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Autore: Diotima_    25/01/2017    3 recensioni
[COMPLETA-primi capitoli MODIFICATI]
Ash ormai è grande e torna a casa ... più persone aspettano il suo ritorno ... altre la sua partenza ...il giovane ragazzo vivrà delle nuove avventure ... saprà come affrontarle?
Dal testo:
"Si diressero verso il cortile di casa, Ash si bloccò davanti all’entrata della rimessa. Si guardò intorno e poi la aggirò, ritrovandosi di fronte ad un cancello. Estrasse una chiave, il cigolio della serratura si disperse nell’aria notturna. Sempre tenendo per mano Misty, entrarono."
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Gary, Misty, Pikachu, Serena | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
Capitoli:
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Piccola Avvertenza: possibili SPOILER! se non avete visto gli ultimi episodi di Pokémon XYZ. Ho cambiato delle piccole cose, ma per rendere verosimile la storia ho dovuto inserire degli eventi presenti in questi episodi. Detto questo… buona lettura!
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
La luna piena era alta nel cielo notturno di Biancavilla, un ragazzo dai capelli neri era affacciato alla finestra e si godeva il vento che vi entrava.
Ad occhi chiusi ripensava a tutto quello che era successo pochi minuti prima.
L’aveva baciata, sul serio, aveva baciato lei.
 
Un giorno, tanto tempo fa, le aveva chiesto se i baci cambiassero le persone. Come risposta aveva avuto un “credo che lo scopriremo da soli”.
 
Ash poggiò i gomiti sul davanzale e portò le mani sul viso. Si sentiva strano, forse stava davvero cambiando.
Questo lo spaventava, gli stavano piombando addosso tutti gli indizi che lei aveva disseminato lungo i loro viaggi. Piccole briciole che lo stavano conducendo verso qualcosa più grande di lui e delle sue abilità in campo amoroso.
 
Aveva riaccompagnato in camera una Misty strana, con uno sguardo diverso, una luce particolare, una piccola vena malinconica.
Ad interrompere questi pensieri fu Pikachu, strofinava il suo nasino contro la gamba dell’allenatore, in cerca di attenzione.
Ash lo prese in braccio, sorridendo.
 
-Pika-pì! Pikachu-pì!-
 
-Sì amico… io e Misty… oh beh, non importa. È tardi! Domani partiamo e tu devi riposare.-
 
Ma il topino giallo non sembrava affatto convinto, dalle sue guance uscirono piccole scintille che si diffusero per tutto il corpo del ragazzo.
 
-E va bene, ho capito! Te lo dico! Ecco… ci… io ho… uffa! Le ho dato un bacio! Contento? Che modi!-
 
Pikachu saltò giù, sghignazzando felice per tutta la stanza, muovendo le orecchie in alto e in basso.
Ash invece era diventato tutto rosso, fingendo indifferenza aveva incrociato le braccia al petto.
 
-Basta! A dormire! Che imbarazzo…-
 
I due amici dopo un po’ si addormentarono, dimenticandosi della Lega e dell’imminente partenza.
 
 
 
Il sole filtrò attraverso le fessure delle persiane nella camera di una ragazza dai capelli rossi. Il calore e la luce lambirono la sua pelle e lei si svegliò.
La prima cosa che percepì fu il suo respiro, lento e regolare, ancora avvolto dal torpore della notte.
I ricordi della sera precedente affiorarono in lei poco alla volta e un sorriso apparve sul suo viso.
Andò ad aprire la sua finestra, il giardino di casa Ketchum era perfetto, Delia aveva davvero un grande talento. In quel momento un rumore di piattini e tazzine raggiunsero Misty, qualcuno stava preparando la colazione.
Si preparò, mise in ordine la sua camera e scese giù in cucina.
 
Vera e Serena discutevano sul futuro di quest’ultima.
 
-Dovresti continuare il tuo viaggio per le regioni, perché non vieni ad Hoenn?-
 
La biondina faceva spallucce, aveva il capo appoggiato su una mano, sembrava molto pensierosa o forse molto assonnata.
 
