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Autore: beat    01/06/2009    7 recensioni
Otae, una bella mattina come tante, arriva al punto di non ritorno.
Chi ne fa le spese, naturalmente, è il povero Kondo.
Da allora, una catena di eventi che porterà alla nuova coppia dell'anno: Otae e...
... Sorpresa! Leggete per scoprire!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kondo Isao, Otae Shimura, Toushiro Hijikata
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi non mi appartengono e questa fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

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Capitolo XI - ultimo:
Frittate o maionese? Basta che ci siano le uova!



Otae stava passeggiando con Hijikata.
Dopo due lunghissime settimane di lavori di ristrutturazione – se così si potevano chiamare – l'appartamento di Hijikata era tornato al suo antico splendore. O almeno, così aveva affermato chi aveva seguito i lavori. E visto che si trattava di Gintoki, tendeva a non fidarsi troppo.

Nemmeno Hijikata pareva essersi fidato troppo. Infatti aveva pregato Otae di accompagnarlo, mentre tornava per la prima volta a vedere come era stata ridotta la sua povera casa. Se aveva lei al suo fianco, sapeva che le cose sarebbero parse meno drammatiche di quanto in realtà erano. E lui era praticamente certo che le cose sarebbero state più che pessime!

I due salirono le scale, ogni gradino che li avvicinava alla verità.
Deglutendo, Hijikata infilò la chiave nella serratura e ne fece scattare il meccanismo.
Diede due giri e si fermò un attimo prima di entrare.

“Dai, ce la possiamo fare!” lo incoraggiò Otae.

Lui cercò di darle retta, ma stava pronto alla delusione.

“Beh...poteva andare peggio!”

In effetti, l'interno della sua casa non sembrava poi tanto male.
Certo, le pareti non erano state tinteggiate con lo stesso colore che avevano in origine – infatti spiccavano delle macchie di colore diverso in varie parti del muro – ma a parte quello e il pavimento risistemato con assi non tutte uguali, doveva ammettere che la ristrutturazione non era stata poi tanto malvagia.
Le cose erano tutte al loro posto, e non sembrava mancare nulla.

“Incredibile!” commentò, vagamente sarcastico Hijikata.

“Visto, che ti avevo detto! Sono brava a far lavorare bene mio fratello e quel gruppo di scansafatiche!”

“Non oso immaginare quanto tu li abbia terrorizzati!”

Otae rise.

“Solo il giusto!” ammise senza vergognarsene.

Hijikata le sorrise di rimando.
La fece entrare, e non appena ebbe chiuso la porta dietro di loro, si avvicinò ad Otae.
Le prese il viso tra le mani, avvicinando i loro volti in modo che i nasi si sfiorassero.
Lei gli passò timidamente le mani intorno i fianchi, portandoselo più vicino.
Hijikata la baciò dolcemente, e per lunghi attimi rimasero in quella languida posizione.
Si separarono lentamente, quasi con rimpianto.

“Finalmente un po' di pace...” mormorò lui sulle labbra di lei.

“Finalmente..!”

Si strinse a lui, abbracciandolo e venendo ricambiata in quel tenero abbraccio.
Sebbene ormai tutti quanti sapessero della loro relazione, e non avevano più motivo di nascondersi, in quelle due settimane era stato comunque difficile per loro stare assieme. Tra Shinpachi che ancora non si fidava completamente di Hijikata, e voleva tenerli d'occhio; i continui tentativi di omicidio da parte di Sogo; le improvvise comparse della Yorozuya e annessi commenti; il fatto che non dovevano farsi vedere da Kondo, per delicatezza nei suoi confronti...beh, il loro stare insieme era stato parecchio difficoltoso.

Ma ora che la casa di Toshi era finalmente tornata a posto, avevano un posto dove potersi rifugiare quando volevano stare da soli.

“Sono combattuto” esclamò ad un tratto Hijikata.

“Come mai?” chiese curiosa Otae.

“Dovrei mettere in frigorifero la spesa, ma non ho alcuna intenzione di lasciarti andare!”

Otae sorrise.
In quelle settimane aveva scoperto che Hijikata aveva anche un lato romantico. Certo, faceva ancora fatica a farlo emergere, ma lentamente sentiva che si stava ammorbidendo. Beh, sempre tenendo da conto che questo valeva esclusivamente quando lui era con lei: con tutto il resto del mondo si comportava ancora in maniera burbera e la maggior parte delle volte era serio e scontroso. Ma Otae era felice anche solo di quei piccoli cambiamenti.

“Dai, forse è meglio se metti via la spesa. Abbiamo tempo per il resto!”

Hijikata sciolse l'abbraccio, prendendo il sacchetto che aveva poggiato per terra.
Si diresse in cucina, accucciandosi per mettere via le cose nel frigorifero.

“Allora, che vuoi mangiare questa sera?” chiese quando ebbe finito.

Otae ci pensò su un po', sorridendo poi nel ricordarsi quello che Hijikata aveva comprato.

“Mi prepari la tua frittata?” chiese, dolcemente.

Toshi sorrise divertito, e fece cenno d'assenso con la testa.
In due minuti aveva già recuperato tutti gli ingredienti che gli servivano e si era già messo all'opera.
Otae intanto apparecchiava la tavola.
Aveva preso fin troppa confidenza con quella casa, che ormai conosceva a memoria.
Si sentiva a suo agio in quel piccolo appartamento.
Si sedette compostamente a tavola, aspettando che la frittata finisse di cuocere. Avrebbe tanto voluto stare ad assistere Toshi, ma temeva che la sua sola presenza potesse mettere in pericolo la loro cena. Era sempre stata negata a preparare le uova! In realtà era una frana in cucina il generale, ma con le uova aveva proprio un pessimo feeling.
Il che era un vero peccato, perché amava tantissimo mangiarle!

