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Autore: Batsutousai    24/01/2017    0 recensioni
Il mondo di Harry viene distrutto da coloro per i quali una volta aveva combattuto. Un Harry adulto ritorna nel corpo di un se stesso più giovane.
Semi-Super!Harry, VoldemortHarry, Slash - per gli idioti.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Harry/Ginny, Harry/Voldemort, Ron/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
Capitoli:
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Autore: Batsutousai

Traduttrice: krystarka

Beta Italiano: Clothis

Link al capitolo originale: qui!


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"Prenderò con me i miei amici per andare nello spazio e posizionare le rune sui satelliti" disse Xerosis lasciandosi cadere sullo scranno accanto a Voldemort.

Il Signore Oscuro gli rivolse uno sguardo incredulo. "Che cosa?"

Xerosis alzò gli occhi. "Io. Una coppia di adolescenti. Rune. Satelliti."

"No!"

L'adolescente scoccò uno sguardo asciutto al mago. "Perché no? Più persone significano meno tempo trascorso lì."

"Io..." Voldemort si guardò intorno nella stanza vuota per cercare un argomento valido, poi scattò "Sono bambini! Loro non capiscono la delicatezza della situazione!"

"Quest'argomentazione è debole."

"Te lo proibisco!"

Xerosi sbuffò e si allontanò dall'arrabbiato Signore Oscuro. "Tu non hai appena... " Cominciò a ridacchiare.

"Potter!" ruggì Voldemort.

Xerosi saltò su dalla sedia e, ridacchiando, si abbassò per evitare la fila di maledizioni, sempre più dolorose, che Voldemort gli stava lanciando mentre lo insultava.

Il gioco fu interrotto quando sentirono una voce schiarirsi dalla soglia. Quando entrambi i Signori Oscuri si voltarono verso di lui - uno sorridendo follemente, l'altro guardandolo furioso - Barty, umilmente, disse "mi sono offerto volontario per entrare e vedere se avevate finito di cercare di uccidervi a vicenda, Miei Signori.".

"Non tentavamo di ucciderci." Lo corresse Xerosis mentre scivolava di nuovo verso lo scranno accanto a un Voldemort accigliato "Solo qualche mutilazione minore e grandi quantità di dolore."

"Aspetta e vedrai, ragazzo!" minacciò Voldemort.

Xerosi allungò la mano e accarezzò il lato del viso del Signore Oscuro. "Sei così carino con quell'aria omicida, Tom."

Voldemort lanciò un grido furioso e Xerosis, nuovamente, si mise a saltellare per la stanza, evitando maledizioni e schiamazzando.

Barty si rivolse agli altri Mangiamorte della Cerchia Interna, in attesa nel corridoio. "Meglio tornare tra un'ora, credo." disse.

Bellatrix trattenne il fiato. "Quel piccolo bambino..."

"Quel 'bambino' è più vecchio del nostro Signore." rilevò Rodolphus seccamente.

Barty si ritrasse, mentre Lucius scuoteva la testa voltandosi. "Ho di meglio da fare, che stare qui ad ascoltarvi discutere dei Nostri Signori, come se loro non vi potessero sentire." Disse da sopra la spalla, prima di iniziare ad avviarsi.

"Al Mio Signore non importa quello che dico su quel piccolo bast..."

"Crucio!" intonò Xerosis dalla porta della sala riunioni. "Lucius, caro, potresti ritornare indietro?". Appena il purosangue biondo ritornò, Xerosis rivolse un sorriso minaccioso all'unica donna della Cerchia Interna, rilasciando la maledizione con un tocco della sua bacchetta. "Ora, quindi, Bella, cosa stavi dicendo di me?"

Bellatrix gemette un po' e rimase a terra, dove era caduta sotto la maledizione. "Niente, mio Signore.".

"Bene." Xerosis si voltò percorse la stanza delle riunioni, commentando con Voldemort :Fatto. Le do un mese prima che ricominci a parlare di me alle mie spalle, ancora una volta, anche se...:

Voldemort sospirò. :Posso provare a parlare di nuovo con lei:

:Naaa, questo è più divertente. Così posso maledirla una volta al mese o giù di lì, quando decide di sentirsi particolarmente suicida.: Xerosis sorrise e cadde sulla sua sedia, guardando i Mangiamorte riversarsi all'interno :Mi sono improvvisamente ricordato che avevo qualcosa d'importante da comunicarti:

: È meglio che tu non suggerisca di nuovo di prendere con te un gruppo di adolescenti per una missione delicata.:

Xerosis rivolse al Signore Oscuro un sorriso, poi si stabilì comodamente contro lo schienale dello scranno sotto lo sguardo diffidente di Voldemort. "Lucius, ho sentito alcune voci di una mossa per rimuovere Caramell dalla sua carica. Cosa ne sai?"

"E' più di un semplice pettegolezzo, mio Signore" rispose Lucius, inclinando la testa. "Il voto di sfiducia è già passato e Caramell è ancora in carica, al momento, solo perché stanno avendo delle difficoltà a decidere come votare sul nuovo ministro. Normalmente avrebbero richiesto una votazione popolare, ma con queste guerre... "S'interruppe con una scrollata di spalle, impotente.

"E' la gente comune a volerlo fuori?" chiese Voldemort.

"L'opinione popolare, sì."

"Perché non utilizzano il Wizengamot?" domandò Barty. "Merlino sa che è a loro che, di solito, si rivolgono quando il Ministro è inutile."

"Lo statuto del Wizengamot sancisce che non possano votare un nuovo ministro." commentò Xerosis massaggiandosi il mento pensieroso. "Se l'opinione popolare ha fatto il culo viola al Ministro, chi è il candidato più probabile, ora? Secondo te, Lucius?"

Lucius aggrottò la fronte e poi disse "Sono indecisi tra Amelia Bones e Rufus Scrimgeour, credo, mio Signore. Bones è ben voluta per la sua lealtà ma Scrimgeour ha una visione meno tollerante verso le arti oscure e quindi, con questa guerra..."

"Bones è la più sensibile dei due," disse Xerosis rivolgendosi a Voldemort. "Potrebbe essere ridotta alla ragione. Scrimgeour no."

Voldemort annuì. "Metti i tuoi contatti a sostenere Bones." ordinò a Lucius e agli altri tre Mangiamorte della Cerchia Interna che erano infiltrati nel ministero. "Se Scrimgeour diventa un problema, sono certo che potrà essere fatto sparire." Guardò Xerosis che rispose con un sorrisetto maligno. "Eccellente. Altre novità dal ministero?"

