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Autore: xhimmelx    22/01/2017    1 recensioni
Khloe ci prova a combattere contro i fantasmi del passato, ma sa che provare non basta. E allora si lascia sconfiggere da questi, più meschini e prepotenti di lei, cadendo quasi ogni notte in un abisso di rancore.
Cameron, invece, si ritiene più forte di tutti quei pensieri che le riempiono la testa ed è con sicurezza che le promette di aiutarla.
Una sicurezza che Khloe sembra odiare ma a cui, in fondo, è costretta ad aggrapparsi.
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FF SU CAMERON DALLAS.
ATTENZIONE: IL RATING DELLA STORIA POTREBBE CAMBIARE.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cameron Dallas, Nash Grier, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18.


 
 
Nonostante siano solo le otto del mattino, Violet non ha perso tempo per avvicinarsi a me, stamattina, e riempirmi di domande circa la mia “scomparsa” della sera precedente.
-Si può sapere che fine avevi fatto? Hai finito di lavorare alle otto e non ho avuto tue notizie per le successive tre o quattro ore, e ho dovuto persino mentire a tua madre!-   Mi ha chiesto infatti, parlando a bassa voce poiché le avevo chiaramente chiesto di rimanere indiscreta.
Così, a circa dieci minuti dall’inizio delle lezioni, mi vedo costretta a dirle la verità. Non che non avrei voluto farlo, è solo che… che non so come gestire una situazione così nuova per me. Né Violet né Elizabeth mi hanno vista davvero interessata a qualcuno dopo Grayson e, nonostante nessuna delle due sapesse quanto fossi innamorata di lui, potevano benissimo immaginare che qualcosa non andasse. Escludendo quelle poche volte in cui mi sono ritrovata a frequentare dei ragazzi senza essere davvero presa da loro, dunque, non mi è mai capitato di aprire l’argomento con loro. Insomma, le tipiche “chiacchierate tra ragazze” non sono il mio forte.
-Prima tu.-   Affermo quindi rivolta a Violet, puntandole l’indice contro e costringendola a confessare per prima.
-Già…-   Continua Elizabeth, reggendo fortunatamente il mio gioco.   –Che ci devi dire riguardo Nash?-
Possiamo immediatamente notare le guance della ragazza arrossire senza pudore e, nonostante lei sia tentata dal coprirsi il volto con le mani a causa dell’imbarazzo, io ed Effy le blocchiamo le braccia e la osserviamo insistentemente, finché non riusciamo a convincerla.
-Ci siamo baciati, alla festa di Taylor.-    Confessa finalmente, mentre un sorriso timido ma felice al tempo stesso fa capolino sul suo viso.
È adorabile e vorrei tanto dirglielo, se non fosse che vengo inaspettatamente distratta da un pensiero improvviso. Subito dopo aver ascoltato le parole di Violet, infatti, delle immagini di qualche sera prima che avevo completamente rimosso tornano a farsi pian piano più limpide e chiare. Certo, adesso ricordo: è stato questo a spingermi a fare il primo passo con Kian, il bacio fra Violet e Nash.
-È vero, adesso lo ricordo!-   Esclamo dunque, alzando le mani in aria in segno di vittoria e facendo imbarazzare ancor di più, se possibile, la ragazza al mio fianco.
-Quindi adesso voi…?-   Effy avanza poi i suoi dubbi, alla ricerca, chiaramente, di qualche conferma in più.
-Non stiamo insieme, ci stiamo frequentando.-   Spiega quindi Violet, mettendo in mostra uno sguardo fiero di sé.
-Tanto sappiamo tutte che non passerà molto prima di finire insieme.-   La stuzzico, lanciandole una leggera gomitata.
-Non tentare di cambiare discorso!-   Mi interrompe però Effy, con un’occhiata minacciosa in viso, per poi   -Adesso è il tuo turno.-    avvisarmi.
“E va bene” mi dico, “non può essere poi così imbarazzante”. Fornendomi di coraggio e sicurezza, quindi, punto gli occhi verso il pavimento bianco del corridoio ed accontento le mie amiche.
-Ero con Cameron, ieri sera.-   Confesso finalmente mentre, devo ammetterlo, sento il mio petto istantaneamente più leggero.
Sia Violet che Elizabeth sgranano gli occhi, ma la loro espressione sconvolta viene sostituita subito dopo da dei sorrisi soddisfatti ed entusiasti, come a dire “Te l’avevo detto”. So che Violet prevedeva questo momento da chi sa quanto, e so anche cosa sta pensando in questo istante, per questo voglio affrettarmi a smentire le sue folli costatazioni. Ancor prima di poterlo fare, però, vengo interrotta dalla sua vocina acuta.
-Mi stai dicendo che era una “fuga d’amore”, quella di ieri?-   Domanda ad alta voce, rischiando di essere sentita da tutti.
In un gesto veloce, tappo il prima possibile la sua bocca con una mano e la prego di non attirare l’attenzione di tutti. Solo quando riesco a calmarla, le rispondo.
-Dio, no.-   Rinnego dunque, in una risata incredula ed ironica.   –È un po’ più complicato di quello. Ad ogni modo, abbiamo parlato a lungo e…-
-E, proprio come avevo previsto io, sei caduta ai suoi piedi.-   Mi interrompe Violet, prendendomi quasi in giro.
Se non si trattasse di Violet, scapperei di certo per la vergogna. Ma è la mia migliore amica, e non ho più intenzione di tenerla all’oscuro di quello che succede nella mia vita. Da questo momento in poi.
