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Autore: Hunnie_94    29/01/2017    1 recensioni
Essere innamorata del tuo migliore amico non è una cosa facile da nascondere.
Soprattutto se il tuo migliore amico è Kim Jongin, l'unica persona che ti conosce meglio di quanto tu conosca te stessa.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Traduzione | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Note:
No, non sono un fastasma.
Sì, sono veramente io.
Non ho scusanti per questo immenso ritardo, ma non volevo presentarvi una traduzione a più riprese fatta coi piedi, quindi credo (e spero) che ne sia valsa la pena.
Vi dico solo che questo capitolo è interamente dedicato al nostro Jongin :D
Ci sentiamo giù e... Enjoy!


 
 
♦  Autore POV 
 
<< Jongin, devi concentrarti >>, disse l’istruttore di danza, Mr. Jang, a Jongin.
 
Jongin liberò la sua mente e si guardò allo specchio, il riflesso di qualcuno che non conosceva lo stava osservando. Non si  riconosceva più.
Aveva enormi borse sotto agli occhi, i suoi capelli erano in disordine ed era molto più magro del normale. Era stanco, debole ed emotivamente svuotato. Aveva passato notti a piangere fino ad addormentarsi, fino a che le lacrime non uscivano più, lasciandolo solo con il suono dei suoi singhiozzi e sospiri.
 
Mr. Jang chiamò Jongin in un angolo della stanza per parlargli. << Stai bene ragazzo? Sembra tu non abbia dormito negli ultimi giorni. >>
<< Sto bene >>, rispose Jongin.
<< Non mentirmi. Sono più grande di te e non ho mai visto qualcuno così poco concentrato come te. C’è qualcosa che ti preoccupa, vero? >>, chiese l’istruttore.
Jongin sospirò e annuì.
<< E’ per una ragazza, giusto? I ragazzi di oggi, si tratta sempre di qualcosa sull’amore. Cos’ha fatto? Ti ha tradito? >>, chiese ancora Mr. Jang.
Jongin scosse il capo. << Non siamo mai usciti. >>
Mr. Jang guardò il ragazzo negli occhi, osservandolo attentamente. Jongin stava davvero fuori oggi. Questo ragazzo… << Beh, allora cos’è successo? >>
Jongin sentì calde lacrime iniziare a scorrergli lungo le guance. << E’ troppo tardi… >>, borbottò. Gli faceva male dentro e fuori e Mr. Jang poteva constatarlo. Poteva vedere il dolore del ragazzo.
<< Non so di cosa tu stia parlando ma non importa, non è mai troppo tardi >>, Mr. Jang confortò Jongin, guardandolo piangere. Non aveva mai visto qualcuno dei suoi alunni maschi piangere davanti a lui, ma pensò che ci fosse sempre una prima volta per tutti.
Jongin tirò su col naso e si asciugò le lacrime. << Va bene se vado via prima oggi? >>
Mr. Jang annuì. << Tieni >>, consegnò a Jongin un po’ di soldi, ma il ragazzo rifiutò subito.
<< Non potrei mai prendere questi soldi. >>
<< Non li stai prendendo, se sono io a darli a te. Sono tuoi. Usali per comprarti qualcosa da mangiare e poi vai a casa a riposare. La prossima volta che entrerai qui dentro, sarò meglio che tu sia in salute e concentrato, okay? >>, Mr. Jang accarezzò la schiena del ragazzo.
Jongin annuì. << Grazie. >>
 
Jongin uscì dallo studio a testa bassa, senza nemmeno dire una parola a qualcuno. Non aveva salutato neanche Hyeri.
Mentre si dirigeva fuori, poteva sentire gli sguardi degli altri su di sé, lo fissavano. Sapeva di avere un aspetto terribile e sapeva anche che stava peggiorando le cose piangendo, ma non poteva farci nulla.
Ogni volta che chiudeva gli occhi, c’era quel dolore che gli bruciava dentro. Non voleva andare a dormire perché, in ogni caso, quel dolore stava sempre lì. Stare sveglio ed affrontare la realtà era meglio che dormire, sognare per poi svegliarsi per rendersi conto che avrebbe dovuto affrontare tutto, ancora una volta.
Non sapeva più quello che stava succedendo. Aveva soltanto bisogno di qualcuno che gli stesse accanto e lo confortasse. Aveva bisogno di Minhee.
 
