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Autore: Batsutousai    28/01/2017    0 recensioni
Il mondo di Harry viene distrutto da coloro per i quali una volta aveva combattuto. Un Harry adulto ritorna nel corpo di un se stesso più giovane.
Semi-Super!Harry, VoldemortHarry, Slash - per gli idioti.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Potter, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti | Coppie: Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Harry/Ginny, Harry/Voldemort, Ron/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
Capitoli:
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Autore: Batsutousai

Traduttrice: krystarka

Beta Italiano: Clothis

Link al capitolo originale: qui!


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Campi freddi
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Il profeta del mattino seguente era pieno di speculazioni sulla nuova pietra runica nel centro di Hogsmeade. Gli specialisti non erano ancora stati chiamati, al momento della pubblicazione, ma l'edizione speciale che arrivò a scuola all'ora di pranzo conteneva i risultati: erano tutti indecisi su quanto era successo. Gli esperti avevano capito che si trattava di scudi protettivi, ma erano confusi soprattutto dalla serie di rune inattive, che necessitavano dell'altra serie di rune, sui satelliti, prima che potessero entrare in funzione.
I giorni seguenti, Harry si divertì ad ascoltare i suoi compagni di classe: discutevano su chi si poteva essersi preoccupato di mettere barriere intorno al piccolo villaggio, che per la maggior parte era già coperto dalle protezioni di Hogwarts, o su ciò che avrebbero potuto significare le rune inattive. Ognuno aveva un'opinione, anche se nessuno era sulla strada giusta. La maggior parte di loro sembrava credere che fosse opera di un qualche gruppo gentile - l'Ordine, disse chi ne era a conoscenza, mentre quelli che non lo conoscevano suggerirono gruppi simili - che si stava preoccupando di proteggerli dai babbani o dai Signori Oscuri. Altri pensavano che fosse una manovra dall'Ordine Oscuro per far credere agli abitanti di Hogsmeade di essere al sicuro e poi, quando meno se lo aspettavano ... BOOM! L'intero villaggio se ne sarebbe andato in un secondo.
Tutti gli studenti - e il Profeta - ne parlarono per settimane. Gli specialisti erano stati spediti ovunque, per raccogliere e inviare informazioni, ma nessuno ne venne a capo e così, alla fine, la cosa si sopì, soprattutto quando tutti concordarono che non c'era nulla di strano sulla pietra runica.

Naturalmente, considerò Harry mentre e i suoi cinque amici finivano di prepararsi per la missione, tutto l'interesse si risveglierà non appena le nuove rune si attiveranno. E noi dovremo far finta di non saperne nulla. Spero che gli altri riescano a essere sufficientemente convincenti.

Avendo organizzato di attivare le rune durante il fine settimana, nessuno avrebbe dovuto notare i sei studenti mancanti, in particolare non con Morag, Hermione, Neville e Lillian a coprirli. Nel caso ci fossero stati dei problemi, Harry aveva creato un golem per ciascuno di loro, e fece in modo di metterli nei loro letti. Una scansione magica avrebbe mostrato che avevano un lieve virus intestinale, e inoltre i golem erano stati programmati per rispondere a qualsiasi domanda con un ‘Sono malato, andate via'. Non era certo il più sofisticato incanto che Harry avesse mai fatto, ma sarebbe stato sufficiente per ingannare qualsiasi professore preoccupato o, nel caso peggiore, Madama Chips. Fintanto che non si fossero avvicinati troppo e avessero usato solo scansioni base, non ci sarebbero stati problemi.

"Tutti pronti?" chiese Harry infine, mentre gli altri stavano giocherellando con i loro zaini delle provviste. Tutti avevano abbastanza cibo per sessanta ore, e abbastanza pozione da tenersi svegli per la stessa quantità di tempo. Erano tutti dotati anche di amuleti di protezione e di una cuffia magica che permetteva loro di mantenersi in contatto, in caso di emergenze. I quattro sarebbero rimasti in orbita tutto il viaggio e sempre in comunicazione tra di loro, ma una volta che Harry e Luna fossero stati a circa centocinquantamila chilometri di distanza dal pianeta, sarebbero stati da soli.

"Credo di sì... sì." rispose Terry, aggiustandosi i guanti. Erano stati creati apposta, da Harry, con un riscaldamento supplementare e incantesimi protettivi, quindi i ragazzi avrebbero avuto il pieno uso delle mani, al momento di aggiungere le rune. Solo la punta delle dita e il viso non erano coperti dagli indumenti protettivi, che Harry aveva messo insieme con l'aiuto di Hermione - la ragazza voleva sentirsi utile, così Harry le aveva lasciato cucire i vestiti e aggiungere alcune rune di protezione con ago e filo.

Harry annuì. "Va bene. Ricordate, se l'allarme di eruzione solare si attiva, tornate nell'atmosfera immediatamente."

"Lo sappiamo, Potter." rispose Tracey sbuffando. "Ci hai già avvertito che queste magie non possono resistere a quel livello di attività solare."

"Che cosa farete tu e Luna, se accadesse?" Chiese Li con occhi scuri e preoccupati.

Non era la prima volta che lo chiedeva e la risposta di Harry era sempre la stessa: "Noi ce la caveremo." Tirò su il suo cappuccio, fino a coprire i capelli, e sorrise quando gli altri fecero lo stesso. "Benissimo. Andiamo, okay?"

Tutti annuirono e montarono sulle loro scope. Harry dapprima fluttuò lentamente, sbirciando con la testa sopra la copertura data dagli alberi della Foresta Proibita. I suoi occhi guizzarono intorno per individuare chiunque fosse ancora sveglio e per considerarne il motivo, nonostante avesse fatto aggiungere, dagli elfi domestici, un sonnifero alla cena. Non vedendo nessuno toccò il suo mezzo di comunicazione all'orecchio e mormorò: "Va bene. Fate piano e con attenzione, fino a quando non siete fuori gli alberi. Andiamo."

I fine settimana sopra il Pacifico, sulle nuove scope, avevano dato i loro frutti e il gruppo fu in grado di salire fuori dalla copertura degli alberi a velocità normale, prima di partire nel cielo, prendendo velocità più in alto nell'atmosfera.

Harry e Voldemort non erano del tutto certi che i satelliti fossero lì per inviare le immagini del pianeta, piuttosto che per altri scopi. Così, invece di preoccuparsi del motivo per cui erano stati creati, decisero di mettere rune su tutti i satelliti attivi e di conseguenza Terry, Li, Tracey e Millicent, seguirono Harry e Luna per circa centomila chilometri sopra il pianeta, per mettere le rune sui satelliti Vela, prima di far ritorno alla terra.

Ci vollero dodici ore per raggiungere la destinazione, poi si fermarono tutti insieme e usarono le loro giratempo, prima di separarsi, il gruppo per dare la caccia ai satelliti, gli altri due per continuare il viaggio verso la luna.

Ci vollero altre trentacinque ore, a Harry e Luna, per raggiungere la luna. Avevano dovuto cambiare le loro scope con altre nuove dopo duecentomila chilometri, e quelle attuali cominciavano a cadere a pezzi. Una volta raggiunta la superficie della luna, le scope erano davvero incenerite e loro si presero un momento per godersi il fatto di essere di nuovo su una superficie solida, e non su un manico di scopa.

Dopo una ventina di minuti di libertà - e un pasto - tirarono fuori la loro ultima serie di scope e decisero di fare un giro sulla superficie.

"Oltre Usagi Tsuki, che cosa stiamo cercando?" chiese Luna, attraverso i loro mezzi di comunicazione magici. Il suono non viaggiava nello spazio, così quello era l'unico modo che avevano per parlare.

"Un bel posto in cui la comunità magica possa vivere." rispose Harry, passando al setaccio la superficie con uno sguardo. "Tom ed io siamo d'accordo che trovare un posto, sul lato più lontano della luna, sarebbe la cosa migliore ma, da quello che ho imparato sulla geologia lunare, la composizione del terreno è leggermente diversa quassù, poiché non c'è atmosfera per proteggerla dalle radiazioni solari." Si fermò e aggrottò la fronte. "Parliamo di te, come te la stai cavando?"