-Smettila.-   La rimprovero comunque, ammonendola con una piccola pacca sul braccio.
-Quindi state insieme?-   Domanda però Elizabeth, non permettendo all’altra di ribattere.
Voltandomi verso di lei, rido di gusto a causa di quella che potrebbe sembrare una strana fissa. Dopodiché,   -Si, suppongo…-   affermo, con un pizzico di indecisione nella voce.
Stiamo insieme? Oserei dire che è molto più complicato di questo. Ma, in fin dei conti, non mi è mai importato delle etichette: io e Cameron stiamo bene insieme, abbiamo imparato a conoscerci man mano sempre di più e, nonostante ci siano ancora molte cose da scoprire l’uno dell’altra, non potremmo darci più di questo. È una relazione particolare, la nostra, ed è questo ciò che mi soddisfa.
-Bene, benvenute nel club, ragazze!-   Esclama comunque Elizabeth, riportandomi alla realtà.
Poi, provocando una risata sia a me che a Violet, poggia le sue braccia attorno al nostro collo. Sta per dirci qualcos’altro, ma tossisce all’improvviso e si ammutolisce per qualche strana ragione. Mi basta sollevare lo sguardo per poter incontrare quello di Cameron che, insieme ai suoi amici, si dirige verso di me a passo svelto. Un sorriso a trentadue denti arricchisce il mio volto, un sorriso che fino a pochi giorni prima non avrei mai pensato di rivolgergli. Non appena si ferma di fronte a me, quindi, non perdo neanche un secondo prima di spalancare le mie braccia e andargli incontro. Non mi interessa dell’imbarazzo che questo potrebbe provocarmi, né delle battutine che, senza ombra di dubbio, stanno uscendo dalla bocca delle mie amiche. Al contrario, stringo forte la sua t-shirt e, qualche secondo dopo, sollevo la testa così da poter incontrare le sue labbra. Cameron, però, mi precede e si affretta a lasciarmi un piccolo bacio a stampo, sorridendo nel frattempo.
Non appena mi distacco da lui, mi accorgo che Nash ha fatto più o meno la stessa cosa: lo trovo infatti accanto a Violet e, mentre mette un braccio attorno alle sue spalle, le lascia un bacio delicato sulla fronte. La mia attenzione viene però catturata da Matt che, proprio come gli altri, sbuffa rumorosamente e si prepara ad una delle sue solite battute.
-È meraviglioso ricordare di non avere una ragazza, grazie ragazzi!-   Esclama infatti ironico, mettendo in mostra un sorrisetto forzato ed annuendo falsamente.
-Va bene, sbrighiamoci! Abbiamo il test in prima ora!-    Lo interrompe però Brent che, a malincuore, ci riporta alla cruda realtà.   
Una serie di sospiri pesanti e lamentele seguono al suo avvertimento, in seguito al quale ci affrettiamo tutti a dirigerci verso la classe di letteratura. Spero che il mio studio con Cameron sia stato sufficiente a fargli prendere, almeno, una B. Insomma, alla fine ha persino letto il libro di sua spontanea volontà.
Quando entriamo in classe, quindi, non perdiamo tempo ad accomodarci ognuno nei nostri banchi e a salutare con dei sorrisi falsi la professoressa Myer, la quale non tarda a distribuire svelta i fogli. È un’ora di puro terrore, quella che abbiamo davanti. Lo si capisce dagli sguardi terrorizzati della maggior parte degli alunni e dalle penne che picchiettano fastidiosamente sui banchi.
Grazie al cielo, però, trascorre molto velocemente, forse anche troppo. Credo di aver fatto un buon lavoro, tutto sommato, ed è per questo che, subito dopo aver consegnato il test alla professoressa, esco dalla classe ed attendo i miei amici nel corridoio. Pochi minuti dopo vengo infatti raggiunta dagli altri e sono decisamente sollevata nello scorgere positività nei loro volti.
Non a caso,   -Brent, mi hai salvato il culo.-   sento dire a Matt, che trova subito l’assenso di Chris.  
-Già, amico!-   Esclama quest’ultimo, lasciando una pacca al moro.   –Se non fosse stato per i tuoi bigliettini avrei potuto consegnare in bianco.- 
L’atmosfera si alleggerisce all’istante, in quanto ci sentiamo tutti molto più rilassati. Persino Violet, che è la solita pessimista insicura, è convinta di aver superato il test. Mi concentro poi su Cameron che, mi accorgo, osserva gli altri con una finta ed ironica aria di superiorità che mi fa ridere immediatamente. Ripenso infatti alla prima volta in cui sono andata a casa sua e al pomeriggio che abbiamo trascorso, in puro silenzio, con i libri fra le mani. Beh, è stato produttivo. Leggendomi forse nella mente, Cameron fa qualche passo verso di me ed unisce le nostre mani, all’altezza del mio bacino.
-Grazie.-   Dice poi a bassa voce, come se il nostro fosse un segreto che non deve essere svelato.
Dopodiché, veloce come un lampo, mi lascia un piccolo bacio sulla fronte per poi voltarsi verso il resto del gruppo. In men che non si dica, comunque, siamo costretti a separarci. Salutando velocemente Cameron e gli altri, infatti, mi dirigo insieme ad Elizabeth ed Aaron verso la classe di storia, tentando di motivarmi ad arrivare a fine giornata più sveglia di uno zombie.
 
