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Autore: Layra97    30/01/2017    1 recensioni
Cleo e Chrystal potrebbero sembrare due ragazze normali: studiano in uno dei migliori college italiani, amano la musica rock, i fumetti ed i videogiochi. Sono costantemente alle prese con la parte "snob" dell'istituto, di cui fa parte anche una certa Selena che da anni rende la loro vita un inferno. Un giorno però, a causa di una lite, le tre ragazze finiranno in punizione e tra i vecchi tomi della biblioteca, Cleo scoprirà di essere la Chiave, di avere il compito di risvegliare gli altri come lei, di trovare i manufatti e sconfiggere così i demoni.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sentirono qualcuno bussare alla porta, Cloe aprì gli occhi all’improvviso e corse ad aprire.
Era Selena.
<< Che vuoi? >> Le chiese bruta, per poco non le era venuto un colpo.
<< Non dite a nessuno quello che è successo ieri. >>
<< Stai tranquilla, sono perfettamente consapevole del fatto che non potremmo mai essere credute. >> << Intendevo, fate finta di non conoscermi. >> S’affrettò a chiarire.
Cleo dovette trattenersi dallo sbatterle la porta in faccia. << Oh ma figurati! Non avevamo certamente l’intenzione di rovinarti la reputazione facendoci vedere a scuola con te. Sarà tutto come sempre. Addio. >>
La ragazza esitò un secondo, poi sentendosi chiamare dalle compagne si allontanò veloce.
“Che m’importa di lei? E’ solo un’oca giuliva. Tanto ho la mia migliore amica con me.” Pensò Cleo muovendosi a svegliare Chrystal che ignara di tutto continuava a dormire beatamente.
Si vestirono veloci, non era stata Selena ad essere in anticipo, ma loro, come sempre, in ritardo.
Non trovarono neanche posto per la colazione, così afferrarono un cornetto al volo e si diressero in classe. Fortunatamente avevano matematica alla prima ora. La guardiana andò volontaria all’interrogazione, quanto amava perdersi nei numeri, per lei erano semplici codici da risolvere, un po’ come le lingue. Ogni segno aveva un suo significato ed una sua logica, lei doveva soltanto indagarli e risolverli. S’immedesimava in quella materia a molti ostrica, soltanto perché nessuno si prendeva la briga di andare oltre l’apparente problematicità del carattere enigmatico. Il professore annuì soddisfatto quando ebbe risolto il sistema in pochi minuti e la mandò a posto. Iniziò poi a spiegare le funzioni. Chrystal si perse a metà discorso. << Cleo… >> La supplicò.
<< Te le spiego in stanza. Mi sa che mi toccherà di nuovo prendere le banane.>> Le due scoppiarono a ridere. Accadeva spesso che la ragazza le chiedesse aiuto in matematica ed in fisica, per quanto s’impegnasse, non riusciva proprio a capire i processi logici. Così Cleo ricorreva al metodo meno ortodosso: gli esempi con la frutta ed i cioccolatini. Almeno così imparava subito, quindi in qualche modo funzionava. Le due ore successive le trascorsero correggendo i compiti di greco del mese scorso, ovviamente aveva preso dieci, che cosa cara erano i suoi poteri! Anche Chrystal se l’era cavata con un otto e mezzo ma a lei quei voti provenivano dal sudore e dall’impegno. Selena invece non andava altrettanto bene… se fosse stata un po’ meno insopportabile, l’avrebbero aiutata volentieri. L’ultima ora fecero educazione fisica. La biondina ed il suo gruppetto insistettero affinché giocassero tutti a pallavolo. Bisognava ammettere che la ragazza era davvero brava, non a caso le era stato affidato il ruolo di capitano nella squadra dell’istituto. Ovviamente nel formare i due gruppi avversari, nessuno scelse né Cleo né Chrystal, le quali avevano una pessima coordinazione e prestanza atletica. Decisero così, con il bene placido della professoressa che aveva ormai rinunciato all’ardua impresa di vederle partecipare degnamente alla lezione, di fare alcuni giri all’aria aperta, nel cortile del college. All’improvviso il pendolo che Cleo aveva riposto in tasca iniziò a vibrare.
<< Potrebbe essere un altro scherzo di mia nonna. >>
<< Hm… dovrebbe sapere che sei a lezione, lascia perdere il fatto che noi siamo noi, ma a rigor di logica, staremmo partecipando ad una partita. Forse stavolta è   vero. >> Rifletté Chrystal.
<< Cosa dovremmo fare? >> << Chiamare tua nonna. Prima di cacciarci in qualche altro guaio. >> Stavolta Cleo decise di ascoltare la ragazza.
