Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: NikLuk    19/01/2017    0 recensioni
Bizzarri e straordinari avvenimenti accadono all'interno delle mura: in un mondo in preda alla pazzia, i nostri eroi verranno coinvolti in deliranti vicende nelle quali la follia è all'ordine del giorno.
Ah e poi c'è tipo Fritz che fa cose strane eh va beh capitelo è un po' stressato a fare il re tutto il giorno vorrei vedere voi.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Era tempo di festa al castello del Re Fritz.

I cadaveri in stato di decomposizione al di fuori della reggia bravo sovrano erano congelati: a giudicare dalle condizioni, il Natale doveva essere vicino.

Il Re Buono, come veniva chiamato, era impegnato ad affiggere decorazioni natalizie ai suoi sudditi che costringeva sotto tortura ad assumere l'immediatamente riconoscibile forma ad albero.

-Ah! Quale gioia provo nell'addobbare i miei cari amici con decorazioni potenzialmente cancerogene!- cinguettò allegramente.

Ahimè, come tutte le cose belle, e non come quelle brutte tipo la consapevolezza dell'inevitabilità della morte e dell'inutilità della vita, questa situazione era destinata a durare per un periodo non significativo.

Un buffo ometto si presentò al cospetto del magnanimo sovrano: non si trattava, però, di un comune pezzente: ma egli era nientepopodimeno lo Scienzio di corte, ovverosia un prodigioso fisico che faceva materializzare la Scienza dallo spazio Quantico. Fritz lo salutò allegramente, informandosi sull'esito dei suoi simpatici esperimenti.

-Ah! Ursulo! Come procede la ricerca sugli strumenti di tortura?- domandò il re, mentre stava dando fuoco a della gente che fungeva da candela nel candelabro gigante.

-Eh, signore, ci sono stati degli sviluppi quasi inaspettati, direi!- replicò l'omino.

-Ohilà! E quali mai potrebbero essere? È morto qualcuno?- chiese il sovrano preoccupato della salute dei suoi sudditi, mentre stava posizionando le palline di natale di asbesto. -Non vi diamo abbastanza fonti a voi Scienzi?-

-Eh...- disse quello. -Ehhhhh...-

-Orsù, parla!-

-Ebbene,- disse finalmente. -All'inizio stavamo facendo un innovativo esperimento sui gatti. La conseguenza più immediata è che ora possediamo un numero immaginario di gatti, ma non è questo il problema, proprio no.-

-Ebbene! Continua, mio Ursulo!-

-Eh, beh,- proseguì. -Eh, beh. Il fatto è che uno degli atomi che componevano il gatto ha acquisito senzienza e ha cominciato a parlarci.-

-Ah! Pensavo fosse accaduto qualcosa di grave!-  sentenziò Fritz, dando amabilmente gli ultimi tocchi alla sua collezione di zanne di elefanti di due mesi.

-Beh, beh... Come stavo dicendo, questo atomo ha cominciato a parlare: l'unico problema è che stava decadendo rapidamente, è così, nel breve attimo che lo separava dalla morte, ha deciso di condividere con noi una nuova tecnologia! Dunque, eh beh... Si tratta del calendario.-

-Calendario?- chiese il magnanimo sovrano con curiosità. -Che bizzarro nome! Cosa, mi chiedo, cosa, e lo ripeto, cosa potrà mai essere?-

-Eh...- spiegò Ursulo. -Insomma, ha presente che per capire in che stagione dell'anno siamo, sotterriamo la testa di un uomo sottoterra e in base all'angolazione delle gambe dopo che soffoca riusciamo a calcolare il giorno?-

-Ah!- esclamò Fritz con ammirazione. -Ma certo, si tratta di una delle mie brillanti idee.-

-Eh beh, si. Tuttavia, dico, tuttavia... Eh... Sa... Il calendario che ci ha dato quell'atomo è sorprendentemente preciso e, beh... Abbiamo sbagliato i conti. Natale è il mese prossimo.-

