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Autore: hotaru    01/06/2009    3 recensioni
Da un'idea di Steffa (che ringrazio moltissimo per avermi permesso di aprire una "filiale" della sua serie), una raccolta di one-shot dedicate ai vari personaggi nel giorno del loro compleanno... tanti auguri!
Capitolo primo: La Carta
Capitolo secondo: Ispirazione
Capitolo terzo: Il concerto
Capitolo quarto: Neve e luna
Capitolo quinto: Arrampicata
Capitolo sesto: Quanti?
Capitolo settimo: Febbre
Capitolo ottavo: A metà
Capitolo nono: Fiori di magnolia
Capitolo decimo: L'ultima Carta
Capitolo undicesimo: Garofani selvatici
Capitolo dodicesimo: Crescere
Capitolo tredicesimo: Fino all'anno prossimo
Capitolo quattordicesimo: Alberi e spade
Capitolo quindicesimo: La missione
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima di tutto…

Dany92: sono davvero contenta di essere riuscita a trasmettere le emozioni di Chiharu, perché era la cosa a cui tenevo di più... ma vedrai qui, la coppia Chiharu/Yamazaki!

saku_cele: quando è successo a me, più che spaventata ero in crisi totale… che periodo nero… Comunque sono contenta che ti sia piaciuta, e spero di non aver azzardato troppo con questo capitolo! Fammi sapere!

madamina: anche a me Yamazaki piace molto quando fa la persona seria, lato che emerge più che altro con Chiharu. Ed eccoci al suo compleanno…

 

 

Questo capitolo è a rating ARANCIONE.

 

 

Dedicato a tutti coloro che sono nati sotto il segno dei Gemelli in un giorno di fine primavera

 

 

Chiharu si staccò, finalmente decisa, ma lui la teneva ancora per la vita.

-         Andiamo, Takashi, basta. Dobbiamo finire i preparativi, o rischiamo che gli altri arrivino e trovino questo disastro!

-         E lascia che vengano… - mugugnò lui contro il suo collo, dandole i brividi.

La ragazza dovette fare uno sforzo per staccarselo di dosso, ma quando infine ci riuscì mise subito una certa distanza di sicurezza tra loro.

-         Fermo lì – lo ammonì – Adesso tu ti occupi di sistemare torte e patatine mentre io penso ad apparecchiare la tavola. Prima finiamo, prima saremo liberi.

-         Va bene…

La madre di Yamazaki diceva che l’unica in grado di mettere in riga il figlio, a parte lei, era sempre stata Chiharu. Da qualche tempo, però, la ragazza sembrava averla superata in autorità, e sinceramente la cosa non dispiaceva alla signora Yamazaki. Aveva sempre pensato che ci volesse una donna di polso, per suo figlio.

Sistemarono tutto in modo impeccabile, e per l’arrivo degli ospiti ogni cosa era al suo posto.

Quell’anno avevano deciso di fare una festa grande che comprendesse entrambi i loro compleanni, invece di due piccole come le altre volte.

Il fatto che il primo giugno venisse di domenica, poi, presentava notevoli vantaggi.

 

Fu una bella giornata, anche se Chiharu e Yamazaki passarono circa un quarto d’ora a discutere della musica che dovevano ascoltare: la ragazza insisteva con qualcosa di moderno, mentre il giovane non voleva saperne di rinunciare alle sue canzoni anni Sessanta. Era buono come il pane, ma la sua musica non si toccava, e Chiharu lo sapeva fin troppo bene.

Giunsero quindi ad un compromesso: fino alle cinque avrebbero messo le canzoni che piacevano a lei, poi nel tardo pomeriggio sarebbe toccato a quelle di Yamazaki.

Tuttavia i battibecchi fra i due non guastarono per niente l’atmosfera allegra della festa; anzi, senza non sarebbe stata la stessa cosa.

Rika e Tomoyo si erano accorte da un po’ che tra loro era finalmente successo qualcosa, ma Naoko e Sakura ne erano ancora ignare. Anche Shaoran sapeva, ma solo perché Yamazaki glielo aveva raccontato con i dovuti particolari. In fondo, se non ci si scambiano certe esperienze tra uomini...

 

La festa terminò in tarda serata: sarebbero rimasti lì più che volentieri, ma il giorno dopo a scuola c’era un compito importante, e nessuno voleva rischiare di prendere un brutto voto per il troppo sonno. Specialmente Sakura, un po’ alle strette in quel periodo.

-         Grazie mille per la festa, è stata fantastica! – esclamò, mentre si avviava con Shaoran – Ancora auguri!

Quando tutti se ne furono andati, loro iniziarono a mettere in ordine, buttando via tovaglioli e bottiglie vuote e raggruppando le patatine e i biscotti avanzati.

