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Autore: Katniss2507    16/01/2017    0 recensioni
Si voltò verso Mary con la faccia stralunata – Cosa…? – cercò di mettere in fila altre parole di senso compiuto, ma proprio in quel momento sembrava che il suo cervello avesse smesso di funzionare.
C’era DECISAMENTE qualcosa che non andava.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Paciock, Lily Evans, Mary MacDonald
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Ciao a tutti :)
Ammetto di essere imperdonabile. Ho praticamente lasciato “morire” il mio account, e di questo me ne rammarico.
Ad onor del vero, questa non è altro che la riscrittura di una storia precedentemente pubblicata,una storiellina ancora piuttosto incerta dal punto di vista narrativo,ma che mi ero divertita enormente a scrive. Ho cercato di smussarne gli angoli, e di provare a conferire al testo quel tocco di naturalezza in più che, in tutta onestà, mancava.
 Come sempre, le recensioni sono ben accette. Buona lettura, bacioni!
Fra






Quando quella fredda mattina di Gennaio un’assonnata Lily Evans fece il suo ingresso in sala grande, notò immediatamente che qualcosa decisamente non quadrava.
Tanto per cominciare l’enorme massa di studenti, solitamente assonnata e poco attiva a quell’ora così infame, era in preda ad una strana euforia.
Era il caos.
Membri di questa o di quella casa facevano la spola di tavolo in tavolo, intenti a confabulare con vocette eccitate.
Un gruppetto di Serpeverde , attorno ai quali si era radunata una piccola folla di studenti, raccoglieva scommesse dei compagni facendo tintinnare i galeoni, come la peggior bisca di Londra. Lily giurò persino di vedere diverse ragazze singhiozzanti affondare le facce in grandi fazzoletti e tirar su con il naso, da smuovere a compassione i muri.
E tutto questo avveniva sotto lo sguardo pacato di Silente, che sembrava guardare quella scena grottesca con uno scintillio divertito negli occhi azzurri, mentre la professoressa McGranitt cercava, inutilmente, di riportare l’ordine.


Una cosa del genere era fuori da ogni logica.


In quel momento, una ragazzina di Tassorosso seduta vicino alla porta d’ingresso la notò, e dopo aver squittito un petulante - Alfie…Alfie, è lei - prese a bisbigliare qualcosa al compagno sedutole di fianco, guardando spudoratamente nella sua direzione. Lily trasalì e distolse subito lo sguardo, arrossendo furiosamente.
Che diavolo prendeva a tutti quanti?