“Nonna il pendolo vibra” disse appena sentì la voce trafelata dell’anziana rispondere.
“E’ incandescente e manda forti scossoni?”
“No, oscilla ma non in maniera eccessiva. Sembra tirarmi verso l’esterno della scuola.”
“Ignoralo. Qualche demone minore sarà passato lì vicino e probabilmente avverte ancora la sua scia. Non fate nulla di stupido, ci vediamo oggi pomeriggio in palestra.” Spiegò attaccando.
<< Bene, suggerirei di rientrare. >> Propose Chrystal che era diventata pallida.
<< Coniglio ha detto nonna che siamo al sicuro. Sarà la traccia di qualche essere insignificante e per nulla pericoloso passato di qua. Puoi stare tranquilla. >> Rise prendendola in giro.
<< Starò più calma dentro. >> Sbuffando rientrarono.
A mensa, stranamente, sotto gli occhi di tutti, Selena si unì a loro. << Stai bene? >> Le chiese Cleo allibita.
<< Sentite non lo so. Mi sento strana. Ho bisogno di qualcuno che mi capisca o che mi stia vicino non grazie ai miei poteri. >> spiegò tutto d’un fiato. Chrystal le sorrise e l’abbracciò forte. << Vieni qui pure tutte le volte in cui ne senti la necessità. Noi siamo come te. Vero Cleo? >>
La ragazza, improvvisamente gelosa, stava per replicare quando sentì un calcio da sotto il tavolo da parte dell’amica. << Ma certo, non sentirti esclusa e neanche detestata, siamo qui per te.>> Rispose in modo sarcastico, ma nessuno parve capirlo.
<< Davvero? Grazie ragazze, cercherò di non prendervi più in giro e di far tacere i miei amici. Siete fantastiche. Allora ci vediamo oggi. >> Si alzò e sparì così com’era apparsa.
<< Perché stai fraternizzando con il nemico? >> Cleo era furiosa.
<< Non è una nemica, siamo una squadra. Poi credo che sia una ragazza molto gentile e disponibile, soltanto si è costruita una maschera, in parte favorita anche dai suoi poteri. Noi siamo le uniche a vederla per quello che è, senza trucchi. Il che spiega perché all’inizio ci abbia odiato, l’abbiamo messa in crisi. >>
<< Ti stai preparando per fare psicologia all’università? >> Chrystal scoppiò a ridere << No, ho imparato da te ad analizzare gli enigmi.>>
La ragazza fece partire uno schiaffo dietro al collo della migliore amica. << Ahi Cleo! >> Urlò ma rideva.
<< Muoviti, abbiamo della matematica che ci aspetta, per non parlare degli esercizi noiosi di meditazione. >>
<< A me piacciono! >>
<< Perché sei noiosa anche tu. >>
Dopo essere tornate in stanza ed aver fatto i numerosi compiti che ogni giorno rifilavano loro, poiché mancava ancora un’oretta all’appuntamento con la nonna, decisero di ascoltare una delle loro band preferite: i Nightwish. Cleo aveva scoperto che si sarebbero esibiti a Roma durante l’estate, magari avrebbe potuto fare una sorpresa alla sua migliore amica, finanze permettendo. Dopo qualche minuto sentirono bussare alla porta, andò Chrystal ad aprire, era Selena. << Si può sapere che razza di musica ascoltate? >> Disse a mo’ di saluto. << Si può sapere chi ti ha detto di venire qui? >> Rispose Cleo a tono. << Beh mi scocciavo a stare in stanza, comunque… siete riuscite a fare i compiti per domani? >> Chiese incerta. Le due annuirono. << Beh… c’è un favore che vorrei chiedervi. Solo mi piacerebbe non lo diceste a     nessuno…>> Esitò la biondina.
<< Fammi indovinare, minacciano di cacciarti fuori dall’istituto se continui a prendere tutti quattro ed i tuoi genitori ti ammazzeranno, così hai deciso di rivolgerti alle uniche che tu conosca essere in grado di aiutarti, giusto? >> L’anticipò Cleo.
Il silenzio fu una risposta certa. << Scordatelo. >> Rispose secca.