"Mi sento un po' traballante, ma in generale va bene." riferì Luna onestamente. "La mancanza di gravità aiuta, credo."

Harry sospirò si guardò le dita pallide. Sapeva che c'era la possibilità che tutti loro sviluppassero alcuni sintomi da avvelenamento da radiazioni minori, anche se lui e Luna sarebbero stati i più esposti. Gli amuleti protettivi e gli abiti aiutavano a evitarne la maggior parte, e i poteri dei vampiri e i doni della Morte davano a Harry ancora più protezione, ma comunque... scosse la testa. "Tom ha promesso di tenere pronte delle pozioni, per noi, quando torneremo." commentò a metà per rassicurare se stesso e a metà per rassicurare Luna.

"Tornando pallidi e tremanti, daremo credito al fatto di aver passato il week-end a letto." gli ricordò Luna. Hermione aveva detto la stessa cosa, la prima volta che Harry aveva parlato della nausea da radiazioni.
 
"C'è una differenza tra avere tremiti dovuti all'emoglobina bassa e un mal di stomaco." rispose Harry, scuotendo la testa. "Non importa. Le pozioni dovrebbero fare in modo che la cosa non sia evidente alle scansioni mediche. Tutti dovranno andare da Madama Chips, se non si riprenderanno in pochi giorni." Sospirò di nuovo. "Perché ho accettato che un gruppo di ragazzini venisse con me?"

"Perché Tom non sarebbe salito su una scopa, per aiutarti a finire in un solo fine settimana." gli ricordò Luna, sorridendo quando lui ridacchiò. "E' abbastanza carino qui."

Harry sorrise e si appoggiò contro la sua scopa, alzando gli occhi verso la Terra, sopra di loro. "Lo è davvero. Vivere sulla Luna è una buona idea."

"Non saremo in grado di vedere la Terra, se ci sistemiamo dall'altra parte." gli ricordò Luna.

"Normalmente no." disse Harry. "Ma potremmo sempre prendere una scopa e andare a dare un'occhiata. Non siamo nemmeno certi di che tipo di conseguenze si potrebbero verificare, dando una vera gravità e un'atmosfera alla luna. Per quanto ne sappiamo, se ne acceleriamo la rotazione, potremo vedremo la terra regolarmente."

"E questo renderebbe completamente inutile stabilirsi dall'altra parte." rilevò Luna.

Harry ridacchiò. "Lo so, credimi. Sarebbe un po' come sventolare una bandiera rossa davanti ai mondani, 'Ciao! Siamo sulla luna, nel caso sentiate ancora il bisogno di distruggerci!'" Sospirò. "Beh, gli ci vorrebbe un po', per sviluppare la tecnologia necessaria per arrivare sulla luna, considerando sia il fattore di rotazione terrestre sia quello lunare e l'attrazione gravitazionale di entrambi. Per non parlare del fatto che danneggiare la luna avrebbero conseguenze anche sul loro pianeta..."

Luna ridacchiò. "Hai mangiato troppi scienziati."

"Ah ..." Harry scosse la testa. "Sì, alcuni. E' stato il modo migliore per ottenere informazioni sulla luna, mentre tenevo il passo con le lezioni scolastiche. La gente lo avrebbe notato, se avessi iniziato a studiare materiale sulla luna."

"Oltretutto i purosangue ti avrebbero preso in giro, se lo avessi fatto." Sottolineò Luna.

"E nessuno lo voleva. Ecco, che cosa è questo?" Frenò la sua scopa, fino a sorvolare lentamente quella che sembrava essere una catena montuosa. Era interrotta da alcuni crateri, ma le montagne che erano rimaste intatte erano enormi.

"E' un altro cratere?" chiese Luna mentre si spostava per dare uno sguardo, più da vicino, a uno dei precipizi che si erano formati nella catena montuosa.

"Uno grande." rispose Harry, voltandosi verso la Terra che stava scomparendo dietro l'orizzonte. "Se mi ricordo bene la geografia lunare, questo potrebbe essere il Polo Sud-Aiten Basin. Il cratere più grande sulla Luna e il secondo del sistema solare. Alcune delle montagne che compongono il cerchio sono più alte anche del Monte Everest, sulla Terra."

"Quanto è grande, esattamente, il 'secondo più grande'?" chiese Luna. "Comprende l'intero lato della luna o..."

"Duemilacinquecento chilometri di diametro." segnalò Harry mentre tirava fuori una scatola in cui mettere un campione di suolo. Il contenitore aveva una trentina di scomparti, e lui aveva intenzione di usarli tutti. "E' il doppio della lunghezza della Gran Bretagna ed è più largo. Approssimativamente."

Luna fischiò. "Impressionante. Pensi che potremmo stabilirci tutti qui?"

"Tom ed io ne abbiamo discusso." Ammise Harry, spostandosi fuori dalla vista di Luna, per trovare un altro posto dove raccogliere un campione di suolo. "E' abbastanza grande da non pestarci i piedi a vicenda, ma abbastanza piccolo per non dover razionare le risorse. Il suolo della luna è molto vario, a causa dei vari impatti con i meteoriti, avvenuti in miliardi di anni, e quindi trovare un elemento comune, da trasfigurare su tutta la luna, per rendere il terreno compatibile con le piante, sarà come cercare un ago in un pagliaio."

Luna scosse la testa. "Va bene. Ho intenzione di andare a vedere se riesco a raccogliere alcuni campioni di terreno fuori dal bacino, okay?" chiese, estraendo il suo contenitore per la raccolta del suolo.

"Mm-hm. Contattami ogni dieci minuti, però."

"Sicuro". Luna voltò la scopa e attraversò il bordo del cratere, di tanto in tanto virando su un lato e fermandosi a raccogliere campioni nei crateri vicini. Fece in modo di mettersi in comunicazione Harry ogni otto o dieci minuti "Harry?"

"Mm-hm?" rispose.

"Sono ancora viva."

"Bene. Come ti senti?"

"Piccola e traballante. Nessun cambiamento."

"Proseguiamo."

Tre ore più tardi, dopo aver finito di riempire il suo contenitore di campioni, Luna lo mise via e abbassò la scopa verso la superficie. Lì estrasse dalla sua borsa dieci conigli, che aveva preso nella Foresta Proibita pochi giorni prima di partire. Li aveva tinti di lilla e dato loro alcune pozioni per farli sopravvivere sulla luna. Era stato molto divertente, anche se un paio di coniglietti, purtroppo, erano morti nel processo.

"Va bene, miei cari!" disse loro, incurante che nel vuoto dello spazio quasi certamente non potessero sentirla, e sorrise davanti ai loro musetti confusi. "E' tempo per voi di fare quello che sapete fare meglio: moltiplicatevi. Moltiplicatevi talmente tanto che, in pochi anni, sarete in grado di riempire questo intero bacino, okay? "Si fermò e piegò la testa di lato. "E quando incontrate Usagi Tsuki, ditegli che mi piacerebbe incontrarlo. So che è molto timido, ma io sono una bella persona, giusto?"

"Luna? Sei pronta ad andare?" Chiese Harry tramite l'auricolare.

Luna fece un piccolo sorriso all'esercito lilla. "Fate i bravi." ordinò loro prima di attivare la cuffia e tornare sulla sua scopa. "Sicuro. Dove dovremmo incontrarci?"

"Al polo sud." rispose Harry con certezza. "Da dove siamo arrivati, oltre il crinale. Pensi di poterlo trovare?"

"Ce la farò. So come lanciare un incantesimo di puntamento."

Harry ridacchiò. "Punto per te. Va bene, ci vediamo lì."

