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Autore: Meramadia94    19/01/2017    1 recensioni
Dall'arrivo di Kitty a Londra è passato un anno e la vita scorre tranquillamente. Ma un giorno questa quiete viene interrotta, e un caso di tentato omicidio attacca al cuore uno dei fratelli Holmes. Sherlock, aiutato da John, indaga. Ma ben presto si accorge che per risolvere il caso, dovrà far luce su un mistero irrisolto di un anno prima. Il caso diventa una corsa contro il tempo che in caso di sconfitta potrebbe costare molto cara.
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~'' Sei assolutamente certa di quello che fai?''- fece Mycroft.
La sera stessa, dopo aver indagato seppur a vuoto, la più piccola dei fratelli Holmes si era recata alla residenza del fratello maggiore, a Pall Mall, per spiegargli come fosse possibile che lei figurasse nel registro degli indagati per il tentato omicidio del suo fidanzato e preferiva spiegargli tutto di persona.
'' Sì. Ne sono certa.''- fece  Kitty -'' non sia mai che Lestrade venga accusato di non aver seguito tutte le piste solo perchè mi conosce.''
'' Quindi lascerai che ti mettano sotto inchiesta? E per cosa? Per dimostrare a qualcuno, una volta di più, che si sta sbagliando?''
'' Non solo per quello.''
C'era solo un modo per convincere qualcuno che stava facendo ''affari poco puliti'', a tirare il fiato, magari a dare dei segnali e forse a dire qualcosa che non avrebbe mai voluto dire.
Fargli credere di essere l'ultimo dei pensieri della polizia. Magari, se il vero colpevole leggeva dai giornali o veniva a sapere dalla tv che era la fidanzata della vittima ad essere nel mirino della polizia, faceva qualche passo falso e sarebbe stato più semplice individuarlo.
'' Sherlock è convinto che chiunque sia questa persona si aggiri per l'ospedale, il posto da cui può controllare meglio il suo operato... ha detto a Molly di stare attenta a chiunque entri nella sua stanza, medici, infermieri, addetti alle pulizie... e ha anche fatto infiltrare qualcuno della sua rete di senzatetto.''
Mycroft annuì.
'' Capisco.''- fece il politico -'' E sei venuta fin qui solo per dirmi questo?''
'' Volevo solo rassicurare il governo inglese sulla mia estraneità ai fatti...''- fece Kitty alzandosi dalla poltrona che le aveva offerto il maggiore e recuperando la giacca -'' adesso sai che sono indagata prima per divertimento di un poliziotto... ed ora come strategia per farlo uscire allo scoperto.''- nel dir così iniziò a camminare in direzione dell'uscita, con Mycroft che la seguiva a ruota.
'' Cath...''- fece il politico -'' tu lo sai vero che tra anni fa... era tutto un piano, giusto?''
La ragazza annuì. Ovvio, come non saperlo? Prima del rapimento dei figi dell'ambasciatore, le accuse nei confronti del fratello preferito, l'apparente tradimento del maggiore e poi il suicidio di Sherlock, le avevano fatto arrivare un biglietto scritto con un codice cifrato ed una chiave di cifratura che solo lei e Sherlock conoscevano. Un codice segreto che il fratello aveva ideato quando era bambina, in modo da poter comunicare con lei riguardo ai dettagli di uno scherzo ai danni del fratello più grande o altre ignare vittime, senza che questi sospettasse niente.
Avvalendosi di questo codice, Sherlock le aveva mandato una missiva in cui le spiegava che tutto quello che sarebbe successo di lì a poco era quello che doveva credere il resto del mondo, per evitare che si lanciasse in una caccia alla verità e magari si mettesse in pericolo.
'' Ma certo che lo so, me lo avete detto voi.''
'' Ma poni caso che non ci fosse alcun piano... che non avessimo previsto che alla fine Moriarty avrebbe fatto in modo che Sherlock risultasse un imbroglione pronto a mettere in pericolo chiunque pur di farsi bello sotto i riflettori... e che quindi Sherlock non avrebbe avuto nè scelta nè possibilità di uscirne vivo.''- fece Mycroft -'' Quella donna sarebbe colpevole di istigazione al suicidio oltre che di aver sospettato di una persona sulla base della sua opinione personale. E' l'infrazione della prima regola che insegnano in polizia.''
'' E allora?''- fece la ragazza.
'' E adesso, pur avendo toccato con mano di aver toppato, ci riprova. Stavolta con te.''- fece Mycroft -'' Questo non è un comportamento consono a chi rappresenta la legge.''
