Anime & Manga > Digimon
Segui la storia  |       
Autore: TakeruTakaishi    27/01/2017    0 recensioni
Sette ragazzi vengono risucchiati a Digiworld dove viene loro affidato l'incarico di evitare il ritorno dei temuti sette Signori Oscuri, che in passato erano riusciti a conquistare il Mondo Digitale, con l'aiuto delle forme reincarnate dei sette Paladini, i Digimon che in passato sigillarono nell'Area Oscura i sette Signori Oscuri e il loro capo.
Questa storia è già stata pubblicata su altri forum (sempre da me, che ne sono l'autore), ma se non volete rovinarvi la sorpresa, non andate a leggere il finale xD
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Episodio 146: Il settimo

Mi chiamo Nicholas Hunt e questo è l’ultimo episodio di questa fanfiction. Sono il cugino di Sarah Hunt e i miei genitori sono morti da molto tempo ormai.
Vi starete domandando se ci siamo già incontrati prima e permettetemi di rispondervi, anzi no. Vi terrò sulle spine almeno fino alla fine dell’episodio!

Aaron cadde a terra, morto. Morto davvero questa volta.
“Che sciocco. Alla fine anche lui è un ragazzo sciocco come tutti gli altri. Dare la vita per una ragazzina come te. Non sei mai stata utile, nemmeno quando avevi il ciondolo viola a tua disposizione.”
“Come osi?” Sonia smise di abbracciare il corpo di Aaron e saettò verso Demon con foga: “Noi non siamo dei perdenti! Noi siamo un gruppo. Siamo uniti e non ci arrendiamo solo perché tu sei più forte.”
“Sei seria?” Demon aprì la bocca per parlare, ma in quell’istante una figura incorporea vicina al corpo di Aaron attirò la sua attenzione.
“Cos’è?” Chiese Marco mentre si asciugava le lacrime: “Chi è quello?”
Poi ne apparve un’altra, e un’altra figura umanoide ancora. Erano come fantasmi che stavano in piedi attorno ad Aaron.
Demon spalancò gli occhi e disse: "Gli esseri umani sono stati nascosti nella Dimensione delle Ombre. Questi sono spiriti. Cosa sta succedendo?"
Mentre Demon indietreggiava, questi spiriti si rendevano sempre più palpabili, ma rimanendo sul confine tra un fantasma e un essere vivo.
"Sono fantasmi?" Disse Marco a voce bassa. Subito dopo, questi spiriti cominciarono a parlare. Dicevano parole all'apparenza incomprensibili. Ma poi fu più chiaro il loro lamento:
"Angelo della Morte, che sei il mio custode." Dicevano in coro: "Risveglia il Silenzio e mantieni l'equilibrio."
"È una preghiera!" Gridò Dave: "Stanno pregando la morte di rinascere?”
"Non capisco, cosa succede?" Ripeté Sonia.
Subito dopo il corpo di Aaron si sollevò a mezz'aria e una forte luce verde abbagliò i dintorni. Il Ciondolo Verde, ora, era sospeso sul ragazzo e lampeggiava come un segnale di pericolo.
“Ma…” Demon scoppiò in un grido inumano: “Com’è possibile?”
“Avresi dovuto controllare meglio il ciondolo che ti ha dato.” Disse Sonia con un tono di disprezzo.
“Gli ha dato il ciondolo di Sarah…” Disse Alex: “Ma era verde! Ho visto Demon che lo fissava!”
“E allora? La vernice verde che ho usato è quella che si usa per colorare il vetro! Non l’ho nemmeno pagata, perché il negozio era vuoto. Gli esseri umani al suo interno erano spariti, ne sai qualcosa, vecchio mio?” Disse Sonia con un tono piuttosto ironico: "Era tutto deciso!"
Demon rimase shockato e io fui sorpreso di vederlo così in preda al panico.
“Ora neanche se tu volessi potresti usare i nostri ciondoli perché l’altare che hai usato per assorbirne i poteri è andato distrutto, no? Beh, era nei nostri piani fare in modo che lo distruggessi con una tua tecnica in un modo o nell’altro, così che tu non potessi più usarlo. Sei incompleto, Demon!”
