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Autore: Crilu_98    26/01/2017    4 recensioni
C'era una volta... Una bambina sperduta. Una ragazza innocente nelle mani di una crudele matrigna. Una fanciulla addormentata. Una sensibile lettrice dal cuore puro. Una bellissima principessa in cerca di libertà. Una valorosa guerriera.
O forse no.
C'era una volta un bosco oscuro, dove tutte le storie hanno inizio. Storie che narrano di segreti pericolosi ed antiche umiliazioni, ma anche di amicizia, d'amore e di magia. La lotta tra il bene e il male è più confusa di quanto siamo abituati a credere e la strada verso il lieto fine non è mai stata così tortuosa.
Siete pronti a scoprire le verità nascoste delle fiabe?
Genere: Avventura, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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-Ti prego, non farci del male!- urlò Aurora, mentre Biancaneve balzava in piedi allarmata. Solo la bambina rimase al suo posto, scrutando la figura appena arrivata con i suoi occhi enigmatici.
-Non ne ho alcuna intenzione.- rispose una voce femminile. I vestiti larghi e scuri non rivelavano nulla sulle sue forme ed il capo era ammantato da un velo nero che lasciava liberi soltanto due occhi ovali, di un caldo color nocciola. Alla cintura erano appesi i foderi dei lunghi coltelli ricurvi che teneva in mano.
-Chi sei?-
-Mi chiamo Jasmine.- rispose semplicemente la sconosciuta, liberandosi dal velo e lasciando così libera una moltitudine di riccioli neri. La pelle era decisamente più scura di quella delle altre ragazze e i lineamenti più allungati; due labbra carnose e un’impressionante numero di ciondoli appesi alle orecchie completavano la sua descrizione.
La nuova arrivata si sedette a gambe incrociate dal lato opposto rispetto ad Aurora e Biancaneve, che ancora la fissava sospettosa.
-Mi ritrovavo a passare di qui e ho ascoltato senza volerlo i vostri discorsi.- spiegò, con un lieve piegamento delle labbra che somigliava vagamente ad un sorriso.
-Potrei avere una soluzione per voi.-
-Quale?- chiese Aurora, con gli occhi che brillavano. Jasmine sospirò:
-La mia situazione non è poi così diversa dalla vostra. Vengo dal deserto oltre la grande e ricca città di Agrabah…-
-Oh sì!- esclamò la ragazzina bionda entusiasta -E’ da lì che arrivano le stoffe migliori e le pietre più pregiate! Per non parlare di quei dolcissimi profumi…-
-Non interrompere!- la rimproverò Cappuccetto.
-Grazie. Sono cresciuta in una tribù di nomadi del deserto ed educata per assumerne la guida. Purtroppo quasi nessuno dei guerrieri era disposto a prendere ordini da una donna, sebbene mio padre mi avesse educata come uno di loro in tutto: dai vestiti che indosso alle armi che so utilizzare, agli insegnamenti degli antichi saggi della nostra gente. Ma, come ho detto, gli uomini a volte possono essere davvero ottusi! Mi hanno scacciata, bandita come l’ultima dei mendicanti… Ed io ho promesso di tornare a riprendermi ciò che era mio; per farlo, però, avevo bisogno di aiuto.-
Fece una breve pausa, seguita da una smorfia.
-Beh, ho bisogno di aiuto.-
-Sei molto lontana da casa.- commentò Biancaneve.
-Ho provato a chiedere alle tribù vicine, ma nessuno mi voleva ascoltare. Mi hanno proposto di sposare il figlio di un altro capotribù, oppure mi hanno ignorato senza troppi complimenti. Mi sono allora diretta ad Agrabah, ma neanche lì ho avuto fortuna: la risposta era sempre la stessa, per poter contare sull’appoggio di un qualche principe dovevo sottostare ad un matrimonio.-
-Sarebbe stato così terribile sposarti?- chiese ingenuamente Aurora. Jasmine alzò un sopracciglio in un’espressione offesa:
-Sì, lo sarebbe stato. Non ho sopportato anni di allenamenti, studi e fatiche per dipendere da un uomo, anche solo formalmente! Piegarmi a questi compromessi sarebbe stata una sconfitta, per me. Avrei ammesso di non potercela fare da sola. E perciò arriviamo a quanto volevo proporvi.-
Biancaneve si chiese cosa si provasse nel sentirsi rivolgere una proposta di matrimonio; lei, al contrario di Jasmine, non aveva mai pensato realmente di poter convolare a nozze con qualcuno. Il suo segreto e la crudeltà di Grimilde l’avevano resa una ragazza schiva, ma molto acuta: aveva smesso presto di fantasticare su un principe che la venisse a salvare. Nessuno avrebbe mai provato un sentimento diverso dalla pietà per quella ragazzina stanca ed impolverata costretta a servire nel suo stesso palazzo. Senza nessun collegamento apparente, le tornarono in mente gli occhi azzurri e curiosi del cacciatore che l’aveva vista uccidere William.