-Sì, ci stavo pensando…-
 
Misty si bloccò sull’ultimo gradino, intenta ad ascoltare le ragazze.
Quello a cui non aveva pensato era che qualcuno alle sue spalle stava cercando di raggiungerla e preso alla sprovvista non si era accorto della sua sosta.
Maldestro com’era le rovinò addosso. I due atterrarono con un tonfo in cucina, l’uno sull’altra.
Serena si alzò dalla sua sedia, alquanto sorpresa.
 
 
-Ash ma che fai?!-
 
 
Misty, invece, doveva ancora realizzare la cosa.
Aprì gli occhi e trovò quelli del corvino a pochi centimetri dai suoi. Arrossirono entrambi nello stesso momento.
 
-Levati di dosso!  Ma che ti è saltato in mente!-
 
-Sì…ehi! La colpa è la tua! Che ci facevi ferma sulle scale?-
 
Sciocco ragazzino, così avrebbero capito che stava origliando.
 
-Te lo dico se mi molli.-
 
-Oh…-
 
Piano piano si spostò, permettendo alla ragazza di sollevarsi da terra.
Imbarazzata guardò i presenti uno alla volta. Ash aveva un sopracciglio alzato, stava aspettando la sua risposta, Vera si mordeva le labbra, cercando di reprimere una risata e Serena era ancora sconvolta.
 
-Io ero ferma perché mi stavo sistemando… Tu piuttosto! Perché correvi? Lo sai che non si corre per le scale? Irresponsabile!-
 
Gli fece una linguaccia che Ash ricambiò immediatamente.
A quel punto Vera non resistette più, la sua risata risuonò per tutta la stanza.
 
-Ragazzi dovreste vedervi! Siete uno spasso! Serena risiediti, tranquilla. Prima o poi ci si abitua a questi due!-
 
La biondina si riaccomodò e la colazione riprese in completo silenzio.
 
Più tardi tutti erano intenti nel preparare la loro valigia.
 
Misty sistemò il suo zainetto sulle spalle, fece il codino prese un respiro profondo e si diresse verso la camera di Ash.
Voleva parlargli, non l’avrebbe lasciato andare così. Non oggi.
 
Bussò due volte, nessuno rispose, così aprì la porta, la superò, ma non vi era nessuno.
Si guardò un po’ intorno.
Il borsone era ancora aperto e qualche vestito sul letto, una busta di biscotti al cioccolato sparsa sulla scrivania e le scarpe gettate ai piedi dell’armadio.
Erano passati anni da quando si erano separati, ma il suo disordine lo ricordava ancora, non era cambiato di una virgola.
Sorrise, appoggiò il suo zaino sulla sedia e mise un po’ in ordine la camera.
Il suo sguardo però si posò sul dipinto appeso alla parete.
Lo stile di Tracey era inconfondibile, come i loro volti addormentati. Un lieve rossore le attraversò le gote quando notò i mille cuoricini disegnati.
Allungò una mano verso il quadro, mentre con l’altra richiudeva i biscotti.
 
-Hem, eppure hai appena fatto colazione, non dovresti avere fame.-
 
Il ragazzo entrò in camera sorridendo. Misty lo guardò malissimo.
 
-Stupido! Dovresti ringraziarmi! La tua camera era un caos, come la tua testa!-
 
Ash chiuse la porta e le si avvicinò, togliendole di mano i biscotti.
 
-Grazie Misty…-
 
-Ecco lo sap… eh? Da… davvero? Io… oh ma non ti preoccupare. Non sono brava quanto Brock, ho solo dato una sistematina.-
 
-Ma non per la camera, sciocchina.-
 
La ragazza arrossì, solo qualche ora prima l’aveva chiamata in quel modo.
 
-E per cosa? È la seconda volta che mi chiami così.-
 
-Ora ti metti anche a contarle? Comunque… grazie. Per non aver mangiato tutti i biscotti. Avevo una fame!-
 
-Ma come?! E poi quella che mangia sempre sono io. Dovresti vergognarti! E non ghignare in quel modo! A volte mi fai davvero paura!-
 
Cercando di recuperare un certo contegno Ash ritornò serio. Forse fin troppo.
 