Non c'era molto di nuovo, considerando quanto strettamente Voldemort e Xerosis tenessero gli occhi sulla politica del mondo che li circondava. Alcuni voci su Harry Potter stavano circolando, tra gli studenti di Serpeverde, che le avevano riportate ai loro genitori. C'era stato anche un nuovo bombardamento su una famiglia magica, ma le persone in questione erano scappate in tempo - Xerosis cercò di non sogghignare - e attualmente erano ospiti presso il Ministero, mentre veniva cercata una nuova casa per loro.

Una volta che i rapporti furono finiti, i due Signori Oscuri mandarono via i Mangiamorte, con l'ordine di diffondere agli altri la voce di supportare Bones. Avrebbero inoltre condotto una serie di raid su alcune delle città costiere, in particolare quelle nei pressi di una base navale, quindi i Mangiamorte erano stati avvertiti di prepararsi per quelli.

Quando i Mangiamorte se ne furono andati, Xerosis e Voldemort uscirono dalla sala riunioni per gustare un bicchiere di vino in camera di Voldemort. Là, entrambi i Signori Oscuri, ritornarono alle loro forme più umane e si stabilirono ai loro abituali posti al tavolo, vicino al muro, dove erano attaccate tutte le mappe.

"Cosa ne pensi della riunione?" Chiese Riddle, agitando il bicchiere.

"Luna, ieri, ha detto qualcosa che mi ha dato da pensare e poi la Morte sarebbe d'accordo..."

"Hai parlato con la Morte?" chiese Riddle curioso.

Harry scrollò le spalle. "E' venuta per mediare una discussione tra me e Fanny." Riddle sbuffò e Harry gli sorrise, poi continuò "Sì, era una specie di follia. In ogni caso, Luna ha fatto un commento sul vivere sulla luna, ed io le ho creduto."

"Sulla luna?" ripeté Riddle, gli occhi spalancati. "E' possibile?"

"Non lo so, ma se Luna lo ha suggerito..."

"Ti fidi la parola di quella bambina pazza?" chiese Riddle seccamente.

"Sì, lo faccio. Ora, ascolta," Harry alzò gli occhi. "La morte non ha messo veti e, per quanto gli piaccia che la gente muoia, dubito che ci porti fuori strada su questo punto, quindi la popolazione potrebbe essere al sicuro."

Riddle sospirò e chinò il capo. "Suppongo di sì. Ma, comunque, come sarebbe possibile spostare la popolazione lassù?"

Harry rise e scosse la testa. "Non ne ho idea. Voglio dire, se i mondani proseguono nei loro attuali intenti, il popolo magico dovrà considerare questa possibilità, per non essere distrutto, ma preferirei trovare un modo per spostare tutti lì, prima che si arrivi a tanto, se è possibile."

Riddle piegò la testa di lato, poi appellò un pezzo di pergamena. "In ogni caso dovremmo creare una qualche forma di atmosfera che possa sostenere la vita."

Harry fece una smorfia ed evocò un paio di penne, una delle quali fu consegnata al suo socio. Il vino fu dimenticato quando entrambi si chinarono in avanti sulla pergamena, scrivendo, e rapidamente scartando, incantesimi che avrebbero potuto dare nuova forma alla luna. Entrambi scavarono nelle loro menti, alla ricerca di conoscenze a lungo dimenticate, sulla roccia in orbita attorno al pianeta terra, ma trovarono ben poco.

"Forse, mentre andrò a marcare i satelliti, potrei fare una deviazione verso la luna, per controllare." suggerì Harry. "Voglio dire, questi incantesimi sono grandiosi, ma se non sappiamo esattamente su cosa dobbiamo lavorare..."

Riddle sospirò e si strofinò la fronte. "Sto cominciando a vedere dei pro nella tua idea di portare i tuoi piccoli amici con te," ammise. "Se possono gestire i satelliti, tu avrai tempo per volare verso la luna e ritorno." Batté la mano sulla pergamena che conteneva i loro scarabocchi. "Voglio sapere su che cosa stiamo lavorando, prima che cominciamo a discutere veramente d'incantesimi."

"Per non parlare di cominciare a discutere sul modo adatto per spostare questi struzzi lassù, con il minimo sforzo."

Riddle gemette. "Maledizione. Quello sarà un lavoraccio in più."

Harry gli offrì un sorriso stanco. "Stiamo cercando di salvare un'intera razza, qui, Tom, una che non ha molta voglia di essere salvata, per giunta; tutto quello che facciamo, sarà tirato per i capelli."

Riddle scosse la testa. "Lo so. Vorrei solo che non fossero così ciechi davanti al pericolo." Si scambiarono un sorriso. "Come sei messo con i tuoi progetti per lo spazio?"

"Ho ordinato un paio di Firebolt e le sto modificando durante il mio tempo libero" riferì Harry. Allo sguardo un po' incredulo di Riddle, disse "L'ho già fatto prima."

Il Signore Oscuro sbuffò. "Ci credo." decise. "Vai avanti. Le scope non ti permetteranno di percorrere tutta quella strada."

"Potrebbero, anche se dovrò renderne una davvero resistente, per arrivare alla luna. Sarebbe davvero interessante." Harry fece una smorfia, poi scosse la testa. "Comunque lo capirò strada facendo. Ho bisogno di lavorare su una sorta di tuta o amuleto protettivo, ma ho intenzione di eseguire qualche test in proposito il prossimo fine settimana, mentre gli altri dormono, o qualcosa del genere. Mentre sono svegli, utilizzeremo la Stanza delle Necessità per simulare la gravità zero e capire come muoversi lassù."

"Hum. Interessante" premise Riddle. "Anche se mi viene in mente che questi incantesimi terra formanti non aggiungerebbero gravità alla Luna. Avremo bisogno di alcuni altri incantesimi per questo."

"Oh gioia!" mormorò Harry sarcasticamente. "La creazione di ancora più incantesimi. Si potrebbe pensare che, osservando il modo in cui la scienza mondana è progredita, un qualche nato babbano avrebbe già dovuto pensare a qualcosa di simile, ormai."

"Non sono tagliati per cose come mischiare la magia e la scienza." rilevò Riddle.

"Sì, lo so." Harry sospirò e si tolse gli occhiali per strofinarsi il volto. "Onestamente, non sono sicuro che questi incantesimi reggano, a meno che non restassimo nei paraggi per mantenerli..."

Riddle fece una smorfia. "Porca Putt..."

Harry sorrise.

"Smettila, Potter!" scherzò Riddle, guadagnandosi una risatina dall'adolescente. "Con una magia sicuramente non reggerebbero. Rune, forse?"

"Una pietra runica, legata a incantesimi terra formanti, che aiuti a regolare la gravità?" mormorò Harry, alzando un sopracciglio al pensiero.

