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Autore: Persefone3    06/02/2017    1 recensioni
Spoiler per chi non segue la messa in onda americana. Questa storia è una rivisitazione della puntata 6x06 Dark Water.
Emma ed Hook hanno da poco iniziato la loro convivenza. Tutto sembra rosa e fiori ma cosa succede quando i delicati equilibri tra i potenziali membri di questa famiglia vengono messi in crisi dalla Regina Cattiva? La storia riprende l'impianto della puntata e si inserisce in tutto e per tutto nell'arco narrativo della 6 stagione, mi sono semplicemente divertita nel cercare di arricchirne un po' la trama.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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VI.  Inside The Nautilus

- Se è uno scherzo, è davvero di pessimo gusto!

Emma guardò il giovane ragazzo davanti a lei con disprezzo. Come osava spacciarsi per Liam Jones? Cosa sperava di ottenere con quella squallida pagliacciata?
 
- Cosa dovrebbe essere uno scherzo di pessimo gusto, per l’esattezza? – chiese Liam torvo
- Il tuo nome, Liam Jones.
- Non è uno scherzo, è il mio nome!
- Ma smettila! Ho conosciuto Liam Jones, so che faccia aveva e non era di certo la tua! Se pensi di ferire Killian in una maniera così abietta, te la farà pagare. Non permetterà a nessuno di infangare il nome di suo fratello.
 
A quelle parole, un lampo illuminò gli occhi del giovane marinaio.
 
- Allora Killian non era il solo – disse Liam tra sé e sé
- Ma si può sapere di cosa stai blaterando? Non ho la minima idea di chi tu sia e di cosa voglia da Killian!
 
Liam la guardò. Eccola la piega che stava cercando per insinuarsi e cercare di mettere scompiglio nella vita di suo fratello.
 
- E così il caro Killian non ti ha mai parlato di me.
- Mi ha parlato di suo fratello Liam, che sicuramente non sei tu.
- Io mi chiamo Liam, te lo ripeto per l’ultima volta. E comunque, ho sentito molte voci in città. Tutti parlano del grande amore di Capitan Hook per la Salvatrice, per Emma Swan, la figlia di Snowhite e Prince Charming. Parlano della vostra storia come una storia di amore vero, proprio come quello che lega Snow e Charming. Se è vero che ti ama così tanto, che sei la donna della sua vita, dimmi, bella principessa, perché non ti ha mai parlato di me? Anche io sono un Jones.
 
Emma rimase con un palmo di naso. Se non si stava spacciando per Liam Jones, era davvero un altro fratello di Killian, fratello di cui lei non ne era a conoscenza. Liam colse l’attimo di tentennamento sul suo viso.
 
- Vedo che il caro Jones non ti ha parlato di me. Uh, queste sono davvero cattive maniere. Non si dovrebbero avere segreti con la persona che dici di amare tanto, non trovi?
 
