla fine ho optato per femminili, infondo fino a che rimane così, è una donna in tutto e per tutto.]


 

- CHANGE -



Erano arrivati alla piazza della cittadina; era prima mattina e la città sembra rinata, piena di persone. Law guardò il suo vice dubbioso.
- Dividiamoci; dobbiamo trovarla assolutamente! – disse a Bepo, che la guardava interrogativo – è una vecchia con una mantella marrone e all’apparenza fin troppo debole; ha dei capelli castani e un sorriso bastardo. La dovresti riconoscere subito appena la vedi – rispose alle domande non poste dell’orso prima di allontanarsi alla ricerca della donna. L’altro fece lo stesso, sapendo che la situazione del suo capitano poteva essere risolta soltanto con quella vecchia.

Aveva camminato in lungo e in largo per tutta la mattina; di quella dannata vecchia non c’era nemmeno l’ombra. Law era alquanto stanca e tranquillamente si sedette su una panchina sotto a un grande albero.
-Allora, come va questo bel cambiamento? – senza che lei l’avesse minimamente vista, la vecchia che stava disperatamente cercando gli apparve da parte, come dal nulla e nel completo silenzio; furiosa si alzò in piedi prendendola per la collotta.
- Cosa diamine mi hai fatto dannata? – le chiese, irata.
-Ti ho solo cambiato un po’, non stai così male. – gli rispose.
- Fammi tornare subito come prima, o la pagherai! – intimò allora la piratessa.
- E cosa potresti farmi? Solo io posso dirti come invertire il processo e tornare uomo. – disse la donna con un tono fintamente dispiaciuto.
- Come faccio? – chiese più tranquillamente allora la mora.
- Dovrai farmi un favore. –
- Scordatelo! – rispose lei senza tanti giri di parole.
- Allora non ti rimane che aspettare che forse prima o poi l’effetto svanisca, ma questa è una cosa molto rara, oppure restare così per sempre, a te la scelta. – gli spiegò la vecchia, ghignando.
- Oppure, posso ucciderti qui e ora! – sentenziò Law, alzando ancora più in alto la vecchia che ora non toccava più il terreno.
- No invece, se mi uccidi non saprai mai come tornare uomo! – continuò la donna, prima di staccare con forza la mano della mora e ricadere delicatamente a terra – quindi quando avrai cambiato idea, vieni a cercarmi. – concluse, prima di correre via velocemente.
- Aspetta vecchiaccia! – gli urlò la mora, cercando di inseguirla, inutilmente; anche se vecchia era dannatamente veloce. In pochi minuti la perse di vista; era davvero troppo rapida e seguirla era un impresa. Nonostante ciò, continuò a cercarla per la città imperterrita, con un’andatura fin troppo veloce; sapeva benissimo si sarebbe stancata di nuovo e anche molto presto, non aveva la stessa resistenza della sua controparte maschile.
Era talmente presa dalla ricerca della vecchia che non si accorse più di chi o cosa aveva intorno, finché non andò a sbattere contro qualcuno; sarebbe rovinosamente caduta a terra se una strana e gigantesca mano non la trattenne per la vita impedendogli di cadere e facendo anche rimbalzare la pesante spada sulla sua spalla.

- Ma guarda chi c’è, Trafalgar Law. – Quella voce. Non ora.
La mora avrebbe voluto incontrare chiunque, meno che LUI. Fortunatamente la visiera del suo cappello gli nascondeva abbastanza il viso e approfittandosene, si coprì ulteriormente.

