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Autore: johnpaulgeorgeringo    05/02/2017    0 recensioni
Lisa è una ragazza italiana, trasferitasi a Londra per cercare fortuna nel suo lavoro.
Le capita l'occasione della sua vita: lavorare per i Beatles.
Cosa succederà alla nostra Lisa?
Amicizia, amori, delusioni e risate, fanno parte di questa storia.
Cosa aspettate? Entrate e leggete, no? ;)
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringo era in camera e aveva il numero di casa di Lisa scritto su un foglietto che gli aveva dato Paul. L'avrebbe chiamata e l'avrebbe invitata a raggiungerlo in Spagna. Si girava tra le mani la scatolina dell'anello. Aveva già organizzato tutto per farle la proposta. Erano passati dieci giorni dalla sera che aveva passato con quella ragazza e lei (che poi aveva saputo chiamarsi Maureen), aveva provato ad avvicinarlo più di una volta, ma lui l'aveva sempre allontanata perché, seriamente, non voleva averci niente a che fare. L'incidente sembrava esser stato dimenticato, anche da Paul e George che gli avevano fatto una testa tanta. Gli ci era voluto molto per fargli capire che non era stato in grado di intendere e di volere quella sera. Stava quasi per comporre il numero di Lisa quando qualcuno bussò alla porta della sua stanza. Scocciato, andò ad aprire. Proprio in quel momento lo dovevano disturbare? Aprì la porta e si trovò davanti Maureen. -Ciao... - lo salutò con voce flebile. -Guarda, ho da fare, mi dispiace- le rispose Ringo per liquidarla. Stava per chiudere la porta quando lei si mise in mezzo. -No, è importante. Fammi entrare-. Lui rimase di stucco. Maureen entrò e si sedette su una poltrona al centro della stanza. Sembrava disperata. Sospirò. La cosa turbò Ringo. -Sarò breve, Richard-esordì. Ringo pensò che solo pochi lo chiamavano con il suo vero nome. -Sono incinta- finì col dire con una lacrima che le scendeva sul viso. Ringo sentì un giramento di testa. Incinta? Sperò seriamente che stesse scherzando, ma il pianto disperato della ragazza gli confermò la veridicità della cosa. -Sarei io il padre?-le chiese dubbioso. Lei annuì. -E come faccio a saperlo con esatezza?- Lei lo guardò turbata, col mascara che le era colato sulle guance. -Perchè sono stata solo con te! Ne dubiti? Ho tutti i testimoni che vuoi. Le mie amiche, i miei genitori... Mi hanno messa in punizione da quella sera che sono stata con te perché non sono rientrata a dormire!-gli rispose adirata. -Non ti conosco... Potrei pensare che ti vuoi approfittare solo dei miei soldi... Di chi sono!- disse lui camminando avanti e indietro per la stanza. Lei si alzò dalla poltrona e gli si mise faccia a faccia -Si da il caso che i soldi non mi mancano. Mio padre è il proprietario di questo albergo e di tutta la catena- detto questo, si avviò alla porta. - Ah, ai miei genitori ho detto tutto. Ti hanno invitato a cena domani per conoscerti. Spero non farai il vigliacco- lei uscì dalla stanza, lasciando il batterista nella più totale disperazione.___________ George e Pattie erano nel letto a vedere la TV. Avevano consumato la colazione a letto e si stavano godendo la reciproca compagnia. George aveva trovato finalmente una stabilità, stava talmente bene con Pattie e ringraziava tutti i giorni Dio per il dono che gli aveva fatto. L'aveva conosciuta quando ancora stava male per Lisa. Da lì, non si erano più separati. Chissà, stava pensando di chiederle di sposarla. Aveva giudicato Ringo quando gli aveva annunciato di voler sposare Lisa, ma ora capiva cosa voleva dire trovare l'amore della vita. Preso da questi pensieri con Pattie accoccolata vicino a sé, squillò il telefono della stanza. -Non rispondere, tesoro. Sarà il servizio dell'arlbergo-lo pregò Pattie guardandolo con quei bellissimi occhi azzurri. Lui le rubò un bacio sulle labbra e le diede retta. Ma dopo qualche minuto il telefono squillò nuovamente. Non rispose ancora. Quando squillò per la terza volta, decise di rispondere. -Si?- disse decisamente seccato. - Georgeee!! -. Era Ringo e la sua voce non prometteva nulla di buono. -Ringo!- esclamò alzandosi di scatto - stai male? - gli chiese. -No... Cioè, sì. Vieni nella mia stanza, ti prego. È successa una cosa brutta- cominciò a piangere. -Arrivo subito!-disse attaccando la cornetta. Con tanto di scuse a Pattie (e con le sue proteste), si mise le prime cose che gli capitarono sotto mano e uscì dalla stanza. Camminò a passo svelto per i corridoi dell'albergo e decise di bussare alla porta di Paul. Il bassista si presentò alla porta con l'accappatoio, forse, era appena uscito dalla doccia. Gli raccontò della telefonata di Ringo e corse a vestirsi anche lui, preoccupato. Nel giro di tre minuti si trovarono davanti la stanza di Ringo. Lui aprì agli amici con gli occhi gonfi. Lui non si faceva problema a piangere. Videro la abat jour, prima sul comodino vicino al letto, in frantumi sul pavimento. -Sono nella merda. Immerso totalmente- esordì - prima ero qui e stavo per telefonare a Lisa. È venuta a bussare alla mia porta Maureen, quella ragazza... Ricordate?