Attraversare il bacino era il modo più rapido per raggiungere il polo, quindi Luna lo fece, godendosi i crateri che passavano sotto di lei e le stelle sopra. Il sole, scintillante sull'orizzonte orientale, gettava ombre su tutto. Da quello che Harry le aveva detto, quando lei aveva chiesto, la luna ruotava in circa ventinove giorni e mezzo terrestri. Sulla Terra questo ciclo era indicato come 'mese lunare', ma Luna si chiese se non avrebbero dovuto iniziare a chiamarlo 'giorno lunare', una volta trasferitisi qui.

"Non ha nemmeno lontanamente la quantità di luce solare cui siamo abituati," aveva ammesso Harry "ma ci sono incantesimi che possono simulare la luce del sole o bloccarla, quando saremo stanchi di averla per tanti giorni di fila. I mondani possono morire a causa di una mancanza di vitamina D, ma noi possiamo sopperire con la magia. Non sarà facile e potrebbe non essere divertente capirne la meccanica, ma possiamo gestirla, e sopravvivere nonostante tutto."

"Possiamo farlo." sussurrò Luna guardando i campi freddi di roccia e stelle. "Con Harry e Tom che ci guidano, possiamo fare qualsiasi cosa."


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Nel tempo che Luna impiegò a raggiungere il polo sud, Harry aveva già creato una passaporta usando il thermos per il tè. "Vediamo se funziona." disse tendendo il thermos alla ragazza mentre lei scendeva e si fermava accanto a lui.

Luna sorrise e afferrò la parte superiore dell'oggetto con una mano - assicurandosi che la punta nuda delle dita lo toccasse - e la sua scopa con l'altra.

Harry rispose al sorriso e attivò la passaporta con un tocco della sua bacchetta. Come tutte le altre passaporte, il viaggio iniziò con uno strappo dietro l'ombelico ma poi le cose si fecero strane. Invece del suono del vento e dei colori vorticanti, che avrebbero visto normalmente, tutto divenne morto e immobile per un lungo, terribile momento. Poi ci fu un assordante ‘boom'e un lampo di luce, prima che si schiantassero al suolo.

"Avremmo dovuto lasciare le scope, prima di attraversare." commentò Harry, a denti stretti, mentre lasciava la presa sulla passaporta. La sua scopa si era spezzata nell'impatto e il tronco lo aveva impalato attraverso lo stomaco. "Fanculo!"

Luna balzò in piedi e corse al fianco di Harry, sentendosi inutile. Sapeva che Harry non poteva morire, ma... "Che cosa devo fare?" sussurrò, allungando una mano ma senza arrivare realmente a toccare il legno che sporgeva da un lato della schiena. "Harry, io non..."

"Spostati." Ordinò una nuova voce, e Luna rotolò via, mentre Riddle s'inginocchiava accanto al suo socio. "Sei un idiota." aggiunse mentre magicamente estraeva il bastone.

Harry rise, sbavando sangue dalle labbra. "Ho novantanove anni." Sussurrò, facendo una smorfia mentre la Magia della Morte, che lo manteneva in vita, richiudeva la ferita del suo più recente fallimento mortale "Mi sono permessi un paio di errori."

"Non tirare in ballo la senilità con me, Potter!" ribatté Riddle alzandosi e andando a prendere le pozioni che aveva messo da parte per il ritorno dei ragazzi. "Sarei perso, senza il tuo bel viso ad affascinare le masse."

Harry sbuffò, lasciando che Luna lo aiutasse a rimettersi in piedi. "Pensi che io sia affascinante, Tom?" gli chiese con voce femminea.

"Non adesso. Adesso non lo sei." rispose Riddle tornando con le pozioni e un asciugamano. "Pulisciti il sangue dalla faccia." ordinò tendendogli l'asciugamano. Una volta che Harry ebbe fatto quello che gli era stato detto, Riddle si rivolse a Luna, che sembrava molto pallida, con una vaga sfumatura verde. "Mi è stato detto che queste pozioni potrebbero aggravare la nausea attuale," disse alla ragazza, porgendole le boccette. "Il bagno è laggiù."

Luna afferrò le pozioni con un inchino instabile. "Grazie, Mio Signore." sussurrò prima di precipitarsi in bagno.

"Oltre ad essere stato ucciso dalla tua stessa scopa, com'è andata?" Chiese Riddle dando a Harry le sue pozioni in cambio dell'asciugamano insanguinato. Con uno schiocco delle dita chiamò un elfo domestico per far portare via l'asciugamano.
 
"Abbastanza bene." rispose Harry indicando la prima pozione con una smorfia. "Le ha fatte Piton queste, non è vero?"

"Io non ho avuto il tempo di rintanarmi in un qualche cupo laboratorio di pozioni." rispose Riddle, sistemandosi sul suo letto, dal momento che i due ragazzi erano apparsi nella sua camera. Il piano era stato quello, per tutto il tempo, ma comunque... Riddle si era quasi abituato a vedere Harry invadere la sua stanza da letto, ma la ragazza lo stava facendo sentire dolorosamente vulnerabile. Incolpò Harry della cosa.

Harry buttò giù l'altra pozione e si lasciò cadere sulla sua solita sedia. Si sarebbe preoccupato delle macchie di sangue in seguito. "Abbiamo dovuto cambiare due scope, per arrivare lì, e ci sono volute circa quarantotto ore." Fece un gesto verso il thermos e le scope. "Chiaramente le passaporte sono fattibili, anche se c'è stato uno strano cambiamento durante il viaggio interplanetario."

"Oh?" Riddle si sporse in avanti, curioso.

"Sai che di solito c'è il suono del vento e colori strani, quando si viaggia con la passaporta," Riddle annuì facendo una smorfia. "Beh, immagino che sia perché la maggior parte del viaggio è attraverso il vuoto, ma non c'era alcuna luce, nessun suono. E poi, una volta che siamo rientrati nell'atmosfera, c'è stata questa esplosione di suoni e luci. E alla fine l'atterraggio."

"C'è voluto più tempo?" chiese Riddle.

"Sicuramente. Il viaggio attraverso lo spazio sembrava continuare all'infinito." Harry ridacchiò un po', asciugandosi distrattamente il rivolo di sangue che gli era sceso lungo la gola. "Dovrebbe essere interessante vedere cosa succede viaggiando dalla terra alla luna."

"Forse proveremo domani, mentre attendiamo il resto della tua banda".

Harry sbuffò. "Banda? Sul serio? Pensavo di essere io quello che frequenta gli adolescenti."

Riddle sogghignò. "Trascorro le mie giornate circondato da ex prigionieri di Azkaban."

"Ah. Buon punto." Harry guardò Luna che stava uscendo dal bagno: sembrava stanca e non molto sana. "Ehi, tesoro. Come ti senti?"

Luna sospirò e si diresse verso di lui, accasciandosi al suolo davanti ai piedi di Harry e facendo riposare la testa sulle sue ginocchia. "Quando torniamo a scuola?" mormorò quando Harry le passò una mano gentile tra i capelli. Aveva tolto il cappuccio, mentre era in bagno, in modo che il Corvonero potesse facilmente raggiungerli.

"Non finché gli altri non saranno tornati." rispose Harry gentilmente. "Domani sera, spero." Alzò lo sguardo verso Riddle. "Probabilmente dovrei chiedere a Lucius alcune camere, ammesso che non stia già dormendo."

Riddle scosse la testa. "Probabilmente sì. Ha allestito la stanza accanto a questa per te, dopo quel primo attacco al laboratorio. ‘Giusto nel caso', ha detto. Se a te e Lovegood non dispiace, potete probabilmente passare la notte lì, insieme."

"Hmm. Luna?"

Luna scosse la testa contro la gamba di Harry. "Non m'importa." mormorò.

"Ora di dormire." decise Harry, scivolando giù dalla sedia e sollevando la sua migliore amica, che gli strinse le braccia intorno al collo, cadendo in un sonno leggero, mentre Harry mormorava un tranquillo "buona notte" a Riddle e scivolava fuori dalla stanza, per entrare in quella accanto. Era una camera nei toni del blu, con accenni di bronzo; Harry sorrise, immaginando che Lucius avesse pensato ai colori della sua Casa, poi mise Luna nel grande letto e le trasfigurò la tuta di protezione in qualcosa di più comodo per dormire.

