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Autore: johnpaulgeorgeringo    12/01/2017    1 recensioni
Lisa è una ragazza italiana, trasferitasi a Londra per cercare fortuna nel suo lavoro.
Le capita l'occasione della sua vita: lavorare per i Beatles.
Cosa succederà alla nostra Lisa?
Amicizia, amori, delusioni e risate, fanno parte di questa storia.
Cosa aspettate? Entrate e leggete, no? ;)
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'aeroporto di Londra era un via vai continuo di gente e sembrava che andassero tutti di corsa. Lisa arrivò in taxi, con armi e bagagli, pronta per la sua nuova avventura. Si infilò in un bar piuttosto anonimo, dove si erano dati tutti appuntamento. Poco dopo, scorse tra la folla due personaggi curiosi, ma che riconobbe subito:George e Paul con baffi finti, occhiali da sole, cappellini con visiera e un abbigliamento anonimo entrarono nel bar. -Non so quanto reggerà questo travestimento- disse Paul - spero che gli altri arrivino presto- concluse. Detto questo videro apparire John, che era tutto tranne che anonimo: certo, aveva anche lui baffi finti e occhiali da sole, ma in testa portava un sombrero, abbinato ad una camicetta hawaiana. -Sai, John, dovevamo passare inosservati... - commentò George. -Ho pensato che così non mi avrebbe riconosciuto proprio nessuno- si difese dall'amico. Lisa notò che le persone che stavano facendo colazione, lo guardavano incuriositi. La cosa non sembrava turbare John. Presero un caffè per ingannare l'attesa e li raggiunse anche Brian con i rodie manager. -Siamo tutti? - chiese Brian. -Manca Ringo... - rispose Paul tamburellando le dita sul tavolo, spazientito. -Si sarà perso per l'aeroporto e non sarebbe la prima volta- considerò George. Infine, arrivò anche lui e imboccò nel bar col fiatone - Scusate... Ho trovato traffico- disse. -Aggiustati i baffi, li hai storti- gli consigliò John, ridendo. Li stava aspettando un aereo privato, dove sicuramente c'erano già quei pochi giornalisti che li seguivano. Grazie al travestimento di John un gruppetto di ragazze li riconobbe senza difficoltà e dovettero correre veloci come la luce fino all'aereo. Si salvarono dal linciaggio delle fan per poco. -Cavolo! - esclamò George, togliendosi i baffi finti con uno strappo - Potremmo anche cambiare connotati, ci riconoscerebbero lo stesso-. Lisa si sedette in un posto a caso, vicino al finestrino. - Posso?- le chiese Paul, affacciandosi dal sedile e indicando il posto vicino al suo. -Certo! Non dovevi chiederlo! - gli rispose. Dopo il decollo, uno per uno, i ragazzi si cambiarono in bagno, ritornando persone normali. Il viaggio fu piacevole e abbastanza breve, Madrid non era troppo lontana. -Mi raccomando, i ragazzi devono scendere prima di tutti- diede disposizioni Brian, poco dopo esser atterrati. Lisa si alzò dal suo posto dopo che lo aveva fatto Paul, ma rimase in piedi, facendo andare avanti George e John. Qualcuno le pestò il piede - Oh, scusami tanto! - si scusò Ringo che era dietro di lei. -Non è niente- rispose con lo sguardo basso. Era molto imbarazzata da quello che era successo con lui qualche sera prima al pub e non riusciva neanche a guardarlo negli occhi. Più volte durante il viaggio aveva evitato il suo sguardo, tenendo gli occhi puntati sul libro che stava leggendo. Le urla che si sentirono appena i ragazzi misero piede fuori dall'aereo, furono spaventose. Lisa si affacciò dal finestrino e vide in lontananza, un'orda di persone, che agitavano le braccia in aria. Scese dall'aereo e la situazione era caotica: gli uomini della polizia riuscivano a contenere a malapena tutte quelle ragazze, in preda ad una crisi isterica. Per ovvi motivi di sicurezza, la apparizione dei Beatles durò poco. Loro salutarono tutte le persone calorosamente e li fecero salire su una limousine di corsa. -Peccato che ci fermiamo poco a salutare. Chissà da quanto tempo sono qui queste persone- disse John dispiaciuto. Da quel momento in poi, fu un corri corri: non fecero in tempo a posare i bagagli in albergo, che dovettero partire di nuovo per andare nel teatro dove si sarebbero esibiti il giorno dopo. Prima di iniziare le prove generali, i ragazzi furono condotti in una sala per una conferenza stampa. Lisa, invece, fu accompagnata nel teatro dove cominciò a collegare gli amplificatori, aiutata dal resto dello staff. Durante il concerto lei sarebbe stata in una cabina situata in alto, davanti ad un mixer dove avrebbe controllato gli amplificatori. Lisa si guardò intorno e cercò di immaginare il teatro pieno di gente: si emozionò al sol pensiero.