Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Zapt    28/01/2017    0 recensioni
Come reagirei se venissi catapultato in una realtà parallela, dove tutto segue le regole dei romanzi fantasy?
Ho provato ad immaginare diverse vicende che vedono il me fantasy come protagonista, dando vita anche a situazioni a sfondo comico di confronto fra il mondo reale e il mondo fantasy.
Tutto questo riempendo volutamente la storia di cliché tipici del genere, traendo comicità da quanto prevedibili siano gli avvenimenti che capitano.
Trattenni a stento le risate.
Ero tentato di dire qualcosa come "Figghiu de Calogero sugnu", ma poi sarei stato preso per pazzo.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quello che seguì non fu nulla di interessante.
Nessuno tentò nuovamente di ostacolarci la strada ed a quanto pare quei bambocci non avevano compagni pronti ad aiutarli.
Come previsto da Elysiel, ci fecero uscire senza richiedere controlli, anzi, non degnandoci nemmeno di uno sguardo.
L'atmosfera era ugualmente parecchio tesa, anche quando fui costretto a salire nuovamente su quel grifone.
Per fortuna mi andò di lusso rispetto alla prima volta: il grifone che mi portò indietro, sebbene avesse un aspetto pressocchè uguale a quello del suo "collega", era molto più capace nel volare senza far sentire male il passeggero.
Tornammo al villaggio con un ampio anticipo non rischiando di venire scoperti da nonna.
Tra l'altro, esisteva un sistema di pensioni in un mondo simile oppure gli anziani dovevano procurarsi da vivere da soli fino all'ultimo?
Forse la società era troppo arretrata per un concetto così moderno.
In ogni caso, ero tornato a casa sano e salvo con uno stocco nuovo.
Insanguinato, ma nuovo.
L'elfa non pareva essere in vena di parlare, continuava a rimanere sulle sue e una volta tornati nell'abitazione si dileguò chiudendosi nella sua stanza.
Dovetti andare a pulire lo stocco nel bagno, utilizzando l'acqua corrente che scendeva dalla roccia che per qualche motivo era affiorata in quella stanza.
Colsi l'occasione per godermi ancora una volta la sensazione dell'acqua gelida per lavarmi, essendo che avevo sudato parecchio e in quel mondo non parevano esserci deodoranti.
Tornai in camera mia, nascondendo l'arma sotto il letto.
Era un nascondiglio banale, talmente banale che nessuno avrebbe mai controllato lì sotto.
Sedetti sul letto, passandomi le mani sul viso mentre mi vedevo le facce delle due persone che avevo ucciso.
In quel momento non avevo scelta, sarebbe stato un casino se avessi indugiato.
Era inutile illudermi, quello non era un gioco e quello che avevo fatto non sarebbe stato condiviso da nessuno nell'altro mondo.
Avrei dovuto evitare in tutti i modi di compiere un'altra volta un atto simile oppure avrei iniziato a considerarlo normale.
Tuttavia era un altro mondo, potevo essere chi volevo, anche un assassino.
Un fantasmino mi riportò alla realtà, stroncando le mie riflessioni.
Apparve direttamente al centro della stanza, senza passare per le scale.
Voleva forse dire che qualcuno sarebbe apparso da un momento all'altro davanti a me?
Il teletrasporto non mi avrebbe stupito più di tanto; prima avevo traversato un portale che mi aveva permesso di attraversare un muro.
Come immaginavo, qualche secondo dopo apparve uno squarcio nello spazio che si allargò di poco, quanto bastava per far uscire una persona.
Lo squarcio era luminoso, tanto luminoso da non farmi vedere inizialmente nulla della figura.
Passarono pochi istanti e iniziai a scorgere chi avevo davanti.
Era un ragazzo piuttosto alto, dagli occhi chiari e i capelli rossi.
Fermi tutti, un attimo, quel ragazzo era identico al corpo con cui stavo vivendo in quel momento.
Indossava abiti eleganti di colore scuro, non sapevo definire in modo preciso i capi che indossava in quanto non li avevo mai visti nell'altro mondo.
Portava una tuba dello stesso colore del vestito ed una gemma rossa al collo che era quasi nascosta da tutti i vari decori dell'abito.
Poi un mantello, un mantello figo da morire che all'interno era rivestito di un tessuto porpora.
Devo dire che faceva la sua sporca figura quel corpo in quell'outfit.
Mi fissava senza dire nulla, spostando ogni tanto lo sguardo su qualche oggetto nella stanza.
Sembrava convinto che io non lo vedessi, nonostante stessi palesemente guardando nella sua direzione.
Mi schiarii la voce per attirare la sua attenzione ma nulla, non aveva intenzione di girarsi.
Che fosse solo un'allucinazione provocata da qualcosa?

<< E-Ehm.. signor sosia, potrebbe degnarmi di qualche parola dopo esser apparso dal nulla? >>

Lui mi guardò con espressione sorpresa.
Ci avevo azzeccato nel dire che fosse convinto di star passando inosservato.

<< Ah, mi vedi, figo. Yo, saluti dal futuro. >>

Lui ridacchiava.
Da come parlava era sicuramente il me del futuro.
Nessuno di quell'epoca avrebbe usato "Yo" come saluto e avrebbe definito figo che io potessi vedere un fantasma del futuro.
Tutto era tanto, troppo confuso in quel momento.

<< Stavo facendo dei giochi circensi con un coso per modificare lo spazio/tempo sperando di poter tornare nell'altro mondo.. poi qualcosa ha fatto boom e wow sono nel passato. Temo che duri poco però, Arwen ha detto che spreca un sacco di energia. Comunque beh, ritenta fratello, sarai più fortunato. >>

Ero perplesso, tanto perplesso.
Parlava, cioè.. parlavo con così tanta naturalezza e scioltezza nonostante fosse tornato nel passato.
Che avesse avuto già eventi simili? 
Poi chi era "Arwen" di cui aveva parlato? Qualcuno che conoscerò?
Colsi al volo quell'opportunità facendomi coinvolgere dalla situazione.

<< Qualcosa che devo sapere per il futuro? Spoilera pure, così mi evito casini. >>

Lui, cioè, io del futuro, ci pensò su un attimo.
Poi parlò, contando sulle dita le varie cose mentre con lo sguardo fissava un punto a caso nella stanza.

<< Nonna è l'arcimago di corte, i mezzi draghi ed i draghi per qualche motivo ti venerano, poi..uhm.. la parola d'ordine de "L'ippogrifo spelacchiato" è "Sasso" che a quanto pare ha un significato più profondo in elfico e al piano terra c'è un passaggio segr.. >>

Lo squarcio, come lo aveva portato in quel tempo, se lo riprese, impedendogli di finire la frase.
Avevo altro su cui lavorare in quel momento; dovevo subito appuntarmi della parola d'ordine, se ha ritenuto necessario comunicarmela ci sarà un motivo.
Inoltre avevo giustificato l'aria raffinata e curata di quella casa, immaginando che un arcimago di corte non fosse esattamente povero.
Ed infine il fatto del passaggio segreto, su cui avrei indagato da lì a poco.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Zapt