*** ¤ ***
 
<< …Jongin >>, chiese la madre di Minhee dalla porta. << Oh, tesoro. Cosa ti è successo? >>
 
Osservò attentamente il ragazzo dai capelli scuri, notando i suoi tratti. Sembrava più magro, gli zigomi sporgenti, gli occhi erano cadenti contornati da pesanti borse. Guardandolo, non poteva fare altro che sentirsi dispiaciuta.
 
<< Minho hyung è qui? >> chiese il ragazzo, con voce calma e strana. Tirò indietro le lacrime che cercavano di scendere.
 
Jongin si sentiva un peso, ignorare quella donna in quel modo. La parte peggiore era che lei gli ricordava di Minhee, il che gli spezzava il cuore e le ginocchia non reggevano.
 
La madre di Minhee annuì. << E’ qui, è nella sua stanza. Vuoi parlare con lui? >>
 
Jongin mosse la testa in segno di assenso, fece un inchino verso la signora e iniziò a dirigersi verso la camera di Minho.
 
<< Non bussare, entra e basta, okay? >> disse la donna dandogli una pacca sulla spalla.
 
Jongin annuì obbedientemente. Anche se la madre di Minhee disse di non bussare, lui lo fece ugualmente. Non voleva essere invadente, nel caso in cui Minho fosse impegnato.
La donna lo osservava dal salotto, notando ancora quanto Jongin fosse prosciugato. Vide che bussò alla porta, ignorando quanto detto prima. Rise fra sé.
 
<< Avanti >>, Jongin sentì la voce di Minho dall’interno della camera. Lentamente aprì la porta, da cui fece spuntare solo la testa.
<< Hai da fare hyung? >>, chiese Jongin.
Minho scosse la testa. << Per nulla vieni dentro. >>
 
Jongin entrò lentamente nella stanza e chiuse la porta dietro di sé, constatando che lì dentro quasi nulla era cambiato. C’erano ancora foto sue e dello hyung sparse per la camera e foto di Minho e Yuri. Le pareti erano state dipinte di un bellissimo blu scuro ed era stata messa una TV a muro per riempire l’angolo che era stato sempre vuoto.
 
<< Come stai? >>, chiese Minho. << Sembra che tu non abbia dormito in questi giorni. >>
Jongin sospirò. << sto dormendo troppo in realtà. >>
 
Minho lo osservò più attentamente.
 
<< Forse sono quelle borse sotto agli occhi? Cos’è successo? >>, domandò lo hyung.
<< Non lo sai? >>, chiese il più giovane di rimando.
<< No, cosa? >>
 
Jongin fece una piccola pausa prima di rispondergli. Stava cercando le parole giuste per esprimere quello che provava davvero. << E’ Minhee. >>
 
Minho annuì con la testa, ma non riusciva ancora a capire nulla. Sapeva che la ragazza al momento era a Pechino, ma cos’aveva a che fare quello con tutta la situazione?
 
<< E’ a Pechino adesso, giusto? >>, chiese Minho.
Jongin annuì. << Con Kyungsoo. >>
 
Quello Minho non lo sapeva. Non aveva di dove quella conversazione sarebbe andata a finire, ma poteva dire che Jongin sarebbe potuto collassare in ogni momento.
 
<< Per favore, aiutami hyung >>, supplicò il più piccolo. << Ho commesso un errore un grande errore… Ci ho messo troppo per accettare quello che provo per lei >>, iniziò a piangere.
 
