Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: _laragazzadicarta_    16/01/2017    2 recensioni
«John, stringimi.»
«Non posso, Paul.»
_______________
Può una foto mostrare più di quanto il volto della persona stessa possa fare? Questi sono gli interrogativi che si pone la giovane Pattie Boyd quando trova una misteriosa foto a casa di sua nonna. La giovane scoprirà la storia del ragazzo ritratto nella foto e ne rimarrà molto colpita. Una storia tra passato e presente, amore e vizio, bianco e nero. Un viaggio oltre oceano alla ricerca della felicità.
Genere: Angst, Erotico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney, Quasi tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Wanderlust.

Capitolo ottavo.

« Il rosso è il colore della vita. Il rosso è il colore dell’amore. Il cuore che pulsa e le labbra affamate. E’ la passione, la rabbia, il sangue. Il sangue che scese lentamente sul collo albino di Paul, inquinandolo » .
« È pronto il pranzo, signora Asher » incalzò il maggiordomo entrando nel gazebo ed interrompendo la narrazione.
« Signora, la prego non mi lasci così. Non mi lasci in questo limbo d'inquietudine » supplicò Pattie. Si stava affezionando a quella storia surreale, non avrebbe sopportato un così aspro destino per il suo protagonista.
« Alfred... » chiamò la signora Asher « ... servici qui il pranzo. Il sole ristora le mie piaghe e a quanto vedo la signorina non può attendere oltre ». Pattie ringraziò la signora con un dolce sorriso. « Allora? Cosa successe a Paul ? » chiese la ragazza dai vispi occhi color cielo.
« Non posso risponderti con precisione. Come avrai capito ero impegnata in atti di cui in parte mi vergogno. Quando giunsi in quel luogo buio trovai solo John con gli abiti intrisi di sangue ed un corpo esanime steso sul pavimento tinto di quello stesso rosso. Non vidi mai più quel ragazzo irlandese se non nei miei ricordi più intimi ».
Pattie si portò le piccole mani alla bocca immaginando quell'orrore.
« Non può essere morto, non in un modo così atroce » sussurrò Pattie con gli occhi pieni di lacrime. Strano come gli esseri umani si affezionino così velocemente. Eppure la giovane sentiva un forte legame con quel ragazzo dai capelli corvini.
« Non ho mai detto che il corpo disteso sul pavimento apparteneva a Paul, cara » sorrise l'anziana «... John arrivò poco prima che l'ispettore Sutcliffe potesse portare a termine il suo malsano piano. Prese un coltello dal vassoio che aveva in mano e glielo conficcò nello stomaco », Pattie tirò un sospiro di sollievo «... Paul scappò via, quale altra scelta aveva? John affermò che il suo gesto era dettato dalla legittima difesa e grazie alle mie conoscenze il caso di archiviato »
« Scappato via? Non sa dove? E John? Non l'ha seguito? »
« Purtroppo l'età m'impedisce di ricordare con precisione degli eventi che mi hanno arrecato così tanto dolore. Paul si rifugiò per alcuni giorni in quella capanna dove tutto era cominciato, John li andò a trovare per alcuni giorni, forse per curargli la ferita alla giugulare. Non so cosa successe in seguito, un giorno John tornò in lacrime e non fece più ritorno alla capanna »
« Dov'è John ora? »
« È rimasto con noi al casino, poi è andato via. Aveva la sua visione da portare a termine » sorrise madame Asher sorseggiando del vino.

Pattie intrattenne un forte legame d'amicizia con la signora Asher, quest'ultima riconosceva nella giovane la figlia che non aveva mai avuto, finché un giorno d'inverno l'anziana, ormai provata dagli anni, non spirò serenamente nella sua dimora londinese. Il nome del giovane l'irlandese tornò più volte nelle loro conversazione e l'anziana non mancava di raccontare alla giovane dolci aneddoti dei mesi che aveva passato con lui. Eppure nulla riusciva sedare la sete di conoscenza che Pattie nutriva nei confronti di quella storia così avvincente.

Era un freddo giorno d'inverno, Pattie si recò alla dimora della sua cara amica e ancora una volta si trovò ad osservare il batacchio che ritraeva del leone così maestoso. Bussato alla porta, i grandi occhi della giovane incontrarono i tristi occhi del nipote di madame Asher. In alcuni casi le parole sono superflue, gli occhi possono dire molto di più. Pattie si rifugiò tra le braccia di Eric e lui la strinse aggrappandosi a lei come l'ancora fa con gli abissi del mare.

Era tornata l'estate a Londra e il rapporto tra Eric e Pattie era diventato sempre più forte. Che i due giovani si amassero era evidente anche ad un cieco e i continui battibecchi tra i due finivano sempre con una dolce riconciliazione.
« Pattie, sai ieri frugavo tra le cose della nonna... » sorrise il giovane Clapton.
« Cercavi altri denari da sperperare? » rise la ragazza ben consapevole dei vizi del suo amato.
« Non è importante. Credo che la nonna ti nascondesse qualcosa »
Pattie non capì subito a cosa alludesse Eric mentre sventolava una lettera con un francobollo d'oltreoceano.
« Questa lettera è stata spedita sei mesi fa da un paesino dell'Oklahoma »
« Tu non hai parenti in Oklahoma » affermò la giovane rizzando la schiena.
« Appunto ».


L'ANGOLO DELL'AUTRICE DEMENZIALE:
Spero non vi siate dimenticati di me! Rieccomi con questo capitolo abbastanza inutile, però necessario. Questo capitolo sancisce la fine della prima parte della storia. E ben venga la seconda parte. Come sempre se avrò un paio di recensioncine aggiornerò!
A presto,
-Vit
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: _laragazzadicarta_