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Autore: _Eleuthera_    28/05/2009    10 recensioni
Un sogno.
...s’accorse solo allora del nodo che gli era salito in gola.
[Flashfic: 240 parole] [Quasimodo POV]
Genere: Triste, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasimodo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CON QUALE CUORE

 

Sognò le sue dita, morbide e intatte, sfiorare il suo viso deformato, riempiendolo di calore.

Sognò il sorriso solo per sé, gli occhi rivolgere lo sguardo scuro solo a lui, perso nella dolcezza immensa di quegli abissi che lei, silenziosa, gli dedicava.

Sognò di avere, senza paura, le sue mani tra le proprie, un abbinamento impossibile che, pure, completava quel vuoto pulsante nel suo petto, quel margine della propria esistenza che prima credeva irraggiungibile.

La sognò nuda, come impalpabile, di fronte a lui, calda e innocente, luminosa come un bagliore di luna.

Sognò di violare le sue labbra con desiderio disperato e bellissimo, nell’esplosione di mille schegge d’intensità feroce nella testa, in un gesto che non aveva mai creduto.

E sognò quel bacio una, due, tre volte, lei con le mani morbide sulle sue spalle sbagliate, lui che accarezzava quei capelli freschi e impossibili, con una dolcezza di cui non avrebbe mai pensato.

E si svegliò, ansimante e spaventato, nel buio denso e terribile della notte, stringendosi la testa tra le mani.

Si svegliò, lanciando un grido muto nella tenebra, senza capire, accaldato, sgomento.

Tremante, aveva impressa nello sguardo l’immagine di lei come non l’aveva mai vista.

Aveva chiuso gli occhi, disperato, mentre il sogno fuggiva e il suo cuore batteva forte.

Sconvolto, s’accorse solo allora del nodo che gli era salito in gola.

Non avrebbe mai capito, lo sapeva, non avrebbe mai capito.

 

 

Con quale cuore prego ancora Notre-Dame?

 

 

 

 

 

 

 

...................................corner A

Pochissime parole.
L'ho scritta un sacco di tempo fa.
Volevo far capire quanto fosse umano, questo povero ragazzo. Quanto fosse un ragazzo.
La frase finale è tratta da "Bella", dal musical Notre-Dame de Paris.
Se avete letto, vi ringrazio infinitamente. Se recensite, è un infinito al quadrato.
Ele.

   
 
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