-Misty, ti stavo cercando. Ecco, gli altri sono già tutti pronti. Dovrei scendere a momenti. Ma prima… devo darti una cosa.-
 
Non sapeva cosa aspettarsi da quel ragazzo, certe volte era imprevedibile. E quando aveva quella faccia, la faccia “delle grandi occasioni”, era sempre un po’ spaesata. Inclinò la testa ad un lato, socchiudendo gli occhi.
 
-Una cosa?-
 
-Sì, sì. Chiudi gli occhi.-
 
Accettò controvoglia e li chiuse. Improvvisamente sentì che la sua testa veniva colpita da un oggetto. Aprì immediatamente gli occhi, con l’intenzione di picchiare Ash, ma si ritrovò il suo sorriso davanti e il suo cappello in testa. Incredula lo prese tra le mani, guardandolo con sospetto.
 
-È il tuo cappello? Quello ufficiale, della Lega ufficiale e tutta la trafila? Sul serio?-
 
Il ragazzo ciondolò un po’, portando una mano alla nuca.
 
-È per te, momentaneamente. Perché così saprai che tornerò. E poi per Kalos ne ho un altro.-
 
-Quindi me lo lasci solo perché ne hai un altro?-
 
Ash alzò gli occhi al cielo e scoppiò a ridere, Misty lo seguì a ruota, mentre imbarazzata stringeva il capello.
 
-Io adesso devo andare, devo partire. Pikachu e gli altri mi stanno aspettando.-
 
Raccolse lo zaino, ci mise dentro la confezione dei biscotti, i vestiti puliti e le Poké Balls.
Quando finì di sistemare, Ash si bloccò al centro della camera, donandole uno dei suoi sorrisi più belli.
 
-Ci vediamo presto Mist.-
 
Le si avvicinò e velocemente le scoccò un bacio sulla guancia, correndo via verso la cucina.
Mist.
L’aveva già chiamata una volta in quel modo.
Rimase immobile sulla soglia della porta per dei minuti che a lei sembrarono interminabili, fino a quando dalla finestra non vide Ash e Serena allontanarsi lungo il sentiero che portava all’aeroporto.
Si precipitò fuori dalla stanza, saltò tutti i gradini, attraversò la cucina, aprì la porta d’ingresso e gridò, gridò con tutta la forza che in quel momento possedeva.
 
-Buona fortuna Ash!-
 
Il ragazzo riconobbe la voce, si fermò e guardandosi indietro le rispose, alzando un braccio.
 
-Vincerò Misty!-
 
Riprese il suo cammino con il cuore più leggero, ma incredibili avventure lo stavano aspettando, proprio dietro l’angolo.
 
Una volta atterrati a Kalos si ricongiunsero a Lem e Clem, tornati per assistere alla Lega.
Serena si comportava come aveva sempre fatto, era come se quella piccola vacanza non fosse mai esistita. Ma Ash sapeva che qualcosa, nel suo cuore, era cambiato.
 
 
I giorni trascorsero in fretta e dopo una dura lotta contro Sandro, Ash divenne il nuovo finalista.
Un solo allenatore da battere e il titolo di campione sarebbe stato suo.
Ma quell’allenatore era Alan, uno dei più forti ed il clima che si respirava non era certo dei migliori.
 
Quando Ash finalmente si ritrovò Alan di fronte raccolse tutte le energie e con forza ed orgoglio lo affrontò.
In campo mostrò tutte le sue abilità. Anche Pikachu non fu da meno, la sua Codacciaio mise fuori gioco molti Pokémon ma contro Charizard c’era poco da fare.
Il topino elettrico fu sconfitto dai suoi attacchi.
L’ultima lotta vide come protagonisti proprio il Charizard di Alan contro il Greninja di Ash.
Dopo un breve scontro composto da Lanciafiamme e Taglio la gara entrò nel vivo con le trasformazioni dei due Pokémon.
Era giunto il momento della verità.
La Pietrachiave mise in moto la Megaevoluzione mentre Greninja e Ash si sincronizzarono.
Grazie ad attacchi ripetuti, nonostante lo sforzo dovuto alla sincronizzazione, Greninja sembrava respingere il proprio avversario.
E mentre Charizard sfoderava un Incendio potentissimo, l’Acqualame di Greninja assumeva un colore rossastro ed andava a scagliarsi contro il rivale.
Una forte esplosione riempì il campo lotta.
Al diradarsi del fumo i due Pokémon erano ancora in piedi. Ma solo per pochi secondi; infatti Greninja cadde a terra, decretando la vittoria di Alan.
L’Effetto Sintonia non era bastato per vincere e la sconfitta bruciava ma Ash non ebbe il tempo di riprendersi, il Team Flare aveva attaccato: voleva conquistare Kalos. Ma questa volta niente e nessuno lo avrebbe fermato.
Ed infatti con l’aiuto di tutti i suoi amici riuscì ad evitare il peggio, restituendo a Kalos la sicurezza e la bellezza di prima.
 