____________ -No, John. Non ci pensare nemmeno- disse Brian categorico. -Dai, Brian. Ci travestiremo- John implorò il manager, senza risultato. Desiderava visitare Madrid in pieno giorno. Abbastanza contrariato, John tornò a pensare alla sua colazione, che ancora doveva consumare. Aprì un libro e si ammutolì. -Cosa leggi? - gli chiese Lisa che era davanti a lui. -Tolstoj- rispose lui, ancora nero - tanto solo questo posso fare-. -Anche io ho letto qualche libro di Tolstoj- gli rispose, riuscendo a farlo parlare un poco e a farlo rilassare. Anche Ringo si intromise nel discorso e cercò di attaccare bottone con Lisa. -Questo albergo ha una bella biblioteca, andiamo a dare un'occhiata? - le propose. -In realtà vorrei uscire per andare a comprare qualcosa da mettere questa sera. Non ho nulla di adatto. Magari... Ehm... Domani, ok? - gli rispose. Lui assunse un'espressione delusa. -Comprati qualcosa di sexy questa sera, così avrò una bella visuale- le fece l'occhiolino John. -Ma certo, John. Penserò solo a te nella scelta dell'abito, tranquillo! - gli rispose ironica prima di girare i tacchi e uscire dall'albergo._______ Perché erano due giorni che Lisa lo evitava come la peste? Non voleva parlargli assolutamente e non potevano andare avanti così. Per Ringo si stava trasformando in un pessimo soggiorno._________ L'espressione delusa sul volto di Ringo, aveva provocato a Lisa una fitta allo stomaco per il dispiacere. Non stava assumendo il comportamento giusto con lui e decise che presto avrebbero chiarito la faccenda. Madrid era colorata ed accogliente, come la sua Roma. Curiosò tutta la mattina tra i negozietti tipici del posto, prima di imbattersi in un negozio di abbigliamento che credeva facesse al caso suo. Scelse di optare per uno stile tra l'elegante e il moderno, che consisteva in una gonna stretta a vita alta e una camicia di seta bianca. Era il suo primo concerto con i Beatles e, grazie anche allo stipendio che adesso percepiva, non badò a spese. Uscì dal negozio e si rese conto che la mattina era passata in un lampo. Decise di riprendere la strada per l'albergo, fermandosi solo a prendere un sandwich per pranzo. Mangiò seduta su un muretto, osservando la gente che le passava davanti. Tra la folla, si fermò a guardare un gruppo di ragazzine. La incuriosirono perché la guardavano insistentemente. Una di loro lasciò il gruppo e la raggiunse -Tu eri con i Beatles questa mattina? - le chiese la ragazza con un inglese traballante. Lisa sbiancò. -No, ti sbagli- le rispose, sperando di essere più convincente possibile. -Non ti credo. Ti ho vista bene. Sei la fidanzata di uno di loro? - le continuò a chiedere in modo minaccioso. -Ho detto di no. Ora, scusami, ma devo andare-. A passo svelto tornò in albergo. Sembrava che quella ragazza la volesse malmenare. Come diavolo avevano fatto a vederla con quel marasma? In albergo si sentì al sicuro. Passò davanti al bar e vide Paul che stava prendendo un caffè. La salutò con la mano e lei lo raggiunse per raccontargli di cosa le era appena accaduto. Gli raccontò delle domande/minacce di quelle giovani ragazze. Paul si fece una bella risata. -Tu ridi, Paul? - lo rimproverò guardandolo male - io sono dovuta scappare! -. -Diventerai famosa anche tu, fattene una ragione. Farai interviste e altre cose... - la informò. Poi guardò la busta che Lisa aveva poggiato sul pavimento per parlare con lui e le chiese - Hai fatto acquisti? - -Sì, ho comprato qualcosa di elegante da mettermi questa sera- -Oh, sì. John ci ha accennato di un abito sexy che avresti comprato per questa sera... -. Lisa alzò gli occhi al cielo - John tende un po' ad esagerare- disse. -Comunque se mettessi un abito sexy, ne saremmo tutti contenti - le confessò lui, sorridendo sornione. -Paul, ma ti ci metti anche tu? - lo sgridò colpendolo con la borsetta su un braccio. --Ahi, Ahi... - si lamentò lui - scherzo, dai...-. Tornarono nelle rispettive stanze per prepararsi. Mancava poco e sarebbero tornati nel teatro per fare un'ulteriore prova e poi il tanto atteso concerto__________________ La prova andò meglio del giorno prima. -Lisa il tuo abito? - chiedeva John alla ragazza tra una canzone ed un'altra. Lei rispondeva delicatamente alzando il dito medio, facendolo sorridere. Cenarono al volo, prima di rintanarsi nei camerini per farsi belli. Lisa si sentì una diva di Hollywood con lo specchio con le lucine intorno, le poltroncine di pelle e un costoso champagne che giaceva al fresco dentro un secchiello col giaccio. Lisa ne bevve un bicchiere per allentare la tensione. Stava finendo di pettinarsi quando Brian si presentò da lei, elegante come al solito. -Lisa, aiuteresti