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Autore: TakeruTakaishi    21/01/2017    0 recensioni
Sette ragazzi vengono risucchiati a Digiworld dove viene loro affidato l'incarico di evitare il ritorno dei temuti sette Signori Oscuri, che in passato erano riusciti a conquistare il Mondo Digitale, con l'aiuto delle forme reincarnate dei sette Paladini, i Digimon che in passato sigillarono nell'Area Oscura i sette Signori Oscuri e il loro capo.
Questa storia è già stata pubblicata su altri forum (sempre da me, che ne sono l'autore), ma se non volete rovinarvi la sorpresa, non andate a leggere il finale xD
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 145: Dove ci porta il destino?
Parte 4: Perseverare autem diabolicum

Mentre Patamon scompariva nel fuoco, per entrare poi nel Ciondolo Verde del Silenzio, Aaron giaceva chino sul pavimento. Mai tante lacrime avevano percorso le sue guance per poi sciogliersi per il calore delle fiamme.
Demon, intanto, rimaneva immobile, quasi commosso da quella scena. Chiese più volte scusa, disse più volte che era il Destino ad aver scelto quella sorte per il Digimon di Aaron. Disse che se Seraphymon si fosse fatto gli affari suoi, nel lontano passato, probabilmente ora non sarebbe morto.
Gli ricordò quanto potente fosse ora che aveva raggiunto il livello Super Mega e ricordò anche che necessitava di tutti i ciondoli per compiere il suo piano.
Lo spronò a consegnargli il suo, che tanto non gli sarebbe più servito.
I Prescelti erano, ormai, tutti convinti che avrebbero perso la battaglia. Nessuno mai si sarebbe aspettato che Aaron si rialzasse, come in effetti accadde, nessuno avrebbe mai ipotizzato che avrebbe riavuto la forza di rialzarsi dopo quella sconfitta. La sua prima sconfitta.
Ora, i due arcinemici si guardavano in faccia, forti del loro dolore, delle loro debolezze. Debolezze che Demon sapeva di avere e che non avrebbe mai ammesso di soffrire.
Debolezze che Aaron stava mostrando al mondo senza paura. Si leggevano nella mente l’un l’altro, ma sentivano di dover rendere partecipi tutti dei loro sguardi:
“Avanti, ragazzo, consegnami il Ciondolo Verde, è fondamentale che io riesca ad averlo.”
“Non vuoi dirci perché, vecchio mio?”
Demon scosse la testa: “Non è necessario.”
“Oh, beh. Non ti darò il mio ciondolo. Non hai ancora vinto.”
Demon sorrise abbassando il capo: “Forse è bene che io ti ricordi di avere sotto scacco tuo fratello, in quella gabbia?”
Aaron si voltò di scatto: Demon aveva manipolato Seraphymon affinché consigliasse a Mirco di nascondersi nella prigione. Perché mai Seraphymon è stato così sciocco da ai suoi subdoli giochi manipolativi?
“Ma non è giusto mettere in mezzo un innocente.” Disse Demon sorprendendo tutti, ma ben presto tornò il mostro di sempre: “Tu dici sempre di riuscire a capire al volo quando qualcuno ti mente e non te la racconta giusta. Prima di finire questa sfida e di chiudere questo capitolo della nostra sfida una volta per tutte, vorrei che tu mi dimostrassi di aver davvero dato prova della tua maestria. Dimostrami di essere un bravo detective, Aaron! Racconta al mondo tutti i segreti del mio piano!”
“E cosa c’entra questo con mio fratello?”
Demon tossì: “Ebbene, la gabbia di tuo fratello è bloccata da una serratura elettronica, la cui password è il nome del primo Digimon al mio servizio che avete incontrato a Digiworld.”
Aaron scosse la testa: “Lo hai fatto solo per darmi l’occasione di dimostrarti di essere un tipo sveglio?”
Demon annuì: “Hai tre tentativi a tua disposizione. Dopodiché, se non indovinerai, la gabbia si schiaccerà uccidendo tuo fratello. Ma non preoccuparti, hai un’alternativa. Consegnami il ciondolo e libererò tuo fratello.”
Aaron guardò il resto del gruppo. Non sapeva cosa fare, e non lo nascondeva.