Tuttavia a seguito di tutti questi avvenimenti, Ash aveva maturato una decisione: comprendere qualcosa di più sulle mosse Z. Restare lì non aveva più senso.
Ma ciò significava dover tornare a casa e questo lo spaventava un po’.
Il suo pensiero volò verso Misty.
L’aveva delusa, non era riuscito a conquistare il titolo di campione. Per l’ennesima volta.
 
Decise di chiamare sua madre per avvertirla del suo rientro.
Delia fu cordiale con tutti, rinnovò l’invito per Serena e lo rivolse anche a Lem e sua sorella.
Ormai tutti sapevano cosa sarebbe successo di lì a poco e il piccolo Dedenne con la sua Clem ne soffrirono molto.
Anche la biondina aveva preso la sua decisione.
Avrebbe ascoltato Vera e sarebbe andata ad Hoenn. Aveva capito che il suo percorso da allenatrice era appena cominciato, anche se già le mancava Ash, i suoi sorrisi e i suoi incoraggiamenti.
E per questo, prima di partire gli avrebbe lasciato qualcosa, affinché lui si ricordasse di lei sempre.
Aveva preparato tutto, con gli occhi pieni di lacrime li salutò, li abbracciò e poco prima di prendere la scala mobile che l’avrebbe portata al gate si fermò dedicando qualche parola al suo allenatore preferito.
 
-Tu sei il mio obiettivo Ash. Vedrai, diventerò brava quanto te e ti batterò. Inoltre quando ci rivedremo sarò una ragazza molto più carina.-
 
Lui le sorrise, salutandola con la mano.
Infondo non erano poi così diversi, Serena aveva la stoffa da campionessa e aveva capito che per perseguire un sogno bisognava fare dei sacrifici.
Ma ad un tratto la vide girarsi nuovamente nella sua direzione, con un grande sorriso.
 
-Un’ultima cosa… -
 
Sfidando la scala mobile e risalendo quei pochi gradini, Serena colmò la distanza tra lei ed Ash, dandogli un affettuoso bacio sulla guancia e sussurrandogli un “grazie”.
 
Il capitolo Kalos era da considerarsi chiuso.
Con un po’ di malinconia per aver lasciato amici e Pokémon in quella regione tanto magica, il ragazzo salì sul suo aereo.
 
Quando in lontananza vide la sua casa le stelle ormai risplendevano nel cielo notturno di Biancavilla.
Sorrise a Pikachu ed insieme iniziarono a correre.
Bussò e poi vi entrò, ad accoglierlo fu il profumo della la pizza al salame piccante (la sua preferita). Tolse le scarpe e andò alla ricerca di sua madre.
 
-Sono tornato!-
 
 
Dopo una settimana il suo umore nero non accennava a cambiare. Non aveva contattato nessuno e sua madre sembrava seriamente preoccupata. L’unica persona che era andato a trovare era il professor Oak. Questi gli aveva parlato di una scuola, dove le agognate mosse Z potevano essere apprese.
Certo, il problema era la distanza.
Stava quindi programmando un altro viaggio a breve. Ma non sembrava molto entusiasta, dormiva quasi tutto il giorno e quando non era in camera sua, era in giardino, ad allenarsi con Pikachu.
Così un giorno, per allentare la tensione, la signora Ketchum gli raccontò del nuovo viaggio che Drew e Vera avevano intrapreso, verso una regione sconosciuta.
 