Aveva dimenticato quanto fosse scomoda quella maledetta tuta, ma era l’unico modo per raggiungere il Nautilus sul fondo dell’oceano. Hook odiava quei movimenti lenti e alquanto impacciati per nuotare, per non parlare poi del vetro del casco che tendeva ad appannarsi e a non fargli vedere nulla. Fortunatamente non ci mise molto ad individuare lo scafo sul fondo. La posizione dell’arpione era stata molto precisa. Si trovava esattamente sotto la Jolly Roger e questo avrebbe facilitato la fuga una volta liberato Henry. Ora doveva solo trovare l’ingresso secondario che si trovava nella parte posteriore del sommergibile. Il vero problema non era tanto entrare, visto che era fatto apposta per recuperare l’equipaggio in caso di pattugliamenti in mare, quanto piuttosto far passare inosservata la sua presenza una volta a bordo. Non aveva molta scelta né molto tempo a disposizione per pensare. Puntò tutto sulla sua sfacciata fortuna da pirata e sull’effetto sorpresa. Individuato l’ingresso, Killian premette il pulsante che gli avrebbe permesso di salire a bordo tramite una botola di accesso. Sperò che non ci fosse nessuno dall’altra parte. In pochi istanti fu risucchiato a bordo. Afferrò saldamente il primo piolo della scaletta che lo avrebbe fatto salire sulla nave. Iniziò così a tirarsi su e a risalire la scala. La corrente era talmente forte che lo stava per sbattere fuori, ma si ancorò saldamente alla scaletta. Il peso della tuta lo stava trascinando in basso, ma lui resistette e continuò a salire fino alla fine. Quando mise piede sulla piattaforma d’ingresso del Nautilus, Hook si guardò attorno. Nessuno in vista, il che era un bene. Era tutto come ricordava. Si diresse immediatamente all’armadietto delle tute. Lo aprì: dentro vi era l’attrezzatura completa per un’altra persona. Doveva assolutamente nasconderla, sarebbe stata utile in un secondo momento, per Henry, per uscire di lì. Spostò la panca che era lì vicino e che copriva un condotto di areazione. Si chinò per togliere la grata e nascondervi l’attrezzatura. Anche se era scomodo, decise di tenere il casco, per non essere riconosciuto da eventuali visitatori. Aveva appena finito di riporvi tutto, quando la porta alle sue spalle si aprì improvvisamente.
 
. Ehi tu – disse una voce alle sue spalle – cosa ci fai qui? Il capitano non ha accordato a nessuno il permesso di uscire.
- Veramente – rispose Hook togliendosi il casco – mi ha appena detto di dare una controllata ai motori, sembra che quello di destra abbia dei problemi.
- Voltati! Voglio vedere chi sei – replicò l’uomo avvicinandosi.
 
Hook strinse il casco in mano. Sentì l’uomo avvicinarsi. Quando era a pochi passi da lui, si girò lentamente verso quell’uomo, che come lo vide rimase sorpreso.
 
- Che diavolo …
 
L’uomo non fece in tempo a finire la frase, che Hook lo colpì, facendogli perdere conoscenza. Hook mise il casco nel condotto di areazione e poi passò a legare l’uomo e a chiuderlo nell’armadio che era aperto. Una volta finito, si sfilò la tuta e la nascose con le altre cose e rimise a posto la grata. Si avvicinò alla porta e la aprì con cautela, facendo attenzione a non fare rumore. Guardò se ci fosse qualcuno in giro. Il corridoio sembrava libero. Uscì silenziosamente ed iniziò a cercare la stanza dove tenevano chiuso Henry.
 
In quel momento Emma non era sicura di nulla, ma non avrebbe permesso a quel tizio di incrinare o mettere in discussione il rapporto che lei e Killian avevano costruito.
 
- Senti, credi di essere il primo che cerca di mettere in discussione il rapporto tra me e Killian? Non ci è riuscito chi ci ha provato prima di te e non ci riuscirai tu.
- Questo non toglie il fatto che Killian non ti abbia parlato di me.
- Se non lo ha fatto avrà avuto dei motivi. Mi fido ciecamente di lui.
- Ma vedi cara Emma – rispose Liam – tu credi di conoscere Killian, ma non è così. Credi davvero che ti abbia raccontato tutto quello che ha fatto? No, quel codardo non ti avrà parlato di tutto. Meno che mai di Brennan Jones.
- Hook mi ha parlato di suo padre. – rispose decisa
- E cosa ti avrebbe detto?
- Mi ha raccontato di quando lo ha abbandonato con suo fratello su una nave e di quanto lui abbia sofferto per quell’abbandono, di quanto lo abbia segnato.
- Ti ha raccontato quello che gli ha fatto comodo. Sicuramente non ti ha raccontato il resto
- E qui ti sbagli. Mi ha detto anche cosa gli ha fatto quando lo ha ritrovato. Di quanto quel gesto lo abbia consumato e perseguitato da allora.
 
Questa volta fu il turno di Emma cogliere una sorpresa negli occhi del suo interlocutore.
 