Demon gridò così forte che le onde del mare cominciarono ad abbattersi violentemente sulle coste circostanti. Il cielo si riempì di nubi subito dopo e un forte raggio verde colpì Aaron, tanto che Sonia dovette allontanarsi. Quando il raggio si dissolse, Aaron era sospeso a mezz'aria. Sveglio.
“Avanti, Demon! Questo è l'epilogo. Nicholas Hunt vorrebbe vederci ora!”
“Non osare nominarlo! Fiamme Arcaiche!”
I fantasmi, allora, dissero all'unisono: “Potere Sospeso del Silenzio!” poi si dissolsero.
Le fiamme arcaiche che Demon vomitò con fragore cominciarono a vorticare attorno ad una bolla verde che si generò attorno ad Aaron, fin tanto che alla fine il ragazzo sparì dietro ad un tornado di fuoco, per poi riapparire con le sembianze di Seraphymon.
Accadde qualcosa di imprevedibile a quel punto, poiché il castello cominciò a crollare su se stesso, al che tutti i Prescelti uscirono e dentro rimasero solo i Digimon.
“Demon! Ormai il tuo potere, per quanto esso sia imponente, è di fronte ad un muro invalicabile.”
“Il mio potere sopraggiunge sempre alla vittoria, in un modo o nell’altro, Aaron Saturn, tu sei solo l’ultimo ostacolo che mi resta da abbattere! Fiamme Arca…”
“Macrosfera Angelica!” Esclamò Seraphymon, ma Demon si scansò e il colpo uccise GodDramon, tagliandogli la testa.
Marco abbassò il capo nel vedere “il suo Digimon” morire tra le macerie, ma si vedeva che non era deluso dal comportamento del fratello.
“Fiamme Arcaiche!” Ripeté Demon.
Il fuoco era così potente, che benché i Prescelti si fossero rintanati in una zona ben protetta, riuscivano comunque a percepire non il calore, ma bensì il bollore del fuoco che circondava lentamente ogni cosa, sciogliendo ogni sostanza.
Ben presto, le fiamme riempirono il mare, sostituendo l’acqua e tutto l’arcipelago fu avvolto da una triste luce arancione.
“Quanta potenza.” Disse Dave desideroso di prendere parte alla lotta. Ma ormai non poteva: aveva perso il suo Ciondolo, e Lopmon con lui.
“Fiamme Arcaiche! Fiamme Arcaiche!”
“Macrosfera Angelica!”
I due attacchi impattarono a mezz’aria e al loro scontro si sollevò un forte tornado che circondò l’isola.
Giuly non aveva mai assistito a qualcosa di simile, nessuno dei suoi attacchi avrebbe mai ricreato un uragano di quelle proporzioni.
D’un tratto una luce dorata balenò dalle ali di Seraphymon, che raggiunse Demon, lo scaraventò a mezz’aria e gridò: “Alone Abbagliante!”
Ancora una volta una tempesta di fulmini si abbatté su Demon, ma questa volta essa era molto più collerica della prima e Demon non sembrava riuscire a liberarsi.
Era come se, dopo la morte del suo Digimon, Aaron fosse diventato tanto inarrestabile quanto lo era Demon. Ed entrambi erano a conoscenza di questo fatto.
Per questo non mi stupii più di tanto nel vedere Seraphymon illuminarsi nuovamente, una volta che Demon fu precipitato tra le macerie del suo stesso castello, e regredire allo stadio di “Essere umano”.
Aaron Saturn si avvicinò a Demon con calma e serenità. Ma c’era qualcosa di strano in tutto ciò. Dietro di lui, gli ologrammi di Angemon, MagnaAngemon e Seraphymon, lo fissavano e facevano il tifo per lui, silenziosamente.
“Ha intenzione di smettere di lottare, ragazzo?”
“No, vecchio mio. Ricordi? Il destino ci sta portando dove tu gli hai ordinato di condurci.”
“Ti ricordi la profezia che hai fatto sul tetto del Duomo, prima degli eventi di Venezia? La trovasti in antiche rovine… giusto? E se ti dicessi che in realtà quella profezia si riferiva al presente e non al passato? Il silenzio che tanto ti vanti di controllare, Aaron… rimarrai anche tu preda dell’essenza della morte.”