Quando finalmente la campanella che segna l’inizio dell’intervallo suona, mi affretto a dirigermi di fretta e furia verso il cortile esterno della scuola. Sarà per il recente arrivo della primavera e per il caldo che si fa sempre più intenso, da un po’ di giorni io ed i ragazzi abbiamo ripreso l’abitudine di ritrovarci qui, anziché a mensa. Non appena esco dall’edificio, infatti, non mi ci vuole molto prima di adocchiare il mio solito gruppo, in piedi all’ombra di uno dei tanti alberi.
-Sul serio, non vedo l’ora che arrivino le vacanze!-  
Sento immediatamente un lamento uscire dalla bocca di Thomas che, con un braccio attorno ai fianchi di Elizabeth, si dispera poiché, si sa, non è il tipico studente modello. E come biasimarlo.
-Ci saranno le vacanze di primavera, fra poco.-   Lo incoraggio quindi non appena mi inserisco nella cerchia, infilandomi quasi furtivamente sotto il braccio di Cameron.
Senza neanche ascoltare la risposta di Thomas, poi, sollevo lo sguardo verso quello del ragazzo e gli sorrido dolcemente, rimanendo nella stessa posizione per qualche secondo come a chiedergli un bacio. Non appena lo ricevo, sotto le espressioni divertite di tutti, mi sento decisamente meglio. È incredibile, vorrei quasi prendermi in giro per questo comportamento insensato ma, non avendo altro da fare, mi limito a riderci su.
-Oh, abbiamo dimenticato di dirglielo!-   Esordisce ad un certo punto Matt, che richiama l’attenzione di Cam, Chris e Nash con dei veloci pugni sulle spalle.
Vorrei proprio sapere di cosa sta parlando ma, per fortuna, trova subito il consenso dei suoi amici e svela a tutti la sua misteriosa proposta.
-Noi quattro partiamo in Messico la prossima settimana, per lo Spring Break, ma altri nostri amici si sono ritirati all’ultimo momento e… insomma, più siamo meglio è. Vi unite a noi?-
Sembriamo tutti istintivamente stupefatti dal suo invito, più di tutti Thomas che, fino a poco prima, avrebbe desiderato sentirsi dire una cosa del genere. Comincio ad immaginare, nella mia mente, come sarebbe partire insieme ad alcuni dei miei migliori amici e degli altri che… beh, potrebbero diventarlo. Non ho mai fatto molte vacanze al di fuori di quelle con mamma e papà, per questo mi riscopro totalmente entusiasta al solo pensiero di staccare per un po’ la spina da tutto. Dalla scuola, da casa, dal lavoro. Ne avrei davvero bisogno.
-È un’idea grandiosa!-   Esclamo quindi a distanza di pochi secondi, dando per prima il mio parere.
Dopodiché, osservo velocemente gli altri ed incontro assenso nei loro sguardi.
-Spero solo che il Kings Road me lo conceda.-   Aggiungo poi, tornando seria solo per un attimo.
Vedo contrariazione nel viso di Cameron, perciò mi preoccupo di tranquillizzarlo, almeno momentaneamente, carezzandogli lievemente la mano e rivolgendogli un sorriso incoraggiante. E, mentre mi guarda, riscontro nei suoi occhi il mio stesso desiderio.
È per questo che   -Li convincerò.-   lo rassicuro, sussurrando piano vicino al suo orecchio.
-Va bene, vi faremo sapere al più presto.-   Interviene a questo punto Aaron, eccitato tanto quanto Tom.
-Lo Spring Break è fra una settimana!-   Ci raccomanda tutti Nash, che osserva attentamente Violet a mo’ di minaccia.
Posso solo immaginare quanto vorrebbe fare questo viaggio insieme a lei. Accidenti, solo qualche giorno fa desideravo che qualcuno mi prestasse le stesse attenzioni che Nash rivolge alla mia migliore amica, ed il solo pensiero di poter dire che ad oggi non mi manca niente mi rende talmente felice, che potrei scappare anche adesso insieme a Cameron. Potremmo fare le valige e fuggire in Messico senza preavviso, guidando con l’auto per circa due giorni senza però mai stancarci del tragitto. Sarebbe così bello, ma credo di starmi dilungando fin troppo.
Le mie assurde fantasie vengono frenate dal suono della campanella, che segna la fine dell’intervallo e ci obbliga a tornare dentro. Improvvisamente più annoiati, infatti, ci dirigiamo all’interno dell’edificio a passo lento e pacato. Io e Cameron, però, rimaniamo indietro. O meglio, mentre io faccio per andare accanto a Violet ed Elizabeth, lui mi ferma afferrandomi la mano e mi trattiene al suo fianco.
-Sai quante cose potremmo fare insieme, in Messico?-   Sussurra piano al mio orecchio, tentando ancora una volta di non farsi sentire dagli altri.
Lo guardo improvvisamente torva, non sapendo bene come interpretare le sue parole. Per questo arrossisco un po’, sorridendogli imbarazzata e lanciandogli un piccolo schiaffo sul petto.
-Hey, mi riferisco alla città!-   Mi rimprovera però lui, facendomi subito ridere fragorosamente. Poi   -Sul serio, ti prometto che se vieni ti farò dimenticare di tutto per una settimana.-  aggiunge.
Le sue parole suonano più come una supplica fatta così da convincermi, ma io ci credo. Ci credo davvero. Perciò, senza pensarci su due volte, afferro il cellulare e compongo il numero della mia datrice di lavoro. So esattamente come convincerla.
 