“Ecco qua, è pronta!” la avvisò un paio di minuti dopo.

“Aspetta, ti passo i piatti.”

Otae si alzò, affiancando Hijikata. Gli porse due piatti, dove lui vi fece scivolare sopra metà della frittata che era nella padella.
I due si sedettero a mangiarono in silenzio.
Otae gustò molto la sua porzione. Era davvero squisita.

“Buona?”

“Altroché! Senti, posso farti una domanda?”

“Uhm? Ma certo!”

“Come mai sulla frittata non metti la maionese? Anche l'altra volta non l'avevi messa!”

Hijikata fissò prima lei poi la frittata.

“Oh...beh... In realtà non l'ho mai provata con la maionese. Visto che entrambe sono fatte di uova, non mi sembrava appropriato!”

“Che strano che con la stessa base si arrivi ad avere due cose così diverse...” ragionò a voce alta Otae, rigirando il pezzo di frittata che le era rimasto nel piatto.

“Mi sono sempre piaciute molto le uova. Per questo credo che mi piaccia così tanto la maionese...!” espresse i suoi pensieri Hijikata.

Otae sorrise a quell'affermazione.

“Anche a me sono sempre piaciute le uova. Davvero tanto!”

Hijikata si alzò per raggiungere Otae dall'altra parte del tavolo. Le si sedette accanto e la prese tra le braccia.
Lei si lasciò andare tra le sue forti e protettive braccia, poggiandosi a lui, al suo petto.
Sentiva il battere del cuore di lui, forte e deciso, anche attraverso lo spesso tessuto della divisa.

“Si vede che era destino per noi!”

“Un destino di uova?” chiese perplessa Otae.

Hijikata sorrise, ridacchiando piano.

“E perché no? Non ci vedo nulla di male! Molto romantico, anzi!”

Otae rifletté corrucciata.
Le uova le piacevano, ma non era proprio la prima cosa che le veniva in mente quando pensava a qualche cosa di romantico.

“Le uova per te sono romantiche?” gli chiese, perplessa.

“La loro forma è perfetta, non hanno angoli, ma nemmeno la sfacciata perfezione della sfera. Sono lisce e delicate. Vanno maneggiate con cura, perché rischiano di rompersi al minimo urto. Ma sono anche molto utili, e anche estremamente nutrienti. E sono buone!”

Otae sorrise a quell'accurata descrizione di una cosa così semplice e banale come poteva essere un piccolo uovo.

“E poi...sono il simbolo della vita. Dalle uova nascono i pulcini!”

“Non ci avevo mai pensato. Sai, sei molto più profondo di quando immaginassi, Toshi.”

“Lo prendo per un complimento!”

Otae sorrise di nuovo.

“Sì, mi piace!”

“Che cosa?”

“Un destino di uova! Mi piace essere legata a te dalle uova!”

Hijikata sorrise e la strinse più forte a sé.

“Che ne dici, un giorno potrò avere l'onore di assaggiare le uova cucinate da te?!”

Otae si scostò così bruscamente che fece sbilanciare Hijikata.

“Che ho detto?” chiese il ragazzo, perplesso.

“Sei pazzo? Non dirlo nemmeno per scherzo!”

“Come?!”

“Io non so cucinare le uova. E bada bene, è la prima volta che lo ammetto ad alta voce, quindi non prendere alla leggera il mio avvertimento!”

“O...ok...”

“Se mai ti facessi assaggiare delle uova cucinate da me vuol dire che ti dovrei volere morto!”

Hijikata carezzò una guancia di lei con il dorso della mano.

“Ok. Allora se un giorno mi preparerai le uova, saprò che è arrivato il momento per me di sparire..!”

Otae nascose il viso tra il collo e la spalla di lui.

“Spero che non debba mai succedere..”

Hijikata le cinse la vita con delicatezza, stringendola a sé.

“Lo spero tanto anche io. Anche se in fondo non credo che sarebbe male morire per mano tua!”

“Questo perché non sai quanto siano terribili le uova che preparo..!”

Toshi ridacchiò un attimo, ma poi i due ragazzi non dissero più nulla.
Rimasero semplicemente abbracciati.
Non avevano bisogno di dirsi nulla.
Sapevano di amarsi e tanto bastava.
Non dovevano aggiungere nulla di più.
Rimasero a baciarsi e amarsi tutta la notte, teneramente abbracciati.
E così negli anni a venire.

Tra alti e bassi; tra parenti stupidi e amici ancor più scemi; tra difficoltà e felicità; Toshiro e Otae Hijikata vissero lunghi anni, sempre insieme, sempre uniti.

Uniti da un destino di uova.

E poco importava se diventavano frittata o maionese!




FINE


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Angolo dell'Autrice:

E abbiamo concluso..! *___*
Mi spiace che sia già finita..!
ç_ç
Ma, come sempre, tutte le storie prima o poi devono finire.
Magari in futuro potrò scrivere dei missing momenti su questa bellissima coppia! *_* Eheheh

Bene, come di consueto, ringrazio ballerinaclassica, SesshomaruJunior, Gintokina e Feffe_Cullen_Blast per i loro bellissima commenti. Mi fa sempre un piacere immenso leggere quello che pensate di questa storia! *__*
Vi ringrazio tantissimo per avermi seguito fin qui! ^^
Grazie di cuore!

Mi raccomando, continuate a leggere le mie storie...beh...quando avrò il tempo di scriverne..! -.-"
Alla prossima! ^_^


Per favore, fatemi sapere i vostri commenti, pareri o critiche!

Grazie a chi vorrà lasciare una recensione e a quanti leggeranno e basta.

Beat



   
 
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