<< Vi prego, a parte che se mi cacciano, non potrò più essere dei vostri! >>
<< Tanto meglio. >>
Chrystal intanto le guardava in silenzio, da un lato sapeva che Selena cercava semplicemente di approfittarsi delle loro capacità, dall’altro era perfettamente consapevole del fatto che per deporre l’ascia di guerra fosse necessario anche chiudere un occhio e rendersi disponibili. << Ti aiuteremo. >> Disse all’improvviso.      << Cosa??  >> Chiesero sorprese entrambe le ragazze. << Selena ti daremo delle lezioni e ti staremo accanto, ma non aspettarti che saremo noi a studiare per te. Il miglioramento dei tuoi voti è una cosa che dipenderà soltanto dal tuo impegno. >> Notò lo sguardo assassino della sua compagna di stanza. << Cleo ormai dobbiamo fare affidamento l’una sull’altra, cerchiamo almeno di arrivare a controllare un minimo i nostri poteri, poi potremo anche scannarci a vicenda. >> Vide le ragazze scrutarsi per qualche secondo con aria sospetta, poi si strinsero la mano in segno di tregua. Selena spostò lo sguardo sull’orologio che aveva al polso e vide l’ora che si era fatta; stava in compagnia di quelle due da dieci minuti e già le stavano trasmettendo l’abitudine al ritardo. Le afferrò e le trascinò di corsa verso la palestra, sorprendendosi di quanto fossero lente, due bradipi a confronto sarebbero sembrati fulmini lampanti. Appena giunte si sorbirono mezz’ora d’improperi dall’anziana. Fortuna che avevano sforato soltanto di una ventina di minuti. Poi iniziarono gli allenamenti. Lee spiegò per prima cosa come far funzionare il pendolo. Era uno strumento che sprigionava i suoi poteri soltanto nelle mani di Cleo. Dotato di una grande sensibilità poteva percepire la traccia anche del più piccolo demone pure molto tempo dopo il suo effettivo passaggio, dunque andava usato con arguzia. Soltanto l’abilità della guardiana chiave poteva renderlo effettivamente utile. Inoltre, se le ragazze si fossero mai trovate in presenza di un pericolo molto più grande di loro, questo sarebbe diventato incandescente e avrebbe iniziato a ciondolare vorticosamente. << Ma nonna come faccio a sviluppare la mia abilità in modo da non dover correre a destra e manca cercando fantasmi? >>
<< Con l’esercizio e la meditazione. Il pendolo ti avvertirà di una probabile presenza, tu però aprendogli la tua coscienza, potrai interagire con esso e vedere le cose con i suoi occhi, come se fossero i tuoi. >>
Cleo spiegò alla nonna che una cosa del genere le era già capitata la sera prima. Lee rimase piacevolmente sorpresa. Lei con i suoi poteri aveva semplicemente istigato quello che in gioventù era stato un suo strumento alleato a creare un po’ di agitazione alle ragazze se per caso avessero subito voluto testarlo. Non credeva che sua nipote avesse comunicato all’istante in tal modo con il pendolo.
<< Scusate se v’interrompo, ma ammesso che questo coso ci portasse effettivamente dai demoni, noi poi come li affronteremmo? >> Chiese giustamente Selena.     << Oltre ad i vostri poteri, Cleo può trovare i manufatti in grado di sconfiggerli o di relegarli in eterno. Al tal proposito, per breve tempo qui, nel museo egizio di Torino, sarà esposta l’antico Khopesh di Tutankhamon. Temo che dobbiate impossessarvene. >>
<< Ma rubare antichi manufatti non è considerato un reato? >> Chiese Cleo.
<< Sono anni che lo facciamo. Il consiglio si occupa, attraverso voi guardiani, di trovare le armi, gli strumenti, i mezzi che dall’origine del mondo furono utilizzati per combattere gli esseri… problematici, per così dire . Ricordo ancora quando ebbi tra le mani la cara, vecchia Excalibur... >>
<< Quella Excalibur? >> La nipote non riusciva a crederci. << Che fine ha fatto?>>
La donna sollevò le spalle << Le armi leggendarie hanno un’anima propria, un po’ come il tuo pendolo. Si fanno trovare quando sentono sia giunto il loro momento, compiono la missione per cui vengono convocate e poi spariscono, tornando o nei loro luoghi di sepoltura o chissà dove. >>
<< Potrò usare Excalibur? Oh Dio! >>
<< Cleo mi ascolti quando parlo? Non credo che quella spada si farà viva per adesso.>>
<< Si ma io e Chrystal che faremo intanto? Ci guarderemo in faccia? >> Selena si stava indispettendo. Odiava non stare al centro dell’attenzione.