 
 
 
 
XHIMMELX.
Buona domenica a tutti con un nuovo capitolo!
Allora, ho voluto scrivere una volta ogni tanto un capitolo di passaggio che, lo capisco, può risultare un po’ noioso e deludente (spero di no), ma da un po’ la prospettiva di come sono (o saranno) Cameron e Khloe insieme, nella loro quotidianità.
Sono ancora agli inizi, certo, però in Khloe è cambiato qualcosa. Aver ammesso a sé stessa di poter lasciarsi Grayson alle spalle per qualcun altro le ha dato una nuova prospettiva, ed è indubbiamente più felice adesso che ha Cameron (non solo più come aiutante anti-depressione lol).
Che poi ho voluto dare spazio qua e là a delle piccole cose, dei piccoli gesti come i sussurri all'orecchio o un bacio in fronte che per Khloe non sono di certo solo “piccoli gesti”.
Cooomunque, dopo questo capitolo di passaggio avremmo un cambiamento totale. I nostri personaggi andranno in trasferta in Messico! Ok, sì, sono innamorata del Messico e siccome non posso andarci perché sono povera ho pensato di farlo così, abbiate pietà di me.
Beh, spero di avervi incuriosite.
Ah, per tutti voi lettori silenziosi (ho capito che supplicarvi di recensire è inutile)… se vi va, potete trovarmi su Wattpad, il mio nick è sempre xhimmelx (https://www.wattpad.com/user/xhimmelx)
Alla prossima, xhimmelx!

 

-Sul serio, ti prometto che se vieni ti farò dimenticare di tutto per una settimana.-
   
 
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