“E’ Phelesmon, facile!” Esclamò Sabry, che si precipitò verso la gabba, di fronte alla quale era situato una piccola tastiera e, dopo aver digitato il nome di Phelesmon, guardò Aaron con uno sguardo deciso. Ma Aaron chinò il viso quando la gabbia si restrinse un po’.
“Mirco!” Gridò il gemello, cercando di raggiungerlo. GodDramon lo fermò, chiedendogli di non prendere iniziative avventate.
“Certo, che sciocca… è Boogeymon, no?”
Aaron annuì leggermente e Sabry scrisse sulla tastiera il nome di Boogeymon.
Ma prima di premere Invio, decise di chiedere il parere di tutti.
“Se volete vi posso dare un aiutino… una domanda a vostra scelta!”
Esclamò Demon ridendo: “Ma spero che Aaron non ne abbia bisogno, se no che nemesi sarebbe? Vero ragazzo?”
Aaron non diede ascolto ad Aaron e incrociò le dita: “Procedi, Sabry.”
Premuto invio, la gabbia si strinse ancora, mentre Aaron si precipitò verso di essa e, in lacrime, gridando cercò di aprirla.
I Prescelti guardarono in silenzio. In parte era colpa loro se Seraphymon era morto, anche se erano sotto il controllo di Demon.
“Anche se io ti dessi il Ciondolo Verde, Demon, dovresti avere anche il Ciondolo Viola di Sonia e…”
“Ce l’ho, Aaron.” Affermò il Signore Oscuro tirando fuori l’oggetto: “L’ho preso dalla tasca del corpo senza vita della Prescelta.”
Il ragazzo abbassò il capo: “Ora capisco…”
Si asciugò le lacrime e andò di fronte a Demon: “Ti prego, Vecchio mio, tieni la mia famiglia lontano da tutto questo. Marco e Mirco sono i miei fratelli. Sono l’unica cosa che mi rimane. Mi hai portato via anche Patamon…”
Demon scosse la testa: “Non posso, mi dispiace. Sono annu che aspetto questo momento.”
Mai mi sarei mai aspettato che prima o poi avrei visto Aaron Saturn in quello stato. Aaron era sempre stato così indipendente, così forte… e ora? Ora era debole, colmo di dubbi, di paura. Tremava, aveva le pupille dilatate. Insomma, sembrava che avesse appena assunto delle sostanze stupefacenti e stava letteralmente perdendo il controllo. Era nervoso e aveva tutta l’aria di essere in preda ad un attacco isterico.
“Dammi retta, ragazzo. Dammi il tuo Ciondolo e finiamola qui. È nell’interesse di entrambi.”
Marco dava ragione a Demon e spronava il fratello a fare come questo diceva.
“Lo dice anche tuo fratello. Avanti, Aaron, dammi il…”
“Abbiamo mai combattuto contro il primo tuo seguace che abbiamo incontrato?”
“Come scusa?”
“E’ la domanda di aiuto, vecchio mio. Ho tre possibilità di indovinare chi è il primo Digimon al tuo servizio che abbiamo incontrato, non scialacquerò l’ultima.”
“Ma sei impazzito?” Gridò Marco: “Così farai uccidere Mirco!”
Aaron non voleva ascoltare Marco, e si vedeva. Guardava Demon con un’espressione in bilico tra la follia e il divertimento.
“No.” Disse Demon: “Non lo avete mai affrontato.”
“Non non ci abbiamo mai combattuto contro.” Ripeté.
“E’ esatto.”
Aaron, allora, si avvicinò lentamente alla gabbia e digitò lentamente un nome sulla tastiera. Sembrava piuttosto disperato, in effetti.
“Sei pazzo.” Disse Giuly avvicinandosi e leggendo il nome sul piccolo monitor sopra la tastiera.
“Azulongmon?” Chiese Sabry: “Azulongmon è il Digimon che ci ha chiamati a Digiworld!”
Aaron si asciugò le lacrime, ma non ci riuscì, continuavano a scendere a dirotto. Così tirò fuori dalla tasca il ciondolo e corse da Demon. Glielo porse direttamente in mano guardandolo con gli stessi occhi, che fino a poco prima risplendevano del colore della morte. Ora, erano rossi come il fuoco che lo circondava.