La scopa in più di Luna, e i loro zaini, erano appoggiati in un angolo - Riddle aveva fatto sparire la scopa spezzata - e Harry andò in bagno per togliersi i vestiti rovinati e fare una doccia veloce. Non c'era motivo di andare a letto ancora ricoperto di sangue.

Una volta fuori dalla doccia controllò la sua più recente cicatrice, divertito nello scoprire che sembrava una falce di luna. "Ha-ha. Molto divertente." sussurrò alla stanza in generale.

L'armadio nella camera era fornito di abiti della taglia di Harry, e lui ringraziò di cuore la consueta attenzione ai dettagli di Lucius e Narcissa. S'infilò un paio di pantaloni comodi e toccò distrattamente il suo auricolare - lo aveva nuovamente attivato una volta uscito dalla doccia - e mormorò: "Ehi, Siete ancora vivi lassù?"

Ci fu un attimo di silenzio, poi Terry chiese: "Voi due siete tornati sulla superficie?"

"Sì. La passaporta ha funzionato e così, forse, possiamo andare tutti sulla luna, il prossimo fine settimana. Per il momento come va, con i satelliti?"

"Ci stiamo arrivando." Replicò Tracey seccamente. "Circa altre nove ore, prima di finire."

"Prendere o lasciare." concordò Terry. "Stiamo correndo un sacco, e abbiamo incontrato molti detriti, ci sono ancora un paio di cose che galleggiano intorno a noi."

Harry annuì e impostò un allarme per svegliarsi otto ore dopo. "Va bene, allora. Io vado a dormire un po'. Non appena siete pronti per tornare giù fatemelo sapere, e troveremo un luogo dove incontrarci."

"Non torniamo subito indietro, a Hogwarts?" chiese Millicent.

"No. Vi porterò tutti in un luogo sicuro, dove potrete riposare un po'. Le pozioni che dovrete prendere sono un po' stressanti per il fisico, soprattutto dopo essere stati svegli per quasi settanta ore. Luna è crollata. Tutti potranno riposare un po' e mangiare cibo decente - e abituarsi di nuovo alla gravità - torneremo a scuola prima di colazione, domani mattina, va bene?"

"Suona bene," disse Terry "ci vediamo in nove ore."

Harry annuì tra se e si tolse la cuffia e gli occhiali, poi salì sul letto e si rannicchiò per dormire.

 

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Una volta finito i ragazzi si sarebbero ritrovati sopra la Groenlandia, così Harry aveva ordinato loro di atterrare a Illorsuit, che si trovava in una zona abbastanza facile da individuare, e ospitava una piccola comunità magica che Harry aveva visitato durante la guerra tra magici e mondani.

Dopo aver lasciato a Luna, che stava ancora dormendo, una nota che spiegava dove era andato, Harry indossò l'aspetto di Xerosis e andò in cerca di Lucius. Trovò il biondo che stava pranzando con un gruppo di Mangiamorte e Narcissa, nella grande sala da pranzo. Non appena lo riconobbero, tutti s'inchinarono mormorando "Mio Signore."

Xerosis sorrise loro, poi si focalizzò sul suo ospite. "Lucius, potrei prenderti in prestito per qualche istante?"

"Certo, mio Signore." rispose l'uomo aggirando il tavolo e affrettandosi dove Xerosis lo aspettava, sulla porta.

"Signori, Lady Malfoy..." disse Xerosis congedandosi gentilmente mentre guidava Lucius fuori dalla stanza e giù per il corridoio, verso a un piccolo salotto. "Lucius, potresti allestire un paio di stanze, su al terzo piano vicino alla mia? Alcuni dei miei compagni hanno bisogno di recuperare, dopo la missione nella quale li ho inviati, e non potrebbero farlo a Hogwarts."

Lucius sollevò un sopracciglio, ma disse solamente "Manderò subito alcuni elfi domestici, mio Signore. Quante ne volete? La maggior parte di quel piano è vuota al momento," poi aggiunse scrollando le spalle "il Mio Signore non ama avere altre persone che dormono vicino a lui."

Xerosi sbuffò. "Sembra una cosa da lui. Uhm..." Alzò lo sguardo, pensieroso per un attimo, poi disse, "Quattro dovrebbero essere sufficienti. Inoltre la signorina Lovegood sta dormendo nella mia stanza. Potresti fare in modo che un elfo domestico vada da lei, non appena si sveglia?"

"Consideratelo fatto." assicurò Lucius. "Dirò agli elfi domestici di mettere una 'X' sulle porte delle stanze preparate per gli studenti."

"Benissimo." Xerosi sorrise. "Grazie, Lucius."

"Ogni suo desiderio è un ordine, Mio Signore." rispose Lucius inchinandosi.

Xerosi ridacchiò e lasciò l'uomo per raggiungere il punto di Apparizione designato. Lungo la strada comunicò con l'incantesimo in Serpentese e disse: :Tom, io sono fuori a raccogliere il resto dei miei amici. Lucius sta già preparando le camere vicino alle nostre, per offrire loro un posto dove riposare. Quando torno, e finisco di sistemarli, ci vediamo in camera tua.:

Appena prima che Xerosis potesse smaterializzarsi, Voldemort rispose :Molto bene. Lascio le pozioni in camera, sul tavolo accanto alla porta. Non stare via troppo a lungo, o inizierò a testare maledizioni sulla tua 'servitrice preferita'.:

Xerosis rise tra se e si smaterializzò in un'area abbandonata di Illorsuit. Decise che sarebbe stato meglio con il suo travestimento attuale - Harry Potter era troppo noto e poi i suoi compagni già sapevano che lui era Xerosis - e si avviò verso il villaggio. Era ancora presto - poco dopo le nove - ma diverse persone erano in giro e lui pensò che fosse l'occasione giusta per rispolverare la sua conoscenza della lingua danese, che la maggior parte degli isolani parlavano. Sapeva alcune parole in Groenlandese, dal suo primo viaggio in questa parte del mondo ma, avendo inghiottito un paio di anime danesi, la sua padronanza di quella lingua era molto migliore. (Certo, molti di loro conoscevano l'inglese e avrebbe potuto parlare anche in quella lingua, ma non aveva mai avuto la possibilità di testare la sua conoscenza del danese.)

Quando i suoi amici lo trovarono, era intento a contrattare, con una vecchia strega dalla lingua tagliente, alcune belle statuine di volpe artica con rubini al posto degli occhi. Si riunirono dietro di lui, fissandolo mentre sosteneva un dialogo frenetico, in danese, con la donna.

Quando il denaro passo di mano e Xerosis mise via la sua nuova statuina, nel sacco senza fondo cucito a mano che aveva comprato alcune bancarelle più giù, Tracey chiese: "C'è una lingua che non parli?"

"Groenlandese." rispose Xerosis con un sorrisetto. "Venite, torniamo su suolo britannico, hm? Sembrate sul punto di svenire."

"Odio le scope." lo informò Li mentre lui li accompagnava, lontano dalle bancarelle e verso un venditore che, in precedenza, gli aveva detto che poteva attivare una passaporta da là.

"Ehi, Harry, c'è una ragione se sembri..." Terry si zitti, incerto su come riferirsi a Xerosis.

"... il Signore Oscuro?" intervenne Millicent.

Xerosi si strinse nelle spalle. "Certo. La mia faccia è un po' troppo nota, per essere vista fuori della Gran Bretagna quando dovrei essere a scuola. Xerosis, d'altra parte, può fare quello che dannatamente gli pare e nessuno può dirgli nulla." Rivolse loro un sorriso, le zanne da vampiro in evidenza, e le due Corvonero scossero la testa divertite mentre i Serpeverde sospirarono appena. "Bene, questo dovrebbe fare al caso nostro." Tirò fuori una roccia che aveva trovato durante le sue peregrinazioni e la sporse verso di loro. "Portus."

