Anime & Manga > D.Gray Man
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Autore: lapotenza    23/01/2017    1 recensioni
"Gli esorcisti sono persone possedute da Dio. Essi esistono al fine di consegnare all'Oblio le sinistre creature che emergono dalle tenebre."
D.Gray-Man ~ Prima Notte, Vol.1
Yuki Hirai. Diciotto anni. La sua espressione, un vero e proprio capolavoro di falsità.
Ingenua o furba come la più infima ed astuta delle volpi?
Passionale o gelida e pacata?
Guerriera o spettro in fuga dal passato?
Yuki é divisa in due parti perfettamente... (A)simmetriche.
Non uno, ma ben due passati alle spalle, non uno, ma nessun futuro che si profila all'orizzonte, non uno, ma ben due marchi imposti da Dio.
Un' anima infranta o un cuore d'acciaio?
Ci sono così tante alternative da scegliere... Ma nessuna persona pronta a condividerle.
Come si sopravvive al ritorno nelle fitte spire dell'Ordine?
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Allen/Lenalee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel fiore é solo un'illusione.

Kanda aprì gli occhi di scatto, guardandosi intorno si alzò dal letto.
Un mormorio confuso si levava dal profondo della sua anima, riverberandogli nelle viscere e salendo fino alla mente, sussurrando vecchie frasi familiari ma mai udite in quella vita.
Si portò una mano alla fronte, digrignando i denti. Stava succedendo qualcosa che non riusciva a controllare. Piccoli dettagli, minuscoli frammenti di ricordi gli scorrevano sotto le palpebre ogni volta che le sbatteva.
Sospirò, ma un groppo alla gola gli blocco il fiato. Quella strana malinconia... Una vera e propria seccatura. Inoltre... Il discorso di Komui, quando l'aveva preso da parte dopo l'assegnazione della missione, ancora lo faceva rodere dalla rabbia e dalla curiosità

-Kanda-kun, tu rimani un attimo, ti devo parlare.- dopo che Yuki e Moeve si furono congedate e la porta fu chiusa, il Supervisore si sistemò gli occhiali, guardando il giovane generale.
-C'è qualcosa riguardo questa missione che devo sapere?- domandò, fissandolo serio. Con lentezza, Komui scosse il capo.
-I realtà no. Si tratta di Yuki-chan.- a quelle parole Kanda drizzò la testa, sperando di scoprire qualcosa di utile. Perché poi gli premesse tanto sapere qualcosa di quella nanetta nemmeno lui lo sapeva, ma se gli capitava l'opportunità di ricavare qualche informazione tanto valeva coglierla.
-La Tappetta? Perché?- ostentò la solita indifferenza, dopotutto era una cosa che gli riusciva bene. Anzi, anche se Komui avesse intuito qualcosa, non si sarebbe mai azzardato a ripassarci sopra: era così che funzionava quando si aveva a che fare con l'Esorcista Kanda Yu, ne più ne meno.
-Vorrei chiederti un favore, se me lo concedi.-
-Di che si tratta?-
-Ecco, vedi... Yuki é una persona intelligente, arguta (fin troppo a volte), e non lascia molto al caso, inoltre... Cerca di aiutare sempre tutti e, nonostante possa non darlo sempre a vedere, é davvero generosa e di gran cuore...-
-Se stai tentando di elogiarla per farci smettere di litigare é tempo perso.- lo interruppe Kanda, già partendo verso la porta.
-No, aspetta!- Komui si sporse tendendo il braccio verso di lui -É davvero importante, giuro.- Kanda si voltò verso di lui.
-Dunque?-
-Stavo dicendo... Yuki é una brava persona ma... Non é molto stabile, ecco.-
-Stabile?- il giapponese inarcò un sopracciglio, perplesso da quell'aggettivo così strano se paragonato ad una persona in funzione negativa.
-Si, insomma... Immagino tu ti sia chiesto come mai... Ecco, é un po' strano che una bambina di nove anni sia riuscita a fuggire da qui, no?- la domanda retorica di Komui non fu altro che una di quelle che, da tempo a quella parte, il ragazzo si stava ponendo a se stesso.
-Yuki é davvero importante, Kanda, ma sopravvaluta troppo le sue capacità, anzi, mi sbaglio...- il Supervisore si aggiustò il cappello, in cerca delle parole esatte -...lei non farebbe mai l'errore grossolano di sopravvalutare o sottovalutare le proprie abilità, diciamo piuttosto che ne ignora i limiti. Alza un po' troppo il gomito, se si sente vicina ad uno scopo e non riesce più ad attendere.-
-Ed io che posso farci? Muoviti a chiedermi questo maledetto favore e lasciami andare, complessato.- l'appellativo parve offendere leggermente l'uomo, ma non lo diede a vedere.
-Ti prego, se Yuki fa qualcosa di avventato fermala. É indispensabile, per la nostra salvezza, che lei non perda le sue qualità fisiche.-
-Qualità fisiche? Ma che diavolo blateri? E perché una scienziata é così fondamentale? Cosa vuoi davvero, Komui?!?-
-Kanda-kunYuki non può parlare della propria condizione, ma le é stato concesso di parlarne a te, in caso l'avesse ritenuto necessario, quindi... Fammi il favore di assicurarti che non faccia sciocchezze e porta pazienza, sono sicuro che ti parlerà di tutto.- Kanda si limitò al suo solito verso, per poi uscire dalla stanza senza congedo sbattendo rumorosamente la porta.