“Libera mio fratello, vecchio mio e facciamola finita!”
Demon scivolò come un fantasma verso la gabbia e per liberare Mirco gli bastò premere il tasto Invio.
Il ragazzo corse da Aaron e lo abbracciò, sussurrandogli qualcosa nell’orecchio.
Aaron lo ignorò quasi, si portò le mani al petto e continuò a guardare Demon, il quale tornò nell’altare dove erano poste le Digiuova e, dopo aver inserito i sette ciondoli in suo possesso in sette apposite cavità, fu folgorato da una potente energia, così potente da distruggere l’altare su cui si trovava.
Un turbinio nero avvolse l'area circostante e un forte terremoto sollevò il mare facendo sprofondare le isole circostanti sott'acqua.
Quando Demon riemerse in superficie, gettò i ciondoli a terra e i Prescelti si tuffarono su di essi per raccoglierli.
“Tanto ormai non hanno più alcun potere.” Disse il Signore Oscuro con tono disgustato.
Ma proprio quando alzò lo sguardo verso Aaron, spalancò gli occhi stupito dalla vista di Sonia, che lo fissava attonita.
“Cos’è? Vedere i fantasmi è un superpotere dei Digimon di Livello Super Mega?”
“Avevi ragione.” Disse Sonia in risposta: “Ha davvero rubato il mio ciondolo mentre ero a terra e fingevo di essere morta.”
“Avevi ragione?” Chiese Demon: “Tu lo sapevi…”
“Lo hai detto tu, vecchio mio, ricordi? A Venezia… ‘l’unico che abbia davvero ingannato tutti, per tutto questo tempo’. Ora, GodDramon lascia andare Marco, oppure ti ammazzo come un cane.”
“Lui non c’entra! È il mio Digimon!” Esclamò Marco, ma Aaron scosse la testa, si avvicinò al fratello e lo trascinò via.
“No, Marco. GodDramon è un Digimon al servizio di Demon, così come Azulongmon. Forse solo MagnaDramon e Megidramon erano all’oscuro di tutto!”
“Di che stai parlando Aaron? Perché non ci hai detto nulla?” Chiese Dave, mentre Demon ricadde sul suo trono, incredulo.
“Ho sperato fino all’ultimo che Phelesmon fosse la risposta giusta, Sabry, davvero. Non volevo farvi prendere un colpo.”
“Lo immagino… ma perché Sonia? Perché hai finto di morire anche tu?”
“Perché prima di partire, Aaron mi ha detto che sospettava che Demon tramasse qualcosa, era di questo che parlava quando diceva di avere una ‘brutta sensazione’.”
“Esatto.” La interruppe Aaron.
“Ma Azulongmon era nostro alleato, lui è morto dopo aver combattuto contro i Digimon che volevano risvegliare i sette Signori Oscuri!” Ribatté Theo: “Perché ci avrebbe traditi?”
“Non ci ha mai traditi. Giusto Demon? Seraphymon me lo ha ripetuto tante volte e solo ora capisco il significato delle sue parole. Lui diceva sempre ‘ti ho scelto’. Ma perché io? Non me lo ha mai detto. Non lo so. So che Seraphymon era a conoscenza del fatto che l'omeostasi avesse scelto voi. Ma l'omeostasi, un'entità incorporea che controlla il mondo digitale, era stata compromessa. Corrotta da un virus la cui origine risiede in te, Demon!"
“Esatto. Non c'è modo migliore per assicurarsi la vittoria era far credere ai propri avversari di essere indipendenti, quando in realtà siete sempre stati sotto il mio controllo. È così: l'omeostasi è caduta sotto il mio controllo. Ma mentre i sei Prescelti regolari sono stati scelti da lei, sulla base di criteri per i quali ero certo che non avreste mai e poi mai sconfitto me, Seraphymon non cadde nel mio tranello e per salvaguardare un bambino ha deciso di tenerlo lontano da questo mondo. E Seraphymon fece in modo che il suo Ciondolo si attivasse solo con te e fece 'si che l'Omeostasi non potesse modificare l'algoritmo che lo collegava a te.”
“Lo so, infatti Seraphymon me lo ripeteva sempre con una certa soddisfazione. Diceva che mi aveva scelto e che non se ne pentiva. Ora capisco perché si vantava di avermi scelto di persona. Probabilmente lui sapeva che il destino dei due mondi era nelle mie mani fin dall’inizio di questa partita!”