Una persona qualunque si sarebbe forse arrabbiata a questo annuncio nefasto, ma il nostro Fritz non era così: egli si limitò a recidere in modo pulito la giugulare di Ursulo, che era stato invero fortunato a ricevere questa pena sì leggera; poi, con la sua cristallina e limpida voce, chiamò: -Portatemi il mago di corte! Ne ho abbastanza di questi Scienzi.-

Mentre si cercava lo stregone, Fritz, con la bontà d'animo che lo contraddistingueva, fece somministrare per via orale a tutti gli Scienzi una sana dose mercurio, proprio come consigliano gli oculisti.

Finalmente, dopo una lunga ma breve attesa, si presentò il taumaturgo di corte.

-Il mio nome è Empedoclo!- disse lo stregone. -Per servirla, mio sovrano!-

-Ah! Finalmente un uomo che sia buono.- lo complimentò Fritz.

-Oh, grazie, maestà, è troppo buono lei.-

-Carissimo Strego,- esordì il Buon Re, -è forse a conoscenza di una magia, di una fattura, di un incanto che possa far venire il Natale?-

-Mh!- rifletté Empedoclo. -Ne conosco uno, sì... Ma perché la magia si completi, sarà necessario... Un mese!-

-Oh! Che bravo mago!- applaudì Fritz. -La sua magia è degna di nota. Però, sa, mi servirebbe il natale tipo subito.-

-Mh!- rifletté nuovamente il fattucchiero. -Beh, un altro modo sarebbe... Sì, certo! Ho bisogno... Di un vulcano!-

-Caspita!- esclamò Fritz. -Un vulcano! Ma dove lo troveremo? Mh...- l'intelligente monarca mise a buon uso le sue poderose capacità intellettive. 

-Ora che ci penso, sire...- suggerì Empedoclo. -Per creare un vulcano basterebbe la forza di un uomo dotato di una grande fede... Come un prete... Come il pastore Nick!-

-Un prete!- ripeté il re sbigottito. -Ma ne è sicuro?-

-Sicuro come il flogisto.-

-Portatemi quel prete, allora!- ordinò Fritz.

-Uh, signore...- cominciò Ugo lo schiavo.

-Ah! Non me lo dire! L'avete già trovato, nevvero?- chiese il sovrano con la bonarietà che lo distingueva.

-In realtà, o Illustre, ci sarebbe un problema di natura logistica. Come lei sa, tutta la popolazione al di fuori di questo castello è stata annientata da un pericoloso serial killer settimana scorsa.-

-Uh! Ora rammento! In effetti, mi chiedo come possa essermene dimenticato.-

Rivolgendosi al buon mago, egli lo interrogò: -E ora, signor Empedoclo, che facciamo? Qua son tutti morti, e purtroppo non per mano mia.-

-Mh!- rifletté nuovamente lo Strego. -Mh! Un modo, si, un modo ci sarebbe. Con le mie magie, posso mandarti... Indietro nel tempo!-

-Ma, mi perdoni se erro.- congetturò egli. -Ma non farebbe prima a mandarmi avanti?-

-Eh, no! La mia magia porta solo indietro, poi avanti di nuovo per quello stesso periodo. Sono un mago, mica uno scienziato!-

-Ah! Che brav'uomo.- lo complimentò il re. -E sia! Andremo indietro nel tempo per fermare l'assassino, stanare il prete e magari prendere a botte qualcuno!-

-Stia attento, però!- Lo rimproverò Empedoclo. -Avrà a disposizione una sola notte per stanare l'uomo!-

-Oh! E che notte sarà mai, mio caro stregone?-

-La notte di Halloween. E ora, via! Che mi si scuoce la pasta.-

E con una magica imposizione delle mani, il nostro amabile Fritz fu trasportato nel passato dal mago.