-. Gli amici annuirono. -È incinta! I N C I N T A! - esclamò. George spalancò la bocca, Paul sgranò gli occhi. Ringo continuò a piangere e gli altri due furono incapaci di dire una parola per qualche minuto. Poi George decise di parlare -E sei sicuro che sia tu il padre?- -È quello che lo ho chiesto anche io e lei mi ha risposto che da quando è rimasta a dormire con me, non è uscita più perchè i suoi genitori l'hanno messa in punizione. Domani loro mi aspettano a cena per conoscermi -raccontò preso dalla disperazione. -Cosa vuoi fare tu?- gli chiese Paul sconvolto. -Io? È logico! Manderei tutto a farsi fottere e andrei da Lisa. Ma quel bambino non c'entra nulla. Io non ho mai conosciuto mio padre e non auguro questo a nessuno, tanto meno a mio figlio-. In quei minuti aveva visto sfumare i suoi sogni, quelli con Lisa. Come si sarebbe comportato con lei? Come l'avrebbe presa lei? Vedeva tutto nero e non trovava una via d'uscita.________________ John era nella sua stanza d'albergo. Mancavano solo tre giorni per il ritorno a Londra; un po' ne era contento (non trovava sua moglie una gran compagnona), un po' gli dispiaceva (era stato benissimo con Julian). In quel momento era sul letto matrimoniale a giocare con suo figlio. Lo amava molto, nonostante alcune volte facesse intendere il contrario. Era intelligente, fantasioso e simpatico. Con poca modestia, aveva sempre pensato che avesse ripreso molto da lui. Di punto in bianco squillò il telefono e rispose sghingnazzando perché Julian stava tentando di stenderlo facendo la lotta. -Pronto?- rispose. -Ehi, testa di merda!-. Paul, dall'altra parte della cornetta, lo stava salutando dolcemente. -Macca, cosa stracazzo vuoi? Mi hai chiamato solo questa mattina!- -Sono con George - annunciò Paul. -Hola, amigo!-salutò George. -Che emozione, davvero. Ora, cosa avete da rompermi le palle? - -Ti volevamo aggiornare. Ringo è nei guai seri-. -Cosa altro ha combinato?- John sapeva della notte di sesso con quella ragazza misteriosa. Paul e George, alternandosi, gli raccontarono di quello che era successo poco prima. - Oh , MACCHECCAZZO!- Fu la reazione di John. -John, Ringo ha deciso, secondo il mio parere giustamente, di prendersi le sue responsabilità. Sì, lo so a cosa, o meglio, a chi stai pensando- disse Paul. -.... LISA! - dissero tutti e tre in coro. -Certo che peggio di così non potrebbe andare- continuò John. -In tutto questo, ragazzi, io ho pensato: ma una volta che Lisa verrà a sapere tutto, andrà via? Vorrà ancora rimanere con noi? Non sarà facile passare sopra ad una cosa del genere!- intervenne George. -Sarebbe un peccato mortale perderla, è in gamba, sa fare il suo lavoro e troppo ancora potrebbe darci. E poi, io ci sono molto affezionato, come tutti, credo- continuò Paul. -Faremo in tutti i modi per farla rimanere. Di certo non possiamo farcela scappare. Le staremo vicini- disse John. Paul e George si guardarono con espressione sospettosa. Si salutarono, promettendo di vedersi il prima possibile al ritorno a Londra. John era rimasto di sasso e di certo non avrebbe voluto trovarsi nei panni del suo amico. L'aveva fatta troppo grossa. Provava un moto di compassione per lui, ma da una parte si sentiva stranamente... felice. Sì, anche troppo. Quando era venuto a conoscenza dell'episodio del tradimento di Ringo nei confronti di Lisa, aveva immaginato che lei non avrebbe saputo mai nulla e avrebbero continuato la loro vita felici e contenti. Effettivamente lì, la sua parte dispettosa e cotta (di Lisa), gli aveva suggerito di far trapelare l'episodio. Ma, ovviamente, fu il pensiero irrazionale di un attimo. Di nuovo aveva perso qualsiasi speranza con lei. Ma ora avrebbe potuto averne. Non capiva, però, fino in fondo: avrebbe voluto solamente passarci una notte insieme o avrebbe voluto qualcosa di più? Il dubbio lo tormentava. La desiderava così tanto solo perché non aveva mai potuto averla? Il gusto del proibito, c'entrava qualcosa? I pensieri vorticavano nella sua mente, fu però destato da Cynthia. -Andiamo a cena, John?-gli chiese con Julian in braccio. -Oh , certo- rispose alzandosi di scatto dal letto. Forse a pancia piena avrebbe potuto ragionare meglio. O era meglio non ragionare per niente?
   
 
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