-Sai, quei due sembrano davvero felici. Non credi anche tu, caro, che viaggiare con qualcuno renda i posti più belli?-
 
Ash sollevò lo sguardo dal panino che stava divorando, con un’espressione piuttosto sorpresa.
 
-Ma mamma, io viaggio sempre con qualcuno.-
 
Delia gli si avvicinò piano, prendendo posto accanto a lui sul divano.
 
-Io intendevo con qualcuno di speciale.-
 
Oh.
 
-Non so proprio di cosa tu stia parlando…-
 
Il ragazzo posò il panino sul tavolo, gli era passata la fame. Prese un bicchiere e ci versò da bere. Quella era la conferma che sua madre stava cercando. Era successo qualcosa.
 
-Hai chiamato Misty per dirle che sei tornato? Sinceramente mi aspettavo di vederla qui, uno di questi giorni.-
 
Ad Ash per poco non andò di traverso l’acqua. Sia perché non si aspettava che il suo nome venisse fuori così, sia perché, in fondo si sentiva in colpa. Ma molto in fondo.
 
-Co…cosa c’entra Misty adesso?  E comunque no, non l’ho chiamata. E ora scusa ma devo controllare una cosa in camera.-
 
La donna scosse la testa, suo figlio era un tipo davvero testardo. Per quanto ancora avrebbe fatto soffrire quella ragazza? Lo vide allontanarsi di corsa e salire su per le scale. Era palese che volesse evitare l’argomento.
 
-Mio figlio… tutto suo padre. Andiamo Mr. Mime! C’è un giardino pieno di fiori che ci aspetta!-
 
 
Ash era disteso sul letto, con le mani tra i capelli scompigliati. Pikachu gli saltò addosso, costringendolo ad alzarsi.
 
-Ahia Pikachu! Mi hai fatto male!-
 
-Chaa.-
 
-Non sbuffare! Comunque amico, volevo ringraziarti. Anche se non abbiamo vinto sei stato grandioso. Sono sicuro che impareremo molte altre cose ad Alola.-
 
Tornò indietro con la memoria, ripercorrendo quegli attimi.
Aveva perso e non se l’aspettava. Certo, il pubblico continuava a sostenerlo, ad incoraggiarlo, ma durante le battute finali aveva trattenuto il fiato con lui.
Quel silenzio gli aveva ricordato la battaglia all’isola di Trovita, Squirtle quasi a terra, lui senza speranze… ma una voce, la sua voce, l’aveva aiutato ad ottenere la Stella degli Abissi.
Ecco.
Lei avrebbe gridato, sfidando quell’orribile silenzio.
Gli avrebbe detto di darsi una mossa, perché non poteva perdere. Non lui.
 
Ash dovette ammetterlo. Aveva paura, paura di trovare i suoi occhi pieni di amarezza, Serena si sbagliava. Non poteva essere un obiettivo da raggiungere.
Aveva fallito anche questa volta (ora capiva come si sentiva il Team Rocket).
Ma questa sua ostinazione, lo allontanava solamente da Misty.
E non andava bene, non voleva assolutamente.
 
Chiuse gli occhi. Fece un respiro profondo.
Una nuova consapevolezza si fece strada, a fatica, dentro di lui.
Stava per prendere una decisione difficile, ma necessaria. O almeno era quello che credeva, ormai niente era più sicuro.
Forse Misty aveva ragione quando definiva la sua testa un caos.
Sorrise a Pikachu che aveva avvertito il cambiamento nel suo allenatore e che lo stava guardando sorpreso.
 
-Andiamo Pikachu! Abbiamo un viaggio da affrontare, non molto lontano da qui!-
 
Gli fece l’occhiolino, facendolo salire sulla sua spalla ed insieme uscirono di casa.
Destinazione: Celestopoli.
 
 
Quando si ritrovò il portone della palestra di fronte, un pezzo di coraggio e determinazione di Ash volò via.
L’ultima cosa che voleva in quel momento era litigare con Misty, ma non si aspettava di certo che gli saltasse al collo (anche se un po’ ci sperava).
 
