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Autore: cin75    16/01/2017    8 recensioni
Come il legame dei due fratelli riesca ad andare anche oltre l'incoscienza. La forza del sentimento fraterno che li lega riesce a raggiungerli anche quando non possono comunicare.
Genere: Avventura, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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SAM
 

In ospedale

Quando il dott. Lewis uscì dalla stanza di Sam, dopo che il fratello era stato sottoposto ad ogni tipo di visita sia fisica che radiologica, quello che Dean gli lesse in volto non aveva niente di rassicurante.
“Allora?!” chiese ansioso, il cacciatore.
“Dean, avete salvato la vita di mia figlia e io sarò in debito con voi per tutta la vita e farò per voi tutto quello che è nelle mia possibilità per aiutarvi…” fu il criptico preambolo del medico.
“Venga al dunque, Lewis. Come sta Sammy?!” quasi lo aggredì Dean.
Il medico gli mise una mano sulla spalla e lo invitò a mettersi in disparte , per evitare di intralciare il passaggio del personale medico.
“Gli abbiamo fatto dei controlli e lo abbiamo sottoposto ad una total body…” disse il sanitario.
“E allora?!”
Lewis sospirò, decisamente in colpa. Tanto da non riuscire ad andare avanti e dare quella triste notizia.
“E allora??!” e questa volta lo aggredì decisamente.
“Tumore!” esclamò alla fine il medico.
Il respiro di Dean si gelò nei polmoni. Per un attimo che sembrò essere fatto dell’eternità intera , la parola tumore riecheggiò feroce nella sua testa.
“Come…tumore?!” sibilò sconvolto.
“Gliobastoma multiforme. Terribilmente comune. Terribilmente letale.”
“Cazzo!!”
“Mi hai detto che quando avete lottato con il mostro a cui davate la caccia, quell’essere ha afferrato Sam alla testa?!”
“Sì…sì….ma lui….non…”
“Il tumore è lì ed è esteso. Deve averglielo trasmesso quando lo ha afferrato.”
Dean deglutì. Un tumore. Alla testa. Sam…malato…in un modo che lui non poteva guarire.
“Esteso….Ha detto esteso?” Ripetè sperando di aver inteso male.
“Sì!” e il cacciatore chiuse gli occhi. La sua mascella si contrasse dalla frustrazione.
“Esteso come? Quanto?!”
“Molto. Purtroppo.”
“E cosa potete fare fin quando il mio amico non risolve la situazione?!”
“Farò per Sam tutto quello che posso, ma ci tengo a dirti che in casi come questo, in situazioni cliniche come quella in cui si trova Sam, tutto ciò che faremmo è una terapia antidolorifica.” Furono le parole incredibilmente dolorose che Dean fu costretto a sentire.
Poi, in un attimo, il suo volto divenne di nuovo glaciale.
“Beh! Sam non è una normale situazione clinica….quindi faccia tutto quello che può! Intesi?!” ringhiò rabbioso.
Il medico inspirò colpito da quelle parole e dal tono usato. Ma comprendeva. Come non avrebbe potuto.
“Naturalmente!” esclamò in risposta, ma senza astio.
Quindi fece per andarsene ma Dean gli afferrò un braccio e lo trattenne costringendo il medico a voltarsi verso di lui.
Lewis fissò i suoi occhi verdi brillanti disperati, poi la mano stretta intorno al suo bicipite  e poi ancora il volto del ragazzo di fronte a lui.
Dean mollò immediatamente la presa e deglutì apprensione e imbarazzo.
“Mi…mi dispiace!” sussurrò.
“Lo so!” convenne il medico.
“Ma non posso perderlo, dottore. La prego, lo tenga in vita. Mi dia il tempo….dia il tempo a Castiel di trovare quel bastardo. La supplico!” e stava davvero implorando.
“Non uscirò da questo ospedale fin quando le cose non saranno risolte. Te lo giuro, Dean!” fu la solenne promessa. “Te lo devo. Lo devo a Sam. E lo farò!” e andò via mentre Dean si ritrovò a sussurrare un timido grazie alle spalle del medico che lo aveva appena lasciato solo.
 
Il cacciatore, poi, dopo aver ripreso almeno per quello che poteva il controllo delle sue emozioni, si stirò la giacca ancora e in parte sporca della lotta, si accinse ad entrare nella stanza del fratello.
Quando ne varcò la soglia, Sam era disteso a letto. La piccola tv della stanza accesa su un canale a caso.
Un paio di flebo gli erano state applicate per sostenerlo e aiutarlo. Sul volto i segni della lotta contro il mostro.
Negli occhi , ora rivolti al fratello maggiore, la consapevolezza di essere di nuovo nei guai fino al collo.

“Ehi, Dean!!” fu il saluto flebile.
“Ehi, Sammy! Come stai , come ti senti?!” chiese diplomaticamente.
“Dimmelo tu! Tanto in tv,  la mattina, non c’è niente di bello. Dovresti saperlo!!?” disse lanciando uno sguardo sarcastico al piccolo televisore.
“Cosa?!” fece fingendo perplessità.
“Andiamo. Non sono stupido e so che cosa è capace di fare quel mostro. E lo so bene quanto te, che il fatto che mi abbia afferrato in quel modo non è niente di buono. Quindi, sputa il rospo. Di che morte devo morire se Cas non lo ferma in tempo?!”
“Sam…Sammy non dire così!” lo richiama il maggiore.
“E come devo dirlo, Dean?! Non prendiamoci in giro. Avanti. Dimmelo!” lo spronò Sam, vedendo palesemente quanto fosse frustrato il fratello.
No! Non doveva essere davvero niente di buono!
“Sammy!!” esalò demoralizzato il maggiore.
“Dimmelo!!” insistette l’altro anche se a fatica.
“Tumore.” fu la risposta. Assurda. Scioccante.
“Cosa?!” quasi sussurrò Sam. Si aspettava una qualche violenta infezione, o danno agli organi. Qualcosa che comunque , era convinto, poteva combattere.
“Tumore al cervello. Quel bastardo quando ti ha afferrato …lui ti ha….”
“…bruciato il cervello!” finì sarcastico, per lui, Sam. “E’ finita!” convenne poi, con un ‘assurda convinzione.
“No! No!!” si arrabbiò Dean e gli andò vicino. “Niente è finito fin quando non è finito. Cas gli sta attaccato al culo e vedrai che fra qualche ora chiamerà per dirci che lo ha fatto fuori e per vantarsi con me e sbattermi in faccia che non è più un cacciatore alle prime armi.” si sforzò di scherzare , Dean.
“Perché?!” chiese inaspettatamente Sam e Dean lo guardò un attimo stranito.
“Perché , cosa?!”
“Perché lo hai fatto andare da solo? Perché sei rimasto qui e lo hai lasciato senza copertura?” sembrò rimproverarlo per quella mancanza tattica.
“Sam..andiamo. Io….”
“Se la cosa è risolvibile come hai detto tu, non c’era bisogno di mandare Cas allo scoperto da solo. Non lo avresti mai fatto almeno che la cosa, qui….” indicando se stesso. “…non fosse ormai al limite.”
“Sammy stai esagerando.”
“Davvero?!”
“Sì. Lo so, si tratta di uno stramaledettissimo tumore. Al cervello.” precisò. “ Ma io non avrei potuto niente contro il mostro. Lo sai. Cas, invece , sì e lo farà. E tu hai bisogno di aiuto. Quindi io non mi schiodo da qui. La questione è chiusa. Fattene una ragione!” asserì autoritario.
   
 
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