- Vattene Eustass-ya, non è aria. – disse, cercando di essere il più aggressiva possibile mentre il rosso la teneva ancora per la vita.
- Ma davvero? – chiese sarcastico il rosso.
- Si! Togliti di mezzo! – rispose l’altra, notando di come la voce gli usciva molto più acuta ora e non fu l’unica ad accorgersene.
- Stai male? – domandò Kidd sembrando preoccupato – hai decisamente una voce strana. – continuò, cercando di guardarla negli occhi senza successo. La mora allora si staccò bruscamente dalla mano meccanica dell’altro, superandolo scocciata.
- Non sto male, sta tranquillo – disse cercando di camuffare la sua voce mentre riprendeva a camminare alla ricerca della vecchia, sistemandosi meglio la sua migliore amica nell’incavo del collo – fatti comunque gli affari tuoi! - 
Il rosso sbuffò, insoddisfatto; non era normale che Law lo evitasse così ma soprattutto la cosa lo infastidiva, e parecchio. Prima che potesse allontanarsi troppo, Kidd alzò una mano verso la mora, deciso a farla tornare da lui, anche se doveva usare i suoi poteri.
Un attimo dopo, Law sentì che la sua spada la stava trascinando indietro e non gli ci volle molto per capire che stesse succedendo; tenne salda la sua arma cercando di resistere al magnetismo dell’altro, inutilmente.

- Eustass-ya non rompere le palle! – urlò, mentre veniva trascinata verso il rosso. Niente riuscì a fermarla fino a che la mano destra e integra del rosso non la prese da dietro, tenendola ferma in un abbraccio quasi soffocante.
- Non puoi pretendere di andartene così, senza nemmeno salutare. – disse tranquillamente, mentre con il braccio che attraversava obliquamente il petto della mora, notò qualcosa di veramente strano che non riuscì momentaneamente a concepire.
- Ma che diavolo..- non fece in tempo a finire la frase che Law prese il braccio che la teneva facendo ruotare Kidd fino a farlo sbattere pesantemente contro un muro accanto a loro.
- Lasciami in pace! – disse, senza far vedere il suo volto, per poi partire e tornare alla sua più importante ricerca. Kidd intanto era ancora fermo appoggiato al muro che non capiva; Law aveva qualcosa di strano, più strano e non solo mentalmente, anche il suo corpo aveva qualcosa di diverso e il rosso lo aveva sentito, ma non sapeva definire cosa fosse. Oltre al fatto che non si era mai fatto guardare in faccia. Che diavolo era successo?
Curioso, ma forse preoccupato senza volerlo dare a vedere, si mise a seguire la mora deciso a sapere cosa diavolo fosse successo; la vide allontanarsi come alla ricerca di qualcosa e tentò di raggiungerla in fretta,

- Law, vuoi fottutamente fermarti? – gli urlò a qualche metro di distanza, sapendo benissimo che lei lo aveva notato.
- Smettila di seguirmi, Eustass-ya – gli rispose; Kidd fece per attirarla di nuovo tramite la spada, ma lo stesso trucco non funziona due volte, si sa.
- La smetti di stressare?! – gli ribadì Law, mentre con un piede che faceva da perno, ruotò attorno alla spada che scivolava lentamente verso il rosso tirandogli un calcio in pieno petto.Kidd si spostò veramente di poco e la cosa lo sorprese ancora di più; da quando Law aveva così poca forza?
La mora, davanti a lui, teneva la visiera del cappello abbassata con una mano, come a volersi nascondere.

- E’ una faccenda complicata, stanne fuori per favore. – disse prima di cominciare nuovamente a camminare per sparire poco dopo in un vicolo alla sua sinistra.
- Oh, no non ti liberi di me così facilmente – mormorò il rosso, correndo velocemente in una via alla sua sinistra cercando di anticipare la mora attraverso una scorciatoia. Fortunatamente Law non si aspettava che il rosso fosse così ostinato; stava percorrendo senza alcuna fretta la piccola via appena imboccata quando all’improvviso un Kidd (selvatico) gli apparve alla sua destra prendendola di sorpresa per un braccio scaraventandola contro il muro, come la mora stessa aveva fatto poco prima con Kidd.
Law mugugnò un verso di dolore, pronta a combattere contro chiunque; non pensava davvero che l’altro fosse così dannatamente perseverante. La fortuna volle che Kidd non vide bene il viso della mora, ma conoscendola, gli bloccò ogni possibilità di fuga poggiando il braccio meccanico accanto alla sua testa e la mano ancora intatta sul suo fianco.
Mossa forse sbagliata, per Law ovviamente.
Sentiva che c’era qualcosa di diverso a quel contatto con il corpo della mora ma non sapeva ancora identificare cosa.

