Natura, funesta genetrix
Madre č di parto e di voler matrigna
Voi, abitanti della superficie,
Quanto Oceano estende il suo
Dominio, rubandolo a Gea nera.
Nel vostro cuore c'č tanta voglia di
Vivere, di soccorrere, di amare
Stimate la vita il dono pił bello
Della Madre Natura. Invece chi
Č condannato a vivere nel buio
Sottosuolo non ha gioia, veritą,
Amore ma, per sorte, ha angoscia.
Il gregge non puņ avere coscienza
Di cosa sia la vita, e che cosa
Voglia significare l'esistenza,
Solo cosģ č possibile viver
Felici: sotto l'oblio che uccide.
La luciditą degli Inferi mi sta
Dicendo che la vita non č che un
Capriccio della Natura, matrigna,
Per avere tanta morte. E io: "e
Che se ne fa?", la risposta arriva:
"Sol cosģ puņ avere tanta vita".
Danzatrice maledetta, genitrix
Fera, la tua volontą sempre sarą
Compiuta in eterno, amen, amen.