i ragazzi a sistemarsi? Voi ragazze avete più dimestichezza con queste cose- le chiese. Lei accettò e andarono insieme nel camerino. I ragazzi erano già tutti vestiti davanti agli specchi, tentando di sistemarsi. -Secondo me, non dovresti mettere la cipria così, ma fai come vuoi- stava dicendo George a Paul. -Ho portato la vostra salvatrice - annunciò Brian. Tutti si girarono a guardarla e si azzittirono. -Lisa, sapevo che avresti avuto buon gusto nel vestire, ma io già dimentico facilmente le cose, poi ti ci metti anche tu- si disperò John. -Allora non guardare dalla mia parte, John. È semplice! - gli rispose acida Lisa - Piuttosto, ti è scoppiata una bomba in testa? - gli chiese cominciando proprio da lui con il parrucco. -Ragazzi, state veramente bene, posso dirvelo? - si complimentò lei con i quattro. -Merito tuo e dei tuoi abiti- le rispose Ringo, che la stava mangiando con gli occhi. La guardò insistemente per tutto il tempo. Il risultato finale era superlativo. I ragazzi erano pronti per ammaliare le loro fan. Il concerto sarebbe iniziato da lì a pochissimo. -Scusate, io vado a prendere una boccata d'aria. Ci vediamo dietro le quinte- li salutò Lisa, che cominciò a sentirsi seriamente nervosa. Ricordava di aver visto una porta di emergenza proprio lì vicino al camerino dei ragazzi. Spinse la maniglia della porta e si trovò in un terrazzino buio e deserto, l'ideale per calmarsi un pochino. Si accese una sigaretta e cominciò ad inspirare profondamente. Grazie al silenzio tombale riuscì a sentire, provenire dall'interno, i passi di qualcuno che veniva dalla sua parte. Ringo uscì fuori e Lisa capì subito che l' aveva raggiunta per un motivo. Rimase in silenzio qualche secondo prima di prendere la parola - Credo che dobbiamo parlare - -Già- gli rispose lei. -Perché mi stai evitando? - le chiese subito. -Ti chiedo scusa per il mio comportamento, ma mi sento ancora imbarazzata per quello che è successo al pub- -Non capisco perché, Lisa- -Perché solitamente non mi concedo così facilmente al primo appuntamento o alla prima opportunità. Non vorrei che mi prendessi per una ragazza poco seria- gli confessò. -Ma non lo faccio. L'altra sera è successo e basta, ci siamo lasciati andare. A dirla tutta è stato meraviglioso- si avvicinò a lei fino a far aderire i due corpi - lo farei altre mille volte, sai? - le continuò a dire con voce suadente. Le accarezzò una guancia col dorso della mano - Ti bacerei, ma non vorrei rovinare il tuo rossetto e io non starei bene impiastrato di rosso-. Lei rise e gli mise le braccia al collo. -Allora ci esci con me? - le chiese speranzoso. -Direi di sì- gli rispose raggiante. Lui le prese la mano e gliela baciò delicatamente. -Teniamoci tutto per noi, per adesso. Piaci ai ragazzi e non vorrei che ci fossero disguidi con loro- le propose. Lei lo guardò interrogativa, perché non si trovava d'accordo con lui. Ma non replicò. Rientrarono per dirigersi verso le quinte. Dopo un 'in bocca al lupo' generale, Lisa andò a prendere posto nella sua cabina e un mormorio di voci la travolse. Si affacciò e vide il teatro pieno di gente. Sentì i brividi correrle sotto la pelle________ Quando John, Paul, George e Ringo salirono sul palco, Lisa credette che la sala venisse giù: tutto tremava e le urla erano assordanti. -Buonasera a tutti e grazie di essere qui - Paul salutò il pubblico prima di cominciare a suonare : She Loves You e Twist And Shout, furono le prime canzoni che cantarono. Le urla impedivano il completo ascolto delle canzoni e Lisa azzardò ad alzare il volume degli amplificatori, sperando di non alterare la qualità del suono. Lo fece e sembrò andar bene. I ragazzi la guardarono dal palco, stupefatti. Le esibizioni successive, furono travolgenti. Terminò il concerto con A Hard Day's Night, fra lo scroscio di applausi del pubblico. Lisa fece altrettanto, li applaudì dalla loro cabina. Loro fecero profondi inchini al pubblico, poi parlottarono tra di loro. Alzarono lo sguardo verso Lisa e furono loro, stavolta, ad applaudire lei. Lei si commosse, e credette di essere la persona più fortunata al mondo.________________ Lisa tornò nel camerino con l'adrenalina che le scorreva nelle vene. Aspettò i ragazzi per congratularsi del bellissimo concerto. Arrivarono facendo casino come al solito e, appena la videro, corsero ad abbracciarla. -Grazie! Questa sera ci siamo sentiti suonare un po' di più - la ringraziò George. -Sei stata magnifica! - si complimentò Paul. -Voi lo siete! - rispose lei, grata. Quella sera brindarono alla vita, alla musica e alla felicità.
   
 
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