Con l'irritazione ben disposta a crescere a dismisura, Kanda sfilò i pantaloni e la maglietta che si era messo per dormire, sostituendoli con quelli neri della divisa ed una camicia bianca. Prese Mugen e si diresse fuori, afferrando al volo il soprabito della divisa.
Per lo meno, una girata fuori a prendere aria non gliel'avrebbe tolta nessuno, o almeno così credeva...
Un cigolio proveniente dalla parte opposta del corridoio catturò la sua attenzione, nella penombra, voltando la testa, scorse una figura minuta uscire da una stanza.
-Ehi.- chiamò.
Con tranquillità, nel mentre si strofinava gli occhi, Yuki gli si avvicinò, lo sguardo trasognato e assente, le occhiaie violacee che alla semioscurità sembravano due fossi profondi.
-Ehi, che ci fai fuori, Kanda?- parlava con lentezza, come se fosse davvero stanca. La frangetta di solito ben pettinata era totalmente sviata, i lunghi capelli, insieme ad un lungo cardigan della taglia sbagliata, la facevano assomigliare ad una bambina o poco più.
-Che ci fai tu, piuttosto.- ribattè il giapponese, infilandosi il soprabito.
Yuki non rispose subito.
-Non riesco a prendere sonno, per cui sono uscita.- gli disse, lasciandosi cadere contro la parete -Sei tu quello in divisa con la Katana appresso. Quindi che facevi?- pian piano, mentre riacquistava coscienza, la ragazza aveva ripreso i soliti modi. Lo sguardo vagamente vacuo si accese con lo schiocco del suo cervello che si impossessava nuovamente della solita lucidità.
-TskNon è affar tuo.-
-Potrei dire la stessa cosa io.- eppure, nonostante il tono acido, la ragazza picchiettò la porzione di pavimento accanto a se, invitandolo a sedersi.
Seppur mantenendosi entro il solito metro e mezzo minimo di distanza, Kanda accettò, con una sorta di tacito orgoglio, l'invito.
-Francamente, tu mi staresti pure simpatico.- se ne uscì lei, dal nulla.
Kanda rimase ostinatamente zitto.
-Sai, stai sempre zitto a questo modo, ma quando ti incazzi ti si sente fino all'altra parte del mondo, intimidisci tutti eppure hai un sacco di amici, anche se non so fin quanto tu te ne renda conto. Ma continui testardo a maltrattare tutti. Sei davvero un tipo buffo.- una risata cristallina proruppe dalle sue labbra, mentre si sistemava le ciocche ramate.
-Ripeto che ciò che mi riguarda non è affar tuo.- sbottò Kanda. Quella ragazza riusciva sempre a dire un incredibile quantità di cose, eppure non rivelava mai un bel niente.
Rimasero in silenzio per più di un'ora, contemplando quella tranquillità tetra che ormai faceva parte della loro vita. L'inquietudine faceva parte delle loro ossa, scorreva loro nelle vene, era indissolubilmente presente in ogni singola essenza di coloro che erano legati alla Dark Religious. Quelle notti e quelle giornate sembravano interminabili feste di Halloween senza effetti speciali, perché tutte quelle atrocità erano vere e vere rimanevano.