“Deh…” Singhiozzò Demon.
“Come ci si sente, vecchio mio? Come ci si sente a compiere una vendetta secolare, in cui anche i tuoi nemici stanno in realtà combattendo per te? Hai fatto tutto tenendo all’oscuro anche Lilithmon, vero? Per loro il tuo obiettivo era quello di Super Mega digievolvere? Poveri sciocchi, che ti hanno creduto! Quale modo migliore di assicurarsi la vittoria al cento per cento se non che essere il capo non solo dei cattivi, ma anche dei buoni?”
“Noi non combattevamo per lui!” Esclamò Giuly: “Cosa stai dicendo?”
“No, lo so bene! Non lo facevate coscientemente, ma purtroppo è così che è andata! Azulongmon era uno dei Quattro Supremi e quando gli fu offerta la possibilità di sopravvivere al colpo di stato non se la sentì di rifiutare. Fece in modo che i Signori Oscuri ottenessero il via libera per sconfiggere in modo facile i Supremi e incatenarli nel fondo degli abissi. Oh, sì, certo. Azulongmon era consapevole di quale sorte gli sarebbe toccata e non poteva sapere che Demon aveva già in programma di ordinare a Gaiomon di distruggerlo più avanti. Ma ad Azulongmon era stato detto che GodDramon lo avrebbe liberato, che era tutto parte dei piani. E così accadde.”
“Non posso crederci.” Disse Marco: “GodDramon, è vero?”
“Sciocco tu, Marco, che hai creduto che io fossi il tuo Digimon, senza nemmeno un Digivice!”
“Azulongmon, così facendo, ha radunato le due Digiuova dei sette Paladini nel suo castello. Chi sia stato a recuperarle non mi interessa. Intanto, ha fatto in modo che i sei Prescelti che Demon aveva scelto e il settimo che Seraphymon scelse al posto di Demon stringessero amicizia, modificando i dati online, facendoli finire in classe assieme, facendoli andare in gita insieme, eccetera, e successivamente ha dato il via alla farsa che è seguita! Quante menzogne, vecchio mio sono state raccontate! I sette Paladini Neri, creati solo per rendere plausibile la tua sciocca crociata, per rendere più palese la tua determinazione a vincere. Ma la tua unica determinazione era quella di far 'si che i Paladini morissero ed entrassero nei ciondoli, non è vero? Volevi che le Digiuova Sacre, i Ciondoli e i Paladini Bianchi fossero riuniti assieme, per usare l’energia non solo per Super Mega Digievolvere, ma anche per divenire più potente di qualsiasi altro Super Mega Digimon, vero?”
“E’ esatto…”
“Per questo ti servivano i sette Signori Oscuri. Volevi che i Digimon in nostro possesso digievolvessero al livello Mega e che morissero una volta sbloccato il livello Mega, perché sapevi che sarebbero entrati nei ciondoli, riunendo i poteri dei Sette Paladini Bianchi ai loro corpi e rendendo sostanzialmente imbattibili i possessori dei ciondoli. Alla fine, ti sono serviti non sei, ma ben tredici Digimon per portare a termine il tuo ambizioso progetto. Sono parecchie vite. Beelzemon, Belphemon, Leviamon, Barbamon, Lucemon e Lilithmon e tutti i Prescelti Neri, nonché i Paladini Neri erano un mezzo per arrivare al potere e ottenere la tua vendetta.”
“La sua vendetta? Ti riferisci alla guerra che scatenò nel passato?”
“Esatto, Sonia. Demon era un Seraphymon, nei tempi antichi e sospetto che anche Lilithmon fosse un Ophanimon, e così via. Demon fu esiliato nell’Area Oscura insieme agli altri Signori Oscuri e ai Digimon che presero parte con loro alla rivolta contro il computer principale che governa il mondo digitale, Yggdrasil, diventando il mostro che è ora. Successivamente, l'Omeostasi prese il posto di questo computer, ma purtroppo Demon l'aveva già contaminata con il suo potere. Il suo piano, però, tristemente, non consiste solo nell’acquisire il potere assoluto, ma anche nel controllare la razza umana. La razza che ha creato Digiworld e i Digimon. La razza che la Società ha, fallendo, provato a condurre sull'orlo della disfatta. Tu puntavi all’essere una divinità, vero? È per questo che hai usato l'Omeostasi, l'essenza stessa di Digiworld, per controllare i Prescelti.”
