Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Tamar10    31/01/2017    3 recensioni
Ci sono le giornate piene d'azione, di missioni pericolose e di criminali da assicurare alla giustizia. Poi ci sono i giorni d'ufficio, apparentemente più noiosi, ma in realtà nell'ufficio del Colonnello Mustang si rivelano essere sempre altrettanto movimentati.
Raccolta di natura abbastanza varia incentrata sul Colonnello Mustang e sulla sua squadra.
[Molti capitoli puramente Royai, altri con vaghi accenni]
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jean Havoc, Kain Fury, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Team Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Quel giorno nell’ufficio del Colonnello Mustang regnava un clima miracolosamente concentrato, Falman era immerso nella lettura di un fascicolo come al solito, mentre Breda e Fury stavano riordinando il materiale riguardo alla loro ultima missione, perfino il Colonnello stesso si era messo diligentemente a compilare delle pratiche. Gli unici assenti erano il Tenente Hawkeye, mandata a svolgere qualche affare diplomatico dall’altra parte del quartiere generale, e il Sottotenente Havoc che fece il suo ingresso proprio in quel momento, disturbando il clima lavorativo.

“Oh no, non mi dire!” disse Breda non appena vide la faccia del suo migliore amico.

“Scaricato un’altra volta?” domandò il Colonnello, che aveva alzato la testa distratto dall’esclamazione del rosso.

La faccia da funerale di Havoc parlava da sola, ma nessuno si diede troppo da fare per consolarlo, in fondo quello era un siparietto che si ripeteva spesso: il biondo entrava in ufficio disperato e col cuore a pezzi, dicendo che quella era l’amore della sua vita, ma già dopo un paio di giorni ritrovava il buon umore e si metteva alla ricerca di un’altra donna con cui cominciare una relazione.

“Questa volta non è praticamente neanche cominciata!” si lamentò, mentre Breda alzava gli occhi al cielo, erano anni che doveva sopportare i racconti delle sfortune amorose del suo migliore amico “E pensare che sono stato un cavaliere perfetto: l’ho portata al ristorante e poi a fare una passeggiata al chiaro di luna, le ho persino prestato la mia giacca quando ha detto di avere freddo! È stato l’appuntamento perfetto, il più romantico di sempre, invece quando l’ho riaccompagnata a casa mi ha detto che era stata una serata davvero piacevole, ma non ero il ragazzo giusto per lei. Maledizione!”.

Fury, che aveva ascoltato la sfuriata con attenzione, assunse un’espressione perplessa.

“Forse non era il tipo di donna che apprezza il romanticismo” provò a suggerire.

Gli occhi di tutti i membri della squadra si puntarono su di lui, sorpresi dal suo intervento su quel tipo di argomento, e immediatamente il giovane soldato si pentì di non aver tenuto la bocca chiusa.

“Impossibile! Tutte le donne apprezzano il romanticismo” risposero contemporaneamente il Colonnello e il Sottotenente Havoc.

“Ma tu cosa vuoi saperne, nano?” aggiunse il biondo portandosi una sigaretta alla bocca.

Il Sergente Maggiore chinò la testa in silenzio, in effetti le sue esperienze in quel campo erano pari a zero.

“Lascialo in pace” intervenne Breda “Almeno lui non passa il tempo a lamentarsi e a piangersi addosso come fai tu”.

“Ti sembra questo il modo di parlare al tuo migliore amico?! Tu dovresti essere la spalla su cui piangere!”.

“Basta!” disse il Colonnello con tono autoritario, una luce entusiasta gli brillava negli occhi “Mi sembra chiaro che qui tutti, ad eccezione di Falman che ha una moglie, abbiate molto da imparare su come si conquista una donna e in quanto vostro superiore, non che Scapolo D’oro di East City, mi sento in dovere di insegnarvi qualcosa sulla materia”.

I sottoposti si scambiarono uno sguardo preoccupato, quando Mustang si metteva in testa certe idee finiva sempre male. Inoltre il sorrisetto diabolico e soddisfatto non prometteva niente di buono.

“Signore, in realtà dobbiamo svolgere ancora molto lavoro prima che torni il Tenente Hawkeye” gli fece presente Fury, sperando che l’accenno alla sua tata/guardia del corpo facesse cambiare idea al Colonnello.