Una volta che i ragazzi ebbero toccato la roccia, Xerosis la attivò e tutti si è schiantarono nella sua stanza, a Malfoy Manor.

Luna sorrideva loro dal letto, una ciottola di porridge in equilibrio su un ginocchio. "Bentornati." disse.

"Ehi, Luna!" salutò Terry con un gesto stanco, mentre cercava di alzarsi dal pavimento. "Vi ho già detto quanto sia sbagliato che io non possa fare a meno di atterrare sul mio sedere?" aggiunse guardando verso Millicent, Tracey e Harry che erano tutti in piedi. Li invece aveva colpito il suolo e Terry si chinò per aiutarla ad alzarsi.

"Harry ed io siamo atterrati sul pavimento, quando siamo tornati dalla luna." disse Luna.

Xerosi fece una smorfia. "Sì, sì. Comunque..." Si avvicinò al tavolo vicino alla porta e prese le pozioni. "Tom non ti ha fatto nulla, vero?" chiese a Luna mentre passava le pozioni ai suoi amici. "Ha fatto vaghe allusioni al testare alcuni incantesimi su di te, e davvero non vorrei che avesse messo in pratica le minacce."

Luna rise e scosse la testa. "No, non l'ho nemmeno visto, da quando siamo arrivati ieri sera."

"Hmm. Bene. Con po' di fortuna Lucius lo avrà distratto o qualcuno avrà fatto esplodere qualcosa. Merlino, me lo immagino." Xerosis riportò la sua attenzione sugli altri, sorridendo ai loro sguardi sorpresi. "Oh, sì. Benvenuti a Malfoy Manor, a proposito. Ho chiesto a Lucius di preparare alcune camere per voi, vicine a questa stanza."

"Vorrete essere nei paraggi di un gabinetto, quando prenderete la pozione verde." commentò Luna utilmente.

Xerosis osservò gli altri, che erano piuttosto sbattuti, molto più di quando li aveva incontrati in Groenlandia. Forse era stata la passaporta? "Comuque. Andiamo. Il corridoio dovrebbe essere libero dai Mangiamorte, in ogni caso. Tranne forse Lucius, ma lui sa che siete qui, e non dirà nulla comunque."

I quattro ragazzi furono condotti nel corridoio e ognuno si avvicinò a una stanza contrassegnata con una 'X' sulla porta. Una volta che furono sulla soglia, Xerosis consegnò loro le pozioni e gli augurò sogni piacevoli, prima di scivolare di nuovo nella sua stanza.

"Hai mangiato?" chiese Luna quando Xerosis si sfilò la sua nuova borsa e si diresse verso lo zaino, per cercare il set di abiti protettivi che aveva fatto per Riddle.

Xerosis osservò gli indumenti per un momento, poi preferì le sue attuali vesti color porpora. "Mmm... ho mangiato una pasta fatta con morette palustri (*), in groenlandia ma nulla di sostanzioso. Perché?"

Luna scosse la testa verso di lui. "Harry, mangia un panino. Qualcosa. Soprattutto se sei in procinto di tornare sulla luna."

Xerosis sorrise un po' imbarazzato, e accettò. "Sì, va bene, Dobby!" chiamò voltandosi di nuovo verso i suoi abiti. Chiamava sempre il piccolo elfo strano, quando era a Malfoy Manor. Lucius aveva a un certo punto commentato "Se il mio Signore Xerosis è veramente così affezionato a Dobby, può averlo." Al che Xerosis aveva risposto "E derubarti delle sue buffonate quotidiane? Non potrei mai essere così crudele, Lucius."

Dobby, pronto a servirlo, comparve nella camera mentre Xerosis stava tirando fuori i vestiti. "Che cosa può fare Dobby per il grande e potente Signore Xerosis?"

Luna ridacchiò dal letto e poi, studiatamente, rivolse la sua attenzione al piatto, quando Xerosis le lanciò uno sguardo irritato.

Xerosis guardò l'elfo felice. "Vorrei un panino al roast beef. Un panino, Dobby, non tutti quelli che riesci a portare." aggiunse sapendo cosa il suo eccitabile amico era in grado di fare. "Oh, e..." raggiunse di nuovo il suo zaino e tirò fuori il thermos "Riempimelo di tè, vuoi?"

"Dobby lo farà!" rispose l'elfo domestico e scomparve.

"Non so per quanto tempo staremo sulla luna, ma non dovrebbe essere per molto, spero." Xerosis alzò gli occhi. "Conoscendo Tom, vorrà installare quella pietra runica già oggi. Oh!" Si tuffò di nuovo nel suo zaino per prendere i campioni di terreno e poi afferrò l'altro contenitore dallo zaino di Luna. "Non devo dimenticarmi questi. Potrebbe iniziare a testare maledizioni su di me."

"Solo se riesce a prenderti." rispose Luna, avendo sentito parlare di come i due Signori Oscuri di solito 'combattessero'.

Dobby ricomparve di nuovo, con un gigantesco panino e un nuovo, più grande, thermos di tè. Li consegnò con un sorriso ambiguo, dicendo: "Ecco il pranzo per il grande e potente Signore Xerosis."

"A volte, penso che Lucius ti disprezzi semplicemente perché non lo fai sentire abbastanza Serpeverde." commentò Xerosis, prendendo il panino in una mano e facendo scivolare il thermos in una delle tasche, magicamente estese, della sua veste. "Assicurati di rimettere l'altro thermos nello zaino, una volta che sarà lavato, va bene? L'ultima cosa, di cui ho bisogno, è che Michael mi chieda dov'è finito."

"Dobby capisce." rispose il piccolo elfo domestico prima di sparire di nuovo.

"Cosa ti fa pensare che Michael non ne abbia notata la mancanza?" chiese Luna, mentre Xerosis si metteva in tasca i campioni di terreno e i vestiti di Riddle.

"Lui lo usa solo durante i giorni di scuola. Se lo riporto, prima della colazione di domani, dovrebbe andare bene." Xerosis guardò oltre il suo panino. "Starai bene, qui da sola?"

"Se mi annoio, chiederò all'elfo domestico di portarmi un libro. O qualcosa del genere."

 

"Hmm. Beh, se hai bisogno di compagnia umana, probabilmente puoi far chiamare Barty. Merlino sa che non ha niente di meglio da fare." Xerosi sorrise. "Se gli altri si svegliano prima che io torni, assicurati che ricevano qualcosa da mangiare e che rimangano in questa zona del maniero, Lucius e Barty - e probabilmente Narcissa - non darebbero fuori di matto nel vederli, ma alcuni degli altri Mangiamorte potrebbero, e non sarebbe un bene, per nessuno, se io maledicessi quegli idioti, dopo che hanno causato qualche danno irreparabile."

Luna annuì seriamente. "Lo so. Vai a tramare i tuoi piani malvagi."

Xerosis fece una deviazione verso il letto per far cadere un bacio testa di Luna, poi si avviò verso la stanza di Riddle, bussando una volta prima di entrare. "Ho portato i campioni di terreno con me." disse mentre scivolava dentro.

"Eri particolarmente affamato, o qualcosa del genere?" chiese Riddle indicando il sandwich gigante, di cui Harry era riuscito a mangiare un solo boccone, finora.

"Dobby è determinato a nutrirmi con tutto il cibo che può trovare, nonostante i miei desideri in materia." rispose seccamente Xerosis, occupando il posto di fronte Riddle, al tavolo. Posò il panino, giusto il tempo per tirare fuori i contenitori con i campioni e tornare di nuovo nella sua forma di Harry, poi riprese in mano quella mostruosità, mentre Riddle spostava il lavoro che stava studiando per avvicinare a se i contenitori.

"Questo è tutto quello che avete portato, voi due insieme?" chiese il Signore Oscuro mentre apriva il contenitore di Luna.