'' Non è un problema mio.''
'' Posso farla cacciare.''
A quelle parole, la ragazza si paralizzò sulla porta d'ingresso per poi voltarsi con meditata lentezza.
''.... prego...?''
'' Non rende onore alla sua professione sospettando solo delle persone che le stanno antipatiche e rifiutandosi di vedere altre possibilità, ragionando con una superficialità incredibile.''- le fece notare il fratello -'' Basta una tua parola, e la faccio radiare dal corpo di polizia.''
Catherine per un attimo fu tentata di urlargli contro, ma poi capì che quello oltre ad tentativo di proteggerla era anche il metodo di Mycroft per capire che tipo di persona era diventata in quegli anni in cui per poco l'aveva sentita.
'' Lei abusa del suo potere per mettere in difficoltà chi non le piace, giusto?''- fece la ragazza -'' quindi.... che differenza ci sarebbe tra una poliziotta che indaga solo le persone che non le piacciono ed una ragazzina che si nasconde dietro ad un fratello politico per fargliela pagare?''- fece Catherine con la sua voce calma ma dalla quale traspariva la fierezza di un soldato -'' tu e Sherlock mi avete sempre insegnato ad affrontare la vita e le persone a muso duro, senza maschere e paraventi. E' quello che farò.''
Non negava che le sarebbe piaciuto vedere Sally con la coda tra le gambe... ma non era certo mandandole maledizioni o programmando vendette che avrebbe salvato Nicholas.

'' Dove pensi di andare?''- fece Sherlock parandosi di fronte alla scala che portava alle stanze superiori, con un'espressione indecifrabile in viso.
Era arrivata da nemmeno cinque minuti ed aveva visto il fratello e l'amico intenti ad osservare varie voto e fogli appesi sulla parete dove oltre ad alcuni fori di proiettile c'era anche uno smile di vernice gialla ed aveva annunciato loro che avrebbe portato in camera sua la borsa e la giacca prima di raggiungerli per mettersi a lavorare al caso. I due si erano scambiati un'occhiata che variava dal sopreso al terrorizzato, e neanche un secondo dopo, con uno scatto che avrebbe fatto invidia persino al più agile dei felini, il fratello maggiore le si era parato davanti alla scala con un sorrisetto strano.
'' In camera mia?''- sapeva bene che non era grammaticalmente corretto rispondere ad una domanda con un'altra domanda, ma il comportamento del fratello la insospettiva.
'' Non preferiresti la poltrona del soggiorno ed una tazza di tè?''- fece John arrivandole alle spalle con un sorriso nervoso in faccia.
Li squadrò tutti e due con sospetto, domandandosi come mai entrambi stessero cercando in tutti i modi di tenerla lontana dalla sua stanza.
'' Che cos'avete combinato, ragazzi?''- fece con tono indagatore.
'' Niente...''- fecero i due amici in coro, mentre Catherine spostava il fratello dal passaggio.
'' Quanto ci mette, secondo te?''- fece John iniziando a tapparsi le orecchie.
Il consulente investigativo guardò il suo orologio -'' Otto secondi per arrivare alla sua camera... due per aprire la porta...
Dieci
Nove
Otto
Sette
Sei
Cinque
Quattro
Tre
Due...''
...
...
...
'' AAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!''- l'urlo che lanciò la minore dei fratelli Holmes somigliava molto a quello di un leone ferito a morte.
I due uomini corsero su per le scale, anche se sapevano già cos'era accaduto.
Trovarono Catherine in piedi sul ciglio della porta, la giacca e la borsa ai suoi piedi, gli occhi azzurri quasi vitrei e la pelle diafana ancora più bianca di com'era a cose naturali.
La stanza della giovane era completamente a soqquadro: il letto disfatto, il materasso sul pavimento, i cassetti dello scrittoio e della cassettiera aperti, quello che c'era dentro sparso sul pavimento, l'armadio aperto, i suoi libri buttati per terra...
'' Cosa. Diavolo. E'.Successo. Qui.''- fece la ragazza scandendo la frase parola per parola.
'' Beh...''- fece John -'' Sai che il sergente Donovan sospetta di te per l'avvelenamento di Nicholas e tu non hai voluto saperne di uscire dal registro degli indagati... e questo comportava la perquisizione dei tuoi effetti personali.''
'' Perquisizione?!?''- fece la ragazza cercando di trattenere una crisi isterica -'' Devastazione, vorrai dire... che accidenti stavano cercando?!?''