- Si può sapere che succede? – chiese esasperato, cercando un contatto visivo con l’altro – e soprattutto perché mi eviti? – domandò, con un leggero tremolio nella voce. Nessuno si sarebbe accorto di ciò, ma Law non era NESSUNO.
- Preferirei non dirtelo. Non ora. – rispose tristemente l’altra – aspetta quando sarà tutto finito. – sussurrò, con un tono leggermente infastidito.
- Se invece me ne parli potrei aiutarti idiota! – gli urlò lui, irato. Possibile che quel deficiente fosse così orgoglioso da non farsi nemmeno aiutare da lui? Capiva se era circondato dalla sua ciurma, ma ora erano lì solo loro due. E nessun altro.
- Non mi aiuteresti e non voglio il tuo aiuto! – ribadì la mora, decisa.
- Perché mai? Spiegami questo almeno! – insisté il rosso ormai al limite dell’esasperazione.
​- Perché non voglio che tu sappia come sono stato ridotto ora.  – disse Law deciso.
- Che diavolo ti può essere successo di così terribile? – chiese nuovamente il rosso cercando di sdrammatizzare, senza però ricevere risposta. La mora rimase in silenzio per qualche secondo, non sapendo cosa rispondere; in quel momento voleva solo andarsene, cercare quella vecchiaccia, tornare uomo e forse dopo avrebbe trovato del tempo per Eustass Kidd.
Non apprezzava minimamente le donne e di certo avere un corpo femminile non la rallegrava; per di più non sapeva la reazione che avrebbe avuto il rosso a questa cosa: disgusto? Divertimento?
Entrambe le cose non sarebbe riuscito a sopportarle.

- Non è una cosa che ti interessa. Finiscila! – disse, prima di sfuggire alla presa di Kidd. Il rosso però non volle arrendersi e prima che Law se ne andasse, la prese nuovamente per un braccio tirandolo a sé mentre con la mano destra gli cingeva la vita; stavolta però la fortuna non era dalla parte della mora che, non accorgendosi della mossa di Kidd, aveva stavolta il viso scoperto, totalmente soggetto ai penetranti occhi ambra del rosso.
Il tempo di un solo sguardo e quest’ultimo rimase letteralmente shockato.

- Ma che cazzo…? – 




Bene Bene.
So che ho aspettato tanto ad aggiornare, ma volevo fare in modo di avere diversi capitoli già scritti per non rischiare di lasciarla in sospeso... Ma non ci sono riuscita >_<
Non temete comunque! Ho deciso di mettermi alla prova e aggiornare mensilmente le mie storie in corso, una appartenente proprio ad un altro fandom.
Quindi non dovrete aspettare molto per il prossimo capitolo :D
Detto questo, che dire della storia?
Allora, come già ribadito, non ci saranno grandi scene forti tra questi due grandissimi pirati, però sto iniziando ad essere abbastanza contenta di come sta andando la storia. Pensavo uscissero tre o quattro capitoli, ma mi sa andremo un pochino per le lunghe, spero comunque che continuerete a seguirla e che possa continuare a piacervi.
Come avrete notato, ho preferito cambiare tutti gli aggettivi riferiti a Law; mi sembrava decisamente strano e mi risultava difficile raccappezzarmi sul genere, ma ho deciso di tenerlo così... o tenerla? xD 
Bè, poco importa, fatto sta che Law continuerà ad avere gli aggettivi femminili essendo lui stesso donna ora.
Quindi, vi è piaciuta? Spero immensamente di si!
Ringrazio chiunque abbia recensito il primo capitolo, chi ha messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite e chiunque sia arrivato fin qui! E' già un traguardo!
A Presto,
Koyuki :3
   
 
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