Scosse la testa, quasi ridendo di sé stessa, e si concentrò nuovamente sulle parole di Jasmine.
-Io ho bisogno di aiuto, e voi anche. Certo, piegare una tribù di guerrieri è poca cosa rispetto a sconfiggere una fata ed una strega, ma se uniamo le nostre forze ce la possiamo fare.-
Biancaneve rise senza allegria:
-Stai parlando seriamente? Oh andiamo! Siamo tre donne ed una bambina, sperdute in un bosco senza appoggio, né cibo, né denaro!-
Un corvo si appollaiò su un ramo vicino, starnazzando ed osservando il gruppo con occhi attenti.
-Malefica è una fata che ha addormentato un intero reame, Grimilde ha a sua disposizione un esercito! Come credi che potremmo mai combatterle?-
-Bisogna fare un passo alla volta.- replicò seria Jasmine, mentre al primo corvo se ne aggiungeva un altro. -La costante dimostrazione della propria potenza è soltanto il segno di una grande debolezza. Ed è nei periodi difficili, invece, che la vera forza si fa strada in noi. E’ quando tocchi il fondo che trovi l’energia per risalire…-
Cappuccetto Rosso tirò una manica del vestito di Biancaneve, mantenendo lo sguardo fisso sui corvi, che nel frattempo erano diventati tre. Gracchiavano e sbattevano le ali, invisibili nel buio della notte; la bambina, però, avvertiva la loro costante e minacciosa presenza attorno a sé. Non riusciva a comunicare con loro e quello non era un buon segno.
-Non adesso, bambina!- sbuffò Biancaneve -Le tue parole sono coraggiose e piene di speranza, ma la retorica serve a poco, in questi casi!-
-Non è solo retorica, credimi, l’ho sperimentato sulla mia pelle! Quando determinazione e speranza non mancano anche lo stregone più potente non può fare nulla…-
-Dovremmo andarcene…- sussurrò ancora Cappuccetto, mentre il gracchiare dei corvi cresceva.
-Non ci interrompere, su! Fai la brava!- replicò la mora, irritata.
Ma non poté riprendere il discorso, perché i corvi si alzarono in volo, buttandosi poi in picchiata sul gruppetto.
-Oh, cielo!- strillò Aurora, riparandosi la testa con le mani -Gli emissari di Malefica ci hanno trovate!-
-I corvi sono al servizio di Malefica?- esclamò Biancaneve, mentre gli uccelli le beccavano le mani ed i vestiti con cattiveria.
-Io ho provato a dirvelo…- borbottò Cappuccetto Rosso, acquattata sul terreno come un lupacchiotto, pronta a strangolare il primo corvo che le si fosse avvicinato.
Jasmine, superato il primo momento di spavento, aveva reagito con un’aggressività ed un sangue freddo straordinario, sguainando i coltelli e tirandosi il velo sulla testa. Diventata invisibile quanto i corvi, affondava i suoi colpi cercando di ucciderne il più possibile, ma il vortice caotico e rumoroso che gli uccelli avevano creato metteva in difficoltà anche lei.
-Nella grotta!- urlò allora Biancaneve, nel tentativo di sovrastare il battere d’ali degli uccelli. La spelonca offrì loro un riparo e un momento di sollievo, ma non durò a lungo: i corvi iniziarono ad entrare ad ondate, artigliando i capelli, graffiando la pelle e cercando continuamente di cavar loro gli occhi.
Ad un tratto l’attenzione degli uccelli fu distratta da qualcosa. Jasmine tese l’orecchio e riconobbe l’inconfondibile sibilo di una freccia provenire dall’esterno.
-Qualcuno ci sta aiutando!- mormorò, abbassando il velo. Le ragazze si scambiarono delle occhiate veloci, tese e preoccupate: la minaccia dei corvi sembrava scemare, ma chi era il loro misterioso aiutante?