"Posta al centro della luna, in modo che avesse effetto su tutti i lati." concordò Riddle.

I successivi dieci minuti furono spesi disegnando, e cancellando, rune per la pietra che avrebbe dovuto tenere insieme il complicato lavoro d'incanto che stavano progettando, considerando anche che avrebbero avuto bisogno di lavorare sia con la gravità della Terra che con quella del sole, nella creazione del loro incantesimo.

Alla fine si ritrovarono più o meno d'accordo sulle rune base da usare per la creazione della pietra runica, ma senza conoscere il resto degli incantesimi su cui avrebbero lavorato, non c'era modo di poter terminare il loro lavoro.

Riddle attaccò magicamente l'abbozzo di pietra runica al muro, accanto alle mappe d'Europa, quindi controllò l'orario. "Dovresti tornare," commentò. "Hai lezione domani."

Harry sospirò. "Alcuni giorni odio davvero essere uno studente."

Riddle sbuffò. "Se vuoi essere preso sul serio, è necessario che tu finisca la scuola."

Harry gli sparò un dito medio.

"Molto maturo."

"Sei un gran bastardo, lo sai, vero?"

Riddle alzò gli occhi. "In tutti i sensi della parola, sì, sono a conoscenza di come la definizione sia calzante. Quando vuoi mettere gli scudi intorno a Hogwarts e Hogsmeade?"

"Come sta andando Barty, nel resistere all'Imperius?" chiese Harry, supponendo che Riddle avesse iniziato ad addestrare il Mangiamorte qualche giorno prima... e conoscendo il modo di Riddle di insegnare...

"Forse un'altra settimana e dovrebbe essere pronto." decise il Signore Oscuro. "Facciamo il prossimo fine settimana?"

Harry fece una smorfia. "Merlino, no. Non voglio che ci sia troppa gente in giro. Cosa ne dici del mercoledì successivo? Così almeno eviteremo la maggior parte del traffico verso i Pub."

"Hm. Buon punto." Annuì Riddle. "Ci vediamo al centro di Hogsmeade all'una, allora?"

"Certo." disse Harry. "Ti porterò una gira tempo, il prossimo fine settimana."

Il sorriso di risposta di Riddle era solo vagamente malvagio.

Harry sollevò gli occhi e si alzò dal suo posto. "Buona notte, Tom."

"Buona notte, Potter." rispose Riddle e il ragazzo scivolò in alcune ombre e si allontanò.

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Le lezioni erano noiose come sempre, anche se Harry si stava davvero divertendo, a eludere Andromeda per lavorare sulle sue scope. Per la fine della settimana era riuscito a capire come gestire perfettamente gli incantesimi per eseguirli nello spazio, senza doversi preoccupare della gravità o del colpo di frusta. Doveva ancora lavorare sugli incantesimi di protezione, per riuscire a superare l'atmosfera, tutto intero, sopravvivere nello spazio e conservare la massima destrezza. Si era anche intrufolato nel Dipartimento Misteri e aveva rubato altre tre giratempo, una delle quali sarebbe stata consegnata a Voldemort. Le altre due le avrebbe date ai suoi amici, in modo che potessero completare il loro viaggio su tutti i satelliti, senza bisogno della sua presenza per riportarli indietro di dodici ore.

Sabato si incontrarono a colazione - Serpeverde inclusi - e Harry li accompagnò fino alla Stanza delle Necessità. Dopo aver spiegato loro come utilizzare la stanza, aprì e li condusse in quello che era un gigantesco antro vuoto.

"Perfetto!" Sorrise agli altri e ricevette in cambio sguardi nervosi. "Oh, smettetela. Non voglio cacciare nessuno ma, chi di voi è davvero interessato a fare un viaggio fino allo spazio?"

Terry subito alzò la mano. "Qualsiasi cosa, per usare una di quelle scope." dichiarò.

"Io sarò la seconda." disse Tracey. "Anche se, Potter, sarebbe meglio se fossi disposto ad addestrarci un po', con quelle maledette scope."

"Questa è esattamente una delle ragioni per cui sto chiedendo chi vuole venire." rispose Harry seccamente.
"Andiamo. Qualcun altro?"

"Voglio andare sulla luna." disse Luna con un sorriso speranzoso.

Harry sbatté le palpebre, poi scosse la testa. "Vedremo, amore."

Luna mise il broncio.

Millicent sbuffò alla studentessa più giovane, poi si offrì "Vada! Potrebbe essere interessante."

"E istruttivo." aggiunse Li, annuendo. "Verrò!"

"Benissimo. Allora ordinerò le scope in più, questa settimana, e possiamo passare il prossimo week end a fare pratica."

"Dove?" chiese Tracey.

Harry agitò una mano verso di lei. "Fuori dal territorio della scuola. Forse sopra l'oceano."

"Harry!" gridò Hermione scuotendo la testa. "Non è sicuro."

Harry inclinò la testa da un lato. "Hermione, queste scope sono in grado di andare a oltre ottomila chilometri l'ora. Farò in modo che siano tutti al sicuro, per quanto mi è possibile, ma l'unico posto in cui possiamo veramente provarle, senza rischiare di colpire qualcosa prima ancora di poterlo vedere, è sopra l'oceano."

"Ma cosa succede se si cade?" si difese Hermione.

"Voleremo bassi, in modo che eventuali cadute non siano troppo dannose." la calmò Harry. "Terrò gli occhi aperti per evitare eventuali cadute e sono capace di eseguire magie curative, se ce ne fosse bisogno." Sorrise. "Sono sopravvissuto, quando le ho testate, sai?"

Morag si schiarì la gola. "Avrete bisogno che il resto di noi vi copra?" chiese prima che Hermione potesse lamentarsi ancora. Non aveva molta stima per la pazzia di Harry, ma anche lei doveva ammettere che il Corvonero non avrebbe lasciato che nessuno di loro si facesse male, se poteva evitarlo.

Harry annuì. "Un po', sì. Posso creare dei golem, o qualcosa del genere, che facciano finta di studiare in biblioteca, ma durante i pasti sarà un problema. Io suggerirei di usare delle giratempo, ma volando a queste velocità sarà abbastanza faticoso così che, non appena torneremo, tutti probabilmente vorremo andare a dormire."

"E questo potrebbe essere un problema, su nello spazio." notò Terry.

Harry scrollò le spalle. "Conosco una pozione che vi terrà svegli e in forma per un periodo prolungato di tempo, ma non voglio che ne abusiate, possiamo usarla per il viaggio vero e proprio, ma in pratica dovrete contare soprattutto sulle vostre forze."

Tracey sospirò. "E se qualcosa dovesse andare storto, lassù? Non hai detto qualcosa sul fatto che non sarai con noi, durante il viaggio?"