"Io ho raccolto suolo e rocce all'interno cratere del Polo Sud-Aiten mentre Luna ne ha raccolti alcuni campioni fuori dal cratere principale. Credo che la maggior parte siano stati raccolti da altri crateri; è difficile trovare dei terreni senza avvallamenti, da quelle parti."

"Beh, faremo quello che potremo." decise Riddle, prendendo alcune pergamene e una piuma. Poi cominciò a testare magicamente la composizione dei campioni di Luna, prendendo appunti. Non appena Harry finì il suo panino, richiamò la propria attrezzatura di scrittura e cominciò a fare la stessa cosa.

Una volta che ebbero finito, condivisero le loro scoperte e discussero quali elementi avrebbero potuto trasfigurare, per rendere il suolo abbastanza simile a quello Terrestre, in modo da poter sostenere la vita. Quando ebbero deciso, Riddle tirò fuori una roccia la trasfigurò, in modo da cambiarne un solo elemento.

Tutto il suolo lunare in loro possesso si trasfigurò.

Riddle e Harry diedero occhiate spaesate ai terricci, poi si guardarono. "Tu hai focalizzato il tuo incantesimo solo su quel campione?" Chiese Harry.

"Per che tipo d'idiota mi hai preso?"

"Ti ho preso per un genio." rispose Harry, lanciando a sua volta una trasfigurazione su una singola roccia, e ottenendo lo stesso risultato. "Huh. Beh, sai quei racconti da vecchie comari su come la magia sia più forte, con luna piena?"

"Forse è un fatto più concreto di quello che tutti pensano." Riddle finì la frase osservando la roccia lunare di fronte a lui. "Pensi che qualche minerale, in questa terra, ne aumenti la magia?"

"Perché no? Sappiamo tutti che Hogwarts è stata costruita su una linea ley, giusto? Forse è meno una ‘linea ley' e più un deposito di minerale sotterraneo che aumenta la magia." Harry guardò di nuovo i loro risultati. "Potrei dire che probabilmente è ferro o alluminio."

"O forse calcio." rilevò Riddle. "In ogni caso, sarebbe interessante sapere che sorta di potere darebbe a una pietra runica."

"E se capiamo qual è l'elemento, possiamo usarlo per quella pietra." suggerì Harry, sporgendosi in avanti sul tavolo. "E non dovremo nemmeno preoccuparci del fatto che la pietra runica resista nel tempo, perché la magia si auto-alimenterebbe."

Riddle si alzò dal tavolo e richiamò tutte le loro note per creare la pietra. "Vieni. Possiamo farla usando direttamente roccia lunare. Sarebbe più facile che metterci a testare ogni elemento."

Harry ridacchiò e si alzò, tirando fuori le vesti per il suo socio. "Qui, vecchio pazzo. So che nessuno di noi può morire, ma non è un buon motivo, per restare mezzi uccisi, quando abbiamo delle protezioni già pronte."

"Oh, molto bene..." Riddle sospirò e ripose le pergamene, prendendo le vesti che gli erano state offerte. Si cambiò rapidamente e prese l'auricolare che Harry gli tese, con una smorfia, poi afferrò di nuovo le pergamene e allungò la mano verso la passaporta, che l'adolescente aveva creato incantando una delle rocce sul tavolo.

Il tragitto, attraverso la passaporta per la luna, fu un'inversione del viaggio di ritorno verso la terra: prima suono e luci, poi silenzio senza fine. Atterrarono e rimbalzarono, cosa che fece emettere una risatina a Harry e un suono irritato a Riddle.

"Dovresti provare a gravità zero..." gli disse Harry mentre Riddle si agitava. "... Questo in confronto è relativamente noioso."

"Facciamo in modo che questa roccia abbia una buona forza di gravità, o non mi trasferirò mai in questo posto!" scattò Riddle, quando finalmente ridiscese verso il suolo. "E' ridicolo."

"Sei arrabbiato solo perché non hai fatto pratica..." rispose Harry, fermandosi accanto all'Oscuro Signore suo compagno. "... e perché è difficile mantenere una certa dignità quando non si riesce a rimanere ancorati a terra."

"Potter, fatti un favore e stai zitto. Prima di scoprire quanto è forte, qui, una Cruciatus."

Harry ridacchiò e s'inginocchiò, toccando leggermente il terriccio. "Quanto grande la vogliamo, questa pietra? Stesse dimensioni di quella di Hogsmeade o un po' più piccola?"

"Stesse dimensioni, penso. Preferisco avere troppo spazio, piuttosto che troppo poco."

"Andata". Annuì Harry e cominciò a scavare per liberare una roccia dal terreno, lieto di scoprire che il compito era molto più facile che sulla Terra. "Hey, gli struzzi hanno già notato l'attivazione delle rune sui satelliti?"

"Ieri pomeriggio." riferì Riddle, scartabellando tra le loro pergamene sulle rune. "Gli c'è voluto un po' per notare il cambiamento, agli idioti. Da questa mattina stanno cercando di rintracciare la runa impostata verso l'altro lato, ma è troppo lontana dal loro campo di magia, o qualche sciocchezza del genere." Commentò Riddle. "Dilettanti."

Harry ridacchiò e scosse la testa. "Nessun mago ragionevole, penserebbe di potenziare un incantesimo di tracciamento abbastanza da arrivare nello spazio. D'accordo, la pietra è pronta. Dammi la mia metà degli appunti."

Riddle consegnò le pergamene richieste, poi si rannicchiò sul fianco della pietra e iniziò a scolpire le rune nella roccia. Allo stesso modo Harry lavorò sul suo lato, sorridendo mentre cambiava la sequenza runica, per diminuire la gravità. A lui piaceva avere un po' di un rimbalzo nei suoi passi, anche se era d'accordo che la tendenza a salire verso il cielo, dopo un leggero saltello, era un po' troppo. Ma un passo più leggero sarebbe stato bello.

Oltre alle rune per regolare la gravità, avevano preparato una sequenza runica per creare l'atmosfera, così che il suolo lunare potesse sostenere la vita. C'erano poi rune per la protezione dalle radiazioni solari, per regolare la temperatura e per contribuire a formare acqua sulla superficie. C'era anche una sfilza di rune di protezione per mantenere la tecnologia mondana, che avesse intenti dannosi, a distanza dalla luna.

Una volta che ebbero finito, lanciarono un paio d'incantesimi esplorativi per scoprire quanto in profondità, sotto la superficie, si trovasse il nucleo della luna, e che composizione avesse. La ricerca disse loro che era molto simile alla Terra, con il nucleo interno solido e quello esterno liquido, e per concludere aggiunsero alcune rune supplementari per proteggere la loro pietra runica. La parte di pietra runica in eccesso fu tagliata via e, contemporaneamente, una piccola porzione del nucleo lunare fu fatta scomparire, poi la pietra runica fu attivata e sistemata nel nucleo, nello spazio appositamente creato.

Gli effetti non si fecero attendere. La gravità comparve e gli incantesimi sulle vesti, che avevano permesso loro di respirare, lentamente svanirono mentre l'ossigeno, naturalmente presente nella composizione chimica della luna, si diffondeva formando l'atmosfera. In un accordo silenzioso Harry e Riddle lanciarono incantesimi di trasfigurazione sul suolo, per aggiungere idrogeno per l'aria e per aiutare la formazione di acqua.

Quando filamenti di nuvole si formarono sopra di loro Riddle rimbalzò un po', compiaciuto, poi aggrottò la fronte e lanciò verso Harry, che gli sorrise, uno sguardo irritato. "Hai alterato le rune gravità!" lo accusò, segretamente sollevato di non dover più utilizzare l'auricolare per comunicare.

Il ghigno di Harry si allargò. "Ammettilo: è bello avere un naturale molleggio nei tuoi passi."

"Potter, Lord Voldemort non ha un 'naturale molleggio nei suoi passi'. Mai."

"Beh, ora sì. E non c'è più niente che tu possa fare in merito."