Citofonò, in attesa di una risposta.
La porta si aprì e una chioma bionda lo salutò affettuosamente.
 
-Cerchi nostra sorella, eh Ash?-
 
Annuì, titubante. La ragazza ritornò dentro e la sentì urlare.
 
-Misty! Scendi subito. C’è il tuo ragazzo che ti aspetta!-
 
Cosa? Così non sarebbe mai scesa! Il suo ragazzo? Perché? Aveva un ragazzo? Ma lui non era il suo ragazzo…
In quel momento avrebbe preferito scappare, poi la voce di Misty lo raggiunse.
 
-E chi sarebbe questa volta colui che si finge il mio ragazzo?-
 
Ash non stava capendo un granché. Era già successo che qualcuno si presentasse come suo fidanzato?
Ma lui perché era andato lì? Ah sì, per chiarire…
Ogni dubbio però, fu spazzato via quando incrociò i suoi occhi.
 
L’espressione della ragazza cambiò repentinamente da sorpresa a triste a furiosa.
Sentiva la rabbia e la delusione crescere sempre di più. Reagì d’impulso.
Spinse Ash fuori, chiuse la porta e gli puntò un dito sul petto.
 
-TU! Con quale faccia tosta ti ripresenti a casa mia?!-
 
-I… io lo so di averti delusa… ma sono qui per… -
 
-Non mi interessa! Certo che mi hai delusa!-
 
Al ragazzo si aprì una voragine nel petto, aveva ragione. I suoi pensieri, le sue previsioni erano giuste. Misty non voleva più avere a che fare con lui, con un eterno perdente. Voleva ritornare a casa. Era stato un grande errore andare lì.
Le voltò le spalle, trascinandosi dietro un Pikachu molto reticente ad abbandonare quel luogo.
Tuttavia Misty continuò ad urlargli contro.
 
-Fermo! Non ho finito con te!-
 
Che coraggio! Non sarebbe stato lì a sorbirsi i suoi insulti.
 
-E invece sì! Non voglio sentirti dire che sei arrabbiata con me perché ho perso un’altra Lega! Io ho fatto tutto quello che era in mio potere. Quindi ora, se non ti dispiace, andrei a casa.-
 
Ah.
Ora era tutto più chiaro. Ma cosa pensava? Che stesse così per una sciocca Lega? Era proprio un bambino!
Misty strinse i pugni, cercando di calmarsi. Ma ogni tentativo era vano.
Delle lacrime iniziarono a rigarle il volto, le asciugò con il polsino della felpa che indossava.
 
-Sei uno stupido che pensa solo ai Pokémon! Non ti accorgi che hai fatto qualcosa di molto più grave? Non cambierai mai!-
 
Ash si stupì di quella reazione. Che altro motivo poteva esserci?
La vide correre via, lontano. Verso il promontorio. Decise di inseguirla.
Dopo un enorme sforzo (Misty correva davvero veloce!) la raggiunse. Le prese un braccio e l’attirò a sé, abbracciandola forte.
 
-Non so perché tu abbia reagito in quel modo, ma voglio dirti che ti ho pensata durante tutto questo tempo…-
 
La ragazza riuscì ad allontanarsi da lui, piangeva ancora.
 
-Ma davvero non lo capisci? Io non ci credo. È proprio “tutto questo tempo” il problema! Tu non c’eri quando avevo bisogno di te! Non c’eri! Ti ho aspettato, ho aspettato settimane! Ma non sei mai venuto a trovarmi! Che dovrei pensare? Che ti sei dimenticato di me. E poi, ti presenti così. Come se niente fosse. Cosa vuoi da me?-
 
Il petto le si alzava ed abbassava a causa del pianto, mordendosi il labbro inferiore aspettava una risposta, un segno. Ma non arrivò niente di tutto questo.
E la cosa la lasciava di sasso, si arrabbiava di più ogni secondo che Ash faceva silenziosamente passare.
 
Poi, pian piano le si avvicinò, prendendole una mano.
 