Tuttavia Chiharu non si stupì affatto quando sentì un paio di mani che, invece di pulire, le si erano appoggiate sui fianchi da dietro.

-         Takashi… - cominciò, ma la punta di un naso contro il suo collo la zittì all’istante.

Quando poi un paio di labbra andarono a lambirle il lobo dell’orecchio, delicate come una carezza, smise di pensare.

-         Avevi detto che al mio compleanno avrei potuto fare quello che volevo, ti ricordi? – disse una voce.

Chiharu si accorse solo dopo un po’ che una mano le si era infilata sotto la maglietta, accarezzandole piano lo stomaco.

Yamazaki, dal canto suo, sapeva di stare osando un po’ troppo, ma confidava nel fatto che, in quanto suo compleanno, la ragazza lo lasciasse andare un po’ oltre. Il profumo dei suoi capelli sciolti sulle spalle era inebriante, e anche se la brezza serale era ancora un po’ fresca, iniziava a sentire un gran caldo al basso ventre.

Fece voltare la ragazza e la baciò, piegato su di lei perché coi diciott’anni aveva raggiunto un’altezza notevole, una mano dietro la nuca e l’altra ancora sotto la maglietta, a contatto con la schiena nuda.

Sentiva i brividi sulla pelle di Chiharu, e sorrise sulle sue labbra al pensiero che solo lui riusciva a farla sentire così. Piegò la testa di lato, spingendo dentro la lingua, e approfittò dello stordimento della ragazza per far avanzare la mano verso la chiusura del reggiseno.

Spostò l’altro braccio a tenerla per la vita, mentre le chiudeva la bocca con la sua, i respiri sempre più affannosi.

Quando il bacio terminò, le leccò piano le labbra, dirigendosi poi verso il collo e sorridendo di nuovo: c’era riuscito.

La ragazza stava per dirgli, tra i respiri pesanti, di non lasciare succhiotti, quando si accorse che qualcosa sul suo petto non era più stretto quanto avrebbe dovuto.

Non fece in tempo a rendersi conto di cosa fosse, ancora stordita, che una mano si chiuse su un suo seno nudo, stringendolo piano. Non riuscì a reprimere un gemito, mentre Yamazaki iniziò a provare ancora più caldo quando sentì il capezzolo inturgidirsi contro il suo palmo.

Poi il ragazzo si bloccò, il viso ancora premuto contro il collo di lei.

Dopo un tempo che sembrò infinito, Chiharu mormorò:

-         Va bene, adesso basta.

Piano, Yamazaki si staccò da lei, osservandola mentre si risistemava il reggiseno e si abbassava la maglietta.

-         Scusa – disse poi.

Lei gli lanciò un’occhiata quasi divertita.

-         Certo che hai una bella faccia tosta! Prima ci provi spudoratamente, e poi chiedi scusa. Quasi quasi ti preferivo quando raccontavi tutte quelle frottole…

-         Quindi non mi prendo uno schiaffo? – chiese lui.

-         Per stavolta no. Ma solo perché è il tuo compleanno. Se lo fai domani ti picchio sul serio.

Yamazaki sorrise, avvicinandosi lentamente.

-         E quando potrò farlo ancora?

Lei sembrò pensarci.

-         Al tuo prossimo compleanno – rispose, posandogli le mani sul viso che aveva ormai iniziato a diventare ruvido sulle guance.

-         Ma l’anno prossimo è bisestile – disse lui in un mormorio di protesta.

-         Vedrai che ne varrà comunque la pena – sussurrò Chiharu, alzandosi in punta di piedi per baciarlo.

Quando si staccarono, Yamazaki mormorò:

-         Chiharu?

-         Sì?

Sulle labbra del ragazzo comparve un sorriso sornione.

-         Mezzanotte è passata da un pezzo. È già da un po’ che non è più il mio compleanno.

 

 

Là! Non conosco moltissimo il fandom di Sakura, ma dubito che ci siano storie a rating arancione su questi due. Quindi mi sono proposta di rimediare: e che diamine, facciamogli fare qualcosa!

Non so voi, ma io mi ritengo soddisfatta. ^^

Forse Yamazaki potrà sembrarvi un po’ OOC, per quel che sappiamo di lui, ma tenete conto che questo ha otto anni in più rispetto a quello che siamo abituati a vedere. Inoltre sono dell’opinione che, in certe situazioni, i maschi siano tutti uguali; tra l’altro loro due, essendo amici d’infanzia, credo che abbiano anche la confidenza per mettersi a scherzare su “certe cose”.

Ho fatto male?

 

Arrivederci al 24 giugno, con il compleanno di Rika Sasaki!

 

   
 
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