- Allora è vero che ti ama, se ha avuto il coraggio di raccontarti cosa ha fatto a nostro padre, ma non ti ha detto tutto.
- Vostro padre?
- Già Emma, nostro padre. Killian non ti ha raccontato tutta la storia perché è uno spregevole codardo che non si merita quello che ha.
- Non capisco di cosa stai parlando.
- Quello che il tuo prode pirata ti ha nascosto, è che quella sera non solo ha ucciso nostro padre, ma ha anche distrutto la vita di un bambino di otto anni. Un bambino che si è addormentato con suo padre vivo e si è risvegliato orfano e solo al mondo. Quel bambino ero io: Liam Jones. Ho ritrovato mio padre in una pozza di sangue. Non ho mai saputo chi fosse il suo assassino finché Nemo non mi ha accolto sul Nautilus.
 
In quel momento Emma iniziò a capire meglio il racconto che Killian le aveva fatto poche ore prima a bordo della Jolly Roger.
 
- Non gli è bastato portarmi via il mio padre naturale, mi ha dovuto privare anche di quello putativo. Nemo lo aveva accolto qui come un figlio e lui lo ha ripagato uccidendolo.
- Ucciderlo? Killian non mi ha detto …
- E come poteva? Codardo fino in fondo. Ma pagherà per quello che mi ha fatto. Gli porterò via tutto, proprio come lui ha fatto con me. Mettiti comoda, Salvatrice. Ne avrai di tempo da trascorrere qui.
 
Liam uscì dalla stanza. Quando la porta si chiuse, Emma cadde sul lettino, scossa per quello che aveva appena saputo. Era vero, Killian non le aveva raccontato tutto e gli avrebbe chiesto sicuramente conto di questo. Ma sapeva anche che Hook sarebbe andato prima a cercare Henry. Era anche lui da qualche parte su quella stessa nave. Se solo avesse potuto far sapere a Hook che anche lei si trovava a bordo …
 
Henry era rimasto solo nella stanza, nessuno era più venuto, né quel Liam, né uno dei suoi scagnozzi. Pensò alle sue madri e a quanto potessero essere preoccupate per lui. Era tutta colpa di quel dannato pirata!
 
Hook avanzava per i bui corridoio con estrema cautela e circospezione. Doveva trovare Henry il prima possibile e condurlo alla piattaforma di uscita. Notò immediatamente l’esiguo numero dell’equipaggio a bordo. Era una relativa fortuna perché così la sua presenza poteva più facilmente passare inosservata.
Davanti ad una porta c’era un annoiato marinaio che fu raggiunto immediatamente da un altro.
 
- Tutto a posto? – chiese il nuovo arrivato
- Affermativo. Tutto tranquillo. Il ragazzo non si è agitato particolarmente. È stato la maggior parte del tempo sulla brandina.
- Il capitano ci vuole immediatamente in sala macchine.
 
Hook era rimasto in un angolo e non si era perso una sola parola tra i due. Finalmente un po’ di fortuna: dietro quella porta doveva esserci sicuramente Henry. Aspettò che i due uomini si allontanassero per avvicinarsi. Bussò leggermente alla porta.
 
- Henry? – provò a chiamare.
 
Nessuna risposta.

Provò ancora. Poi vide la finestrella. La aprì e chiamò di nuovo il ragazzo.
 
- Henry! Sono io, rispondimi.
 
Improvvisamente dal buio emerse la figura del ragazzo.
 
- Hook? Sei tu?
 
Henry si avvicinò per mostrare il suo viso alla luce del corridoio.
 
- In persona. Stai bene?
- Abbastanza. Che sei venuto a fare?
- A te cosa sembra?
- Dov’è mamma? L’hai lasciata venire con te? – chiese arrabbiato.
- Ti spiegherò tutto dopo. Ora devo farti uscire. Vado a cercare le chiavi. Torno subito.
 