Ci furono ancora schiamazzi e battiti d’ali e poi più nulla. Cautamente, Cappuccetto Rosso scivolò fuori dalla caverna e piegò la testa di lato nell’osservare la scena che le si presentò: una donna vestita da guerriero stava riattizzando il focolare, illuminando i corpi dei corvi trafitti da numerose frecce. A pochi passi da lei sostava un robusto cavallo dal manto bruno, che annusava il terreno con aria tranquilla, come se lo scontro non lo avesse disturbato affatto.
-Accidenti, come faccio a togliere tutte queste piume dai capelli?- gemette Aurora, seguendo la bambina. La salvatrice si girò verso di loro e congiunse le mani davanti al petto per poi piegare il capo ed il busto in un inchino. Aveva un volto ovale e lineamenti spigolosi: le labbra sottili e i neri occhi a mandorla non lasciavano trapelare nessuna emozione. Solo i capelli lunghi, raccolti dietro la testa in una crocchia, rivelavano la sua natura femminile: ad una prima occhiata distratta, sarebbe sembrata in tutto e per tutto un soldato. Portava anche una spada maneggevole e leggera appesa alla cintura.
Dal bordo superiore della sua armatura fece capolino un muso rosso e luminoso come una fiamma, che bisbigliò qualcosa alla giovane.
-Ma quello è… Un drago?- chiese Biancaneve, curiosa, rompendo il silenzio che regnava sulla radura.
Una creatura sinuosa uscì dal colletto della sconosciuta: era un drago dal corpo serpentiforme con quattro zampette artigliate, un paio di sottili vibrisse, ciuffi di pelo rosso lungo la schiena flessibile e due minuscole corna da cervo sopra gli occhi tondi. L’animale drizzò le grandi orecchie verso di loro, poi si nascose dietro il collo della padrona, spiandole da dietro il suo orecchio.
-Onorevoli straniere, permettetemi di presentarmi!- esclamò quindi la giovane con un leggero accento orientale -Io sono Hua Mulan e questo drago è Mushu, il mio fedele compagno.-
-Grazie del tuo aiuto, Hua Mulan.- rispose Aurora, sorridendo ed incoraggiando le altre due ragazze che invece non smettevano di esaminare la nuova arrivata. -Io sono…-
Mulan la interruppe con un gesto secco della mano.
-So chi siete. E’ molto che vi osservo.-
-Ah, anche tu?- borbottò Biancaneve contrariata, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Jasmine.
L’orientale non sembrò fare caso alle sue parole:
-Vago da tanto tempo alla ricerca di un’occasione come questa, io posso aiutarvi.-
-Cercavi da tempo un gruppo di senzatetto in una foresta?-
Mulan socchiuse gli occhi, senza mostrare traccia di divertimento:
-Cercavo un’impresa da compiere che potesse restituirmi l’onore che ho perduto quando il mio Imperatore, che ho servito fedelmente per anni, ha scoperto che sono una donna.-
-Ecco una cosa che non avevo mai visto…- mormorò la principessa araba rilassando la presa sull’elsa dei coltelli.
-Quindi vorresti darci una mano a riconquistare i nostri regni?- continuò Biancaneve, ancora scettica.
-Esatto.-
-E cosa ne ricaveresti?-
L’orientale la squadrò come se stesse parlando ad un’idiota:
-L’onore, te l’ho appena detto.-
Biancaneve scosse la testa.
-Voi siete pazze.- sentenziò poi.
-Forse.- replicò Jasmine -Ma almeno abbiamo un piano.-
-Un buon piano.- aggiunse Mulan, raccogliendo da terra un arco lungo e una faretra piena di frecce.
Biancaneve si girò verso Aurora:
-Tu cosa ne dici?-
La ragazzina si strinse nelle spalle:
-Farei qualsiasi cosa per svegliare i miei genitori e il mio regno dal sonno di Malefica. E poi quel drago sembra così carino!-
Mushu emise un sonoro sbuffo di soddisfazione da dietro la nuca di Mulan.
-Va bene…- sospirò infine la ragazza -Innanzitutto usciamo da questa maledetta foresta prima che i corvi tornino. Poi decideremo cosa fare.-
 
 
Angolo Autrice:
Due nuovi acquisti per il nostro gruppo di eroi: Jasmine e Mulan sono sicuramente più esperte delle altre in guerriglia e strategia, ma basterà per far funzionare questo piano sgangherato???
   
 
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