“E mi sembra che ci sia riuscito.” Commentò Demon.
“Mi piange il cuore se penso a tutte le persone e a tutti i Digimon che ci hanno rimesso la vita per te. E non ti credere, GodDramon, che Demon si farà problemi ad uccidere anche te, una volta che non gli servirai più. Ma non cambiamo discorso: credo che l’unica cosa che sia andata storta nel tuo piano, Demon, fosse Nicholas Hunt.”
Il Signore Oscuro si guardò i piedi e non rispose.
“Oh, finalmente arriviamo al punto!” Esclamò Giuly: “Chi è Nicholas Hunt?”
Nello sguardo dei Prescelti, ora, si era accesa una scintilla.
Mi sentii onorato nel constatare l’interesse che nutrivano in me questi prescelti:
“Oh, è un ragazzo particolare, vero vecchio mio? Era il ragazzo che volevi come Prescelto del Silenzio, non è vero?”
“Sì. Era un bravo bambino, quando lo conobbi, all’epoca.”
“Già, vedete, c’è stato un errore nelle storie che ci sono state raccontate. Abbiamo sempre pensato che entrambi i genitori di Sarah furono entrambi presi in ostaggio da Demon, ma ci sbagliavamo. Pensavamo che entrambi diedero la vita per chiudere il Varco, perché in quel momento il Varco era tenuto aperto da loro, che erano stati incollati ermeticamente in mezzo tra le due ante della chiusura dai membri della Società. La verità è che la Società non è mai esistita. Era tutto parte del piano di Demon per arrivare fin qui. Farsi rinchiudere ancora nell'area oscura, aspettare che venissero creati i ciondoli, per poter Super Mega digievolvere anni dopo usando tutti i poteri di cui avevi bisogno. Seraphymon mi ha parlato di cosa accadde la notte in cui veniste sigillati tutti. Hai portato Seraphymon di fronte a quegli esseri umani in fin di vita, di fronte a lui e al bambino li hai uccisi brutalmente. Altro che dare la vita per il varco! Hai ucciso due persone per divertimento! Ma Nicholas Hunt ti aveva visto, sapeva che la Società non esistevva e nonostante ciò, ti colpì la sua capacità di averti perdonato. Lui aveva intenzione di cambiarti, Demon. E tu hai voluto approfittarti di quel cuore ingenuo per corromperlo. Per provare che eri capace di distruggere la bontà con il tuo virus malefico. Ma quegli esseri umani non erano i genitori di Sarah quegli umani. O meglio, suo padre, l’uomo con i capelli neri che avete visto nella fotografia, morì in quel modo. La donna bionda, in realtà, è la madre di Nicholas Hunt! Quante bugie Demon, quanti inutili inganni, solo per aumentare al massimo la probabilità di Super Mega digievolvere senza problemi, aspettando il 2012, per il meteorite che ti avrebbe dato tutta l'energia!”
“Ma Nicholas è il fratello di Sarah, quindi la madre è anche la sua.”
“Avete pensato che Nicholas Hunt fosse il fratello di Sarah, vero? No. Nicholas Hunt è suo cugino. Se aveste letto anche voi i file su Digiworld lo sapreste. Ma avete pensato che Nicholas e Sarah fossero fratelli perché hanno lo stesso cognome. Un errore plausibile dopo tutto.”
“Ma questo vuol dire che la madre di Sarah è ancora viva.” Ribatté Giuly.
“No, perché è morta sotto i nostri occhi… mi stupì fin da subito l’interesse che Antonella Pianesi – o Tezores Teroze, ormai la conosciamo con tutti e due i nomi – mostrò nei confronti di Sarah, così andai a parlarle e scoprii che in realtà era sua madre.”
“La Pianesi era la madre naturale di Sarah?”
“Sì, e lei lo sapeva! Solo che non disse niente per non smuovere le acque. Glielo dissi io di reggere il gioco!”
“Quindi – Alex intervenne – Sarah era dalla nostra parte fin dall’inizio?”