Aaron scosse la testa: “Il silenzio non è solo morte, vecchio mio! Il silenzio non è solo la sofferenza che si prova nel vedere le persone che amiamo soffrire. Il silenzio è soprattutto la crescita che viviamo facendoci forti di tutte le esperienze negative che viviamo! Che sia la morte di un amico o del nostro primo amore. Che sia vedere nostro padre stroncato da un tumore o il tuo rivale che credevi di conoscere che ti attacca e minaccia di morte tuo fratello, non conta! Il silenzio è tutto ciò che può aiutarci a maturare! Il silenzio è vita!”
“Io non ci vedo nulla di vivo in quello che stiamo facendo.”
“Non lo so, vecchio mio. Ripeto che sei stato tu a condurci fin qui.”
Demon aprì gli occhi. Aveva capito che il suo piano non avrebbe mai avuto successo. Aveva sbagliato tutto in partenza. Aveva tralasciato troppi dettagli perché il delitto perfetto potesse accadere. Ormai era all’apice di una battaglia che stava per perdere. O forse… che non avrebbe mai avuto un vincitore.
I prescelti si avvicinarono quando bastava per assistere allo scontro in prima persona.
“Sei un folle, Aaron Saturn! Fermati finché puoi!” Gridò Demon: “Non puoi avere così poco a cuore la tua stessa esistenza.”
“Ho troppo a cuore l’esistenza di qualcun altro, Demon… mi spiace!”
Aaron, quindi, tornò verso Angemon e gli chiese: “Dov’è Patamon?” In effetti, il Digimon mancava all’appello: gli ologrammi di Angemon, MagnaAngemon e Seraphymon, però, risposero più o meno tutti allo stesso istante indicando Aaron.
“E’ dentro di te.” Disse Angemon.
“Perché mi hai scelto?” Chiese: “Sapendo che… anche tu speravi che…”
“Sì. E ci spero ancora, davvero. Ma questa storia ormai è giunta al termine, come hai detto tu, hai detto che avresti messo la parola fine alla leggenda, ricordi?”
“Voglio che lo facciamo insieme.” Disse Aaron, poi si rivolse ai Prescelti e ai suoi fratelli.
“Sonia, Dave, voi siete gli amici più cari che ho avuto in tutti questi anni e vi chiedo scusa. Ma dovete promettermi che una volta che tutto tornerà alla normalità penserete voi a Marco e a Mirco.”
“No!”
“Il mio tempo è finito qui.”
“No!”
“Vi ricorderò per sempre, amici miei. Grazie di tutto. Testamento.”
Quello che accadde dopo non mi fu ben chiaro. Una forte luce investì le isole, e tutto tornò alla normalità. Gli esseri umani tornarono al loro posto e anche l’acqua del mare tornò a sostituire le fiamme. Il meteorite, beh, rimase sul fondale, ma ogni sua radiazione era stata precedentemente assorbita da Demon, quindi non ne rimase molta in giro…
In quanto a Demon e a Aaron, quest’ultimo procedette barcollando verso il suo rivale. Si portava una mano sul fianco, premendo forte, come se stesse patendo un forte dolore.
Tese la mano a Demon, che stava lentamente scomparendo.
“Perché? Perché non cadi?”
Aaron guardò Demon con uno sguardo colpito e rispose: “Tu, invece? Alzati, Vecchio mio! Tu non sei fatto per stare inchinato!”
“Mi tendi la mano come se fossimo amici!”
“Avanti, vecchio mio! Chi di noi due sapeva davvero cosa fosse l’amicizia? Io ho capito il vero significato dell’amore poco fa, prima di uccidere Lukas! La verità è che entrambi non disponevamo della potenza necessaria a distruggerla.”
“Distruggere l’amicizia?”
“La vita.” Lo corresse Aaron: “Guardali. I Prescelti sono stati fantastici. E gli hai scelti tu. Non avresti mai immaginato che avrebbero dato del filo da torcere, eh! Noi siamo amici.”
Demon guardò Aaron con uno sguardo strano e disse: “Amici? Sicuro? Aha! Ci stavamo massacrando fino a poco fa!”
“Tra amici si litiga, no?”
“Non mi dirai che Lukas...?”