Hook richiuse la finestrella ed iniziò a perlustrare le altre camere. Doveva esserci un maledetto doppione da qualche parte. Iniziò a frugare nella prima stanza che si ritrovò a portata di mano. Si diresse immediatamente alla scrivania e iniziò ad aprire i cassetti. Era così preso dalla sua ricerca che non si era nemmeno accorto dell’uomo che era entrato di soppiatto e che gli stava puntando una spada alla nuca.
 
- Cercavi queste?
 
Fu solo in quel momento che il pirata si rese conto della fredda lama a contatto con il suo collo.
 
- Alzati lentamente.
 
Hook obbedì.
 
- E ora andrai a fare compagnia a quel dispettoso ragazzino.
 
Quando Henry sentì la porta aprirsi tirò un sospiro di sollievo. Ma la sua gioia durò poco. Oltre la figura di Hook vide quella di un altro uomo che spinse il pirata dentro con lui.
 
- Volevi parlare con lui, pirata? Bene, buona chiacchierata – disse l’uomo chiudendo rumorosamente la porta.
 
Henry guardò Hook sbalordito. Ma come diavolo aveva fatto a farsi beccare così facilmente?
 
- Ma insomma, Hook, che è successo?
- Secondo te?
- Sei un pirata, credevo che l’effetto sorpresa fosse il tuo forte, così come l’essere furtivo. Come diavolo te la sei guadagnata la tua fama?
 
Henry era davvero arrabbiato con lui: non solo aveva mentito ad Emma, ma ora erano in quel casino anche per colpa sua. Dal canto suo, Hook si irrigidì per quel commento così sprezzante. Sapeva che Henry era scosso, ma questo non lo giustificava in toto.
 
- Henry ti assicuro che troveremo un modo per uscire di qui.
 
Il pirata si avvicinò alla serratura della porta, magari riusciva a forzarla. La osservò un paio di minuti prima di capire che c’era ben poco che potesse fare, ma un tentativo andava ugualmente fatto. Henry nel frattempo si era rimesso a sedere sulla brandina.
 
- Che cosa hai combinato per rendere il capitano di questa nave così incazzato con te? – chiese improvvisamente
 
Hook prese un respiro profondo. Non gli era minimamente piaciuto il tono con cui Henry si era rivolto a lui, ma tra i due era lui l’adulto e come tale doveva comportarsi.
 
- Purtroppo – rispose lentamente – temo di avere dei trascorsi con il capitano di questa nave. Prometto che ti spiegherò tutto non appena saremo fuori di qui.
- Trascorsi? Perché la cosa non mi sorprende affatto? Non sarebbe successo niente se avessi fatto quello che mamma ti aveva chiesto.
 
A quel punto la pazienza di Hook si esaurì. Sapeva che era quello il vero motivo di ostilità tra lui ed Henry. Tanto valeva cercare di spiegarsi ora.
 
- Scusami, ragazzo, per non aver gettato l’unica possibilità di salvarla! – replicò alzandosi di scatto ed avvicinandosi al ragazzo.
- E sentiamo – rispose Henry alzandosi a sua volta dalla brandina – quando avresti pensato di usarle? Almeno lo avresti chiesto prima di farlo?
- Non lo so!
- Essere la Salvatrice è il suo destino, è ciò che ci ha fatto riunire.
 
Solo in quel momento Hook capì l’origine del risentimento di Henry. Ripensò a come il ragazzo li aveva osservati in casa, o magari li aveva pizzicati, a loro insaputa, in qualche atteggiamento un po’ più esplicito del previsto. Sentì e capì la paura che era nata nel ragazzo e che lo stava consumando: il sentirsi messo da parte. E si maledì per non averlo capito subito.
 
- Henry – disse in tono molto più dolce – non stavo cercando di portartela via …
- Perché ti interessa poi? Non fai nemmeno parte della famiglia!
 
A quelle parole Hook si sentì morire. Tutti gli sforzi che aveva fatto per far sì che le cose funzionassero sembravano essere stati vani. Il suo obiettivo non era mai stato quello di distruggere l’equilibrio tra Emma ed Henry, semmai quello di incastrarvisi nella maniera più delicata possibile. Sapeva che era l’unica possibilità che aveva se voleva stare con Emma.
 