'' Un veleno non rintracciabile con le analisi normali... ma tutto quello che hanno trovato è il tuo profumo, Eau De Cotogne.''
Kitty si guardò attorno, sempre più nervosa: quella non era stata una normale perquisizione. Era un massacro. Un attacco in uno dei suoi punti deboli. Era una Holmes, e come tutti gli Holmes anche lei aveva le sue fisime personali. Mycroft aveva la fissazione dell'avere tutto sotto controllo ed anche se ci stava attento a non mostrarlo apertamente, il pensiero che qualcosa o qualcuno potesse sfuggire al suo controllo lo innervosiva e parecchio.
Sherlock aveva la fissazione di dover capire tutto e subito, un'ora prima di tutti gli altri e di dover mantenere sempre il cervello in attività per sfuggire alla noia e alla sensazione che il suo cervello marcisse.
Lei aveva la fissazione per l'ordine. Le bastava pensare che nell'armadio ci fosse qualcosa fuori posto, un vestito caduto dalla cruccia e si svegliava anche alle due del mattino per assicurarsi che fosse tutto apposto.
Sally lo sapeva perchè la mania per l'ordine l'aveva manifestata anche nel mettere in ordine l'archivio della polizia.
Ne era certa: quella era la vendetta del sergente Donovan per averle '' insaporito'' il caffè.
'' I poliziotti con i  gradi devono avere molto tempo libero...''- fece la ragazza con voce flebile -'' se hanno il tempo di mettere in atto vendette e ripicche in pieno orario di lavoro e mentre l'orologio cammina.''
'' Ha capito pure la bambina...''- fece Sherlock rivolgendo un'occhiata al fidanzato -'' Noi invece tutto questo tempo non lo abbiamo... su, al lavoro.''

'' Cerchiamo di fare il punto della situazione...''- fece Sherlock osservando le informazioni appese al muro -'' La vittima.''
Fu John a prendere la parola -'' Nicholas Hooper, medico al suo primo vero incarico importante, amato e benvoluto sia dai colleghi che dai pazienti, ed almeno in apparenza nessun nemico.''
'' O almeno nessuna persona desiderosa del suo male nel presente.''- fece Sherlock -'' Magari qualche compagno di scuola o qualche collega invidioso del suo successo... o un' ex fiamma che non ha mai digerito la fine della loro storia. La gelosia per quanto banale è la scintilla che appicca gli incendi più distruttivi.''
'' Giusto...''- fece John rivolgendosi alla piccola di casa Holmes -'' Cath... ora sei tu la sua fidanzata... qualche signorina che non ha gradito la loro rottura... qualche infermiera che aveva un debole per lui...?''
Catherine ci pensò bene prima di rispondere ed esaminò nella sua testa tutti i discorsi che le aveva fatto in fidanzato, alla ricerca di una qualche fiamma o di qualcuna che avesse manifestato un interesse oltre il rapporto professionale, ma non le riuscì trovare niente.
'' No, nella maniera più assoluta.''
'' E che mi dici di Marie Marcado?''- fece Sherlock -'' Ha inoltrato all'ospedale in cui era ricoverata la richiesta di poter accedere ai dati della paziente...  te ne ha mai parlato?''
'' Lui no... ma il nome non mi è nuovo...''- e nel dir così scattò in direzione della sua stanza.
Sorrise scettica  e divertita, al pensiero di  quanto Sally si fosse data da fare in quella perquisizione che sosteneva essere servita a cercare prove compromettenti  contro di lei e che invece altro non era stata altro che un modo infantile di farle pagare la sfida lanciata.
Se davvero avesse voluto perquisire i suoi appartamenti alla ricerca di prove, o dell'arma del delitto, si sarebbe accorta che una delle mattonelle della sua stanza era traballante, e che sotto vi aveva nasscosto copie dei dossier di alcuni casi che per lei erano stati chiusi troppo in fretta.
'' E poi si chiedono come mai il crimine dilaga... povera Londra.''- commentò tra sè e sè.
Trovò il dossier che portava il nominativo '' M. Marcado'' e tornò di sotto.
'' Marie Marcado, eccola qua.''- fece John recuperando la fotocopia del dossier su di lei -'' Ispanica, trentadue anni, ricoverata al New London General Hospital per un incidente stradale, deceduta in seguito al ricovero. Il decesso è stato denunciato dal marito della vittima e ha intentato una causa all'ospedale.
'' Come mai hai fatto una copia del dossier?''- fece Sherlock -'' da come è stato trattato pare l'ennesimo caso di malasanità.''
