I riverberi delle maledizioni illuminavano tutta la strada, le esplosioni le riempivano la testa impedendole di pensare lucidamente. C'era sangue sotto e intorno a lei, rosso e denso. Non pensava di averne cosi tanto in corpo. Skie lo sapeva di star morendo, l'aveva capito ma avrebbe voluto avere più tempo. Sentiva lontane le voci di Sturgis e Frank che urlavano il suo nome, che urlavano il nome di Marlene. Le sentiva ovattate e riusciva a distinguerle dagl'anni passati a sentirle ogni giorno. Anni lontani una vita intera. Da dove si trovava la poteva Marlene. Era finita schiacciata dai detriti di una palazzina, i capelli di solito biondissimi erano diventati più rossi di quelli di Lily. E poi lo vide ergersi sopra di lei. Voldemort. -È ora del colpo di grazia, signora Black.- E Skie chiuse gl'occhi, accettando la morte. E tanti, forse troppi, rimpianti vorticarono nella sua mente. Il rimpianto di non aver fatto pace con Sirius. Il rimpianto di non poter più invecchiare al suo fianco. Il rimpianto di non vedere Athena fare la sua prima magia. Il rimpianto di non vederla crescere. Il rimpianto di non poterla accompagnare all'Espresso per Hogwarts quando sarebbe stata ora. Il rimpianto di non poter veder nascere il figlio di Remus e Marlene, che doveva essere morto anche lui, insieme a sua madre. Il rimpianto di non poterci essere, quando Sirius e Remus sarebbero crollati dal dolore. Il rimpianto di non poter più mantenere fede a quella promessa fatta a undici anni, ormai lontana una vita intera. L'Avada Kedavra la colpi dritta al petto, stupendosi di non provare più dolore. Esalò cosi il suo ultimo respiro, Skie Lions. Tanti rimpianti per una vita che non avrebbe più vissuto e mille ricordi di una vita ormai finita.