“Ci sono cose più importanti del lavoro” rispose lui sbrigativamente, anche se non avrebbe mai osato dirlo in presenza del Tenente.

Gli altri soldati si rassegnarono all’entusiasmo del loro superiore, sapevano fin troppo bene che quando faceva così era impossibile fargli cambiare idea.

“Perfetto” disse, alzandosi in piedi, quando capì di avere la piena attenzione del suo uditorio “La prima regola è: romanticismo ma non forzato, dovete essere disinvolti e sicuri di voi per farle capire che non solo vi sapete comportare come un gentiluomo, ma che voi siete un gentiluomo. Inoltre dovete avere audacia e sicurezza nelle vostre scelte, anche su quelle piccole, come il ristorante, le donne amano gli uomini decisi”.

“Ehm, signore” disse Fury, alzando la mano come uno scolaretto diligente “Prima dovremmo riuscire ad ottenere un appuntamento”.

Il Colonnello fece un sorriso comprensivo e magnanimo.

“Hai ragione, caro Fury, non dovrei dare per scontato che una donna accetti di uscire con voi. In fondo non siete me”.

Havoc serrò la mascella con tanta forza che gli scricchiolarono i denti.

“E dai, lascialo fare” gli sussurrò Breda, cercando di calmarlo.

“Chiedere ad una donna di uscire non è difficile: dovete raccogliere il coraggio e fare il primo passo, siate onesti e riempitela di complimenti. Funziona con tutte”.

“È davvero così facile?” domandò Fuery sorpreso.

“Certo che no!” sbottò Havoc “Le donne sono una trappola infernale, parlare con una donna è come correre su un campo minato: non sai mai dove o quando esploderà, l’unica cosa che sai per certo è che l’esplosione ti travolgerà in pieno”.

“Questo per i principianti” ribatté Mustang.

“Allora ci dia una dimostrazione pratica” lo sfidò Breda, che aveva sentito dei passi avvicinarsi lungo il corridoio.

“Quando volete” rispose il superiore, sicuro di sé.

“Adesso va benissimo” disse Breda con un sorriso malvagio, proprio mentre il Tenente Hawkeye apriva la porta e faceva il suo ingresso nella stanza.

Un silenzio teso calò immediatamente fra i soldati, che si voltarono ad osservare il Colonnello, carichi di aspettativa.

“Cosa stava succedendo qui?” domandò la donna, notando la strana atmosfera e assottigliando pericolosamente gli occhi.

“Ehm, niente” sia affrettò a rispondere Mustang.

“Il Colonnello stava cercando di insegnarci una cosa” spiegò Falman.

“Adesso ti ci metti anche tu?!” lo accusò Mustang, che aveva cominciato a provare un certo nervosismo.

“Colonnello, cosa sta combinando?” domandò di nuovo la sua sottoposta con un tono pericolosamente minaccioso.

“Assolutamente niente” rispose ancora Mustang, facendosi piccolo sotto il suo sguardo.

“Cos’è che aveva detto, signore? Onestà?” gli ricordò Havoc con malvagio divertimento.

“Mi sembrava avesse suggerito anche audacia e sicurezza” fece eco Breda.

Riza si guardò intorno, studiando le facce dei suoi colleghi per cercare di capire di cosa stessero parlando. Poi riportò la sua attenzione sul Colonnello.

“Sì, ehm...vedi, cara” Riza inarcò le sopracciglia sentendosi appellare con un simile vezzeggiativo e per un riflesso involontario portò la mano vicino alla custodia della pistola “Io…noi stavamo…però non credo sia il caso…” continuò a balbettare Mustang.

I soldati dietro di lui assumevano un’aria sempre più divertita.

“Non credo si stia spiegando bene, signore” gli disse lei, abbastanza seccata.

Il Colonnello fece un respiro profondo e chiuse gli occhi, nel tentativo di recuperare la calma. Fra le sue molte doti quella di cui andava più fiero era proprio il suo fascino da playboy, non poteva subire uno smacco simile. Doveva ricomporsi.

