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Autore: Cry_Amleto_    16/01/2017    0 recensioni
/Seguito di "Lost Time"/
[Stony!]
Tratto dalla fanfiction:
"Forse avrebbe vinto. O forse no.
Forse sarebbe sopravvissuto. O forse no.
Forse lo avrebbe salvato. O forse no.
L'unica cosa certa, è che aveva bisogno di rivedere colui che aveva perso in quel dannato disastro."
Genere: Angst, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: Missing Moments, Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lost'
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{Seconda parte-Falling inside the black}

[Fall]

Tonight I'm so alone
This sorrow takes ahold...
(Stanotte sono così solo
Questa pena è soverchiante...)

Aveva freddo, tantissimo freddo.
Un freddo mortale, come mai ne aveva provati in vita sua. 
Un freddo che gli aveva artigliato le viscere, che gli aveva congelato il cuore.
Eppure... Eppure credeva di star andando in fiamme. Credeva di non essere diventato altro che cenere.
E invece eccolo lì, a tremare di freddo, mentre lentamente cadeva.
Cadeva, cadeva, cadeva. 
Non c'era alcun appiglio da afferrare, nessuna mano gentile tesa verso di lui. 
I suoi occhi non riuscivano a cogliere niente che non fosse Oscurità, un nero pece da cui non sapeva sottrarsi. Neanche la flebile luce del Reattore riusciva a tagliarla.

Non riusciva a fare alcunché. Il suo corpo non reagiva agli ordini che gli imponeva, abbandonato a se stesso in quella lenta ma inesorabile caduta senza fine. 
Non riusciva neanche a dar voce alle parole sconnesse che si agitavano nella sua mente esausta. Aveva bisogno di riposare. Era così stanco, sarebbe stato così facile lasciarsi andare...
No! Non poteva arrendersi in quel modo! Aveva promesso a Steve che sarebbe tornato, e lui avrebbe onorato la promessa in tutti i modi possibili ed impossibili che gli venissero in mente.
Ma, per quanto la sua mente viaggiasse veloce, era incapace di muovere un muscolo, figurarsi aprire un portale interdimensionale con meno di niente a portata di mano! 
Aveva fatto tanto in vita, di buono, di brutto. Nel suo DNA non era incisa la parola 'impossibilità'. Perché era quello che faceva, rendeva 'possibile' ciò che il resto del mondo considerava 'impossibile'. 
Eppure eccolo lì, condannato a cadere cadere cadere, senza riuscire a risalire, senza riuscire a schiantarsi, come in quell'incubo che l'aveva tormentato così a lungo. 
Solo che questa volta non ci sarebbe stato alcun risveglio.
E fu allora che lo sconforto fu spazzato via dalla rabbia. Una rabbia cieca, che gli annebbiò la vista, che fece nascere un grido inumano dal centro del proprio petto, che giunse alle secche labbra socchiuse. Non era giusto! Non poteva morire in quello sciocco modo! Voleva tornare a casa, voleva tornare da Steve, riabbracciarlo, baciarlo, dirgli che non lo avrebbe lasciato, mai più. Voleva fargli capire che, per quanto potesse essere difficile, lui avrebbe imparato ad amarlo come mai aveva fatto, avrebbe imparato ad amare veramente. Avrebbe rinunciato a tutto quello che lo aveva reso Tony Stark fino a quel momento, avrebbe lasciato le luci della ribalta, avrebbe ceduto tutti gli arti, la sua mente brillante, TUTTO , pur di tornare a casa, pur di non morire da solo, in quel territorio infinito, sconosciuto, irraggiungibile.
E fu allora che la caduta si fermò dolcemente, come se stesse planando. Poi fu solo Luce.

   
 
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