Harry aveva menzionato la cosa, all'inizio della settimana, così annuì. "Sì. Ho programmato un viaggio parallelo. Però posso insegnarvi alcuni incantesimi per le emergenze, prima di partire, immagino..."

"Siamo ancora sotto la Traccia." sottolineò Li. "Sarà attiva non appena lasceremo i confini della scuola."

Harry sorrise. "Credi davvero che la Traccia possa avere effetto, quando sei nello spazio?"

"Io pensavo funzionasse solo all'interno dei confini nazionali, in ogni caso." aggiunse Terry.

"In una certa misura." concordò Harry, scrollando le spalle. "Quasi tutti i paesi europei hanno collegato insieme i loro sistemi di tracciatura, in modo che la Traccia sia attiva, anche se si è in Francia o in Germania, per esempio, ma non in Egitto. Cina, Giappone, Vietnam e una parte della Corea hanno collegato i loro sistemi, come hanno fatto anche l'America, il Canada e il Messico, mentre in altre zone la Traccia è in sostanza ristretta a un solo paese. Uhm, ma gli studenti come Li, che hanno la doppia cittadinanza, sono registrati in tutti i paesi associati."

"Sei come un'enciclopedia di tutte le cose del ministero." commentò Lillian.

Harry le fece cenno di tacere. "In ogni caso, il punto è che si può usare la magia nello spazio, senza che nessuno lo sappia. È inoltre possibile, tecnicamente, utilizzare la magia sopra l'oceano, ma probabilmente non è una buona idea provarci, a quella velocità, così..."

Luna prese il braccio di Harry. "Gravità Zero." ordinò.

"Oh, sì, certo." Harry scrollò le spalle e improvvisamente tutti furono senza peso.

"Figo!" esclamò Terry, spingendosi contro il pavimento e sparandosi verso il lontano soffitto.

I ragazzi trascorso alcuni momenti lanciandosi a sinistra e a destra, passando per il pavimento. Infine, ridendo delle loro buffonate, Harry lanciò un incantesimo di convocazione per riportarli tutti, di nuovo, al centro della stanza. "Va bene, penso che questo risponda a tutte le domande sui movimenti a gravità zero."

"È assolutamente necessario trovare qualcosa che vi aiuti a muovervi!" concordò Hermione. "Sai, se non si dovessero utilizzare le scope, sarei disposta a venire con voi."

Harry sorrise. "Beh, il mio viaggio parallelo è sulla luna. Potremmo lavorare insieme a una sorta di passaporta a lunga distanza, e magari un'altra volta potrei portarti lì."

"Davvero?" disse Hermione, gli occhi illuminati di eccitazione. "Immaginate, una delle prime persone sulla luna!"

"La prima mezzosang..."

Harry si schiarì la gola e lanciò a Tracey uno sguardo espressivo.

Tracey sospirò. "Sì, mi dispiace Granger. La prima nata babbana, allora."

Hermione tirò su col naso per risposta, incapace di voltare le spalle alla Serpeverde. "Va bene, Davis. Ma, sì! E' talmente eccitante!" Tornò a guardare Harry. "Possiamo, per favore?"

"Vedremo." rispose Harry scuotendo la testa. "Non so nemmeno se sono in grado di creare una passaporta, per quella distanza."

"Puoi provare facendo una passaporta dalla luna alla Terra." suggerì Luna.

Harry inclinò la testa da un lato. "Uhm. Sì, questo renderebbe più facile il viaggio di ritorno..."

"Perché?" chiese Li. "A causa della durata del viaggio?"

"La durata e lo stress subito dalla scopa." rispose Harry. "Sì, potrebbe funzionare, in questo modo dovrei solo arrivare alla luna, ma non andarmene, e comunque l'attrazione gravitazionale attirerà la scopa ed io non sono sicuro di come gestire la cosa. Voglio dire, ho intenzione di prendermi del tempo extra, per precauzione, ma non posso portare più di un paio di scope con me, e non so quante sollecitazioni dovranno sopportare, andando verso la luna." Si voltò verso Luna. "Ma una passaporta..."

Luna sorrise.

Terry si guardò intorno, mentre Harry pensava, poi si spinse contro Li, che era accanto a lui, mandando entrambi a volare in direzioni opposte. Terry si lasciò sfuggire un urlo mentre Li gridò per la sorpresa.

"Terry!" scattò Li.

Tutti risero.

Harry ridacchiò e chiese alla camera di fornire loro una grande palla, sistemata a un'estremità della stanza, con una massa maggiore della loro. "Prova a usare un incantesimo di convocazione sulla palla, va bene? Voglio vedere cosa succede." disse a Terry.

Terry fece come ordinato. La palla si spostò di qualche centimetro, ma fu Terry a muoversi davvero. Ebbe qualche difficoltà a fermare il suo slancio, per evitare di sbattere contro la palla, ma riuscì a mettere avanti un piede per ammortizzare l'impatto, anche se questo lo fece rimbalzare di scatto lontano dalla palla. "Ouch!" disse massaggiandosi la gamba con una certa difficoltà.

"Uhm." Harry lanciò lo stesso incantesimo, riconvocando mentalmente la magia, verso se stesso. Il suo corpo si avvicinò alla palla, ma più lentamente e la colpì leggermente con l'avambraccio, sussultando, poi disse "Va bene, fa un po' male, ma provate a evocarvi verso la palla. Vedete se riuscite a regolare un po' la potenza dell'incantesimo."

"E come, esattamente, dovremmo fare, a regolare la potenza?" chiese Tracey.

Harry sbatté le palpebre. "Oh. Uhm, quando lanci l'incantesimo, concentrarsi per modulare la magia." poi piegò la testa di lato. "Non so davvero come spiegarlo."

Hermione osservò la sua bacchetta per un momento, poi chiuse gli occhi e si concentrò, lanciando l'incantesimo di appello. Era così impegnata a studiare il modo in cui funzionava la magia che si dimenticò di guardare verso il pallone ma Harry la prese al volo, grugnendo quando la sua schiena colpì la palla.

"Oh! Mi dispiace, Harry!" si scusò Hermione, avvampando.

Harry sorrise. "Non ti preoccupare. Che cosa stavi facendo?"

Hermione si morse le labbra, ma docilmente spiegò le sue scoperte "Quando ho lanciato l'incantesimo, ho prestato attenzione al punto esatto in cui la mia mano è collegata alla bacchetta. Penso... penso di aver sentito qualcosa lì, ma dovrei riprovarci un paio di volte."

"Potremmo, non so, rendere la palla più morbida?" Chiese Neville.