La fine era inevitabile, non poteva più combattere, era a terra, nel fango, i fiori erano appassiti, non c'era nulla da fare. L'akuma era sopra di lui, sembrava un clown, il giullare giocondo che si apprestava a far della sua condanna il più divertente degli spettacoli.
Sfioriti. I loti erano sfioriti. Il loto...
"Nasce nel fango e crescendo si innalza verso il cielo, impreziosendo il mondo col suo magnifico profumo". Ma ormai la stagione giusta era finita, il campo era morto, desolato, come stava oramai per a capitare a lui.
Quel sorriso bellissimo... Perché stava sbiadendo?
"Io... Ti amerò per sempre."
-Hai ancora la forza di muoverti bastardo?- domandò allegra e rabbiosa al contempo la bambola.
E fu il buio.

-Ehi Axel, ti va di accompagnarmi da Achim-san? Devo portargli delle pile di rapporti e da sola non ci riesco.- si voltò, guardando la sua interlocutrice. Era seduto su di un gradino situato a metà altezza delle scale, lei era in cima alla rampa. Il volto era in ombra, ma intuiva i lunghi capelli neri sufficienti a riconoscerla.
-Certo, nessun problema, Nora.- si alzò e la raggiunse. Nora era arrivata da circa tre o quattro anni, ed erano diventati amici da subito. Avendo diciannove anni veniva trattato da lei come un fratellino, e lui la vedeva davvero come una sorella maggiore, sempre disponibile e pronta ad aiutarlo. Da ciò che sapeva, era sposata ed aveva un figlio, ma non era nemmeno riuscita a crescerlo per colpa dell'Ordine, che l'aveva arruolata a forza.
-Come è andata la missione?- domandò lei, tirandogli una gomitata per lasciar intendere che non erano gli Akuma quelli di cui voleva ricevere i dettagli.
Alzò le spalle -Ci siamo parlati, null'altro.-
-Axel, non potete andare avanti così, vi piacete no?- sbottò lei, sbuffando.
-Facile per te che sei già sistemata.- le rispose di rimando.
-Ah, non è facile per nulla! Con quell'idiota di mio marito ho fatto tutto io! Quando ha sviluppato le capacità di comportarsi da uomo finito avevo già risolto la questione preparandogli la pista. Non deve succedere anche a voi però, e siccome l'uomo sei tu tira fuori la grinta!-
-Non è la grinta il problema...-
-Axel, non me ne frega un bel niente di quale è il problema, sei dannatamente cazzuto quando combatti e quando parli, ma se si arriva a parlare di donne sei un povero disperato.-
-Anche tu sei una donna, dovresti andarci piano.- una voce familiare li fece voltare di scatto, Nora sbuffò.
-Fatti gli affari tuoi tu, Marian.- borbottò, guardando di traverso il nuovo arrivato. Non riusciva a riconoscerlo, l'immagine era confusa, ma sapeva che quel nome avrebbe dovuto dirgli qualcosa...
-Come va la vita, Ax...Kanda?-
Come un fruscio lieve percepì il tono dolce di una voce farsi largo in quella strana scena.
"Kanda..."
Chi lo stava Richiamando? Cosa... Doveva forse uscire da lì? Come ci si riusciva?
"Kanda!"