 

 

INTERMEZZO DI SUSPENSE

 

TICK TOCK TICK TOCK TICK TOCK

ALBA DELLA NOTTE DELLA NOTTE DI HALLOWEEN: CIRCA DODICI ORE RIMASTE MA POTREI SBAGLIARMI

FINE INTERMEZZO

 

 

Il nostro spaesato amico era appena stato trasportato indietro nel tempo: egli non era a conoscenza del luogo, ma almeno aveva un informazione utile: l'ultima cosa che Empedoclo gli aveva detto prima di fare la sua magia aveva a che fare con Halloween.

Ma cos'era, poi, Halloween? Fritz non ne aveva idea.

Il sovrano bonaccione si guardò intorno: era in una città piuttosto bizzarra, e con piuttosto bizzarra intendeva che c'era tipo un miliardo di gente vestita in modo strano.

Un fatto inquietante che il nostro uomo notò fu che c'era una quantità brutta di bambini in giro. Notare che nel Sistema Fritziano delle misure una quantità brutta è definita come una quantità che fa schifo.

Fritz decise dunque di chiedere informazioni a una guardia che passava nelle vicinanze.

-Mi scusi buonuomo,- intercalò il sovrano, rendendo allegramente visibile il coltello che portava in tasca strettamente per difesa personale, -Sa dirmi dove mi trovo, e che giorno mai è oggi!-

"OMMIODDIO IL RE" pensò la guardia; tuttavia mantenendo la sua compostezza, rispose con garbo.

-Mio signore, lei si trova nella città della festa!-

-Ah! Quale orrore, non ho mai, e dico mai, autorizzato nulla del genere!-

-Ma sire,- spiegò la guardia. -Con la recente ondata di invasioni titaniche, abbiamo pensato che una tale città potesse essere utile per sfogare la paura popolare!-

-Abbiamo pensato? Perché ora voi pensate anche, eh? Dovrò farvi giustiziare.-

-Ma signore, è Halloween! Non vuole divertirsi?-

-Ah si? E come ci si divertirebbe, sentiamo?- inquisì uno scettico ma buono sovrano.

-Beh, ti metti una maschera e vai a spaventare la gente.-

-Oh!- esclamò Fritz. -Spaventare a morte i bambini! Mi piace! Ti meriti un aumento!- disse il generoso re alla guardia. -E con aumento intendo sei licenziato!-

-Ma...!-

-Vado a spaventare i bambini!- disse Sua Maestà, e si incamminò per la sua strada.

Grazie ai suoi sviluppatissimi sensi, Fritz riuscì a trovare subito uno stormo di bimbi che si menavano allegramente.

-Accidenti!- pensò fra sé e sé. -Non ho neppure una maschera: come farò a spaventare codesti giovini?-

Ma i suoi pensieri non durarono molto perché UN ASSASSINO MEGA USCI' DALLE TENEBRE E TRAFISSE I BAMBINI!

-INSEGNAMI MAESTRO!- fu il primo richiamo che il sovrano fece alla figura.

A una più attenta esaminazione, però, il Re Saggio trovò una notevole somiglianza con un individuo sconosciuto, anche se in effetti non riusciva bene a capire dato che il rene di un bambino gli era entrato in un occhio.

Improvvisamente, il misterioso omicida parlò.

-Me llamo... ¡Kenny el Destripador!-

-Ah! Ma io ti conosco! Tu se Kenny lo squartatore, nemico pubblico numero ventitrè!- esclamò l'arguto monarca.

-Ah! Mi hai scoperto, ahimè!-

-Ma perché parli spagnolo? Non eri mica asiatico?-

-Ah ma la Spagna non era tipo in Asia?-

-Ah boh.-

-Comunque!- esclamò Kenny. -Ho deciso che devo uccidere tutti.-

-Ma no! Perché mai?- chiese Fritz dispiaciuto che poi non avrebbe potuto ammazzare nessuno.

-Eh dai, è Halloween.-

-Ti ordino di smettere, allora!- ordinò appunto Fritz.

