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Autore: LaVampy    04/02/2017    3 recensioni
dopo l'ennesima lite a causa della magia,Alec sfida Magnus a stare una settimana senza magia. e come farà il nostro stregone???
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Pronto Catarina, mi senti? Pronto? Maledizione!!!- urlò Magnus guardando lo schermo del telefono buio. -Oh per Lilith e adesso cosa c'è che non va?- chiese guardando alienato il cellulare.Provò nuovamente a toccare il telefono e dopo aver schiacciato i tasti a caso, finalmente diede segno di vita, con un piccolo suono agonizzante e il disegno di una batteria scarica. -Oh per Lilith, e adesso cosa faccio?- disse ad alta voce lo stregone, mentre vagava avanti e indietro per la sala.  
 
Non aveva la minima idea di cosa fare, non che non lo sapesse, il cellulare si era scaricato e bastava il caricabatteria, ovviamente lui non lo aveva mai usato in vita sua. Aveva un incantesimo che teneva il livello di batteria sempre alto, ma essendo ora senza magia, Catarina, doveva aver disabilitato anche tutti quei piccoli incantesimi quotidiani. Come per l'appunto la batteria del cellulare, e pensare che era proprio con lei al telefono quando era caduta la linea. Stavano discutendo di una serie di malattie mondane, che erano ritornate nel mondo seminando morte tra gli umani. 
 
Aveva bisogno di calmarsi e di ragionare, per trovare una soluzione, forse facendosi comparire  un buon bicchiere di vino, rubato in Piemonte in Italia, in una delle migliori cantine, lo avrebbe aiutato, una volta. Ora invece gli bastò percorrere la sala, ed entrare in una stanza buia. Una piccola lampada accesa su un comodino rilasciava una luce tenue, colorando i muri intorno. Si avvicinò alla culla e osservò il bambino all'interno che dormiva. Max. Suo figlio. Un piccolo Lightwood-Bane.  
 
Se negli anni passati gli avessero detto che il suo cognome sarebbe stato legato a quello di uno Shadowhunters, probabilmente si sarebbe fatto una sorona risata, se era di buon umore, in caso contrario avrebbe avuto in casa un nuovo posacenere. Lui odiava gli angeli, li aveva sempre detestati, ma allo stesso tempo, sempre amati. Ed ora? Voleva solo poter portare anche lui il cognome di Alec, ma c'erano quelle stupide regole, scritte da un gruppo di vecchi bigotti. E non voleva privare Alec del suo abito bianco e oro, voleva poter percorrere la navata, guardandolo attenderlo ai piedi dell'altare, ma per quello c'era tempo. 
 
Ecco cosa lo calmava in assenza di Alexander, passare ore e ore a guardare il bambino dormire che stringeva i pugni sulla sua copertina gialla. Quel bambino lasciato sulla porta dell'accademia, perché blu. Con quel bigliettino maldetto: chi potrebbe mai amarlo? Io! Ecco la risposta : IO posso e voglio amarlo. E tutto questo grazie ad Alexander, il suo compagno. 
 
Fece scorrere delicatamente le dita sopra la testa del bambino, facendo attenzione a non svegliarlo. Gli sistemò meglio la coperta e si abbassò quel tanto per poter sentire il suo profumo. Borotalco, pulito e magia. Ecco quale era la sua carica migliore, toccare quel piccolo miracolo. Lui un padre, forse uno dei suoi più grandi desideri, mai detti, nascosto in un cassetto dimenticato, e poi era bastato uno sguardo e la sua vita era stata stravolta. Ricordava come se fosse ieri quella noiosa festa, e poi quegli occhi blu, che si guardavano intorno, come se volessero essere ovunque tranne che li. Aveva sempre pensato di essere infallibile con la magia, ed invece Clarissa, la piccola Clarissa, lo aveva trovato, e poteva ringraziare solo Lilith, ma soprattutto l'Angelo. Per aver creato Alexander, il suo Alexander. Lo stesso per cui ora si ritrovava davanti ad una culla, lo stesso per cui aveva messo in gioco la sua vita, per cui aveva cambiato suoi ideali. Colui che gli aveva donato di nuovo il sorriso e la voglia di vivere e una famiglia. Quella che non aveva mai avuto. E all'improvviso ebbe illuminazione, Alec. Anche da distante poteva aiutarlo, proprio come in quel momento. 
 