-Ehi, idiota!- Kanda spalancò gli occhi, trovando un'alquanto nervosa Yuki a pochi centimetri dal suo volto.
-Dimmi che non hai visto nulla.- sussurrò lei, gli occhi due fessure.
-Di che diavolo parli? E smettila di starmi addosso, non sono una poltrona!-
-Kanda... Hai fatto una specie di... Una specie di sogno?- domandò di nuovo lei inchiodandolo con lo sguardo. Quando un lieve rossore le iniziò ad imporporare le guance, però, si allontanò di scatto.
Lo tirò verso la porta alla loro sinistra.
-È questa camera tua, no?-
-Che te ne frega?- Kanda la guardò. Lesse nei suoi occhi preoccupazione ed indecisione, misti a quella velatura malinconica che li contraddistingueva.
-Ti prego, ti devo parlare subito.- il tono supplicchevole ed uno strattone alla manica che lo portarono all'interno della stanza senza difficoltà. Non riusciva ne ad opporsi ne a ragionare affondo sul motivo di tale apprensione. Non capiva che gli stava accadendo. Riaffiorarono le immagini viste poco prima, ma non riusciva più a ricordare i volti delle persone, quella donna e quell'uomo.
Gli apparivano ma non riusciva a fissarli nella mente. La frustrazione lo colse. Appoggiò Mugen contro la parete dove si trovava il letto.
-Kanda, hai visto qualcosa, vero?- domandò di nuovo Yuki, mettendosi a sedere sul davanzale della finestra chiusa. I piedi non le toccavano terra.
Lui non rispose, la guardò solo di traverso.
-Cos'è questo comportamento così all'improvviso?- Yuki rimase in silenzio, valutando un qualcosa da rivelare o meno, a seconda delle opzioni disponibili tra le conseguenze e le ripercussioni future.
-Devo parlarti di alcune cose.- disse -Sono inerenti a ciò che mi hai domandato quando mi hai portato fuori dalla palestra giorni fa.
-Ti ascolto.- Kanda si buttò sulla poltrona della semplice e modesta stanza -Ma non fare giri di parole.-
La ragazza si schiarì la voce.
-É iniziato tutto ventidue anni fa, in un piano sotterraneo del Quartier Generale conosciuto solo dagli alti esponenti e dall'élite della Sezione Scientifica. Sotto ordine dell'Ufficio Centrale, con la collaborazione delle famiglie Epstein e Chan, vennero condotti degli studi per un progetto sperimentale volto allo scopo di generare compatibili utilizzando i cervelli di quelli caduti in battaglia. Il nome di questo esperimento era...-
-Progetto sperimentale Second Exorcists.- completò Kanda, grave.
-Esatto. Lo conosci bene, eh?- Yuki sorrise amaramente -Vedi, i corpi furono creati alla Sede Asiatica, poichè necessitavano, almeno all'inizio, la supervisione di Zu Mei Chan, la cui arte magica era necessaria per garantire le capacità rigenerative dei nuovi Apostoli artificiali.-
-Smettila di raccontare cose che so già.- sbottò. Quel discorso non prometteva nulla di buono, e si era stufato di sentire quanti casini le idee dell'Ordine generassero.
-Scusami. Ad ogni modo, un soggetto fu invece realizzato al Quartier Generale. Anzi, fu da quel soggetto che si era originato l'intero esperimento. Venne chiamato "Soggetto sperimentale 001: Yuki".- la ragazza si bloccò, osservando un punto indefinito della parete, sembrava star ricordando qualcosa di doloroso, e Kanda sapeva cosa. All'improvviso, i pezzi del puzzle si misero al loro posto. Si stupì di non essere stato in grado di farlo da solo.
-Sei... Così intendevi questo eh. Uguali... E come mai adesso saresti in questa situazione?- le domandò. Non riusciva ad arrabbiarsi o provare nulla. Non era colpa sua se era come lui.
-Io sono un caso particolare. Solitamente, dopo che il corpo si risveglia si iniziano gli esperimenti. Il cervello del vecchio compatibile riesce ad interagire meglio con l'Innocence a causa della passata affinità. Nel mio caso, però, il cervello era l'Innocence stessa, così come il cuore.-
-Quindi... In questo momento l'Innocence è immessa nel tuo corpo?- Yuki annuì. 
-Ma io... Non riesco a sincronizzarmi... Sono qui per questo, in realtà, per finire i test... Purtroppo c'è un'abilità della mia Innocence che si è rivelata necessaria proprio di recente, e per questo non posso in alcun modo tirarmi indietro.- confidò, scendendo con un saltino dal davanzale ed andando verso di lui.
-Il problema adesso è che tu hai appena raggiunto lo stadio a cui sono anche io, Kanda, adesso la priorità è questa.- era in piedi, a mezzo metro di distanza dalla poltrona su cui lui si trovava.
-Nessuno lo sa, nemmeno Komui, ma giunti ad un certo punto il cervello del vecchio compatibile, per effetto dell'Innocence, riporta a galla i vecchi dati immagazzinati, generando delle allucinazioni che, più lunghe e dettagliate risultano, più pessime sono le condizioni in cui ti risvegli al loro termine. Io ho raggiunto questo stadio precocemente a causa della posizione dei due frammenti di Innocence che posseggo, ma anche tu adesso devi affrontarlo. Francamente, sono preoccupata per te, combattere senza sapere quando potrebbero arrivare è molto rischioso, specialmente per te... Komui mi ha detto che sei arrivato al limite massimo, vero?-
-Tsk. Comunque vada, non mi importa di morire, basta che riesca a fare una cosa prima.-
-Come preferisci, ma non dire nulla riguardo me.- Kanda fece per rispondere, ma qualcosa lo distrasse. Voltò lo sguardo verso l'angolo dove giaceva Mugen, avvolta nella protezione di stoffa. Una strana sensazione gli attanagliò le viscere, un dolore sordo e pulsante gli colpì gli avambracci, laddove vi erano le stigmati lasciate dall'evoluzione dell'Innocence in tipo cristallo.
Scattò verso la spada e la svolse, rimanendo pietrificato.
Alcune piume candide caddero lievi sul pavimento, altre, numerose ed insidiose, coprivano del tutto l'elsa e gran parte della lama.
-Non può essere...- Yuki cadde in ginocchio, sbattendo un pugno per terra -Non adesso...-
-Apokryphos è nelle vicinanze.- Kanda digrignò i denti, stringendo la spada.