Harry sbatté le palpebre. "Oh. In effetti."

Ognuno fece una risata, mentre Harry chiedeva alla Stanza di attutire la palla. Inoltre chiese anche di fornire loro un cubo imbottito, dall'altra parte della camera, dicendo "Fatto."

"Dovremmo provarci tutti." constatò Morag mentre Hermione e Terry decollavano verso il cubo e Li cercava di andare verso la palla.

Harry obbediente, evocò un dodecaedro davanti alla porta e un icosaedro su lato opposto. "Meglio?"

"Sì, grazie." La Corvonero immediatamente si girò verso l'icosaedro.

Harry alzò gli occhi e usò la sfera per lanciarsi in alto sopra gli altri, contento di rimanere semplicemente a mezz'aria a guardare i suoi amici mentre si lanciavano avanti e indietro attraverso lo spazio sottostante.

Passarono un'ora, lanciandosi in giro, prima che Harry li fermasse e chiedesse alla Stanza di fornire loro alcune Scopalinda vecchio modello, delle quali Tracey e Terry si lamentarono, poi fece far loro pratica nel volare a gravità zero.

Le scope permisero ai ragazzi di muoversi nella direzione che volevano, ma con qualche problema di arresto. I Serpeverde e Terry incolparono le scope, ma Harry - che aveva guidato una Scopalinda un paio di volte, quando faceva l'Auror, prima che avesse i soldi per migliorare il proprio repertorio di scope - diede la colpa alla mancanza di vento e gravità.

Giocarono con le scope fino all'ora di pranzo, poi uscirono fuori dalla stanza, tutti malfermi sui piedi dopo quattro ore senza gravità.

"Hey, psicopatici, che cosa stavate facendo?" chiese Stephen quando i Corvonero occuparono i loro posti. "E con MacDougal, tra l'altro."

"Morag ed io abbiamo siglato una tregua." disse Harry.

"Stavamo facendo pratica a muoverci a gravità zero." spiegò Terry, gli occhi brillanti per l'eccitazione.

Morag alzò gli occhi. "Boot, ti ho detto, di recente, che sei un idiota?"

Terry fece finta di pensarci, poi rispose: "Questa mattina, a colazione."

"Non abbastanza di recente. Sei un idiota."

Harry sbuffò divertito, poi guardò Stephen, che strava cercando di capire quello che Terry aveva detto. "Stavamo giocando in una stanza che non ha alcuna forza di gravità. E' molto divertente."

"Potter, non portare altri idioti!" ordinò Morag.

"Sarebbe più divertente, con più persone." disse Luna disinvolta.

"E controllare la potenza degli incantesimi è una buona lezione." aggiunse Li. "Non vi sembra che sia più facile lanciare una magia, ora, di quanto lo fosse prima di iniziare?"

Harry aveva insegnato loro anche un facile incantesimo di guarigione, per curare le contusioni, prima di lasciare la Stanza per il pranzo, poiché tutti avevano colpito alcuni muri, usando le scope. Morag dovette ammettere che era stato l'incantesimo più semplice che avesse mai imparato, e lei era sempre stata una merda, negli incantesimi di cura. "Sì, va bene. Forse un po'."

"Allora, aspetta, cosa state facendo? E' davvero difficile muoversi a gravità zero, giusto?" chiese Kevin, guardandoli curioso.

"Abbiamo alcuni oggetti veramente grandi verso i quali ci evochiamo." spiegò Terry. "Hanno più di massa di noi così, invece di muoverci lanciandoci verso gli oggetti, l'incantesimo ci attrae verso di loro."

"Abbiamo dovuto imbottirli, però," aggiunse Li sorridendo a Harry, che fece una smorfia. "Sai, come quando evochi qualcosa che puzza e l'odore ti rimane sulle mani?" Kevin annuì. "Beh, non c'è modo di impedirsi di muoversi, a gravità zero, quindi si deve continuare a muoversi. Abbiamo dovuto colpire gli oggetti e rimbalzare."

"Faceva male." aggiunse Terry, massaggiandosi la gamba.

"Ti ho già guarito." gli ricordò Harry.

"Sì, ma pizzica ancora."

Harry alzò gli occhi al cielo.

"Sembra divertente!" decise Stephen. "Possiamo venire con voi?"

Gli altri guardavano Harry, che si strinse nelle spalle. "Certo. Come dice Luna, più siamo meglio è."

"Non ho detto quello." lo informò Luna.

"Oh, qualunque cosa. E' lo stesso."

Morag sbuffò. "Conosci Granger e Paciock, anche loro vorranno portare altri idioti di troppo."

"Solo se qualcuno dice loro che possono farlo." le ricordò Li.

"Sarebbe giusto, visto che abbiamo invitato i Corvonero." commentò Harry, evocando in silenzio alcune pergamene e una penna.

"Alcune delle magie che conosci..." commentò Stephen, un po' geloso. "Harry, potresti prestarmi un po' del tuo materiale di lettura."

"Potrai attaccarti alla mia biblioteca, stasera." promise Harry scarabocchiando rapidamente due note che poi inviò a Hermione e Lillian, dicendo loro che potevano invitare i loro compagni di Casa, se volevano. Ma solo quelli del loro anno. Non c'era alcun motivo per invitare una folla enorme.

Non appena il pranzo fu finito tutti si incontrarono di nuovo nella Stanza. Oltre a Kevin e Stephen erano venuti anche Anthony e Lisa da Corvonero. Da Serpeverde si erano uniti a loro Blaise, Daphne e Theodore. Hermione e Neville avevano portato Seamus, Dean e Ron, che erano stati seguiti da una Ginny dagli occhi brillanti. Harry gemette in silenzio nel vedere la sua ex-moglie.

"Va bene, Potter, Millicent ha detto qualcosa su un'esperienza di apprendimento?" scattò Daphne.

"Come mai non ho mai visto questa stanza, prima?" chiese Seamus.

"Perché loro sono qui?" chiese Ron indicando i Serpeverde con uno sguardo torvo.

Harry tolse la gravità e si spinse contro il pavimento, prima che cominciasse una discussione tra Grifondoro e Serpeverde. Quando i suoi amici lo seguirono, lasciando i nuovi arrivati a fissarsi con occhi selvaggi, Harry borbottò " Merlino! Forse non avrei dovuto lasciarveli portare."

"Mi dimentico sempre che Grifondoro e Serpeverde non stanno bene insieme." commentò Li. "Voglio dire, si comportano sempre così, ma con gli altri riescono a convivere, no?"

"Alcuni hanno più autocontrollo di Ronald." commentò Hermione.

"O di Malfoy." aggiunse Lillian petulante. "A volte mi chiedo come quel ragazzo, e i suoi tirapiedi, siano riusciti a entrare nella nostra Casa."