Riddle grugnì e si voltò a osservare il paesaggio, ancora in gran parte invariato. Era vero: una volta attivata, e messa in posizione, la pietra runica era progettata per rimanere lì fino a quando non si fosse staccata da sola. Non avrebbe potuto estrarla, per modificare la gravità, nemmeno volendo.

Harry ridacchiò tra se e s'inginocchiò a raccogliere un po' del terreno tra le dita. "Probabilmente cominceremo con delle serre, e lavoreremo partendo da lì. Alcune piante possono essere trapiantate, ma le serre sarebbero la soluzione migliore, anche considerando quanto tempo impiega la luna per fare una rotazione completa."

Riddle sospirò. "Suppongo di sì. Forse, se saremo fortunati, riusciremo ad ottenere alcune nuove razze di piante, che saranno in grado di sopravvivere con questo strano ciclo solare."

"Lo spero." Harry si alzò e si spolverò le mani, osservando i campi sterili. "Forse creerò io stesso un campione di erba, questa settimana, per vedere se riesco a modificarlo, e farlo sopravvivere, con una dose mensile di luce solare. Se riesco a ottenerne un esemplare, posso portarlo qui a mettere radici. Neville sarebbe di grande aiuto, in questo."

"E' un erbologo naturale, mi hai detto?" chiese Riddle, con solo una leggera smorfia di disgusto, per aver ammesso di ricordare qualcosa sui piccoli amici di Harry.

"Sì."

"Assegnagli il compito di creare le serre, e di fare in modo che le piante sopravvivano, in questo clima." suggerì Riddle. "Forse, la tua amica mezzosangue genio, può aiutarlo con gli incantesimi."

Harry alzò gli occhi. "Ed io cosa dovrei fare, nel frattempo?"

"Studierete insieme un modo per far sopravvivere le pecore qui, con il minimo sforzo." ribatté Riddle. "Oh, e parlerai con la scuola."

"Se mai mi contatterà di nuovo." sospirò Harry. "Non mi risponde in nessun posto. Devo solo aspettare fino a quando sarà pronta a parlarmi, immagino."

Riddle sospirò e guardò le stelle. "Dì a Lovegood di trovare il modo per trasportare qui gli animali. Soprattutto quelli magici. Le Passaporte potrebbero funzionare, ma alle creature più magiche bisognerà spiegarlo, o dovremo portarle con la forza."

"Lo so. Vedrò anche se può convincere suo padre a pubblicare modalità di vita alternative, nel Cavillo. Se instillasse l'idea nei loro minuscoli cervelli, forse non saremo costretti a combattere, per far spostare tutti qui. "

"Tu sei un ottimista." commentò Riddle.

Harry gli fece una linguaccia.

"La tua maturità mi stupisce, a volte."

Harry decise che la cosa più matura che potesse fare era ignorare Riddle, e allontanarsi per iniziare a trasfigurare pezzi di roccia in parti di una serra. Avrebbe dovuto portare alcuni materiali dalla Terra, per completarla, ma poteva almeno mettere insieme le strutture base.

Riddle scosse la testa, ma riconobbe che Harry aveva avuto una buona idea. Non aveva alcun interesse a creare serre, così si mise a realizzare un edificio che avrebbe potuto usare come base, per sé e per il suo popolo. Poteva passare il suo tempo erigendo edifici vuoti, da adibire a vari usi - negozi, la Gringott, il Ministero - e case per la gente.

Quattro ore più tardi c'erano gli scheletri di diciassette serre, la base di Riddle, quattro grandi edifici e almeno una dozzina di costruzioni più piccole, da utilizzare per le case o per i negozi. Dopo circa due ore, Harry si era ricordato del suo tè e lo aveva condiviso con Riddle, che lo gradì tanto da fruttargli un effettivo 'Grazie'.

Dopo quattro ore di lavoro - più il tempo trascorso a creare la pietra runica e a scoprire la composizione del suolo lunare - erano entrambi stanchi e pronti a tornare sulla Terra. Riddle trovò una roccia intatta e ne fece una passaporta. Una volta che Harry la ebbe toccata, Riddle la attivò, ed entrambi andarono a schiantarsi sulla Terra, finendo aggrovigliati sul pavimento della stanza di Tom. Per dieci minuti buoni, entrambi si accontentarono di restare ammassati in quel modo.

Poi qualcuno bussò alla porta e Lucius chiamò "Miei signori? Ci siete?"

Riddle gemette e spinse la spalla di Harry, per far sì che l'adolescente spostasse le gambe. "Meglio che sia importante, Lucius!" rispose.

"Mi scuso, Mio Signore, ma Severus è arrivato con delle notizie, e ha visto uno degli studenti nella residenza." spiegò Lucius, con un lieve tremito nella voce.

"Porca puttana." ringhiò Harry, rimettendosi in piedi barcollando ed estraendosi l'auricolare dall'orecchio, mentre tornava al suo travestimento da Xerosis.

Riddle cambiò in Voldemort e si tolse la sua cuffia. Aprì la porta di colpo non appena Xerosis ebbe finito di mutare, e gli ordinò "Xerosis, vai a controllare i tuoi servitori. Lucius, dove è Severus?"

"Nella sala riunioni, Mio Signore."

Voldemort oltrepassò Lucius, diretto alla sala riunioni, lasciando il suo Mangiamorte con un vampiro accigliato. "Che cosa, esattamente, è successo?" chiese Xerosis.

Lucius deglutì e distolse lo sguardo dagli irritati occhi chiari. "Non ne sono del tutto certo, Mio Signore. Nessuno di noi sapeva nemmeno che Severus fosse qui, fino a quando non ha cercato di attraversare il salotto, diretto verso il camino. Barty l'ha fermato; credo che adesso Crouch si trovi con la signorina Lovegood."

Xerosi annuì e andò nella sua stanza, entrando senza bussare. "Va bene, qualcuno cominci a parlare." ordinò al gruppo che era lì riunito.

"Sono stata io." si fece avanti Tracey, ritraendosi quando lo sguardo acuto del giovane Signore Oscuro si posò su di lei. "Ero..." Lei deglutì. "Stavo andando da Millie, che era proprio nella stanza accanto. Il professor Piton era in fondo al corridoio e stava guardando in un'altra stanza. Ho cercato di sgattaiolare indietro nella mia camera, ma lui mi ha vista comunque." Si strinse un po' più vicino a Millicent, che sedeva accanto a lei sul letto. "Mi dispiace..."

Xerosi sospirò e si stinse la radice del naso. "Barty, che cosa stava facendo Severus, quando lo hai fermato?"

"Ritornava a Hogwarts, Mio Signore." disse Barty tranquillamente. "Non sono sicuro di quello che avesse intenzione di fare, una volta arrivato là, ma gli ho detto che la presenza di Miss Davis gli sarebbe stata spiegata da uno dei Miei Signori. Ha accettato di rimanere nella sala riunioni, fino a quando uno o entrambi, foste tornati dal compimento del piano malvagio cui stavate lavorando." Guardò Luna, che gli sorrise scientemente. "Luna mi ha assicurato che non sareste stati via a lungo."

Xerosi sospirò di nuovo. "Molto bene. State qui, tutti voi, mentre Voldemort ed io risolveremo la questione." Si voltò e uscì dalla sua stanza, dirigendosi verso la sala riunioni e mormorando, "Non è mai facile, vero? No, no, certo che no..."

"Ha finalmente perso la testa?" chiese Millicent.

"E' solo stanco." la rassicurò Luna, sorridendo consapevolmente. "Lui e Lord Voldemort erano occupati."

"Il mio cervello..." piagnucolò Terry.

In fondo al corridoio Xerosis sbuffò tra se mentre s'infilava nella sala riunioni, e fuori dalla portata dell'udito dei suoi amici. Piton era rannicchiato in una palla in mezzo alla stanza e stava recuperando dopo il suo più recente incontro con una delle Cruciatus di Voldemort. Voldemort invece sembrava trovarsi in un punto indefinito, tra lo sfinimento e la furia.