-Ok.- rispose Kenny.

-Oh, è stato facile.-

-Però voglio uccidere... Un prete! Il pastore Nick-

-Eh no!- protestò sua maestà. -È qui che mi cadi. Puoi uccidere tutti, ma non il prete.-

-Posso uccidere tutti, ma non il prete?-

-Eh, si.-

-Allora no.-

-Ma perché? Come mai vuoi farlo?- chiese esasperato Fritz.

-È che da bambino i miei genitori mi avevano comprato un prete, solo che gli ho dato da mangiare troppa dinamite ed è morto.- spiegò Kenny.

-Eh vabbè sai quanti preti ci sono? Puoi ammazzare tutti gli altri, ma lui no.-

-Allora gnegne! Dovrai passare le MIE MILLE PROVE!- E FRITZ VENNE TRASPORTATO NELL'IPERSPAZIO.

-ODDIO MA CHE È-

-Io non sono Kenny lo squartatore! Sono un fantasma!- 

La situazione era critica: Fritz non era in grado di contare fino a mille! E allora, come avrebbe mai potuto salvare il Natale e Halloween contemporaneamente?

La risposta arrivò da una voce incorporea.

-PRENDI LA MIA MANO FRITZ!-

-Wela! Che è?- gridò un esasperato Fritz.

-TUA MADRE!-

-Ah ah, che ridere.-

-No dico, sono veramente tua madre.- Disse la voce, rivelando la sua faccia. Era veramente la madre di Fritz!

-Che ci fai qua, mamma?-

-Sono la tua coscienza!- rispose ella.

-Quindi sei mia madre o la mia coscienza?-

-Taci, zotico!- esclamò la madre. -Ti faccio uscire di qui!-

-Ah! Che gentildonna!- la complimentò il monarca.

-E con ti faccio uscire di qui intendo che ora io e Kenny usciamo insieme.-

-Puoi chiamarmi papà, se vuoi.- propose l'assassino.

-OH NOOOOOOOOOOOOO!-

Fritz produsse un urlo così forte da rompere la barriera spazio-temporale per giungere tosto alla chiesa sacra delle mura.

-Perdinci! Che fortuna! per festeggiare, dovrò uccidere milletrè capre.-

Solo che i preti che stavano messando guardarono molto male il re siccome erano tutti brutti, vecchi e ciechi, tranne uno: il pastore Nick!

-Ah! Mio amico! Mi aiuteresti a salvare il Natale?-

-No.- rispose Nick.

-Uffa.-

E siccome era scaduto il tempo, Fritz venne trasportato di nuovo alla sua reggia.

-Ah! Sei tornato, discepolo della magia!- lo salutò Empedoclo. -Come è andata?-

-Eh, male. Non sono riuscito a trovare il prete.- disse Fritz con rancore.

-È ok.- lo rassicurò Empedoclo. -Io non sono un vero mago.-

-Ma allora!- esclamò il re sorpreso. -Come hai fatto a mandarmi indietro nel tempo?-

-Ho usato tanta carta igienica e colla vinilica.-

-Ah. Quindi dovrò aspettare un mese come tutti?-

-Beh, in realtà avevo già un vulcano tascabile ma volevo farti capire il vero valore delle feste e dell'amicizia.-

-Credo di aver capito, finalmente! Mi è chiaro. Grazie, Empedoclo!-

Fritz prese il vulcano tascabile dallo Strego, ce lo buttò dentro e lo fece eruttare: le ceneri proiettate nell'atmosfera bloccarono i raggi solari, causando un inverno prematuro e che sarebbe destinato a durare per l'eternità provocando la lenta morte di ogni specie vivente.

Finalmente la neve scendeva.

-Non è bello, Ugo?-

-Bellissimo, Sua Maestà. Bellissimo.

Ed ecco come il Re Fritz salvò Halloween e il Natale ma condannando tutti gli altri.

Fin

   
 
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