"L'eterno mistero!" disse Harry seccamente. "Hermione, Lil, potreste entrambe tornare laggiù e fare, ai marinai d'acqua dolce, un corso accelerato su come convocare loro stessi verso gli oggetti?"

"Certo." si disse d'accordo Hermione mentre Lillian annuì. Entrambe le ragazze si evocarono verso gli oggetti imbottiti sui lati della stanza, poi si spinsero per tornare giù vicine al gruppo di studenti sul pavimento, alcuni dei quali stavano galleggiando a qualche centimetro da terra.

"E il resto di noi?" Chiese Terry.

Harry sorrise. "Beh, ho pensato che avreste avuto bisogno di fare un altro po' di pratica con le scope." Così dicendo le scope apparvero accanto a Terry, Li, Tracey, Millicent, Luna e Harry. "Morag, Neville, che cosa vi piacerebbe fare?"

"Prenderò una scopa, grazie." rispose Morag e questa apparve accanto a lei.

Neville sospirò. "Aiuterò Hermione e Moon, se per te è lo stesso."

"Sicuro!" disse Harry e il Grifondoro si convocò via. "Okay, truppe, continuiamo con un giro a mezz'aria. E cercate di mantenervi al di sopra dei neofiti."

I Corvonero annuirono mentre i Serpeverde rotearono gli occhi, ma tutti e cinque fecero come ordinato.

Harry corse giù, dove Hermione, Lillian e Neville stavano cercando di convincere i ragazzi a terra a smettere di litigare per cinque minuti. Lanciò un incantesimo silenziante sia ai Grifondoro sia ai Serpeverde e andò ad arrestarsi lentamente accanto a Hermione. "Meglio?"

"Avrei dovuto pensarci io." si lamentò Hermione.

"Non possiamo essere tutti perfetti." la calmò Harry.

Hermione gli allungò un sonoro "smack" ma non riuscì veramente a toccarlo, prima che lo slancio la rimandasse indietro di pochi centimetri. "Questa cosa è davvero un po' antipatica!"

Harry sorrise. "Sei certa di non volere una scopa?"

"Senza mi sento molto meglio." rispose Hermione mentre Luna andava a sbattere contro il soffitto, con un urlo.

Harry sbuffò. "Luna si sta divertendo." la informò, poi si piegò in avanti sulla sua scopa a osservare i neofiti, i quali, ora, stavano galleggiano lontani dal terreno. "Allora, il punto di questo esercizio è di evocare se stessi verso gli oggetti sopra di voi. Sono tutti ammortizzati, quindi non dovreste farvi troppo male se li urtate, poi rimbalzerete via."

"Dovreste essere in grado di controllare il vostro incantesimo a sufficienza per non colpire troppo forte contro l'oggetto." Interruppe Lillian, lanciando a Harry un sorriso. "Granger, potresti farci vedere?"

Hermione annuì, poi si evocò verso la palla. Era stata la più veloce a riuscire a controllare il suo incantesimo e, con il suo genio aggiunto, era stata in grado di calcolare esattamente la quantità di potere da usare, a seconda della sua posizione nella stanza.

"Benissimo." Lillian tornò a guardare il suo pubblico. "Harry, potresti mostrarci come farlo in maniera sbagliata?"

"Perché io?" chiese Harry, anche se la sua scopa stava già scomparendo.

"Perché ho già visto Paciock farlo correttamente. Tu invece te ne sei stato seduto a guardare, facendoci passare per stupidi."

"Avrei dovuto portare i popcorn." replicò Harry, poi rivolse la bacchetta verso l'icosaedro e gridò "Accio!" fu trascinato verso il prisma, ma riuscì a mettere avanti i piedi prima di impattare. Si piegò sulle ginocchia per diminuire l'impatto, poi si raddrizzò per aggiungere slancio e tornare giù, verso il gruppo sul pavimento.

"In ogni modo, hai barato." decise Lillian, quando Harry tornò al suo fianco.

"Abbiamo tutti trascorso quattro ore qui." le ricordò Harry. "Non ho bisogno di rimbalzare come una demente palla da ping-pong umana, per sapere come muovermi."

La maggior parte del gruppo rise, sebbene la maggior parte di loro fosse rimasta in silenzio.

"Sei stato qui per quattro ore?" Domandò Lisa.

"Siamo venuti qua dopo colazione," calcolò Hermione. "Abbiamo trascorso, circa un'ora e mezza a rimbalzare in giro."

"E il resto del tempo sulle scope." aggiunse Neville. "Sai, credo che questa sia stata la prima volta che mi sono effettivamente divertito, a essere su una scopa." aggiunse con un cenno a Harry.

Harry sorrise. "E' stato una specie di traguardo."

"Il fatto che non ci sia alcuna possibilità di cadere, aiuta." precisò Hermione.

"Ma ci sono un sacco di possibilità di imbattersi in altre cose, però." commentò Neville mentre Luna andava a sbattere contro un altro muro, con un grido gioioso.

Ron alzò la mano, un po' rosso in faccia per essere stato ignorato. Quando Harry annullò l'incantesimo, silenziante e gli fece cenno di parlare, chiese "Perché non possiamo cavalcare le scope?"

Harry inclinò la testa verso di lui. "Perché è proprio come andare in bicicletta, Ron. È necessario iniziare con le ruote di sicurezza, per imparare. A gravità zero questo significa imparare a muoversi da soli, e abituarsi alle diverse condizioni, prima di provare a spostarsi in giro su qualcosa con una propria propulsione."

"Fidati di me, Ron." aggiunse Neville guardando i Serpeverde e i Corvonero volanti, che facevano giri della morte intorno a uno dei prismi giganti. "Non è così facile come sembra. Non c'è vera resistenza qui, per aiutare a fermarti, così, anche quando dite alla scopa di bloccarsi, questa tenderà a continuare la corsa e ad andare avanti."

Ron sbuffò, incredulo, ma tacque.

"Li vuoi liberare, adesso?" chiese Lillian a Harry.

"Tanto vale liberarli." concordò Harry, togliendo a tutti l'incantesimo di silenzio, poiché nessuno di loro aveva ancora imparato gli incantesimi non verbali. "Evocatevi via, ragazzi. E ricordate, non è così facile come sembra."

"Il trucco," aggiunse Hermione prima che qualcuno potesse allontanarsi troppo "è quello di concentrarsi sulla connessione tra voi e la tua bacchetta. È necessario concentrarsi su quanta magia si sta utilizzando, per usarla e poi diminuirla, in modo che ci si possa spostare più lentamente."

"Andate." aggiunse Harry quando gli altri restarono fermi.