Malgrado la voglia di urlare a quella ragazzina indisponente cosa avesse da guardare fosse grande, mantenne i nervi saldi. Era pur sempre un prefetto, e sarebbe stato molto infantile mettersi a litigare con una mocciosetta. 
Avanzò tra le tavolate sempre più imbarazzata ed inferocita, accompagnata da un coro di mormorii e risatine. Il trambusto iniziale che l’aveva accolta era andato via via scemando, ma , paradossalmente, cominciò a farsi strada in lei la brutta sensazione che di lì a poco qualcosa le avrebbe definitivamente incasinato la giornata.
 Dal tavolo dei Grifondoro la sua amica Mary McDonald alzò una mano per attirare la sua attenzione, risvegliandola dal suo momentaneo stato di trans. Lily prese posto al suo fianco appoggiando la borsa con i libri accanto a se, e salutò le sue compagne con aria sospettosa.
-Si può sapere cosa sta succedendo? - mormorò sottovoce ad Alice Prewett, che le stava seduta di fronte  - Perché tutti mi guardano come se fossi un dannatissimo fenomeno da baraccone ? E…perché Malfoy ha appena passato una mazzetta alla Kirk?- aggiunse sbigottita e sempre più sconvolta.
La piccola Prewett, solitamente loquace e briosa, borbottò qualche frase evasiva, lanciando un’occhiata nervosa alla bionda Mary, che fingeva stoicamente di ignorare il trambusto generale. La grifondoro le scoccò uno sguardo d’avvertimento, iniziando a spalmare un’abbondate quantità di marmellata sulla sua fetta di pane –  Sono solo un branco di idioti pettegoli ed esagitati, Lils, non farci caso-                                                                              
- Esattamente – si affrettò ad aggiungere Alice  – non badarci….piuttosto, avete saputo? Pare che ad Hogsmeade Madama Mellory abbia aperto una nuova atelier…oh, dobbiamo andarci assolutamente…-
 Lily alternò lo sguardo tra le due compagne, cominciando a sospettare seriamente che stessero cercando di nasconderle qualcosa di terribile. Dubitava che l’apertura del nuovo negozio di abbigliamento, o chissà quale altra diavoleria frivola, avessero a che vedere con quel clima di isteria generale.
- Ragazze, c’è forse qualcosa che dovrei sapere?-
-NO- risposero in coro quasi urlando – Va tutto bene- le assicurò Mary con un sorriso tirato- tutto normale…si-
Alice fece spallucce  con lo sguardo più innocente del suo repertorio e riprese a chiacchierare di moda e vestiti, cercando di coinvolgere Lily in una conversazione sempre meno sensata.
La ragazza, per niente rassicurata dallo strano comportamento delle amiche, cominciò a piluccare del cibo, provando a distrarsi. Stava giusto sorseggiando un bicchiere di succo di zucca ghiacciato, quando una risatina giuliva alle sue spalle le fece del tutto perdere la pazienza. Lily si voltò di scatto con aria tutt’altro che pacifica, pronta a divorare chiunque si fosse trovato nel raggio di pochi metri, e si ritrovò davanti  agli occhi delle tette gigantesche. Dall’alto del suo metro e settanta, Amanda Carter guardò la rossa grifondoro con un sorrisino saccente, sbattendo melensa le sue lunghissime ciglia cariche di mascara.
-Amanda…- biascicò Lily un pelino spaesata.
Di tutte le oche starnazzanti che si aggiravano per il castello, Amanda era senza dubbio la peggiore. Snob, altezzosa, sempre circondata da uno stuolo di cavalieri adoranti, era la prova vivente che anche nella casa di Corvonero ci fosse posto anche per dei perfetti idioti. Lei e Lily si erano sempre cordialmente odiate, e l’ultima volta che avevano azzardato qualche timido tentativo di conversazione, avevano finito col tirarsi cesoie e pugni di concime nella serra di erbologia.
- Buongiorno, Evans – miagolò giuliva la corvonero – non trovi che oggi sia una giornata meravigliosa?-
Lily scambiò uno sguardo titubante con Mary e Alice, per poi riportare l’attenzione sul viso pesantemente truccato di Amanda
– Posso fare qualcosa per te, Carter- tagliò corto cercando di non essere troppo scortese. In realtà le avrebbe volentieri dato uno spintone, tanto per toglierle dal viso quell’espressione gongolante di trionfo. Che diavolo voleva quella svampita?
Amanda ridusse gli occhi a fessure, fissando Lily con trionfante malvagità – Ti da fastidio, vero Evans? – gorgogliò con voce stridula giocando con i capelli in maniera civettuola. Poi si accostò al suo orecchio con aria confidenziale – non te la prendere, ha scelto la migliore in fin dei conti. Cioè, guardati, sei così… anonima…sempre con quel naso in mezzo ai libri…sempre con quell’aria da piccola saputella…-  - Sparisci Carter- sputò Mary velenosa prendendo Lily per un braccio – a forza di respirare la stessa aria finiremo col ringallinirci anche noi-
Amanda si ritrasse rapidamente, con un lampo d’ira negli occhi – Siete solo invidiose, tutte voi…- - Cosa dovrei invidiarti?- chiese Lily con tono falsamente gentile – l’ultimo neurone che ti è rimasto?-
Amanda la fissò cattiva, pregustando già l’effetto delle sue parole   - Chiedilo a James quello che dovresti invidiarmi-