“Sì, Demon. Io. Io sono stato l’unico che non hai potuto controllare? O forse il tuo errore risiedeva altrove… te l’ho detto, sono un bravo attore.”
“Aaron!” Gridò Marco e con Mirco corse vicino a lui.
Mirco afferrò il fratello per il braccio che teneva stretto all’anca e quando esso si staccò, Marco e Mirco videro una scia di piccoli dati liberarsi nell’aria. Scoppiarono in lacrime e lo abbracciarono.
Così, mentre Demon si rialzava a testa alta, Aaron cadeva in preda ad un attacco di dolore profondissimo.
Ma fu Demon stesso a tenerlo in piedi, dicendo: “Non mi rialzo se poi tu cadi, amico mio.”
“Devo chiedervi scusa, ragazzi. Ma ho pensato solo al vostro futuro. Ora sto morendo, sto morendo per davvero. Ma vi prego, non pensiate di essere da soli, avete ancora sei persone su cui contare. Eccoli, li vedete? Sono i migliori in assoluto! Li ha scelti Demon, sapete… Ugh!”
“Non ti sforzare! Puoi ancora curarti!” Esclamò Marco.
“No, non posso. Vi prego di perdonarmi. Non vi abbandono al vostro futuro. Io ci sarò sempre, vi guarderò dall’alto e vi sarò vicino. Ma non crediate che vi passerò le soluzioni agli esami!”
I due fratelli sorrisero. Aaron aveva sempre avuto il potere di farli sorridere.
In mezzo alla foresta, dove prima sorgeva il castello di Demon, il sole era tornato a sorgere, il tempo aveva ripreso il suo corso.
“Andiamo.” Disse Demon: “Per noi la strada è ancora lunga.”
“Addio!” Esclamò Aaron ai ragazzi: “Grazie per avermi fatto sentire parte di voi, Prescelti, non vi dimenticherò mai.”
Fu in quell’istante che vidi, Lilithmon, Patamon e tutti gli altri, e Lukas. Li vedeva come fossero lì in carne e ossa. E non si stava sognando tutto. No, perché anche Demon li vedeva e a tal proposito disse: “Eccoli, sono qui perché non ci hanno mai lasciati! Devo loro delle scuse e devo farlo prima che mi passi la voglia!”
Anche se nessuno capì il significato di quelle parole, per Aaron fu molto importante sentirgliele dire.
Fu così che Aaron Saturn e Demon sparirono nel nulla, insieme, divenendo solo un lontano ricordo.

Un anno dopo…
“Sonia! Hai finito o posso entrare? Devo truccarmi anche io!”
Sabry continuava a bussare ferocemente sulla porta del bagno di Sonia, che si spalancò.
“Non potevi farlo a casa tua? Non voglio arrivare tardi alla messa in commemorazione di Payass che i suoi genitori hanno intenzione di fare ogni anno. Voglio sentire le belle parole che usciranno dalla bocca di sua madre e dei suoi parenti! Ho preparato anch’io un bel discorso da fare davanti a tutti!”
“A meno che tu non voglia farti cacciar fuori dalla casa di Dio, ti conviene non leggerlo!” disse l’altra dal bagno.
“E’ buffo… la mattina in cui tutto è cominciato mi trovavo qui e mi stavo preparando per andare a scuola… non avrei mai immaginato che… mi manca Palmon e mi mancherebbe anche Aaron se in realtà non fosse mai stato interessato a me!”
“A chi lo dici… non riesco a non pensare a Salamon… ma non dire che non ti manca Aaron… sappiamo tutti che il vostro legame era molto forte! A proposito di lui e dei Digimon… so che ci siamo ripromesse di non alludere mai più a quel nome, ma non ho ancora capito chi è questo Nicholas Hunt! Esiste sicuramente, perché – uscì dal bagno – Giuly ha detto che ha lasciato un messaggio a Bonfatti sulle carte…”
“Il messaggio del re di picche? In ogni caso, Aaron concordava sul fatto che era un ragazzo che voleva essere dimenticato e…”
“Marco e Mirco mi hanno inviato questa foto! Sono loro due al mare, dicono che si stanno divertendo!”
“Certo! Noi siamo qui a studiare e loro al posto che prepararsi alla maturità se la spassano ai tropici! Tipico da parte loro! Sono uguali al fratello, dopotutto! Comunque non ho mai letto quel messaggio! Quello di Bonfatti intendo!”