Quasi contemporaneamente il gruppo gridò "Accio!" e volò via in varie direzioni.

I quattro a terra rimasero lì per alcuni minuti, guardando il nuovo gruppo scontrarsi con diversi oggetti.

"Okay, ora posso apprezzare il tuo divertimento nel restare seduto a guardare." decise Lillian.

Harry sorrise e la Stanza lo fornì di una scopa. "Vado a raggiungere gli altri. Ragazzi, volete delle scope o preferite utilizzare gli incantesimi?"

"Potresti darci il permesso richiamare le scope quando le vogliamo, anche da soli?" chiese Hermione.

Harry inclinò la testa da un lato, pensieroso. "Suppongo di potervelo lasciar fare, ma dovete promettermi che non evocherete altri oggetti, oltre alle vostre scope. Non abbiamo bisogno di ostacoli casuali, che appaiano sulla strada di qualcuno nel momento sbagliato."

"Penso che potremmo essere d'accordo, su questo." disse Lillian. "Ma se lo faremo, tu potrai curarli, sia che abbiano imparato l'incantesimo o meno."

"In effetti io sono proprio il tipo di coglione che li curerà." accettò Harry scivolando sulla sua scopa e ordinando alla stanza di ascoltare i comandi dei suoi tre amici. "Va bene, potete evocare o bandire gli oggetti a piacimento. Non avete, tuttavia, il controllo della gravità nella stanza. Capito?"

Tutti e tre risposero salutandolo e Harry accelerò passando tra un paio di Grifondoro che rimbalzavano in giro e si slanciò verso lo spazio sopra di loro. "Sono tornato!"

"Oh, dannazione." Commentò Tracey seccamente. "E noi che speravamo tu volessi rimanere a giocare con i bambini in età prescolare."

Harry sorrise, poi scivolò verso Luna, che si mise a canticchiare mentre lui le guariva un livido. "C'è un motivo per cui ti fai male da sola?"

"E' divertente!" rispose lei, sorridendo.

"Devo imbottire i muri?" chiese Harry.

"Solo se vuoi." disse Luna prima di lanciarsi allegramente a rimbalzare sulla parete di fondo.

Harry sospirò e chiese alla Stanza di aggiungere imbottiture alle pareti e intorno agli oggetti verso i quali gli altri studenti stavano rimbalzando. Luna poteva anche pensare che fosse divertente fare cose del genere ma Harry non aveva cuore di restare a guardare mentre la sua amica si faceva male da sola.

Due ore più tardi gli amici di Harry erano tutti dei maestri a muoversi a gravità zero, con le scope o senza. Di quelli che avevano invitato dopo, invece, solo Blaise e Lisa stravano cercando abbastanza seriamente di controllare la loro produzione magia e Harry li fece salire sulle scope. Tutti gli altri si stavano divertendo troppo a rimbalzare avanti e indietro.

"Suppongo che potrei far sparire l'imbottitura e vedere quanto tempo ci mettono a imparare." commentò Harry a Lillian e Hermione, che stavano ancora cercando di insegnare agli idioti.

"Però poi dovremmo guarire tutti." sottolineò Hermione.

"Nah. Basterà sbatterli fuori e, se uno di loro si lamenta, gli dirò che è un prezioso ricordo della lezione che ha imparato." brontolò Lillian. " Se lo meriterebbero."

"Forse un po' è vero." disse Hermione.

Lillian si avvicinò alla Grifondoro con la sua scopa e la abbracciò intorno alle spalle. "Vedi, faremo di te una Serpeverde."

Hermione fece una smorfia al pensiero. "Moon, lasciami andare."

Harry sbuffò divertito. "Cos'è questo? Hermione Granger sta rifiutando un positivo contatto umano?"

"Ho intenzione di evocare qualcosa sul vostro percorso, non appena ripartirete." minacciò Hermione, agitando la mano verso il punto dove Terry e Millicent stavano aiutando Lisa e Blaise nelle manovre sulle loro scope.

La porta della stanza si aprì e i tre vicino al suolo, essendo gli unici in grado accorgersene, si voltarono a guardare mentre alcuni professori infilavano la testa all'interno, spalancando gli occhi alla vista dei ragazzi che rimbalzano sopra di loro.

"Oh, cazzo!" si lamentò Harry.

"Harry!" sibilò Hermione, anche se era stato per lo più solo un riflesso, per ammonirlo a non imprecare.

Harry sospirò. "Ho intenzione di ridare gravità ai due metri più vicini al terreno." avvertì e le due ragazze annuirono. La gravità cambiò e loro scesero verso il pavimento. Appena poterono scendere in sicurezza lo fecero, poi si diressero verso la porta. "Salve?" disse Harry mentre Hermione e Lillian atterravano sul pavimento, dietro di lui.

"Signor Potter, che cosa sta succedendo qui?" Chiese la McGrannit, facendo un passo attento all'interno. Dietro di lei, Vitious e Piton sembravano un po' meno fiduciosi.

"Ci stiamo solo divertendo, Professoressa." spiegò Hermione che si era fermata al fianco di Harry. "Harry ha trovato questa stanza che risponde ai desideri di chi la chiama. Abbiamo creato una zona a gravità zero e siamo tutti qui per imparare a muoverci in queste condizioni."

"E' un'opportunità di apprendimento e di divertimento." aggiunse Lillian dal lato opposto di Harry.

"Gravità zero?" Chiese Vitious, entrando cautamente nella stanza. Piton sembrava non avere alcun interesse a seguire i suoi colleghi.

"Nessuna gravità." tradusse Hermione.

"Luna stava parlando di una delle sue creature che vive sulla luna." spiegò Harry, prima che i professori potessero chiedere perché avessero pensato che fosse necessario giocare senza gravità. "Beh, questo mi ha fatto pensare 'Come sarebbe muoversi sulla luna?' E, beh, la luna ha davvero una gravità bassa, vedete, e abbiamo pensato che poteva essere divertente fare un tentativo, ma è un po' difficile simulare il livello di gravità della luna senza sapere esattamente cosa vuol dire, così abbiamo deciso di provare a gravità zero. Terry ne ha parlato a pranzo e anche Stephen è voluto venire, così ho detto a tutti che potevano invitare alcune persone."

"Sicuramente qualcuno si farà male." commentò la McGranitt guardando gli studenti con preoccupazione.

"E' tutto imbottito, però!" disse Hermione. "Voglio dire, non lo era, in un primo momento, ma poi abbiamo fatto imbottire tutto e in questo modo nessuno si farà male."