:Se continui a maledirlo, non sarà in grado di rispondere alle nostre domande.: rilevò Xerosis seccamente e si lasciò cadere sulla sedia. :E tieni presente che sarebbe poco dignitoso, se collassassi per lo sfinimento magico.:

:Potter, fammi un favore e smetti di essere sensato.:
sibilò Voldemort.

:Conto proprio su quello.: Xerosis alzò gli occhi, poi si focalizzò su Piton, che si stava rimettendo in ginocchio. "Severus, ti andrebbe di spiegarci perché eri diretto a Hogwarts? E fallo per bene, vuoi? Né io né Lord Voldemort siamo in vena per le tue stronzate, oggi."

Piton si prese un momento per raccogliere le idee, poi accuratamente disse "Miei Signori, ho visto uno dei miei studenti in corridoio..."

"La signorina Tracey Davis, quinto anno Serpeverde." disse Xerosis impaziente. "Ho già parlato con la signorina Davis. Ho anche sentito dire che, dopo averla vista, ti sei diretto rapidamente al camino, con presumibile destinazione Hogwarts. Voglio sapere perché."

"La signorina Davis è rimasta a letto, ammalata, negli ultimi due giorni, Mio Signore. Volevo controllare se era ancora a letto, a Hogwarts, e scoprire come poteva essere, apparentemente, in due posti nello stesso momento." Si fermò per un attimo, poi disse "Anche la signorina Bulstrode è ammalata."

"Hmm." Xerosis rilassò la schiena contro la sedia, contento di non aver mai aderito alle rigide norme di comportamento che Voldemort imponeva a se stesso. "Sia la signorina Davis, sia la signorina Bulstrode, stanno lavorando su qualcosa, per me, e questo ha richiesto loro di restare fuori da Hogwarts per il fine settimana, senza che la loro assenza fosse notata. Dei golem stanno in questo momento occupando i loro letti." Lui sorrise allo sguardo sorpreso che Piton non aveva potuto nascondere. "Oh sì, ho già messo i miei artigli nei tuoi studenti, Severus. Se solo potessi conficcarli anche dentro di te, senza sollevare troppe domande, Silente sloggerebbe in un giorno."

Voldemort emise un sibilo irritato. "Discuterai delle alleanze con i tuoi piccoli servitori un'altra volta, Xerosis. Severus, cosa avevi bisogno di dirci, così disperatamente, che non poteva aspettare fino a quando io ti avessi invitato, come di solito?"

Piton si focalizzò su Voldemort, gli occhi sulle ginocchia dell'uomo. "Mio Signore, Silente ha notato alcune modifiche alle difese della scuola che rispecchiano la nuova pietra runica in Hogsmeade. Sta parlando di cercare una squadra per sbarazzarsi dei cambiamenti, durante le vacanze invernali."

"Perché pensi che ci importi delle protezioni della scuola?" Chiese Voldemort, guardando Xerosis con la coda dell'occhio. L'adolescente aggrottò la fronte.

Piton inghiottì. "Miei Signori, nessuno si è fatto avanti ammettendo di aver messo la pietra runica a Hogsmeade, e Silente stesso non l'ha fatto. Le uniche persone che potevano fare un lavoro di tale portata, senza aiuto e senza che nessuno lo sapesse, siete Voi."

"Un Mangiamorte, per quanto astuto, non sempre è utile, quando resta a cavallo della linea." commentò Xerosis, sorridendo quando Piton si ritrasse. "Oh, non ho intenzione di maledirti, Severus. Se Silente ha già controllato a fondo le difese, allora saprà che siamo stati noi." Guardò Voldemort. :Come vuoi giocartela, a questo punto? Possiamo provare a spostare tutti sulla luna prima delle vacanze, oppure possiamo provare a parlare con il vecchio.:

Voldemort sospirò e scosse la testa. :In nessun modo possiamo trasportare un numero tale di persone, fino alla luna, in due mesi, non se contemporaneamente quelle stesse persone ci daranno battaglia. Pensi davvero che Silente sia disposto a credere che tu sia quello sano di mente?:

:Il meno insano, sì.:
concordò Xerosis :Vuoi che provi a organizzare un incontro con lui?:

:Sì. Invia un gufo domani mattina a colazione, quando potrai vedere la sua reazione. Se è favorevole, vai avanti con la riunione. Se non lo è, faremo il possibile per vanificare il suo tentativo di cambiare le difese.:

Xerosis annuì e guardò Piton, che stava facendo del suo meglio per sembrare disinteressato alla loro conversazione sibilante. "Severus, ora conosci due delle mie spie nella scuola. Non tradire la mia fiducia e non incorrerai in alcuno sfortunato incidente." Disse al Mangiamorte, con un sorrisetto maligno.

"Vattene." aggiunse Voldemort.

"Miei Signori." sussurrò Piton con un inchino, prima di lasciare in fretta la stanza.

"Come farai a sapere se lui tradirà la tua fiducia?" chiese Voldemort. "I tuoi marmocchi ti diranno se lui li osserverà troppo da vicino?"

"Mmm... Qualcosa del genere." concordò Xerosis. "Farò sapere a tutti che Tracey e Millicent sono state viste qui, e i ragazzi terranno d'occhio gli eventuali professori che sembrino troppo interessati a loro. Il fatto che Severus le tenga d'occhio non è insolito, ma se uno degli altri professori - soprattutto Silente - rivolgerà loro un'improvvisamente ed eccessiva attenzione, allora sapremo che Piton ha parlato."

"Ottimo." Voldemort sospirò e si strofinò la fronte. "Questa è stata una giornata molto lunga."

"E' appena iniziata." sorrise Xerosis, rimettendosi stancamente in piedi. "Bene. Vado a buttare fuori a calci un gruppo di adolescenti dalla mia stanza, così potrò dormire."

Voldemort sbuffò e si alzò in piedi. "Potter, non essere stupido. Ci sono delle protezioni, sulla mia camera, che non mancheranno di tenere i piccoli bastardi fuori. Potresti dormire lì."

Xerosis emise un finto rantolo. "Tom, mi stai facendo una proposta?"

"Sei fortunato. Sono troppo stanco, per maledirti." rispose Voldemort, agitando la bacchetta in faccia a Xerosis. "Sì o no?"

"Sì, grazie." decise Xerosis. Non era molto interessato a prendere a calci i suoi amici per buttarli fuori, soprattutto sapendo che Luna sarebbe comunque rientrata subito dopo. Aspettò che entrambi fossero di nuovo in camera di Voldemort e, mentre l'uomo più anziano attivava le protezioni, lui sussurrò "Dobby."

Il piccolo elfo domestico apparve accanto a lui, con gli occhi spalancati. "Che cosa può fare Dobby, per il maestoso e magnanimo Signore Xerosis?"

Riddle sbuffò dalla sua posizione, vicino alla porta.

Xerosi sospirò. "Luna sta ampliando il tuo vocabolario?" chiese.

Dobby raggiante rispose. "Lunatica lo fa! Lunatica è così gentile!"

"Sono contento che ti piaccia." decise Xerosis. "Ora, vai a dirle che sto indisposto fino a nuovo avviso. Inoltre dì a Lucius che, se qualcuno disturba me o Lord Voldemort durante le prossime dodici ore o giù di lì, uccideremo a vista."

Dobby annuì. "Dobby capisce." concordò serio prima di svanire fuori vista.

"Benissimo." disse Riddle spostandosi verso il letto.

Xerosis lasciò cadere il travestimento e salì sull'altro lato del letto matrimoniale. "Buona notte, Tom."

"Buona notte, Potter." rispose Riddle spegnendo le luci. "Farai meglio a non russare."

"E tu farai meglio a non prendermi a calci." replicò Harry.

Riddle sbuffò ed entrambi chiusero gli occhi per dormire.

 

 

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NdT: (*) in originale crowberry (Empetrum nigrum). Mille grazie a gothika85 per la traduzione in italiano!
  
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