- Henry … per favore … non dire così …
- Lascia stare – disse tornando a sedersi sulla brandina
- Abbiamo superato cose peggiori – riprese Hook avvicinandosi – ricordi il trucco del prigioniero Walkie?
- Trucco del prigioniero Wookiee! Quante volte te lo devo ripetere?
- Wookiee? E che diavolo è? Non ha senso!
- È tratto da … lascia stare … Non fa niente e poi stiamo per diventare cibo per pesci in fondo al mare.
- Henry, dobbiamo trovare un modo per uscire di qui, assolutamente.
- Che cosa è successo? Cosa non mi stai dicendo?
- La Regina Cattiva ha preso Emma e l’ha portata non so dove.
- Cosa? Come hai potuto permettere che le succedesse qualcosa?
- Eravamo a bordo della mia nave, stavamo venendo a prenderti quando è comparsa all’improvviso. Prima di scomparire, Emma mi ha fatto promettere che prima avrei pensato a te e poi a lei. Non so dove l’abbia portata, ma la Jolly è ancorata proprio sopra il sottomarino. Ho un piano per uscire da qui, ma mi servirà il tuo aiuto per ritrovarla.
 
Henry era rimasto muto. Hook si sedette accanto a lui.
 
- So che ce l’hai con me, ma ti prego se vogliamo uscire di qui e salvare Emma dobbiamo collaborare. Rimandiamo le nostre divergenze per il momento.
 
Henry annuì con la testa. Non lo aveva perdonato ovviamente, ma capiva le circostanze della loro situazione. Se volevano uscire, nolente o volente doveva collaborare con lui. Hook gli tese la mano in segno di tregua ed Henry la strinse, guardandolo dritto negli occhi.
 
- Ora vediamo di elaborare un piano di fuga – disse Hook tornando alla serratura.
 
Una volta fuori dalla stanza dove era rinchiusa Emma, Liam si fermò a riflettere sulla conversazione che aveva appena avuto con Emma. Nonostante la rivelazione, non era riuscito a incrinare la fiducia che la donna aveva in suo fratello, o almeno non lo aveva dato a vedere se era successo. Ma come diavolo era riuscito quel pirata da strapazzo ad arrivare al cuore di una donna così, proprio non riusciva a capirlo. In quel momento fu raggiunto da Sam.
 
- Capitano, Hook è a bordo del Nautilus.
- Cosa?
- Lo abbiamo trovato mentre cercava di far evadere Henry. Li abbiamo rinchiusi insieme.
- Dannazione. Sa che anche Emma è qui?
- No, non credo.
- Tieniti pronto, ci potrebbe essere un cambio di programma. Vediamo di mettere questi tre a confronto con i loro segreti. Glieli faremo tirare fuori uno ad uno e li faremo consumare dal peso delle loro bugie. La Regina mi ha raccontato il segreto di Hook.
 

ANGOLO DELL'AUTRICE:
Eccoci qui, con il capitolo della settimana!
Hook finalmente ha trovato Henry che ovviamente ancora ce l'ha con lui per la storia delle cesoie, ma ha capito che se vuole salvare Emma deve collaborare con lui. Nel frattempo Liam ha approfittato per rendersi antipatico anche con Emma.
Ora abbiamo tutti a bordo del Nautilus, ma Hook e Henry non sanno che Emma è lì. La troveranno? Non la troveranno? Lo scopriremo prestissimo.
Grazie davvero per la pazienza e grazie a tutti per le letture e gli inserimenti.
Io sto ancora scapocciando sul festival dell'altro giorno. Soo stati davvero stupendi e sono uscite delle foto da paura. Parliamo degli spoiler??? XD Io non vedo l'ora di vedere tutta la puntata. Manca solo un mesetto e la nostra astinenza sta per finire, per fortuna.
Un bacione e alla prossima settimana
Persefone 
  
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