Alec teneva sempre un cavo di scorta nel comodino, forse non tutto era perduto. Entrò in camera quasi volando, recuperando prima il suo telefono che era sul divano. Aprì il primo cassetto, facendo una smorfia, nonostante fossero una coppia ormai da anni, Magnus non era mai riuscito a cambiare le abitudini del compagno. Il suo intimo era tutto e solo nero. Aveva provato più volte a cercare di cambiare la sua natura, ma l'unica volta in cui nel cassetto di Alec, era comparse solo mutande e boxer colorati, il cacciatore si era infilato i pantaloni della divisa senza nulla sotto. E l'idea era piaciuta tantissimo allo stregone, fino a quando non aveva saputo che sarebbe stato a caccia con Jace, per tutta la notte e allora, vinto dalla gelosia, aveva schioccato le dita e fatto comparire dei noiosissimi boxer neri. Richiuse il cassetto con un tonfo, e aprì il successivo. Ma anche li la ricerca fu vana. Dentro infatti c'era un pugnale angelico, un libro di favole per bambini. Nemmeno sapeva che il compagno dormisse con un pugnale vicino al letto, nemmeno nel sonno, Alec, perdeva il suo ruolo di protettore della famiglia. 
 
E fu nel terzo cassetto che trovò quello che cercava. Il caricabatterie. Lo prese e nel tirarlo fuori si portò dietro anche un piccolo libro nero. Ma non un normale libro. Il suo taccuino. Quel taccuino che parlava di lui, scritto con lacrime e dolore, l'ultima speranza di un uomo che amava e che aveva buttato vi buttato, per un passato che odiava. 
 
-Ma questo è...- disse sussurrando lo stregone, sedendosi sul letto, accarezzando la copertina. Quel piccolo libro, la sua prima e unica dichiarazione di amore che aveva mai fatto. Quando aveva deciso di mettere la sua vita in mano ad Alec, lasciandogli la scelta di continuare o meno la loro storia, la loro avventura.

Ma non sapeva che il compagno lo tenesse vicino al letto, era convinto che lo avesse buttato una volta letto, o che fosse in qualche posto nascosto in biblioteca, o semplicemente perso. Invece, aprendolo si ritrovò stupito più che mai.

Le pagine ingiallite del tempo, la sua scrittura quasi sbavata come se Alec vi avesse passato sopra più volte le dita, e una foto. Anzi tante foto. Incastrate tra quelle pagine. Una foto di Alec e i suoi fratelli, che sorridevano felici all'obiettivo. Se la ricordava benissimo quella foto, l'aveva scattata lui, un pomeriggio al parco, appena finita la guerra, quando erano tutti felici di aver recuperato Simon tra di loro, nonostante la memoria persa. C'era poi una foto di loro due di schiena, mentre guardavano il cielo che si colorava quando  il giorno lasciava lo spazio alla notte. Loro due mano nella mano. Non ricordava quando fosse stata scattata, e nemmeno da chi, ma era bellissima.

Vi erano all'interno altre fotografie. Compresa la foto di Max, il fratellino morto, era in istituto, in braccio a Maryse, che tendeva felice le manine verso l'obiettivo. Aveva i bordi rovinati, e alcune macchie, non ebbe bisogno della magia per capire il dolore che ancora provava il compagno. Rimise il taccuino al suo posto, sentendosi in colpa per aver guardato qualcosa di così intimo e che forse Alec, nemmeno sapeva più di avere. Alla fine era un taccuino in un cassetto, ma quando sistemandolo cadde una foto, Magnus sentì il terreno mancargli sotto i piedi e si dovette sedere.  

 
Era la foto scattata il giorno prima da Catarina, con tanto di dedica dietro : al mio migliore amico umano per un giorno. Raffigurava lui, con in braccio Max, e Alec da dietro che lo guardava con lo sguardo pieno di amore. Felice e innamorato più che mai ripose il taccuino al suo posto e uscì dalla camera chiudendo la porta. Mise il cellulare in carica e si preparò una tazza di the aromatizzato alla cannella e arancia. Incapace di descrivere a se stesso quella nuova emozione, che aveva sentito nascere dentro di se. Doveva fare qualcosa per Alec, e aveva poco più di due ore. Doveva e poteva farcela!

l'Angolo della Vampy
ehi ciao, dico a te! grazie per aver letto la storia, per averla commentata, per avevrla ricordata, preferita, grazie per tutto... di cuore! ogni visualizzazione è un grande passo per me!! grazie di esserci, anche silenziosamente!
   
 
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