Demon si alzò incredulo: “Menti!”
“No, Demon! Sarah era la cugina di Nicholas, lo sapevi, ma non lo ha mai nominato da quando l’hai portata a Digiworld! La verità è che desideravi ritrovare Nicholas! Volevi che fosse il Prescelto del Silenzio, ma Nicholas era morto e quando hai visto me ti sei sorpreso, perché pensavi di aver manipolato così bene le fila da fidarti ciecamente della riuscita del tuo piano! Sciocco! Non hai sospettato nemmeno per un momento della lealtà di Sarah, o meglio, lo hai fatto, sospettando che Sarah facesse il doppio gioco con GranDracmon! Ti sei lasciato distrarre da un triplo gioco. Sei stato cieco.”
“Questo non ha senso… come hai fatto a capire quale fosse il mio obiettivo?”
“Cioè come ho capito che volevi radunarci tutti qui, una volta che i nostri Digimon fossero morti per usare il potere dei ciondoli? Lo sospettavo. Ho sentito parlare GodDramon dei tuoi piani durante gli allenamenti a cui mi sottoposi nel suo castello. Ho deciso di fingere di bermi tutte le storie che mi raccontava sul passato di Digiworld e ho pianificato ogni cosa, forte della presenza di una spia nel gruppo dei Prescelti, Sarah, che stava facendo il suddetto triplo gioco. Quindi mi sono messo in contatto con te, e ho cominciato a stringere il rapporto di confidenza tra noi due, tessendo lentamente una tela nella quale saresti rimasto intrappolato con il progredire del tempo. In sostanza, sei stato distratto e ingannato. Ma non prendertela, lo fanno tutti i bravi prestigiatori, in fondo!”
“Ma come faceva la carta del re di picche a essere a casa di Sarah?"
“Sarah fece visita a Bonfatti la notte in cui fu ucciso, me lo disse lei. Lo trovò morto prima dell’arrivo della polizia. Così mi chiamò e mi disse di aver trovato un mazzo di carte con il nome di suo cugino scritto sul re di picche. Mi disse che secondo lei era meglio far sparire quel mazzo, ma le dissi che gli inquirenti avrebbero cercato un probabile assassino umano, quindi le dissi di portare via solo il nome di suo cugino, così i detective avrebbero avuto una falsa pista, visto che nessun umano, né Nicholas Hunt ha ucciso Bonfatti, come ben sappiamo. Non c’è che dire, Demon! Hai messo in piedi un bello spettacolo, ma che dici? Sono stato più bravo di te?”
Mentre Aaron raccontava a tutti la verità, Demon cominciò a rivivere il mio passato, risvegliandomi per la prima volta dopo tanto tempo:
“Quando seppi che un bambino aveva varcato il Digivarco per sbaglio, anni fa, mi misi in moto e scoprii che si trattava del figlio di Melany Hunt, una degli umani che avevano osato interferire con il mio regno. Così ebbi l’idea di rapirlo, ma Seraphymon lo trovò prima di me e lo accudì. Aveva dieci anni o giù di lì. Quando Seraphymon giunse al mio castello vidi per la prima volta il ragazzino dal vivo. Lui non mi odiava. Mi guardava interessato, sembrava, anzi, coinvolto dalla situazione, mi venne incontro con Seraphymon e mi chiese con aria innocente qualcosa come ‘Puoi aiutarmi a ritrovare i miei genitori?’ Tenevo sua madre e suo padre prigionieri in una fortezza nel Settore delle Tenebre e avevo diffuso la voce di un ordine di Digimon che cercava di dominare il Mondo Reale usando quello Digitale, la Società, per dare false speranze al bambino. Per un attimo sentii riaccendersi in me una fiamma di speranza perché la verità è che quando seppi che i Paladini avevano intenzione di tramandare i propri poteri creando i ciondoli, utilizzai i miei poteri per far 'si che veniste scelti voi, decisi così di farci rinchiudere ancora fino a quest'anno. Facili, umani manipolabili! Ero sicuro che per il Ciondolo Verde l'omeostasi avrebbe scelto Nicholas per come Seraphymon lo aveva trattato e in cuor mio ci speravo, perché volevo