“Oh, guarda, ho tenuto la foto nel cellulare!”
Le mostrò la foto delle trentanove carte dispose su un tavolo:
“… i fantasmi del passato è meglio lasciarli dove sono. Lei ha contribuito alla morte dei miei genitori. Ho una brutta sensazione.” Disse Sonia a bassa voce.
“Sì, esatto! Un tipo un po’ eccentrico.”
“Sabry… mi riassumeresti il significato di queste ultime righe?”
“Sì, sicuro! Credo che Hunt volesse dire che non bisogna ricordare degli eventi passati che non è importante rivivere e che Bonfatti ha contribuito alla morte dei suoi genitori. E poi ha detto che ha una brutta sensazione, perché?”
“Beh, it’s amazing! Non mi avevate detto che era saltato fuori che qualcuno dei tizi che parteciparono alla missione aveva tradito i propri compagni? E se quel qualcuno fosse Bonfatti? In tal caso si spiegherebbe l’ultima parte, in cui viene detto che ha contribuito a uccidere i genitori di Hunt. La madre, catturata e uccisa da Demon e… beh, presumo che il padre sia morto di cancro in seguito alle radiazioni dovute a degli esperimenti volti a riaprire il portale che tenne nella disperata speranza di ritrovare la moglie nel mondo digitale, nonostante fosse morta. Secondo me è morto più di follia, che di cancro! Ma sono solo supposizioni!”
“Ma che c’è di entusiasmante?” Chiese Sabry.
“Oh, beh, magari se rileggessi le ultime righe modificando un po’ il testo…”
“Continuo a non capire…”
“In ogni caso, chi ha fatto sparire gli esseri umani un anno fa durante lo scontro con Demon? Tu l’hai capito, Sabry?”
“No… ma tu sapevi che Natan Arsuor ed Aaron erano due persone distinte?"
Sonia sentì la sua spina dorsale bloccarsi. Guardò Sabry con quello sguardo tipico di chi ti prende per pazzo.
"Come sarebbe?"
"Ci siamo dimenticati di parlarne con Aaron, ma mi sono ricordata che al compleanno di Payass, tre anni fa, ho conosciuto Natan Arsuor di persona."
"Ma che dici, è impossibile!"
Sabry scosse la testa e ribadì: "Non direi. Ricordi che Dave stava riprendendo la festa con la telecamera che gli ha regalato suo papà? Beh, dopo aver sconfitto Lilithmon me ne sono ricordata e in effetti Natan ed Aaron erano due persone distinte."
Sonia rispose. E lo fece con un tono che lasciò trasparire una preoccupazione che andava oltre la vicenda di Demon: "Ora capisco parecchie cose..."

Il lunedì successivo, ricorreva il giorno in cui la città aveva deciso di ricordare le sparizioni avvenute durante il soggiorno di Lilithmon sulla terra, i Prescelti Neri, il preside, Sarah e Aaron Saturn.
La scuola decise di tenere una specie di incontro sulla sicurezza nelle scuole, eccetera, cose in realtà insignificanti.
Ma nessuno poteva sospettare dei Digimon, perché il governo aveva messo a tacere tutti gli indizi che potevano ricollegare Digiworld al mondo reale.
Sabry, Dave, Sonia e tutti gli altri tornarono nella loro vecchia scuola per l’occasione.
Alla fine dell’incontro, mentre camminavano verso il cancello, stringendosi per mano, i miei amici ebbero come l’impressione che qualcuno gli avesse sorpassati, procedendo in senso opposto a loro, ma quando Sonia e Dave si voltarono non videro nessuno.
“E’ brutto… tante morti in una volta. Una storia tragica.” Affermò Alex: “Ma dobbiamo andare avanti.”
“Eppure io so che loro sono ancora lì e ci stanno guardando. Sono sempre con noi. I nemici e gli amici sono ciò che ci aiuta a diventare adulti. Noi oggi siamo quegli adulti.” Disse Theo.
“Forse ora Aaron ci sta guardando proprio dalle vetrate della scuola.” Disse Sonia.