Minho finalmente afferrò la situazione e ascoltò attentamente le parole di Jongin, e quella scintilla che gli si era accesa negli occhi gli faceva capire che era davvero sincero. Osservò anche le sue espressioni mentre parlava. Notò come le sopracciglia di Jongin cercavano di unirsi ogni volta che nominava la ragazza.
Jongin continuò a raccontargli tutto quello che era successo. Da quando iniziò a provare dei sentimenti per Minhee a quando lo hyung capì tutto; quanto fosse stato codardo per non aver accettato i suoi sentimenti prima, del bacio in spiaggia e di Minhee che era andata a Pechino per dimenticarlo.
 
<< Quindi l’hai sempre saputo? >>
Jongin annuì. Stava cercando di essere uomo e trattenere le lacrime, ma più ne parlava e più gli sembrava che non ce la facesse. << Lo sapevo… E le ho causato tutto quel dolore >>, il ragazzo aggrottò la fronte.
<< Sicuramente ti ci è voluto molto tempo per capire che le piacevi da così tanto tempo eh? >>, Minho rise fra sé.
 
Jongin non replicò, ma abbassò lo sguardo sulle sue mani vergognandosi.
 
<< Ti dirò quello che farei io se fossi al tuo posto >>, Minho sospirò. << Andrei direttamente a Pechino e le direi che provo qualcosa per lei. >>
Il più giovane spalancò gli occhi e immediatamente scosse la testa. << Ma non ho idea di dove sia. In tutti i posti che ci sono a Pechino potrebbe essere ovunque. E cosa potrei fare in tal caso? Appaio e basta? Probabilmente lei non vuole neanche vedermi. >>
Minho si mise a ridere. << Jongin, Minhee è mia sorella di sangue. Fidati di me, probabilmente sta morendo dalla voglia di vederti. E a proposito di dove si trovi, ti darò l’indirizzo. >>
Jongin aggrottò la fronte. << Sei sicuro di questa cosa? >>
Il più grande annuì e scrisse su un pezzo di carta l’indirizzo della sorella. << Ecco. Vai qui. I miei nonni vivono lì e parlano decentemente un po’ di coreano, sarai in grado di sopravvivere. Digli soltanto che sei un amico di Minhee. >>
<< Ma sei sicuro che Minhee voglia vedermi una volta arrivato lì? >>, chiese Jongin di nuovo.
<< Ovvio che lo vorrà. Le farà pensare che a lei ci tieni davvero, dato che hai fatto un lungo viaggio per arrivare a Pechino >>, lo rassicurò Minho. << E’ mia sorella e, sapendo quello che prova per te, sicuramente non si opporrà. >>
<< Grazie hyung >>, le labbra di Jongin si curvarono in un piccolo sorriso. Era la prima volta che sorrideva dopo una settimana.
 
*** ¤ ***
 
Jongin entrò nel suo appartamento e vide che i suoi genitori erano seduti sul divano a guardare la tv.
 
<< Mamma? Papà? >>, li chiamò. Era sorpreso di vederli lì, non erano andati a trovarlo dal giorno in cui parlarono del matrimonio.
<< Figlio mio, sei tornato! >>, il padre si alzò.
<< Dov’eri? Eravamo preoccupati, non rispondevi al telefono >>, lo rimproverò la madre.
<< Ero a casa di Minhee. Perché siete qui? >>, chiese Jongin.
<< Ah, Minhee? Perché eri lì? >>, la donna ignorò la domanda posta dal figlio. Non era il tipo da rispondere alle domande, piuttosto preferiva porle. Se voleva sapere qualcosa, bisognava che le fosse risposto a quanto chiedeva, ignorando chi per primo avesse posto la domanda.
<< In realtà sono andato a parlare con Minho hyung, Minhee è a Pechino. Perché siete venuti qui? >>, chiese di nuovo Jongin.
<< Per controllarti, ecco perché >>, rispose il padre. <>
<< Cosa? >>, Jongin spalancò gli occhi pieni di rabbia. << Non è giusto! Hai detto specificatamente che avrei avuto tempo fino alla fine dell’estate per trovare la ragazza che voglio sposare, e che poi avrei potuto sposarmi con lei nel momento più opportuno! >>, gridò il ragazzo.
 
Era molto triste che i suoi genitori non avessero fatto caso alle sue condizioni, e adesso lo stavano anche forzando a sposarsi giovane.
 