“Stavo pensando che sei davvero magnifica oggi” disse con quello che doveva essere un tono basso e suadente, facendo un passo verso di lei “Ti ho mai detto che hai degli occhi fantastici?”.

“No, signore” rispose Riza perplessa e leggermente preoccupata “È sicuro di stare bene? Non è che per caso l’avete drogato?” domandò rivolta ad Havoc e Breda che erano scossi da crisi di risa silenziose.

“Sto benissimo” rispose Roy “Soprattutto ora che sono con te, Riza”.

“Ne sono felice, perché temo che questa sera dovrà fermarsi a fare straordinari fino a tarda notte” disse lei con tono glaciale, scostandosi e scaricando un plico altissimo di fogli sulla scrivania.

“Uh, ehm” esitò il Colonnello sotto il suo sguardo minaccioso.

Ventisette anni sono pochi per morire, lo implorò di fermarsi la voce della sua coscienza. L’onore però era l’onore e andava difeso, soprattutto di fronte ai suoi maledetti sottoposti.

“Veramente stasera ho un impegno. Anche tu ce l’hai in realtà. Mi piacerebbe accettassi di passare la serata con me” disse tutto d’un fiato.

“Va bene” rispose la donna dopo qualche secondo di tensione.

“Davvero?!” esclamò il Colonnello, sorpreso sia delle risposta positiva sia della facilità con la quale l’aveva ottenuta “Lo sapevo che sono l’asso del romanticismo!” si vantò trionfante, una volta superato lo stupore.

“Signore, forse non ha capito. Passeremo la serata insieme in ufficio, perché lei dovrà fare il lavoro che non ha svolto oggi e io controllerò che non se ne vada finché non ha finito” spiegò il Tenente “Nessun romanticismo” ribadì, smontando del tutto la felicità del suo superiore.

“Ma…no, io ho un progetto molto più interessante” propose ormai disperato “Ti passerò a prendere alle 20, puntuale, con un mazzo di rose, ti porterò a mangiare nel ristorante migliore della città e poi faremo una romantica passeggiata al chiaro di luna”.

Tutti i presenti trattennero il fiato.

“Non lasceremo questo ufficio fino a quando anche l’ultima pratica sarà sbrigata” ribatté Riza, con voce pericolosamente calma “E spero per la sua salute che non decida mai di presentarsi sotto casa mia con un mazzo di stupidi fiori. Ora con permesso…” disse, congedandosi con un saluto militare e uscendo dalla stanza sbattendo la porta.

I cinque uomini rimasero in un silenzio attonito, ancora storditi dall’accaduto. Il primo a riprendersi fu Havoc, che sembrava aver già superato la depressione di poco tempo prima.

“Aveva proprio ragione: non è per niente difficile” disse con un ghigno ironico.

“Il suo romanticismo mi è sembrato davvero infallibile” aggiunse Breda.

Falman si limitò ad una scrollata di spalle, mentre Fury sembrava terrorizzato.

“Non chiederò mai ad una donna di uscire” disse con un filo di voce.

“Suvvia, tappo, guarda i lati positivi: di sicuro non ti potrà andare peggio di così” lo incoraggiò il biondo, tirandogli una pacca sulla spalla.

Fra risate e battute varie i membri della squadra tornarono alle loro occupazioni, anche il Colonnello si risedette alla scrivania con aria depressa. Fissò con odio il plico di fogli davanti a lui per qualche secondo, poi all’improvviso un mezzo sorriso spuntò sul suo volto.
“Però non mi ha detto di no” sussurrò a nessuno in particolare.








Note:
Rieccomi qui! Sto cercando di sopravvivere alla sessione invernale e nel frattempo provo a buttare giù qualche storiella.
Questa mi sembra un po' diversa dalle altre, sia per lunghezza che per stile, mi piacerebbe sapere se piace comunque. Troppo lunga? Troppo banale? Non fa ridere?
Mi sembrava di averla riletta poco dopo averla scritta un paio di mesi fa, ma stasera non ho le forze di controllare se ci sono errori (maledetta sessione!), nel caso chiedo venia.
Grazie a chi ha commentato e a chi continuerà a farlo.
A presto! 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Tamar10