Ciao!
Ed eccomi di nuovo. Alla fine quei due hanno parlato civilmente... Kanda ha avuto qualche piccola allucinazione direttamente dal passato in cui c'è una Nora adulta e sposata... Ed Axel, chi potrebbe essere..? Su che lo sapete tanto, il nome l'ho inventato di sana pianta ma comunque credo che si capisca che sia il protagonista di quel "sogno" quindi...

Beh comunque al prossimo capitolo avremo finalmente azione, vedremo il caro Apokryphos col suo stile sobrio e piacente (?) e mi permetto la piccola anticipazione consistente nel fatto che succederà qualcosa di inaspettato tra Yuki e Kanda... no, non decideranno all'improvviso di amarsi come in un bel cliché di quelli classici, semplicemente litigheranno (tanto per cambiare) in modo meno ridicolo del solito portando a galla dettagli utili alla trama (notevole, no?).

Ci si vede alla prossima, ciao!!!❤

P.s.: oggi non sono in me temo...😅 vi aggiungo l'imprevisto spoiler rappresentato dal disegno di Moeve che ho scalato per troppo tempoe4 che quindi vi allego...

Beh comunque al prossimo capitolo avremo finalmente azione, vedremo il caro Apokryphos col suo stile sobrio e piacente (?) e mi permetto la piccola anticipazione consistente nel fatto che succederà qualcosa di inaspettato tra Yuki e Kanda
   
 
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