Al tavolo dei Grifondoro calò un silenzio innaturale. La tensione era nell’aria, la si poteva tagliare con un coltello. Amanda, con un ultimo sguardo soddisfatto, si avviò  baldanzosa verso le sue compagne di casa, che la accolsero al tavolo di corvonero con urletti estasiati. Lily, basita, rimase ad osservare quella iena con la bocca spalancata, cercando di registrare e dare un senso alle parole che la corvonero le aveva appena sbattuto in faccia.
Si voltò verso Mary con la faccia stralunata – Cosa…? – cercò di mettere in fila altre parole di senso compiuto, ma proprio in quel momento sembrava che il suo cervello avesse smesso di funzionare.
C’era DECISAMENTE qualcosa che non andava.
Lily si guardò intorno più confusa che mai, cercando di carpire informazioni ad altri compagni di casa, ma tutti evitarono accuratamente di guardarla. Alice si schiarì la voce, attirando discretamente l’attenzione della Evans. Si strinse nelle spalle a disagio – Dobbiamo dirle…- disse ricambiando l’occhiata ammonitrice di Mary - insomma, cosa vuoi che le importi?-  -…. Ehm…Ragazze, io sarei presen…..- - Sta zitta, Alice…- sibilò Mary sferrandole un calcio sotto il tavolo. Una risata maschile simile ad un latrato interruppe le due ragazze che avevano iniziato a battibeccare.
-Bene bene, MacDonald! Nervosette stamattina,vero?-
Sirius Black guardava la ragazza con un luccichio sbarazzino negli occhi grigi. Le tre grifondoro non l’avevano sentito arrivare, e ora lo fissavano tutte con espressione sorpresa. Lily fu la prima a riscuotersi, e scoccò a Sirius il solito sguardo di disapprovazione che riservava sempre a lui e ai suoi degni compari.
- Cosa succede qui?- domandò divertito prendendo posto a fianco di Alice e rubandole una fetta di torta dal piatto – che mi sono perso?-
Mary gli lanciò un’ammonizione silenziosa con lo sguardo, poi si rivolse  alla sua compagna di casa.
 - Lily…ti devo parlare – disse, prendendola per un braccio – vieni….-
- MacDonald, non mi dirai che non sa ancora nulla!?-  strepitò Sirius con fare fintamente innocente – e dire che ormai tutta la scuola ne è a conoscenza…-
- Taci Black!-
 - E tu esci con me, McDonald…-
La situazione aveva decisamente del grottesco. Black e Mary litigavano, Alice li fissava sbalordita, la Carter, al tavolo dei corvonero, aveva ricominciato a sghignazzare come una bambina cretina, e Lily si spazientiva ogni minuto di più, sentendosi trattata come una povera babbea lasciata.
- Volete piantarla di parlare come se non fossi presente?- sbraitò stizzita scuotendo i capelli rossi con aria contrariata – Black, o sputi il rospo o farò in modo che la McGranitt ti metta in punizione per il resto dell’anno…e no, NO Mary, non osare contrariarmi-
- Va bene, va bene. Non c’è bisogno di scaldarsi tanto Evans!- sospirò Sirius, grattandosi il naso aristocratico – Ci sono buone nuove per te, in effetti….credo che, da ora in poi, James non sarà più un problema serio per te-
- E’ morto?-
 - No, anzi, è più vivo che mai- il ragazzo fece una pausa teatrale per poi lanciare a Lily uno sguardo divertito – si è trovato la ragazza, contenta? così non ti chiederà più di uscire e lascerà me in pace-
Un gelido silenzio seguì le sue parole. Mary si batté esasperata una mano sulla fronte – Ecco, ci siamo- 
Sirius, incuriosito, alzò lo sguardo su Lily, e quasi ci rimase secco. La ragazza aveva gli occhi sgranati, grandi come due palline da golf, e le labbra talmente strette da far concorrenza alla McGranitt. Sulla tempia vedeva chiaramente pulsarle una vena; emanava un aura un pelino inquietante.
- Stai bene, Evans?- Domandò con un filo di voce cercando di sondarne le reazioni- Ma che ti prende?-
- Non mi importa un fico secco di quello che fa Potter. Per quanto mi riguarda può anche fidanzarsi con la piovra gigante- disse la ragazza digrignando i denti e perdendo quel briciolo di calma che le era rimasta in corpo.                                                                                                                       Lily si diede mentalmente della sciocca. Non le importava niente di Potter. Era solo un fighetto tronfio e pieno di boria. Non le importava,NON LE IMPORTAVA NEANCHE UN PO’.
-Beh, quasi- aggiunse Sirius con espressione seria- visto che si tratta della Carter-
- Black, vuoi chiudere quel dannatissimo becco? Sei peggio di una zitella pettegola- lo rimbeccò Mary, montando su tutte le furie.                                                                                                                                                                                      
- Ma che ho detto? Tanto lo sapevano tutti ormai…e poi la Evans è felice come una Pasqua… non è vero Evans? Evans?-
Ma Lily era scomparsa. Puntando lo sguardo  all’ingresso della sala grande, Mary intravide i capelli rossi dell’amica scomparire di corsa in mezzo agli altri studenti.
Oh,povera Lily…     
- E adesso perché è scappata via come una matta? Ah, le donne, chi vi capisce è bravo-
-Hai la sensibilità di un troll di montagna, Black- mormorò la ragazza – e per di più, da bravo uomo cavernicolo, non capisci niente-
Ma forse, dopotutto, era meglio così. Il vero problema però, e questo sia Mary che Alice lo sapevano bene, si sarebbe presentato quando Lily finalmente avrebbe capito quello che rifiutava categoricamente di voler capire.
  
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