risentire quella voce, volevo riuscire a convertire al male anche un essere così innocente. Ho sperato che Nicholas apparisse, perché è il più puro essere umano che io abbia mai visto. Avrebbe dato la dimostrazione del mio potere! Altro che i sette Prescelti Neri! Ma ci rimasi male quando scoprii che Seraphymon aveva modificato il ciondolo affinché si attivasse con un altro essere umano. E quando scoprii che Nicholas Hunt era morto... mi sono dispiaciuto. Poi vidi arrivare te, Aaron… tu non eri per niente come lui. Dov'era l'innocenza di Nicholas Hunt? In te non c'era niente di tutto ciò, solo una fredda insensibilità. In un certo senso ne rimasi sollevato. Un po' mi dispiaceva per Nicholas Hunt, ma lui era la prova che gli innocenti muoiono presto. Poi ho anche saputo che suo padre fu l’essere umano a capo del progetto che ha portato qui quegli umani e… poi ho anche scoperto che anni dopo morì di tumore. In ogni caso, Aaron Saturn, ormai hai perso. Non hai più nessun ciondolo e io sono troppo forte per voi!" Concluse Demon. In quel momento sparò un getto violento di fiamme verso Sonia. La ragazza rimase come paralizzata, inerme e vide quel raggio avvicinarsi sempre di più. Si avvicinava e sembravano passare secoli. Sonia rivide tutta la sua vita passarle di fronte. Non aveva più il ciondolo, non poteva più usare alcun potere per difendersi. E anche se li avesse avuti? Demon era troppo potente per usarli contro di lui.
Ma il raggio non colpì mai Sonia. Colpì Aaron. Aaron cadde a terra. Morto.

Mondo reale – Casa di Aaron
Sabato 1 gennaio 2011
Ore 22:36


"Ho saputo che andrai in vacanza con quel Natan Arsuor." Lukas irruppe nella camera di Aaron.
"Cosa ci fai qui?" Aaron chiuse la valigia e la sbatté sul letto.
"Mi ha fatto entrare Mirco."
"Comunque non devi preoccuparti per me. Natan è un bravo ragazzo."
"Devi esserne proprio ammaliato..."
"Non sono affari tuo..."
"Tanto ammaliato da non renderti conto nemmeno che Natan Arsuor, se Natan è scritto senza H, è l'anagramma del tuo nome."
Aaron abbassò lo sguardo e tirò la valigia giù dal letto: "Non posso più negare, quindi che trovo strano tutto ciò?"
Lukas fissò Aaron: "Se te ne eri accorto perché hai accettato di andare da lui dopodomani?"
"Chiunque sia questo Natan Arsuor ha fatto molto per incontrarmi. Voglio delle risposte."
"Non ti permetterò di andarci solo."
"Torna da Rebecca, per favore. Ha più bisogno lei di te."
Lukas abbassò lo sguardo e andò a sedersi su una sedia accantonata vicino alla scrivania: "L'ho lasciata."
"Wow!" Aaron rispose in tono cinico: "Mi pare di ricordare che ieri avete festeggiato alla grande l'ultimo dell'anno. Le foto su facebook le hanno viste tutti."
"Sì, beh..." Lukas si rialzò dalla sedia: "Rebecca è una bella ragazza e ha due bocce da pau..."
"Lukas..."
"... sì, è vero!" Lukas cambiò tono: "Ma... è difficile dire qualcosa di sensato per me in questo momento... hai degli occhi verde speranza!" Disse, al che Aaron lo guardò perplesso.
"Più che verde speranza direi verde cadavere. Non c'è speranza nei miei occhi. Ho conosciuto solo morte."
"Ecco, vedi come sei?" Lukas iniziò a trottolare per la stanza come se avesse perso il controllo: "Sei un insieme di contraddizioni. Vorrei per un istante poter vedere chi sei per davvero."
"Beh, Lukas, abbiamo tutti i nostri piccoli segreti."
"Tu giochi, Aaron. E stai giocando una partita cercando di guadagnare la fiducia di molti... ma fino a che punto sei disposto a scendere a compromessi con il mondo che ti circonda? Quando la smetterai di stare seduto, lontano dalla festa, a guardare? Quando ti tufferai nella baldoria? Quando prenderai in mano la tua vita?"

FINE CAPITOLO 145
  
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