"Anche le pareti sono imbottite." accennò Harry, chiedendo mentalmente alla stanza di ammorbidire le pareti nella metà inferiore della stanza, e avvicinandosi a toccarne una. "Vede? Quindi, anche se mancano il punto verso il quale stanno cercando di andare, non dovrebbero comunque farsi male."

"Come fanno a muoversi in giro?" Chiese Vitious, curioso. "Vedo che avete tre scope, ma tutti gli altri..."

"Il gruppo più in alto ha le scope," spiegò Harry "ma gli altri stanno usando incantesimi di convocazione per spostarsi tra i costrutti. Poiché i costrutti hanno una massa maggiore, in realtà, non si muovono così è il mago che deve muoversi verso il costrutto."

"E' come evocare una casa." aggiunse Hermione sorridendo. "E' grande, quindi devi andare in volo verso di essa, piuttosto che farla arrivare a te."

"Sono sorpresa il signor Weasley non sia su una scopa." commentò la McGranitt.

"Voleva," rispose Harry seccamente "ma la mia regola è che non possono salire su una scopa fino a che non hanno imparato a regolare il loro incantesimo per evitare di sbattere contro le costruzioni. Lui non è molto bravo in questa parte, così è bloccato e continua a fare la palla rimbalzante."

"Prima hai detto pallina da ping-pong." lo informò Lillian.

"Io, sono una pallina da ping-pong, Ron no." replicò Harry.

La McGranitt sospirò. "Anche se approvo che abbiate fatto questa esperienza di apprendimento, signor Potter, avrei preferito che aveste un professore qui con voi."

"Perché?" chiese Lillian, gli occhi socchiusi. "E' solo un gioco. Nessuno si è fatto male o altro."

"Ma qualcuno avrebbe potuto," La rimproverò Vitious "e sarebbe rimasto bloccato al settimo piano senza assistenza."

Lillian aprì la bocca per rispondere ma Harry scosse la testa e lei si placò.

"Siete qui ora, se volete rimanere..." disse Harry, un barlume di divertimento negli occhi. "Ma se avete intenzione di restare dovrete unirvi a noi in gravità zero. Non è sicuro lasciare questa piccola porzione di terreno con la gravità. Qualcuno potrebbe lanciarsi qui e, invece di galleggiare, rovinerebbe a terra. E poi qualcuno si farebbe davvero male."

"Sempre così sicuro di se stesso, non è vero, Potter?" sogghignò Piton. "Troppo superiore agli altri per preoccuparti di informare un professore di quello che stava facendo."

Harry alzò gli occhi verso il professore sulla porta, poi tornò a guardare la McGranitt. "Professoressa?"

La McGranitt tornò a guardare Harry, dopo aver osservato gli studenti che si divertivano sopra di loro, ed emise un sospiro tranquillo. "Molto bene, signor Potter. Se succede qualcosa, chieda che un elfo domestico sia mandato da me."

Harry annuì. "Posso farlo."

"Minerva, sicuramente non hai intenzione di lasciarli senza controllo!" si lamentò Piton.

La McGrannit diede al suo collega professore uno sguardo asciutto. "Salvo che tu non voglia rimanere qui, Severus, non vedo altra scelta." Poi guardò in basso, verso il Capo casa di Corvonero, quando Piton aggrottò la fronte in risposta. "Filius?"

"Sembra davvero divertente, ma ho una grande quantità di lavoro da fare." rispose Vitious in tono veramente sconvolto per l'occasione mancata.

Harry sorrise al suo Capo casa. "Se le capita di avere un weekend libero, Professore, posso impostare di nuovo la stanza." gli disse.

Vitious gli fece l'occhiolino. "Lo terrò a mente."

Harry guardò Piton che era ancora accigliato. "Quindi, professor Piton? Nessun senso di avventura?" chiese, gli occhi scintillanti.

Piton sembrava assolutamente furioso. "Mi stai prendendo in giro, Potter?" sibilò.

Harry si finse offeso. "Non deriderei mai un professore!" giurò.

Accanto a lui Hermione dovette allontanarsi per coprire una risatina.

"Sei proprio come tuo padre!" Sbottò Piton.

"Mi piace pensare di essere più come mia madre, personalmente." Harry rispose in tono sono-davvero-calmo. Poi si rivolse a Lillian, che sembrava divisa tra l'orrore e divertimento. "Che ne pensi, Lil, sono più come mio padre o come mia madre?"

Lillian scosse la testa, non sapendo da dove cominciare a rispondere.

"Potter!" ruggì Piton.

Harry sorrise e manipolò la gravità della stanza per farla svanire intorno a lui, poi saltò verso l'alto offrendo ai professori un piccolo saluto sbarazzino. "Bye, professori!"

"Venti punti in meno a Corvonero!" gli gridò dietro Piton.

"Severus, questo è ridicolo!" Lo rimproverò la McGrannit mentre accompagnava fuori i suoi colleghi professori. "Non ha fatto niente."

"Mi ha preso in giro!" Sbottò Piton mentre la porta si richiudeva dietro di loro.

Harry era un po' deluso, avrebbe voluto ascoltare quello che gli altri professori avevano da dire. Volò giù verso Lillian e Hermione, chiedendo: "Posso portare la gravitò zero di nuovo online, adesso?"

"'Online'?" Chiese Lillian.

"Termine Babbano." disse Hermione evocando la sua scopa. "Vuole sapere se ti va bene rendere di nuovo questa zona a gravità zero."

"Harry, smettila di fare il babbano." ordinò Lillian evocando la sua scopa.

"Ci lavorerò su." rispose Harry seccamente prima di chiedere alla stanza di sbarazzarsi della gravità al suolo. "Di cosa stavamo parlando, prima che i professori entrassero?" chiese mentre galleggiavano indietro fino al loro originario posto di osservazione. "Oh, sì! Dicevamo di liberarci dell'imbottitura!"

"Ahi!" alcune persone sopra di loro gridano, nello stesso momento in cui si schiantarono contro alcuni degli oggetti. Fecero seguito altre esclamazioni di dolore.

"Mi dispiace!" disse Harry guardali contrito. "Qualcosa, nel rimettere di nuovo online la gravità zero, ha eliminato l'imbottitura. Datemi un minuto!"

"'Online'?" ripeté più di una persona.

Lillian sbuffò mentre Hermione si rivolse a Harry scuotendo la testa, stupita. "Non posso credere che lo hai appena fatto davvero."

"Io invece posso crederci." rispose Lillian guardando Harry. "Sadico."

"Oh, se lo meritavano!" disse Harry, sorridendo.

"In un certo senso..." si dichiarò d'accordo Hermione.

"Granger," disse Lillian, "sei un tipo a posto!"

"Grazie, Moon. Ma non abbracciarmi di nuovo."

Harry rise.


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