<< Signorina Leonini lei può dominare le emozioni, le sensazioni e perfino le menti di chi la circonda, invece se è vero, come io temo sia vero, Chrystal può scatenare un’apocalisse, sarebbe il colmo affidarvi anche l’utilizzo di tali oggetti. la Chiave, che tecnicamente può soltanto decifrare lingue, codici, scovare demoni e risvegliare i poteri delle altre, al contrario di voi, deve pur avere qualche modo di difendersi, o no? >> Si fermò poi, come se le fosse venuto qualcos’altro in mente. << Ah! Cleo devi anche sbrigarti a trovare i manufatti, sono molto rari e ci sono almeno altri sei guardiani chiave attivi in questo momento… ovviamente siete in competizione. >>
<< Bene, dovrò anche fare a pugni per procurarmi uno straccio di arma. >>
<< Intanto ho qualcosa per te. >> Disse avviandosi sul fondo della palestra, dove vide aveva portato alcuni oggetti.Prese un fodero impolverato. Lo porse a chi ormai aveva preso il suo posto, non senza una certa commozione negli occhi. Cleo capì stranamente l’importanza di quel momento e decise di non rovinare tutto con una delle sue sagaci battute. Rimase in silenzio mentre tirava via dal fodero un lungo pugnale dal manico nero su cui era inciso un quarto di luna. La lama sottile ed affilata le parve riuscisse quasi a tagliare l’aria. << Me la donarono l’eteree della notte. Spiriti bellissimi che su mia insistenza, io e l’altra guardiana che era con me, decidemmo di salvare dal Katarsh, un demone crudele che voleva divorare la luce dell’astro notturno. >> Spiegò la vecchia guardiana, riperdendosi in antichi ricordi. << Hai il mio sangue ed hai ereditato i miei poteri, adesso seguirà la tua mano. Non sarà potente come le lame leggendarie, ma ti sarà fedele in tutte le battaglie che           affronterai. >>Concluse infine. Cleo annuì e lo prese come fosse stato una reliquia, a differenza del pendolo, si sentiva già legata ad esso e ne avrebbe avuto cura fino alla fine dei suoi giorni.
<< Bene, adesso occupiamoci dei vostri poteri. >> Lee aveva recuperato il suo vigore, non era certo il momento di lasciarsi andare alla nostalgia della perduta giovinezza! << Chrystal avvicinati, dobbiamo capire se effettivamente la Natura ti ha scelta come scatola delle sue forze primordiali… Se guardi dentro te stessa cosa avverti? >> La ragazzina chiuse gli occhi, cercò di respirare e di concentrarsi sulla sua anima, eppure percepiva soltanto silenzio. << Non sento nulla. >> Ammise sconsolata.
<< Meglio così. Continua a meditare, appena qualcosa ti turba o ti colpisce, vienimelo a riferire.>> Si rivolse poi a Selena che si agitava spazientita << Forza fammi vedere quello che sai fare. >> La ragazza sorrise compiaciuta, cercò di raggiungere i sentimenti ed il cuore della donna, eppure non riuscì ad avvicinarsi minimamente a lei, era come se fosse coperta da una sorta di barriera protettiva che le impediva di raggiungerla. Si chiese cosa stesse sbagliando. Era la terza persona con cui non riusciva ad usare le sue doti, anche se stavolta era peggio. Selena infatti era consapevole del fatto che se avesse insistito con le due compagne, in qualche modo, sarebbe riuscita ad abbattere le loro resistenze. La vecchia che aveva difronte invece pareva sapere esattamente cosa fare e come difendersi. Si arrese. << Non abbatterti, sei già ad un buon livello. Tua nonna m’insegnò anni fa a schermare la mente da attacchi psichici. Prima ero soggetta ad ogni sorta di lettura mentale da parte dei membri più potenti del consiglio. Gabriel compreso… quanto ero stupida! >> Disse facendosi improvvisamente rossa. << Mi scusi ma… anche mia nonna era… >>
<< Come te? Sì. Tu e Cleo avete ereditato la discendenza di noi vecchie guardiane che fummo attive a Torino fino ad un cinquantennio fa. I poteri ed i compiti insomma sono gli stessi, siete voi a fare la differenza. >> Di nuovo malinconia. Vide la biondina avere gli occhi lucidi. L’abbracciò, anche lei aveva sofferto molto quando aveva saputo della morte di quella che era stata anni prima l’unica amica che avesse mai avuto. << Sarà fiera di te, vedrai. >> Le sussurrò.
Fece segno di tacere a Cleo che la guardava interrogativa.
Senza che se ne rendessero conto si era già fatta ora di cena ed a mensa non aspettavano nessuno, così le tre ragazze dovettero ritornare al college. Selena si asciugò le lacrime e subito tornò sicura e forte come sempre. << Andiamo lumache, stavolta non vi trascino come pesi morti e non ho neanche intenzione di aspettarvi!>> Rise avviandosi. Le altre due la seguirono a metà tra la perplessità e la giocosità. Lee rimase indietro a guardarle, la strada dinnanzi a loro si spalancava lunga ed irta di pericoli, eppure era sicura del fatto che avrebbero compiuto grandi imprese. Se solo fossero rimaste unite.
   
 
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