<< Sappiamo quello che abbiamo detto, ma il nostro amico vuole che la figlia si sposi alla fine di questa estate. Se non trovi presto una ragazza, dovrai sposarti con lei >>, spiegò il padre.
<< Non sposerò quella ragazza, papà >>, dichiarò il ragazzo. << Ho già trovato chi voglio sposare, ma non lo faremo fino a quando non lo vorremo entrambi. >>
I genitori indietreggiarono al repentino cambiamento del figlio. << Stai uscendo con qualcuno? >>
Jongin sospirò. << No, non sto uscendo con nessuno. Ma se volete che io sposi qualcuno, allora mandatemi a Pechino >>, dichiarò, sentendo le ginocchia tremare.
La madre di Jongin lo guardò, notando finalmente le borse sotto agli occhi e quanto fosse dimagrito. << Oh mio Dio, cosa ti è successo? >>
Jongin tossì. << Oh, lo noti adesso? >>
<< Rispondimi Jongin >>, la madre lo fissò.
<< Non mi è successo nulla, ma sono serio sul fatto di andare a Pechino. La ragazza che voglio sposare si trova lì, in questo momento >>, il ragazzo incrociò le braccia.
<< Aspetta, non hai appena detto che Minhee era a Pechino? >>, chiese la madre.
Jongin annuì. Guardò la madre dritta negli occhi e prese un bel respiro. << E’ lei quella giusta. >>
 
Non si era mai sentito così sicuro prima d’ora. Anche se lui e Minhee non erano mai usciti insieme seriamente, anche se non avevano ancora ammesso i sentimenti che provavano, Jongin sapeva che Minhee era colei con cui voleva trascorrere il resto della sua vita, e lo stesso valeva per la ragazza.
Non avevano bisogno di uscire o di essere fidanzati, lui sapeva già tutto di lei. Sapeva già quali erano i suoi piani per il futuro, quanti bambini avrebbe voluto avere e come avrebbe voluto chiamarli. Sapeva che a Minhee piacevano le sue mani, ed era sicuro di amarla e di voler passare il resto dei suoi giorni insieme a lei. Dopotutto, si conoscevano da molto tempo e non c’era nulla che potesse fermarlo dal trascorrere la sua vita con lei.
 
La madre di Jongin si illuminò. << Minhee? Sposerai Minhee? Ah, ho sempre voluto che voi due ci sposaste! >>, esclamò la donna, battendo felicemente le mani.
<< Pensavo uscisse con Kyungsoo >>, il padre aveva uno sguardo confuso.
Jongin si infastidì un po’ e guardò il padre. << Invece no >>, digrignò i denti. << Mi lascerete partire oppure no? >>
<< Oh, tesoro. Lascialo andare a Pechino >>, disse la madre lamentandosi. << Ho sempre adorato Minhee, è una ragazza così gentile e bella. Sarebbe davvero molto carino farla diventare parte della nostra famiglia anche se lo è già parzialmente. >>
<< Beh, non vedo perché no, ma posso chiedere perché quella ragazza si trova a Pechino? >>, domandò il padre.
Jongin decise che ne aveva abbastanza di parlare di quell’argomento, così mentì. << Non lo so, ma la seguirò. >>
Il padre allora sospirò. << Se ti sposerai con lei, allora va bene. >>
<< Non ti prometto nulla, papà. Voglio solo stare con Minhee fin quando non sarò pronto per sposarmi, okay? >>, mise in chiaro il ragazzo.
L’uomo sospirò di nuovo. << Ne riparleremo quando tu e Minhee sistemerete le cose. >>



 
Note pt.2:
BUONGIORNO FIORELLINO! BEN SVEGLIATO CARO JONGIN!
Finalmente è arrivato il capitolo che tutte stavate aspettado: Jongin si mette in moto!
Adesso andrà a Pechino, prenderà Minhee, si sposeranno, figlieranno e vivranno tutti felici e conten- MAGARI!
Non posso dirvi più nulla, sorry xD
Voi come pensate andrà adesso? Sono curiosaaaaa!
  
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