'' Ho messo a posto l'archivio della polizia e sono saltati fuori diversi casi che non mi convincevano.''- spiegò Kitty -'' Non chiedermi perchè, ma c'era un punto che non mi tornava.''
'' E sarebbe, questo punto?''- fece John.
'' Troppo facile. E' come se la morte della Marcado, entrata in ospedale per una feritina da niente, ricoverara più del dovuto e poi deceduta in circostanze misteriose avesse seguito una sorta di copione.''
'' Per le morti sospette in genere, i parenti richiedono l'autopsia, ma non ricordo che qualcuno avesse presentato domanda... secondo voi perchè...?''- fece John, interrotto da Sherlock.
'' Come mai una persona che fa un incidente stradale non vuole fare la denuncia all'assicurazione?''- fece il consulente investigativo -'' Ha qualcosa da nascondere e che non vuole far sapere.
La denuncia per la morte della donna è stata fatta dal marito della donna, da questo si deduce che era lui l'unico parente nei dintorni e che poteva prendere determinate decisioni... quindi se era vero che voleva verità e giustizia per la morte della sua donna, perchè oltre a denunciare l'ospedale non ha richiesto l'autopsia?''
'' Beh...''- fece John memore di quando aveva visto Sherlock sul tavolo dell'obitorio dopo che questi aveva fatto un volo tremendo dal tetto del Saint Barth. Quando Molly gli aveva chiesto ( e solo di recente si era accorto che sperava che dicesse di no per motivi ben diversi dal tatto) se voleva prendere parte all'autopsia quasi aveva vomitato nell'immaginare il bisturi che incideva la pelle perfetta del fidanzato -'' immaginare la persona con cui programmavi di invecchiare assieme non è certo gradevole.''
'' Giusto.''- fece Sherlock -'' soprattutto se dall'autopsia saltano fuori lesioni interne, fratture rimarginante che oltre ad essere più vecchie erano anche incompatibili con l'incidente per cui era stata ricoverata.''
'' Aspetta, aspetta...''- fece John che iniziava a capire dove il fidanzato voleva andare a parare -'' Tu credi che...?''
'' E' solo un'ipotesi, non sufficenti prove per affermarlo, ma è un ipotesi come un' altra.''- fece il consulente.
'' Marie Marcado era vittima di violenza domestica che non denunciava per paura o perchè era una di quelle donne che giustificava il comportamento del compagno, forse sperando che lui capisse quando lo amava...''- fece Kitty -'' Lui però continua a picchiarla, e la picchia anche il giorno dell'incidente, ammesso che ci sia stato.''
'' Esatto.''- la appoggiò il fratello -'' Probabilmente il decesso della donna non è stato causato da un errore medico, ma è stata conseguenza di anni di abusi... forse da un'emorragia interna causata dall'ennesimo pugno.''
'' Lei muore in ospedale malgrado fosse stata ricoverata per una ferita alla fronte tra l'altro nemmeno troppo grave...''- continuò John -'' Ed il marito accusa l'equipe di medici che l'hanno seguita di negligenza sul lavoro e di aver fatto morire sua moglie, ma rifiuta che venga eseguita l'autopsia perchè sa che se l'analisi portasse alla luce vecchi traumi e forse malcurati... lui sarebbe indagato per omicidio.''
La spiegazione filava a meraviglia, eccetto per un dettaglio.
Cosa c'entrava Nicholas con la morte di Marie Marcado? Come mai aveva un modulo per richiedere una fotocopia se non l'originale della cartella clinica? Era un caso vecchio di un anno e tra l'altro non era stata nemmeno una sua paziente, il suo interessamento per quella vicenda pareva non avere la minima logica.
'' Per quale motivo un medico agli inizi della sua scintillante carriera...''- Sherlock non aggiunse che forse la sua carriera si sarebbe conclusa a breve causa potenziale ed imminente decesso del medico, anche se si trattava di una possibilità da tenere in considerazione purtroppo -'' dovrebbe interessarsi alla morte di una donna che tra l'altro nemmeno era ricoverata nel suo ospedale?''
'' Secondo la denuncia...''- fece  John leggendo il verbale fotocopiato dalla giovane Holmes -'' Il medico citato in giudizio per malasanità si chiama Anthony Reed, specializzato in microchirurgia in Germania.''
'' Anthony Reed....''- fece eco Catherine -'' adesso la cosa inizia a quadrare.''
Altrochè se quadrava.
Nicholas stava cercando di pagare un debito nei confronti di un uomo con cui si sentiva in perenne debito.

  
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