-A che serve dirti che mi manchi, se poi comunque non possiamo farci niente?-
 
Misty aprì e richiuse la bocca per la sorpresa, poi scosse la testa. Ridendo, ma non per la gioia.
 
-Stai scherzando, vero? Io me ne vado. Non so più come fartelo capire. Lasciami stare, una buona volta.-
 
Forse doveva veramente lasciarla andare, di nuovo.
Di nuovo? Avrebbe nuovamente commesso lo stesso errore, mettendo in primo piano lui, i suoi sogni, le sue priorità?
No. Questa volta no. Alla fine Misty cos'era? La sua Lega preferita, quella che non avrebbe voluto perdere per nessuna ragione al mondo.
Ma prima doveva accertarsi di una cosa.
 
-È davvero questo che vuoi? Vuoi che io ti lasci andare? N… non scappare.-
 
Misty chiuse gli occhi, facendo dei grandi respiri. Poi guardò le loro mani, ancora intrecciate. Di riflesso Ash la strinse più forte.
 
-Dammi un motivo. Dammi un motivo per il quale dovrei stare qui.-
 
Era giunto il momento, ora o mai più. Sentiva che una parola sbagliata, avrebbe potuto allontanarla per sempre da lui.
 
-Perché… perché una volta eri tu che mi impedivi di scappare. Ti ricordi? Quell’assurda storia della bicicletta. Io… io ora non lascerò che tu fugga via da me.-
 
Dove voleva arrivare? La ragazza sentiva che lentamente, il calore delle loro mani unite faceva scemare ogni emozione negativa, gli concesse un piccolo sorriso, per poi incoraggiarlo ad andare avanti con il discorso.
 
-Io… certo che ricordo. E, per la cronaca, me la devi ancora la bici.-
 
Ash aprì il suo viso in uno splendido sorriso, avvicinandosi ancora di più. Guardò per un attimo i suoi piedi, poi prese coraggio.
 
-E se invece della bici ti dessi il mio cuore?-
 
Questa era l’ultima cosa che quella sera Misty si aspettava di sentire.
Lo attirò a sé e lo abbracciò.
 
-Idiota! Il mio lo avevi già da un po’, ma non te ne sei mai accorto!-
 
-Scusami… lo prendo come un “sì, va bene”?-
 
Misty soffocò le risate sul petto di Ash, stringendolo ancora più forte.
 
-Assolutamente no. Voglio anche la mia bici!-
 
Lui le sollevò il mento con due dita, poggiò la sua fronte a quella della ragazza, facendo sfiorare i loro nasi e con una lentezza estenuante incontrò le sue labbra, che non aspettavano altro.
 
Quella notte, la passarono insieme, mano nella mano, percorrendo tutta la costa di Celestopoli, guardandosi in silenzio, perché la felicità non fa nessun rumore.
 
 
FINE.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nota: Ho finito! Non ci credo! Scusate per l’immenso ritardo. Ma l’ispirazione era andata sulla Luna e non voleva più ritornare…
Spero vi piaccia, io ci ho messo tutto il cuore, è stata la mia prima storia e ci sono molto affezionata.
Ho modificato i primi capitoli per adeguarli meglio al cambio di stile che penso di aver subito.
E adesso passiamo ai ringraziamenti!
Vorrei ringraziare la mia amica Cipi che pur essendo estranea ai meccanismi di EFP mi ha sempre supportata (sopportata)!
Poi vorrei ringraziare Natsu_94 (ecco i tuoi diritti!!) per la frase romantica di Ash!
Ringrazio chi ha sempre recensito: la mia blackama (spero continuerai a seguirmi!), poi Natsu_94, redxisback, Frida Hgar e fervens_gelu_ (che mi ha aiutata a migliorare).
Chi ha messo la storia tra le preferite: Frida Hgar, Natsu_94, _hugmejace_.
Chi tra le ricordate: kamura86.
Chi tra le seguite: blackama, BlakieMaalivatien, fedepiper91, Gulminar, Sephiroth86.
E poi tutti i lettori silenziosi, siete tantissimi! Fatemi sapere cosa ne pensate.
Io ritornerò molto presto, perché ho un sacco di progetti!
Alla prossima!!
 
 
  
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