“Ora che ci penso… come faceva Aaron a sapere delle fotografie in casa di Sarah? Come poteva sapere della donna bionda e dell’uomo moro e anche se le avesse viste, come faceva a sapere che erano proprio loro gli umani che si sacrificarono? Come, visto che Sarah non aveva in alcun modo avuto l’occasione di metterlo al corrente?” Chiese Sabry.
“Se sostituissi il finale del messaggio scritto a Bonfatti con: bisogna dimenticare chi vuole essere dimenticato… ho una brutta sensazione. Chi ti ricorderei?”
Sabry si guardò attorno.
Eh sì, Moonlight. Avevate la soluzione sotto il naso e non ve ne eravate accorti.
I genitori di Aaron Saturn erano morti molto tempo prima. E Marco e Mirco ora sono ai tropici! Un po’ distanti per avere informazioni da loro, eh?
Quel giorno, i miei amici si resero conto di quanti segreti avevo portato via con me, quel giorno di un anno prima.
Alla fine, Demon li aveva capiti. Con il suo ultimo sguardo, Demon aveva messo a nudo tutti i miei segreti, dal primo all’ultimo. E nonostante il mio passato, mi prese per mano e mi accompagnò verso il destino.
C’è una ragione particolare per cui sono rimasto nell’ombra fino alla morte, non potevo permettere che Demon sapesse chi fossi. Perché se fosse accaduto, non avrei potuto riportare tutto alla normalità. Avrebbe avuto la certezza di potermi controllare e non potevo permetterlo. E io non sarei senz’altro mai riuscito a sconfiggere il mio Signore Oscuro senza sacrificare me stesso.
Ma non siate tristi per me, amici miei.
Ora sono felice. Ora ho trovato la pace. Ho ritrovato Lukas, e tutti i nostri rivali, con cui ora rido e scherzo, ripensando ai vecchi tempi!
Demon è felice, ed è importante che lo sia! Passiamo molto tempo insieme, tutti quanti. Io, Palmon, Salamon e tutti gli altri Digimon. La possibilità di riconfigurarsi a nuova vita gli è stata negata. Ma non sono tristi per questo.
Ora sto procedendo verso la scuola, siamo tutti qui oggi perché ci hanno ricordati con una bellissima cerimonia. Tutti i miei amici mi hanno ricordato per le mie doti migliori: la disonestà, volta a un fine più grande, l’amore verso i miei fratelli, la mia bravura con la matematica e con il flauto traverso, la mia capacità di mantenere il sangue freddo e di nascondere i miei sentimenti per non far preoccupare i miei amici.
Tutti i Prescelti si sono ricordati di me e, lontano, anche i miei fratelli pensano a me tutto il giorno. E io li osservo, li aiuto, anche negli esami!
Gli sto vicino, sempre e comunque.
Ciao, Sonia, Dave, Theo, Sabry, Giuly, Alex… vi voglio un mondo di bene. Ora siete lì, fermi, a guardare questo cancello aperto dietro al quale ci sono io, c’è Demon e ci sono gli altri, che facciamo il tifo per voi tutti i giorni della vostra vita! Saremo con voi quando vi laureerete, quando avrete dei figli, quando sarete nonni. Vivremo con voi gli splendidi momenti che avremmo voluto vivere anche noi. Saremo felici con voi e vi asciugheremo le lacrime quando piangerete. Vi amo, amici miei. E non cambierei un singolo istante della mia breve vita per nulla al mondo. Riuscirete mai a perdonarmi per avervi tenuto nascosta la mia identità? Ora devo andare. Ma io sono sempre qui, per voi. Per ringraziarvi, per avermi reso parte di un’avventura che non capiterà mai a nessun altro. Ah, Sabry, Lilithmon dice che il tuo nuovo ragazzo è un poco di buono, quindi attenta, perché se lo dice lei… dice che ha una collezione di foto compromettenti di un paio di ex… e ti garantisco che è vero! Addio, amici! Addio da parte di tutti noi, addio e grazie infinite. Addio. Forse un giorno partirete per una nuova avventura. Ma questa è un’altra storia, amici miei.
Vostro per sempre,
Nicholas Hunt,
il Settimo Prescelto.”

FINE CAPITOLO 146
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon / Vai alla pagina dell'autore: TakeruTakaishi